8 - Ancora lui

di
genere
trio

( riprendo solo oggi a scrivere : molto impegnata sia fisicamente che mentalmente)


8- Ricevo la visita di mia figlia.


Quella notte, Patrizia e Roberto mi ebbero insieme.
Lei era, come al solito, distaccata ed avara di emozioni. Pretese molto da me, dopo la suprema prova cui mi aveva sottoposto nel pomeriggio nel suo bagno. Accennò appena a quanto aveva chiesto ed ottenuto. "Hai ben compreso quali sono i tuoi compiti e doveri nei miei confronti. Lo sarai solo per me: sei esentata di esserlo per Roberto; lui ti depravera` in altri modi; per il resto, le esigenze saranno diverse. Noi siamo in perfetta sintonia: a casa, lui può pretendere di essere servito in tutti i modi, tranne quello che ti ho costretta a fare prima in bagno. Presto provvederemo ad inanellarti capezzoli e grandi labbra e sarà necessario rifare i fori perché quelli che ti fece Jeff si sono richiusi dopo il lungo tempo che li hai tolti. Stiamo valutando anche l'eventualità di darti un secondo marchio; ma non è sicuro questo in quanto, data l'età tua, voglio essere certa che potrai essere indenne da conseguenze. Perciò, prima di decidere, ti porterò da uno specialista per avere conforto. Per stasera ho finito con le anticipazioni. Adesso leccami e preparami per mio marito: lo desidero da una settimana, tutto il tempo che è stato con te per valutarti ne ho sentito la mancanza. Tu ne hai avuto abbastanza del suo cazzo. Ne avrai molti altri nei giorni seguenti." Così mi parlo` prima di divaricare le cosce ed offrirsi alla mia lingua. Fu una notte molto impegnativa per me perché dovetti servirla ripetutamente: mai potei sentirla gemere per gli orgasmi che ebbe. Neanche quando Roberto la cavalcava o quando lei cavalcava lui. Capivo che raggiungeva l'orgasmo perché mi stritolava la testa, congiungendo gambe e cosce, allorché le leccavo la fica. Io adoravo quelle sue grandi labbra e clitoride, davvero paricolari. E mi eccitavo molto: non sentita mi davo piacere strofinando le mie cosce mentre servivo con la lingua quel portento di fica.
Nei giorni a seguire feci due viaggi, sola, con Roberto. La prima volta mi portò in campagna nella proprietà di un contadino che reputai avere la mia età. Mi lasciò da lui e durante il giorno fui scopata da questi e da tre suoi amici, più o meno della stessa età. L'intesa era che potevano godere di me come avrebbero voluto ma mai a cazzo nudo. Fui scopata nella stalla su una enorme superficie di fieno e mi emozionai tanto ripensando alla prima volta che feci l'amore con Conrad in Trentino in uno scenario simile a questo. La sera, Roberto mi venne a prendere per riportarmi a casa. Ero distrutta ma tuttavia mi prese ugualmente su quel letto di fieno sul quale i quattro uomini mi avevano scopato tutto il giorno. Ero felice, nonostante la spossatezza, di sottostare al martirio del suo poderoso cazzo ed in auto mi assopii. Trovammo Patrizia in cucina: aveva preparato la cena e solo allora mi ricordai che non avevo toccato cibo tutto il giorno. Patrizia mi ordinò di portare la mia cena in stanza perché voleva restare sola col marito. Per quella notte mi concesse di riposare.
I giorni successivi, oltre ad occuparmi della casa, di approvvigionare cibi, sbrigare faccende per ambedue, ero occupata alternativamente con loro. Alla fine di luglio mi introdussero, per la prima volta, nel dungeon che avevano allestito al piano interrato della villa. Niente a che vedere con quello di Jeff: è un capolavoro d'arte e tecnologia. Gli attrezzi, sono molteplici;l'impianto di illuminazione è sofisticatissimo e scaturisce effetti vari e particolari a seconda della scena di supplizi che decidono di volta in volta. Così feci il mio esordio e fui duramente frustata da Patrizia. Prima, ero stata integralmente ricoperta di cera calda ( solo il viso fu risparmiato) ed il divertimento, per lei, fu di "ripulirmi" di essa a colpi di frusta. Debbo dire che con l'attrezzo ci sapeva fare ( ne possedeva 7, una più bella e terribile dell'altra), molto meglio del marito. Prima di abbandonare il dungeon, insieme, mi disegnarono capezzoli, seni e labbra vaginali ,con una cinquantina di aghi di vari colori. Mi fecero un book fotografico completo che fissarono le varie sevizie che mi avevano inferto. Mentre mi mostravano le foto, mi anticiparono che Giulia, mia figlia, sarebbe arrivata il giorno dopo: da sola e per accordi fra loro e la ragazza. Luigi era stato estromesso dalla trattativa che entrambi avevano sollecitato ed ottenuto da Giulia. Patrizia voleva dar seguito alla prospettiva di inserire mia figlia all'interno del gruppo della città in cui viviamo. Mi chiesero se ero contraria e mi limitai a rispondere che avevo fiducia in loro e che quindi anche il destino di mia figlia potesse compiersi. Mi sorrisero soddisfatti.
Dopo cena, Patrizia mi condusse nel suo bagno e dovetti assistere all'espletamento dei suoi bisogni fisiologici come ormai ero stata abituata ed al successivo rito di pulizia intima. Mi fu concesso di ritirarmi nella mia stanza e di riposare.
