Quella sera veniva giù il diluvio 3.
di
Batacchione
genere
etero
Dopo la dormitina mi svegliai insieme con Simona e ci baciammo in bocca con dolcezza poi lei mi chiese se mi andava un bocchino ma le proposi di pensare prima a fare colazione, poi ci sarebbe stata da farle la punturina ed in seguito avremmo dato sfogo ai nostri giochi preferiti. Accettò la mia proposta ed allora mi recai in cucina dove preparai un vassoio con thè, latte, briosche e, dopo che mi sbafai la mia parte, portai in camera il vassoio con tutto il necessario per Simona e glielo posai sulle gambe. Clotilde dormiva ancora e, dopo che Simona finì di mangiare, mi misi a preparare la siringa e, scopertele le natiche, le chiesi se preferiva a sinistra oppure a destra e lei disse che voleva solo non sentire proprio nulla e così fù, perchè io avevo gia strfinato nuovamente il cotone imbevuto di alcool e perciò aveva concluso l'iniezione ma lei mi chiese quanto doveva ancora rimanere così immobile sul letto ed io le risposi che poteva anche alzarsi perchè avevo già fatto tutto il necessario e la vidi sgranare gli occhioni. Dopo che si riprese dalla gradita sorpresa, si girò ed andò dritta a prendersi in bocca il batacchio che già svettava nel sentire le cosce vellutate contro di lui e se lo mise in bocca iniziando a succhiare, ciucciare, insalivandolo prima per poi aspirarlo come se volesse asciugarlo dalla sua saliva. Ero al settimo godimento (basta con la frase di sempre: al settimo cielo!!), ero veramentein estasi e la mia intensità di spruzzo fu tale da imbrattare il visetto alla bambolina biondina...quanto era carina! Andò in bagno a lavarsi il viso poi si sdraiò aggrappandosi a me e mi prese in mano il cazzo invitandomi a farselo guidare da lei dentro la sua fighina già grondante di umori viscidi, saporosi di albicocca che io subito mi piegai per mettermi col viso davanto alla figa che leccai pazzamente fino a non capire più dove finiva la saliva e cominciavano i suoi umori,,,che goduria, ragazzi! Le spalancai le coscette e glielo infilai tutto dentro pompando fino a sborrarle tutto dentro e lei gemeva, smaniava, fiottava...cribbio che gusto che provai. Nel frattempo, coi movimenti del letto, Clotilde si svegliò e mi chiese di darle anche la sua parte ed allora, solo dopo che proposi a Simona di godersi lo spettacolo, misi Clotilde alla pecorina iniziando senza indugi e preamboli, leccandole prima l'ano, poi appoggiai il batacchione al culone di lei e c'infilai tutto il cazzone dentro e lei non fece una piega col viso e non si lamentò affatto, così Simona cominciò a prendere in considerazione che io, oltre a non fare sentire le punture eseguite da me, fossi anche capace di non rendere dolorosa la penetrazione anale! Dopo che me ne venni , Clotilde si rimise al suo posto sul lettone ed io, passando e strusciando con Simona, mi sentii afferrare con le braccia da lei e poi mi disse se potevo tentare di incularla ma con la solenne promessa e giuramento, che se sentiva tanto dolore io dovevo assolutamente fermarmi ed uscire da lei col cazzone. Così feci e, dopo averle ben unto l'ano col gel, feci altrettanto col cazzo e glielo appoggiai al forellino che sentii stringersi dolorosamente intorno al mio batacchio ma tentai di penetrarla ancora di più però, ad un certo punto, la sentii lamentarsi, piangere ed allora le dissi che quello doveva essere solo piacere e non dolore...certo, all'inizio erano dolori per tutt'e due ma resistendo un poco, si poteva superare ogni ostacolo. La giornata passò velocemente ed alla sera, al momento della ormai quotidiana punturina a Simona, le proposi di farle l'iniezione in posizione alla pecorina, così le avrei prima infilato il batacchio nella prima parte dell'ano ed in seguito le avrei praticato la punturina, così si sarebbe sentita in contrasto col dolore del cazzo e poi dell'ago. Simona accettò e lì volle esserci presente Clotilde che tratteneva ferma la biondina, la ragazzina, bloccandole i polsi ed io, dopo che avevo scaricato dentro di lei il contenuto della siringa, potei dedicarmi a fare pressione spingendole in culo il cazzo che stava sempre di più dilatandole l'ano ed arrivai a poco più della metà! Per me fu una vincita, una vittoria...quel culetto tondo, tondo, sodo ed elastico stava per essere "mio" e così finalmente fu. Dopo che ero arrivato a sbattere le palle alle sue natiche per "terminata corsa", allora iniziai a fare un su e giù, fino a scaricare nel suo culettino un mare di sborra che poi fuoriuscì in gran quantità e Clotilde non si volle perdere il gusto di assaporare sborra in bocca. Quando i giochi finirono, Simona mi abbracciò appassionatamente, dicendomi che nonostante la gran paura ed il gran dolore, poi sentì solo piacere col mio mostruoso cazzettone nella sua pancina. Eccitata dalla inculata che aveva seguito, Clotilde mi chiese di inculare anche lei e così subito la feci contenta infilandole il batacchio senza gel, senza unguenti, senza preamboli ma solo e solamente diretto col cazzo gonfio e duro come il marmo. Clotilde smaniò un poco e, quando le sborrai tutto dentro, corse a farsi una doccia, lasciandomi con Simona che subito mi chiese di essere nuovamente inculata, così, disse, poteva abituare il culetto ai grossi calibri come il mio. Quel commento mi eccitò bestialmente e così la feci sdraiare a pancia sotto e, divaricandole le cosce, le misi gel sull'ano e poi lo passai sul batacchio già eretto svettante in cielo. La penetrai in culo baciandola con piccoli morsi sul collo e ciucciandole i lobi, intanto con le dita le stuzzicavo il clitoride ed infilavo un dito nella fighina e l'altro poi insieme, così mi disse subito che stava godendo da pazzi e, dopo rottole di nuovo il culetto, voleva essere penetrata in figa ma con tutta la mia rudezza, la delicatezza di un macinasassi ed io...così le feci: le sfondai il culo e vidi alla fine dello sfondamento, un rivolino di sangue uscire dall'ano, infine, senza sborrarle dentro, passai alla fighetta che sconquassai a colpi decisi, dolorosi ma lei era già votata al dolore fisico ed io me la godei all'infinito. Simona volle poi farmi un bocchino che gradii moltissimo. Clotilde intanto volò in cucina dove preparò una cena robusta che mi fece riprendere le energie bruciate a letto, così, dopo cena, ero in condizioni di ricominciare daccapo ma la realtà non fu come speravo, infatti ce ne ritornammo a letto e la nottata si preannunciò...tutta da televisione...!!
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Un graditissimo imprevisto.
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