Voglie improvvise
di
Lucrezia
genere
esibizionismo
Oggi stavo prendendo il sole in terrazza, guardavo qualche nuvola passare da dietro gli occhiali da sole e meditavo, no anzi lasciavo che il cervello andasse a ruota libera, senza un percorso, nessuna connessione con avvenimenti presenti, passati o futuri.
Ad un certo punto mi sono alzata dal lettino e mi sono sporta dalla balaustra, nella rampa dei garage non c'era nessuno che giocasse come al solito, il cellulare mi diceva 32 gradi ed erano le 5 del pomeriggio.
Mi sono girata appoggiando il sedere alla balaustra, da lì vedevo il pacchetto delle sigarette sul tavolino, scrollai le spalle e decisi che non valeva la pena di rovinarmi i polmoni, lasciai stare l'idea di fumare.
Mi sono scossa e sono entrata in casa, mi sono diretta in camera e dall'armadio ho tirata fuori una minigonna sopra al ginocchio, poi da un cassetto ho preso una canottiera a spalline sottili, dalla scarpiera dei sandali, ho indossato il tutto sulla mia pelle calda, mi sono guardata allo specchio, ho pure cercato di capire se sporgendomi in avanti mi sarebbero uscite fuori le tette, e sì c'era il rischio. Come pure ho cercato di comprendere se chiunque mi avesse vista si sarebbe accorta che non indossavo slip sotto la gonna.
Vestita così ho preso le chiavi di casa e sono uscita; non avevo una meta, camminavo a lato strada, un paio di strombazzamenti ma niente di che, poi entrai nel prato.
Lì mi sono guardata intorno, faceva caldo e avrei voluto sdraiarmi ma il pericolo delle zecche mi ha fatto desistere.
Sono tornata sulla strada ed ho fatto un giro nei dintorni di casa mia, cosa cercassi non lo so ma poi tornata a casa mi sono masturbata fino all'orgasmo.
La mia figa era liquida di umori, segno che avevo voglia di sentirla piena, avevo bisogno di essere scopata, anzi mi correggo, ho ancora bisogno di essere scopata e forse la mia uscita di oggi è correlata a questo mio desiderio.
Ad un certo punto mi sono alzata dal lettino e mi sono sporta dalla balaustra, nella rampa dei garage non c'era nessuno che giocasse come al solito, il cellulare mi diceva 32 gradi ed erano le 5 del pomeriggio.
Mi sono girata appoggiando il sedere alla balaustra, da lì vedevo il pacchetto delle sigarette sul tavolino, scrollai le spalle e decisi che non valeva la pena di rovinarmi i polmoni, lasciai stare l'idea di fumare.
Mi sono scossa e sono entrata in casa, mi sono diretta in camera e dall'armadio ho tirata fuori una minigonna sopra al ginocchio, poi da un cassetto ho preso una canottiera a spalline sottili, dalla scarpiera dei sandali, ho indossato il tutto sulla mia pelle calda, mi sono guardata allo specchio, ho pure cercato di capire se sporgendomi in avanti mi sarebbero uscite fuori le tette, e sì c'era il rischio. Come pure ho cercato di comprendere se chiunque mi avesse vista si sarebbe accorta che non indossavo slip sotto la gonna.
Vestita così ho preso le chiavi di casa e sono uscita; non avevo una meta, camminavo a lato strada, un paio di strombazzamenti ma niente di che, poi entrai nel prato.
Lì mi sono guardata intorno, faceva caldo e avrei voluto sdraiarmi ma il pericolo delle zecche mi ha fatto desistere.
Sono tornata sulla strada ed ho fatto un giro nei dintorni di casa mia, cosa cercassi non lo so ma poi tornata a casa mi sono masturbata fino all'orgasmo.
La mia figa era liquida di umori, segno che avevo voglia di sentirla piena, avevo bisogno di essere scopata, anzi mi correggo, ho ancora bisogno di essere scopata e forse la mia uscita di oggi è correlata a questo mio desiderio.
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