Gli amici come non te li aspetti

di
genere
scambio di coppia

Sono sempre stato estremamente aperto mentalmente, e mi rapporto all'argomento sesso allo stesso modo, vivendolo in maniera estremamente disinibita sia per quel che riguarda i miei rapporti, sia nel valutare gli orientamenti altrui. Qualsiasi sia l'orientamento sessuale ed il modo di gestire i rapporti, per quel che mi riguarda attiene esclusivamente alle scelte individuali e, sino a che viene vissuto in maniera volontaria e consenziente, tutto è lecito.
Fatta questa doverosa premessa, vorrei raccontare come una sera rientrando a casa prima dell'ora di cena, preso dalla noia, decisi di deviare per un posticino isolato normalmente frequentato da coppie che, in auto, amano fare sesso esibizionista.
Non sempre ho fortuna, ma più volte mi è capitato di farmi una bella e soddisfaciente sega guardando qualche coppia o trio che si lasciano andare eccitati dalla mia presenza o di altri, e qualche volta ho anche avuto l'onore di poter partecipare.
Arrivo sul posto e vedo un'auto con lo sportello aperto ed un ragazzo in piedi di lato. Mi avvicino e vedo una donna inginocchiata sul sedile intenta in un succulento pompino ad un tizio seduto accanto, mentre il ragazzo in piedi di fianco alla macchina se la scopava alla pecorina.
Accostandomi con discrezione, una volta capito che la mia presenza è gradita, me lo prendo in mano e comincio a segarmi con gusto, e dopo qualche minuto il ragazzo che scopa la tizia allunga persino la mano per aiutarmi nella masturbazione (non disdegno i rapporti bisex). La situazione era davvero eccitante, tanto che in 30 secondi il ragazzo si sfila dalla tipa e, girandosi verso di me, mi guarda negli occhi ed erutta una piacevole quantità di sperma. Subito dopo, con un sorriso ed un occhiolino, saluta e se ne va, lasciandomi col cazzo in mano davanti al culo rotondo della tipa che continua a succhiare l'uomo in macchina.
Visto il posto libero, mi avvicino, sfioro le grandi labbra della tipa (parecchio bagnate), e vedendo che non c'è reazione (anzi allarga le ginocchia), indosso un preservativo e mi infilo in quella fessura calda e umida.
Ho la caratteristica di essere parecchio resistente, nonostante la situazione fosse particolarmente eccitante, quindi andai avanti per più di 10 minuti, durante i quali il tizio seduto inizio ad ansimare e mugolare, segno che il suo orgasmo era sempre più vicino. Infatti di li a poco si contrasse ed esplose nella bocca della donna che sino a quel momento non avevo avuto modo di vedere in viso.
Non passarono 30 secondi che anche lei comincio a vibrare, si infilò una mano in mezzo alle gambe per stimolare la clitoride e raggiunse a sua volta l'orgasmo mentre io continuavo a scoparla con una discreta andatura.
Circa un minuto dopo si sollevo dalla pecorina che aveva tenuto per tutto il tempo e si sedette sul suo sedile girandosi verso di me, probabilmente con l'intenzione di prendermelo in bocca e farsi fra le labbra anche da me, ma quando sollevò lo sguardo avvicinando le labbra alla mia cappella ebbi un sussulto: riconobbi la fidanzata di un mio carissimo amico che, a sua volta, rimase gelata.
Dopo qualche secondo di shock che sembrò un'eternità, senza dire nulla mi girai di spalle e me ne andai con il petto gonfio d'ansia (ed i coglioni di sperma, visto che non ero venuto...).

Salito in macchina misi in moto e mi diressi verso casa, interrogandomi sul da farsi. Ero molto legato al mio amico, ed avevo instaurato un bel rapporto anche con lei da quando avevano iniziato a frequentarsi, quindi mi sentivo combattutto tra il senso di lealtà di avvisare lui di cosa faceva la sua donna, e quello di colpa per averla scopata, seppur a mia insaputa.
Decisi di chiamarlo per sapere se fosse a casa e trovare una scusa per vederci, poi avrei pensato a cosa e come parlare.
Rispose dopo pochi squilli, mi accolse con il solito entusiasmo e mi disse di passare pure a casa sua, tanto la sua ragazza non sarebbe rientrata prima di un'ora ("e ti credo!" pensai io).
Decisi di passare da casa per darmi almeno una sciacquata all'uccello, e in poco più di mezzora arrivai da lui.
Salii le scale e trovai la porta di casa socchiusa per lasciarmi entrare senza la necessità di bussare, come faceva sempre, così attraversando il corridoio mi diressi verso il salotto. Non feci in tempo a dire "Ciao" che incrociai lei, che mi salutò come se nulla fosse col suo solito sorriso, abbracciandomi e chiedendomi se volessi restare a cena.
Inutile dire che non mi aspettavo certo quella situazione, così, un po' spiazzato, accettai mentre dalla porta della stanza fece capolino il mio amico che, a sua volta mi invitò a sedermi sul divano ed a prendere una birra dal frigo.
Passò così una mezz'ora chiacchierando in maniera del tutto normale, tanto che cominciai a pensare di essermi immaginato tutto, quando lei esordì quasi dal nulla: "Sai tesoro che il tuo amico ha davvero un bellissimo cazzo? E soprattutto resistente!"

Non ho idea di quale potesse essere la mia espressione in quel momento, ma ricordo lo sguardo sornione del mio amico che, tra il divertito e l'eccitato, le disse: "Bene, quindi hai provato anche il suo? Sei sempre più zoccola e ti amo sempre di più!" E così dicendo le stampò un bacio quasi casto sulla guancia.

Io non capivo più nulla, e loro sapevano bene che stavano giocando al gatto e al topo con me, quindi decisero di gettare la maschera. Inizio lui dicendomi:
"Vedi amico mio: noi abbiamo scoperto che più un rapporto di coppia è libero e sincero, e meglio funziona. E libertà significa anche lasciarsi andare alle proprie passioni, anche quando non sono socialmente ben viste. Entrambi amiamo il sesso, ed insieme facciamo scintille, ma ad entrambi piacciono le situazioni trasgressive. E siccome non vediamo il motivo di non concedercele, ogni volta che ci viene qualcosa in mente lo realizziamo senza remore, insieme o ognuno per conto suo"
Mentre parlava la sua ragazza si era stretta alla sua sinistra sul divano, accavallando la gamba destra sulla sua e iniziando ad accarezzargli delicatamente il pacco.
Inutile dire che quella posizione lasciava scoperta la visuale di una buona porzione di interno coscia attraverso la gonna che, seppur larga, cadeva tra le sue gambe coprendo a mala pena il pube.
Iniziai a realizzare la situazione dopo qualche secondo durante il quale rimasi imbambolato ad ascoltare, mentre inconsapevolmente il mio cazzo (che, ricordo, non aveva ancora sborrato), iniziò a gonfiarsi nei pantaloni.
Fui riportato alla realtà dalla voce di lei che, continuando ad accarezzare l'uccello del mio amico, prese la parola e rivolgendosi a me disse:
"D'altra parte, se eri li, non puoi certo condannare questo tipo di "divertimento", anzi penso che dovremmo approfondire i reciproci punti di vista" e così dicendo, con un movimento abile sganciò la cintura dei pantaloni del mio amico che, con pochi gesti fece svettare fuori dai pantaloni un bel pisello dritto e duro, interamente depilato, che lei iniziò a far scorrere tra le sue dita.

Continua...
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2021-12-10
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