11 - Ancora lui.
di
Ludovica e Luigi
genere
trio
31 ottobre 2021- Tutto si è compiuto!
Sono nella mia stanza, da sola; e sono appena le 11 di sera.
Patrizia mi ha elargito il solito calcetto sul viso dopo aver raggiunto l'orgasmo, ultimo di quel giorno, prima di mandarmi via. Roberto e Giulia sono nella stanza di mia figlia, ormai destinata ad essere sua schiava fattrice.
Giulia, da ieri sera, non è più vergine. Ha dovuto attendere prima di prendersi la sua verginità perché Giulia ha avuto le mestruazioni. Roberto l'ha deflorata al culmine di una giornata all'insegna della depravazione, condotta dai nostri padroni. Una giornata di preparazione per la mia figliuola. Durante la quale ogni cosa le fu svelata senza che io potessi oppormi. Mentre Roberto giaceva con lei prendendosi tutti i piaceri tranne la penetrazione, Patrizia le ha raccontato tutta la mia esperienza sin dagli inizi con suo padre corruttore. In parte rivelata loro da mio marito quando trattarono della mia cessione e, prevalentemente, leggendole i miei racconti su ER. Mi aveva chiesto, Patrizia, di raccontarle la mia saga ma non me la sono sentita, perciò ha provveduto lei stessa a leggere la mia storia.A conclusione di ogni capitolo dei mei racconti su ER , iniziavano le fasi di dissoluzione di Giulia. Dal giorno in cui Patrizia me l'aveva affidata, furibonda, perché le insegnassi a leccare la fica, Giulia aveva dormito con me nel mio letto.
" mamma, adesso possiamo dire che siamo amanti! Siamo una famiglia incestuosa! Ti debbo confessare, adesso che ci amiamo anche sessualmente che, dopo quella prima volta, papà mi fece venire altre volte nel vostro letto. Quando tu eri via; mi bagnava la manina ogni volta ed una notte mi bagno` anche le labbra. Poi mi insegnò a farlo con la lingua e con la bocca. Sempre mi raccomandava di non parlarne con nessuno. Durò molto tempo. Poi , molto tempo dopo, avevo già le tettine ed avevo avuto la prima mestruazione, una notte mi disse che mi avrebbe fatto un po` male ma che sarebbe durato poco e dopo mi sarebbe piaciuto. Fu la prima volta che mi penetro` analmente e, da allora, lo faceva sempre. Gli chiesi perché non lo faceva nella mia fica e lui mi disse che la mia verginità vaginale avrei dovuto donarla in una circostanza importante. Mi piaceva quando mi veniva dentro il culetto. Nel frattempo mio fratello continuava a fare giochi che mi incuriosivano ed anche mi piacevano. Soprattutto quando mi legava e mi metteva le mollette ai capezzoli. Ogni volta mi sentivo bagnare la fica e lui mi toccava fino a che non sentivo una sensazione simile ad una serie di scosse elettriche. Mi spiegò tutto ma mi disse che non avrebbe fatto altro oltre a causarmi quel piacere che mi dava.Io ormai sapevo tutto quello che mi aveva insegnato papà."
Cosa poteva , di più, sconvolgermi? Ero furibonda e non potevo credere che mio marito, oltre che me, aveva corrotto nostra figlia. Riuscii, a mala pena, a reprimere uno scatto d'ira e l'abbracciai forte mentre nascondevo le lacrime che copiose sgorgavano dai miei occhi. Ci siamo baciate ed erano baci da amanti.
"amore, adesso sei pronta. Saremo schiave incestuose e tutto si compirà. Si siamo una famiglia incestuosa e non poteva essere diversamente con un padre depravato come il tuo, votato alla lussuria più sfrenata ed una madre come me complice ed, inevitabilmente depravata. Fortunatamente, l' incesto non ha causato prole. Tuo padre si è fermato e non ha fatto questo scempio: dopo aver appreso quel che mi hai appena rivelato mi pare un miracolo che non ti abbia messo nei guai. E tuo fratello è stato responsabile arrestandosi e limitandosi a quei giochi". Mentivo a me stessa ed a lei: come potevo sostenere che non stava nei guai?