Il giorno dopo, di buon mattino, Giulia arrivo`. Roberto mi mando` giù in strada a riceverla ed introdurla in casa. Ci abbracciammo e piansi senza ritegno per saperla prossima ad iniziare il mio cammino. Le chiesi se era convinta di questa decisione e lei mi rispose che voleva fortemente seguirmi. Mi rivelò che Armando, suo fratello e mio figlio, l'aveva iniziata a suo tempo e, sin da allora, ebbe la consapevolezza di provare inclinazione verso la sottomissione. Mentre mi confidava tutto ciò arrivammo nel grande salone dove Patrizia e Roberto ci attendevano. Patrizia abbracciò mia figlia senza eccessivo calore, Roberto la bacio` stringendola forte. Esauriti i convenevoli mi fu detto di ritirarmi con mia figlia per chiarirci e confidarci. Ci aspettavano a pranzo per le 12,30 in punto. Nel frattempo mi fu dato ordine di approntare la stanza destinata a Giulia che si trova accanto alla loro stanza da letto. Una volta sole ci abbracciammo e piangemmo insieme. Mi confidò che Patrizia l'aveva cercata per finalizzare le prospettive che avevano fissato quando era venuta a casa nostra per quella che fu la rivelazione. Le aveva chiesto se era interessata ad essere introdotta, così come promesso, nel gruppo S/m della sua città. Che aveva individuato un dominante che voleva presentarle. Giulia chiari` subito che non era propensa a conoscere con quelle finalità alcun uomo. Che se a loro era gradito ed utile, avrebbe preferito raggiungere me da loro e seguire il mio stesso destino. Patrizia fu entusiasta a quella proposta e quindi sollecito` Giulia a venirci a trovare per concordare ogni aspetto anche in mia presenza. Che, stando così le cose, lei ed il marito avevano molte cose importanti da stabilire e concordare. Giulia mi riferì che suo padre aveva accordato la sua benedizione per la decisione e lo stesso Armando, mio figlio, si era dimostrato d'accordo.
Il tempo volo` e fummo sollecitati di andare a tavola. Patrizia, per una volta ( giacché normalmente provvedevo io in cucina) aveva preparato un pranzo delizioso ma leggero. Ci sedemmo a tavola : Giulia fra i due coniugi, io di fronte a lei. Patrizia, interruppe, decisa, l'iniziale conversazione dedicata alla buona cucina, al buon vino ecc. Venne al sodo e cominciò " Giulia, vuoi seriamente appartenerci?"
Giulia mi guardò cercando il mio appoggio, abbassando la fronte sul piatto. La vidi arrossire, poi alzo` lo sguardo verso Patrizia e rispose con un filo di voce " si lo voglio".
Io ero fremente perché, conoscendo i miei padroni, immaginavo quali condizioni e scenari avrebbero prospettato. Ma non fino a quel punto!
Avuto l'assenso da mia figlia alla domanda, cominciò. " Bene Giulia, noi siamo disposti ad averti nostra schiava, concubina, serva, proprietà assoluta; puttana lo diventerai col tempo perché ancora sei vergine e, per diventare troia come tua madre, dovrai essere abituata al cazzo prima che ai cazzi. Ed alle fiche anche. Come è ovvio, Roberto, in quanto tuo padrone, provvederà a privarti della verginità. Sarà dura perché è dotatissimo ma non potrai sottrarti e, peraltro, il dolore sarà sempre presente nella tua vita da schiava. Inoltre, sto per dirti una cosa importante ed a questa non potrai opporti o esprimere parere avverso. Tu ci darai il figlio o figlia che io e Roberto non abbiamo potuto avere per via di una mia impossibilità a procreare ed a cui teniamo ed abbiamo tenuto da molto tempo. So che hai quasi 43 anni
(siamo coetanee) e che non sarà facile essere certi che potrai restare gravida e portare a termine la gestazione. Ma penserò io e Roberto ad affidarti al migliore medico specialista per valutare le possibilità di fare un figlio o più, anche. Tua madre ti instruirá sulle abitudini che dovrai prendere in generale. Se resterai incinta non sarai punita ne` sottoposta a pratiche dolorose fino a che non svezzerai il frutto tuo e di mio marito. Dopo seguirai le esperienze di schiava che tua madre ti illustrerà. Partorirai a casa e il bimbo sarà riconosciuto da mio marito e, con il tuo, e di tua madre, consenso la genitrice risultero` io. Ti impegnerai a tal fine di mantenere segreto il patto. Se cercherai di venir meno al segreto ti cedero` ad una persona che ti invierà in un harem in un paese arabo. Tua madre sarà incaricata di completare le tue abitudini sessuali nei riguardi di donne e quindi ti svezzera` in un rapporto incestuoso. Non sarai autorizzata a ribellarti quando dovessi assistere alle pratiche cui è già soggetta Ludovica, tua madre. Da qui imparerai cosa sono dolore, umiliazione, depravazione, lussuria, lubricita` e degradazione. Lei è gia tutto questo per noi ma siamo stati preceduti da altre persone nel tempo e faccio obbligo a Ludovica di farti leggere i 26 racconti che ha scritto lei stessa e che hanno costruito ed avviato la sua condizione. Avrai tempo fino a domani sera per sciogliere tutte le riserve concernenti le condizioni che ti stiamo proponendo. Se la risposta sarà incondizionatamente affermativa, domani sera stessa Roberto ti sverginera` con l'assistenza di Ludovica.
Finiamo di pranzare e dopo ti voglio fra le mie cosce per conoscerti subito."
Dopo questo discorso vi fu silenzio assoluto e fu consumato il resto del pranzo. Patrizia si alzò e di diresse su nella stanza da letto. Giulia la segui` senza esitare. Roberto mi porto` nella mia stanza per scoparmi : eravamo entrambi eccitatissimi; lo svuotai e mi riempi` facendomi provare orgasmi pirotecnici. Prima di addormentarci mi rivelò che era certo di ingravidarmi la figlia.
scritto il
2021-10-24
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