Nuovi ricordi della mia gioventù.
di
Batacchione
genere
etero
Ventuno anni, patente B appena presa e, mentre mio padre m'iscriveva all'Università, io invece cercavo subito di guadagnare e trovai lavoro come rappresentatnte di Articoli da corredo. Che goduria: vendevo molto, mi pagavano assai bene ed il mostrarare oltre a lenzuola e coperte sopratutto le camicie da donna per la notte, perciò roba finissima, trasparente, compresi slippini traforati che svelavano fighe pelose mettendole in evidenza. Un giorno ricordo di avere venduto tanti completi che avrebbero fatto eccitare anche un novantenne mezzo decrepito e quindi alla sera, dopo che stavo cercando una trattoria per cenare, notando che stavo finendo la benzina, vidi poi una pensione dove avrei potuto anche dormire, oltre cenare ed allora svoltai e mi fermai all'ingresso del locale. Entrai e fui accolto da una signora bionda, sulla cinquantina, molto formosa ma i seni stavano cedendo ed il viso era già un poco solcato da minirughe...però...però...aveva qualcosa che mi fece cambiare posizione al mio già ben sviluppato batacchione e subito la biondona se ne accorse ed allora, mentre prima era molto formale, gentile e basta, al vedere il mio "alzati Lazzaro!", iniziò ad adularmi chiedendomi cosa mi piaceva per cena e le chiesi se era possibile una "Carbonara" e, ridacchiando, le dissi che dovevo festeggiare il mio successo nel lavoro ed allora lei che poi si presentò" Susanna!" ed io controbattei con "Checco!", mi cpnfermò la carbonara e dopo mi propose un abbacchio al forno con patate. Accettai con entusiasmo e lei mi accompagnò alla mia camera dove mi lasciò a rinfrescarmi con una docia. Non badai di avere lasciato la porta della camera aperta e, mentre mi stavo spogliando per la doccia, vededno la mia porta aperta, entrò una bambolina bionda, età sui venti e pochi anni all'incirca,e presentandosi come la cameriera e poi con " Milena!", vidi che stava cambiando le lenzuola al mio letto e, dopo che uscii dal bagno, la trovai ancora lì e subito mi disse che era a mia disposizione per qualsiasi mio bisogno. La ringraziai e poi aggiunsi che se era "ibera sentimentalmente", avrei potuto consolarladalla solitudine con piacere. Lei mi fece un sorrisone smuovendo la linguetta scorrendola sulle labbra ed io feci ugualmente, poi mi salutò ed andò via ma dopo la ritrovai intenta ad apparecchiare per la cena e Susanna uscì dalla cucina proponendomi di stare insieme a tavola, con Milena ed anche suo marito Arturo. Accettai la proposta e, durante la gustosissima cena, sotto il tavolo si era creato un traffico di sfiorate con i piedi tra noi, infatti, mentre io lo facevo a Susanna, Arturo aveva sfilato la sua scarpa e con l'alluce privo di calzini...eravamo in Estate...stava scavando la fighina di Milena che vedevo chiaramente che stava quasi per gemere dai versi che faceva con le labbra che si torcevano smordicchiandosi tra loro. Dopo tanto parlare dei propri lavori tra me ed Arturo, intanto le donne erano in cucina a sistemare le stoviglie usate prima, poi le vidi andarsene al piano di sopra. Dopo bevute di grappa fatta da Arturo, gli proposi di gustarci insieme i miei sigari toscani che lui subito accettò ed allora salii in camera mia ma dal corridoio sentii gemiti e fiotti di piacere da una camera...preso da una morbosa curiosità, andai ad appoggiare l'occhio sul buco della serratura dove avevano origine i gemiti e potei gustarmi uno spettacolo della natura splendido: Susanna denudata tutta, stesa sul letto a cosce larghe e Milena intenta a leccarle la figona pelosissima bionda anche quella. Nel rialzarli in piedi urtai sulla porta e sentii subito un "cosa è stato ?" Scesi dicorsa in sala ed accendemmo i sigari gustandoceli. Quando terminarono ci scambiammo la buonanotte e salii sopra dove trovai Milena sul corridoio che mi chiese se poteva fare qualcosa per me. La squadrai dalla testa ai piedi e le proposi di entrare in camera mia per farmi fare da lei quanto aveva appena concluso con Susanna. Lei divenne rossa dalla vergogna ma io le dissi di non fare la santa così entrò da me e, dopo che si spogliò tutta, s'inginocchiò a spompinarmi il cazzo già svettante e lei rimase impressionata dalle mie smisurate dimensioni ma, dopo che sentì che stavo per sborrarle in bocca si sdraiò sul letto e, spalancate le cosce mi chiese di scoparla subito ed io non la feci attendere e la penetrai facendola rimanere senza fiato ed anzi mi chiese subito di andare con delicatezza con la sua fighina ancora tanto stretta, dato i pochi cazzi che aveva provato finora. La scopai delicatamente e poi, quando le chiesi di girarsi a pancia sotto perchè volevo farle provare il batacchio al suo bel sodo culetto ma lei sobbalzò e mi disse che se ne sarebbe parlato quando sarebbe stata sverginata e, se io tornavo spesso lì, lei si sarebbe fatta rodaggiare il culetto da Arturo che era un minidotato, quindi solo così avrebbe poi potuto sopportare le mie dimemsioni con cautela. Dopo si rivestì e mi diede la buonanotte andandosene via. Dopo pochi minuti sento bussare e dò il consenso ad entrare ed era Susanna che però,sentì i passi di Arturo sulle scale e, dopo che rapidamente mi schioccò un bacio sulle guance, se ne andò via, dicendomi che se poteva sarebbe venuta dopo che Arturo russava profondamente. Io però ero sfinito dalla giornata di lavoro pesante e di conseguenza, se Susanna era ritornata da me non potei certo accorgermene. Al mattino dopo, dissi a Susanna che alla sera sarei tornato lì da loroe, presa l'auto me ne andai via al lavoro.
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