Giulia aveva imparato da me come si fa godere un'altra donna e Patrizia ne ha ricavato tutti i benefici: adesso ha due schiave che la servono. Ho notato, alla fine, che tratta Giulia come me: un calcetto in viso e l'allontana dal suo grembo, furiosa! Così è stato ieri per tutta la giornata. Giulia è stata condotta al massimo dell'eccitazione per tutto il giorno, alternandosi tra le mie e le cosce di Patrizia. Poi giaceva con Roberto che le procurava continui orgasmi leccandola tutta, dal clitoride all'ano. Era un'emozione per me assistere alle continue sollecitazioni di Roberto che le sborrava in bocca dopo averla fatta venire leccandola. Accompagnava le sue "performances" parlandole di come l'avrebbe sverginata e come l'avrebbe continuamente scopata per ingravidarla. Giulia al culmine di questa azione da parte di Roberto, aveva finito per implorarlo di farlo subito. Roberto, rifiutava di ascoltare le sue richieste spiegandole che nel pomeriggio doveva superare alcune prove prima. Giulia, al colmo del delirio, invocava Patrizia e me per essere scopata nella fica. Io ero rimasta muta mentre Patrizia calmo` quell'isteria dandole un manrovescio. Giulia si era quietata e non parlò più. Patrizia, le aveva rovesciato addosso insulti feroci :
"troia, puttana, non sei tu a dover chiedere ; forse non hai capito che hai accettato di essere nostra schiava! Te lo farò comprendere bene , alzati e seguimi" . Con ciò, l'aveva afferrata per un braccio e ci fece segno a me e Roberto di non seguirle. Giulia singhiozzava più per l'umiliazione che per la paura di quello che avrebbe subito. Vedevo che si dirigeva giù per le scale: la stava portando nel dungeon. Di lì a qualche secondo non potevo più udire il suo pianto. Erano tornate dopo circa mezz'ora. Patrizia le aveva messo al collo il collare e la tirava col guinzaglio. Giulia aveva gambe, cosce, glutei e schiena segnati da lividi sanguinolenti. Le grosse mammelle, anch'esse segnate dallo scudiscio, erano strettamente legate da una corda che stringendole ne esaltavano la massa. L'aveva affidata a Roberto passandogli il guinzaglio e gli aveva detto di portarsela nel letto di Giulia e di farle ciò che era stato programmato. "non la voglio sentire, chiudetevi nella stanza e riportala a me dopo che l'avrai sverginata. Adesso ho bisogno di sua madre perché mi devo liberare". Così dicendo mi fece segno di seguirla nel suo bagno. Sapevo cosa dovevo fare: dalla prima volta, aveva fatto costruire, artigianalmente, un mobiletto funzionale al rito che quotidianamente si svolgeva in quel bagno. Eseguii il mio compito, ormai rassegnata, con suo plateale sollievo ed enfasi. Dopo mi aveva trascinata nel suo letto ed aveva voluto essere portata all' orgasmo. Questa volta, mi aveva sorpreso e non poco: mentre godeva sembrava aver perso la sua algida compostezza e si lasciava andare a urla di piacere accompagnate da parole di apprezzamento per il mio servizio. Alla fine non mi aveva scalciato come al solito ne` mi aveva mandata via. Mi stava accarezzando e mettendo al corrente che aveva ricevuto l' esito delle mie analisi e dei controlli che avevo fatto su prescrizione del professore.
" Ludovica, sei sana come un pesce ed è stupefacente come , alla tua età, tu sia così in salute. Appena sapremo che Giulia è
incinta, ti faremo marchiare. Anche le mie analisi sono risultate negative per la pratica a cui ti ho iniziata. Sono molto contenta di tutto anche se tua figlia mi ha costretto ad essere dura con lei, poco fa. Mi conforta che presto ci darà il figlio che ho desiderato e che desidero. Vedrai che vivremo una vita molto intensa. Li lascerò per i prossimi giorni nel nido della sua stanza. Roberto dovrà scoparla ogni giorno ed in tutte le ore del giorno e della notte: presto Giulia sarà gravida. Tu vigilerai che abbia un sicuro decorso della gravidanza. Quel figlio sarà di tutti e, spero tanto, che Giulia ne faccia almeno un altro. Adesso andiamo a preparare la cena. Fra poco , sicuramente, dovrai occuparti di Giulia perché penso che Roberto avrà portato a termine la deflorazione. Dovrai accudirla e confortarla: so bene che non sarà stato una passeggiata, Roberto, per lei. Ma quei 20 centimetri se li sarà presi tutti: conosco mio marito". Un tremore mi aveva fatto vacillare alla citazione ma mi distrassi dicendole che, quando Roberto mi aveva scopato la prima volta, avevo pensato che le sue misure fossero più severe, calcolando 24 centimetri.
"sei una vera troia, Ludovica: non solo ti piace il cazzo ma ti senti anche esperta nel calcolarne ad occhio le misure. Tranquilla , so cosa ci vuole per te : ho in serbo una stupenda idea per farti aprire bene da un cazzo poderoso". Ero arrossita ed avevo trasecolato a quella che, più che una promessa, era una minaccia.
Mi aveva afferrato per mano e mi stava conducendo nei pressi della stanza dove avremmo potuto verificare l' accoppiamento tra suo marito e mia figlia. Giunti dietro la porta potevamo ascoltare quel che avveniva dentro. Roberto stava penetrando Giulia e la sbatteva. La ragazza lo incitava e sembrava delirare, proferendo frasi sconnesse.
"ho fatto bene ad aspettare te. Non smettere di scoparmi , sono la tua schiava ed ora anche schiava del tuo cazzo. Mi hai fatto molto male sverginandomi ed ancora me ne stai facendo.Il pensiero che mi abbia già fecondata mi fa impazzire ed il dolore passa in secondo piano. Oggi Patrizia mi ha devastato ma tu mi hai squarciato. Vi darò il figlio che volevate e lo cresceremo tutti insieme. Poi se deciderete che ne volete altri sarò pronta per te e Patrizia. Vi amo!"
Dopo, non la sentivo più. Ma sentivo che respirava affannosamente. Nessuna voce dall'interno proveniva per diversi interminabili minuti.
Ero in ansia. Roberto aveva aperto la porta e rivolgendosi alla moglie le conunicava che la ragazza era spossata e che ci prendessimo cura di lei. Si stava allontanando col cazzo quasi moscio che dondolava tra le cosce lordate di sangue.
In un attimo mi ero precipitata sul letto e cercavo di rendermi conto delle sue condizioni. Patrizia aveva acceso la luce e potevamo vedere che dalla fica di Giulia, con le gambe divaricate al massimo, scivolava fuori un rivolo di sperma dal colore rosato. Attorno, i segni della battaglia che si era consumata: il lenzuolo largamente macchiato di sangue. Appena vicina al ventre di mia figlia potevo notare le condizioni della sua fica, la sua vagina ancora aperta. Mi precipitavo a raccogliere quel rivolo di sperma e la leccavo facendola rinvenire dallo stato di torpore nel quale era piombata. " Ti amo Ludovica " furono le tre parole che mi aveva detto dopo che l' avevo portata all'orgasmo. Mia figlia non mi aveva chiamata " mamma" ma "Ludovica":
Patrizia mi aveva aiutato a portarla nel suo bagno ed a farla entrare nella vasca . Mi raccomandava di detergerla e poi massaggiare la vulva con degli unguenti che mi aveva messo a disposizione. Mi aveva raccomandato di raggiungerli in cucina per la cena. Appena Giulia aveva ripreso a dare segni di stare bene , mi aveva abbracciata e baciata sulle labbra dicendomi che ci amava tutti e tre e che ci avrebbe regalato un figlio ed un nipote.
Quella notte , Roberto e Giulia avrebbero continuato. Patrizia avrebbe avuto la mia lingua.
Sono nella mia stanza, da sola; e sono appena le 11 di sera.
Patrizia mi ha elargito il solito calcetto sul viso dopo aver raggiunto l'orgasmo, ultimo di quel giorno, prima di mandarmi via. Roberto e Giulia sono nella stanza di mia figlia, ormai destinata ad essere sua schiava fattrice.
Giulia, da ieri sera, non è più vergine. Ha dovuto attendere prima di prendersi la sua verginità perché Giulia ha avuto le mestruazioni. Roberto l'ha deflorata al culmine di una giornata all'insegna della depravazione, condotta dai nostri padroni. Una giornata di preparazione per la mia figliuola. Durante la quale ogni cosa le fu svelata senza che io potessi oppormi. Mentre Roberto giaceva con lei prendendosi tutti i piaceri tranne la penetrazione, Patrizia le ha raccontato tutta la mia esperienza sin dagli inizi con suo padre corruttore. In parte rivelata loro da mio marito quando trattarono della mia cessione e, prevalentemente, leggendole i miei racconti su ER. Mi aveva chiesto, Patrizia, di raccontarle la mia saga ma non me la sono sentita, perciò ha provveduto lei stessa a leggere la mia storia.A conclusione di ogni capitolo dei mei racconti su ER , iniziavano le fasi di dissoluzione di Giulia. Dal giorno in cui Patrizia me l'aveva affidata, furibonda, perché le insegnassi a leccare la fica, Giulia aveva dormito con me nel mio letto.
" mamma, adesso possiamo dire che siamo amanti! Siamo una famiglia incestuosa! Ti debbo confessare, adesso che ci amiamo anche sessualmente che, dopo quella prima volta, papà mi fece venire altre volte nel vostro letto. Quando tu eri via; mi bagnava la manina ogni volta ed una notte mi bagno` anche le labbra. Poi mi insegnò a farlo con la lingua e con la bocca. Sempre mi raccomandava di non parlarne con nessuno. Durò molto tempo. Poi , molto tempo dopo, avevo già le tettine ed avevo avuto la prima mestruazione, una notte mi disse che mi avrebbe fatto un po` male ma che sarebbe durato poco e dopo mi sarebbe piaciuto. Fu la prima volta che mi penetro` analmente e, da allora, lo faceva sempre. Gli chiesi perché non lo faceva nella mia fica e lui mi disse che la mia verginità vaginale avrei dovuto donarla in una circostanza importante. Mi piaceva quando mi veniva dentro il culetto. Nel frattempo mio fratello continuava a fare giochi che mi incuriosivano ed anche mi piacevano. Soprattutto quando mi legava e mi metteva le mollette ai capezzoli. Ogni volta mi sentivo bagnare la fica e lui mi toccava fino a che non sentivo una sensazione simile ad una serie di scosse elettriche. Mi spiegò tutto ma mi disse che non avrebbe fatto altro oltre a causarmi quel piacere che mi dava.Io ormai sapevo tutto quello che mi aveva insegnato papà."
Cosa poteva , di più, sconvolgermi? Ero furibonda e non potevo credere che mio marito, oltre che me, aveva corrotto nostra figlia. Riuscii, a mala pena, a reprimere uno scatto d'ira e l'abbracciai forte mentre nascondevo le lacrime che copiose sgorgavano dai miei occhi. Ci siamo baciate ed erano baci da amanti.
"amore, adesso sei pronta. Saremo schiave incestuose e tutto si compirà. Si siamo una famiglia incestuosa e non poteva essere diversamente con un padre depravato come il tuo, votato alla lussuria più sfrenata ed una madre come me complice ed, inevitabilmente depravata. Fortunatamente, l' incesto non ha causato prole. Tuo padre si è fermato e non ha fatto questo scempio: dopo aver appreso quel che mi hai appena rivelato mi pare un miracolo che non ti abbia messo nei guai. E tuo fratello è stato responsabile arrestandosi e limitandosi a quei giochi". Mentivo a me stessa ed a lei: come potevo sostenere che non stava nei guai?
Giulia aveva imparato da me come si fa godere un'altra donna e Patrizia ne ha ricavato tutti i benefici: adesso ha due schiave che la servono. Ho notato, alla fine, che tratta Giulia come me: un calcetto in viso e l'allontana dal suo grembo, furiosa! Così è stato ieri per tutta la giornata. Giulia è stata condotta al massimo dell'eccitazione per tutto il giorno, alternandosi tra le mie e le cosce di Patrizia. Poi giaceva con Roberto che le procurava continui orgasmi leccandola tutta, dal clitoride all'ano. Era un'emozione per me assistere alle continue sollecitazioni di Roberto che le sborrava in bocca dopo averla fatta venire leccandola. Accompagnava le sue "performances" parlandole di come l'avrebbe sverginata e come l'avrebbe continuamente scopata per ingravidarla. Giulia al culmine di questa azione da parte di Roberto, aveva finito per implorarlo di farlo subito. Roberto, rifiutava di ascoltare le sue richieste spiegandole che nel pomeriggio doveva superare alcune prove prima. Giulia, al colmo del delirio, invocava Patrizia e me per essere scopata nella fica. Io ero rimasta muta mentre Patrizia calmo` quell'isteria dandole un manrovescio. Giulia si era quietata e non parlò più. Patrizia, le aveva rovesciato addosso insulti feroci :
"troia, puttana, non sei tu a dover chiedere ; forse non hai capito che hai accettato di essere nostra schiava! Te lo farò comprendere bene , alzati e seguimi" . Con ciò, l'aveva afferrata per un braccio e ci fece segno a me e Roberto di non seguirle. Giulia singhiozzava più per l'umiliazione che per la paura di quello che avrebbe subito. Vedevo che si dirigeva giù per le scale: la stava portando nel dungeon. Di lì a qualche secondo non potevo più udire il suo pianto. Erano tornate dopo circa mezz'ora. Patrizia le aveva messo al collo il collare e la tirava col guinzaglio. Giulia aveva gambe, cosce, glutei e schiena segnati da lividi sanguinolenti. Le grosse mammelle, anch'esse segnate dallo scudiscio, erano strettamente legate da una corda che stringendole ne esaltavano la massa. L'aveva affidata a Roberto passandogli il guinzaglio e gli aveva detto di portarsela nel letto di Giulia e di farle ciò che era stato programmato. "non la voglio sentire, chiudetevi nella stanza e riportala a me dopo che l'avrai sverginata. Adesso ho bisogno di sua madre perché mi devo liberare". Così dicendo mi fece segno di seguirla nel suo bagno. Sapevo cosa dovevo fare: dalla prima volta, aveva fatto costruire, artigianalmente, un mobiletto funzionale al rito che quotidianamente si svolgeva in quel bagno. Eseguii il mio compito, ormai rassegnata, con suo plateale sollievo ed enfasi. Dopo mi aveva trascinata nel suo letto ed aveva voluto essere portata all' orgasmo. Questa volta, mi aveva sorpreso e non poco: mentre godeva sembrava aver perso la sua algida compostezza e si lasciava andare a urla di piacere accompagnate da parole di apprezzamento per il mio servizio. Alla fine non mi aveva scalciato come al solito ne` mi aveva mandata via. Mi stava accarezzando e mettendo al corrente che aveva ricevuto l' esito delle mie analisi e dei controlli che avevo fatto su prescrizione del professore.
" Ludovica, sei sana come un pesce ed è stupefacente come , alla tua età, tu sia così in salute. Appena sapremo che Giulia è
incinta, ti faremo marchiare. Anche le mie analisi sono risultate negative per la pratica a cui ti ho iniziata. Sono molto contenta di tutto anche se tua figlia mi ha costretto ad essere dura con lei, poco fa. Mi conforta che presto ci darà il figlio che ho desiderato e che desidero. Vedrai che vivremo una vita molto intensa. Li lascerò per i prossimi giorni nel nido della sua stanza. Roberto dovrà scoparla ogni giorno ed in tutte le ore del giorno e della notte: presto Giulia sarà gravida. Tu vigilerai che abbia un sicuro decorso della gravidanza. Quel figlio sarà di tutti e, spero tanto, che Giulia ne faccia almeno un altro. Adesso andiamo a preparare la cena. Fra poco , sicuramente, dovrai occuparti di Giulia perché penso che Roberto avrà portato a termine la deflorazione. Dovrai accudirla e confortarla: so bene che non sarà stato una passeggiata, Roberto, per lei. Ma quei 20 centimetri se li sarà presi tutti: conosco mio marito". Un tremore mi aveva fatto vacillare alla citazione ma mi distrassi dicendole che, quando Roberto mi aveva scopato la prima volta, avevo pensato che le sue misure fossero più severe, calcolando 24 centimetri.
"sei una vera troia, Ludovica: non solo ti piace il cazzo ma ti senti anche esperta nel calcolarne ad occhio le misure. Tranquilla , so cosa ci vuole per te : ho in serbo una stupenda idea per farti aprire bene da un cazzo poderoso". Ero arrossita ed avevo trasecolato a quella che, più che una promessa, era una minaccia.
Mi aveva afferrato per mano e mi stava conducendo nei pressi della stanza dove avremmo potuto verificare l' accoppiamento tra suo marito e mia figlia. Giunti dietro la porta potevamo ascoltare quel che avveniva dentro. Roberto stava penetrando Giulia e la sbatteva. La ragazza lo incitava e sembrava delirare, proferendo frasi sconnesse.
"ho fatto bene ad aspettare te. Non smettere di scoparmi , sono la tua schiava ed ora anche schiava del tuo cazzo. Mi hai fatto molto male sverginandomi ed ancora me ne stai facendo.Il pensiero che mi abbia già fecondata mi fa impazzire ed il dolore passa in secondo piano. Oggi Patrizia mi ha devastato ma tu mi hai squarciato. Vi darò il figlio che volevate e lo cresceremo tutti insieme. Poi se deciderete che ne volete altri sarò pronta per te e Patrizia. Vi amo!"
Dopo, non la sentivo più. Ma sentivo che respirava affannosamente. Nessuna voce dall'interno proveniva per diversi interminabili minuti.
Ero in ansia. Roberto aveva aperto la porta e rivolgendosi alla moglie le conunicava che la ragazza era spossata e che ci prendessimo cura di lei. Si stava allontanando col cazzo quasi moscio che dondolava tra le cosce lordate di sangue.
In un attimo mi ero precipitata sul letto e cercavo di rendermi conto delle sue condizioni. Patrizia aveva acceso la luce e potevamo vedere che dalla fica di Giulia, con le gambe divaricate al massimo, scivolava fuori un rivolo di sperma dal colore rosato. Attorno, i segni della battaglia che si era consumata: il lenzuolo largamente macchiato di sangue. Appena vicina al ventre di mia figlia potevo notare le condizioni della sua fica, la sua vagina ancora aperta. Mi precipitavo a raccogliere quel rivolo di sperma e la leccavo facendola rinvenire dallo stato di torpore nel quale era piombata. " Ti amo Ludovica " furono le tre parole che mi aveva detto dopo che l' avevo portata all'orgasmo. Mia figlia non mi aveva chiamata " mamma" ma "Ludovica":
Patrizia mi aveva aiutato a portarla nel suo bagno ed a farla entrare nella vasca . Mi raccomandava di detergerla e poi massaggiare la vulva con degli unguenti che mi aveva messo a disposizione. Mi aveva raccomandato di raggiungerli in cucina per la cena. Appena Giulia aveva ripreso a dare segni di stare bene , mi aveva abbracciata e baciata sulle labbra dicendomi che ci amava tutti e tre e che ci avrebbe regalato un figlio ed un nipote.
Quella notte , Roberto e Giulia avrebbero continuato. Patrizia avrebbe avuto la mia lingua.
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