Un lunedì pomeriggio

di
genere
gay

Marco aveva comprato recentemente una casa in un vecchio quartiere. Dopo aver sistemato le sue cose ed il giardino si rese conto di aver esagerato. La sua schiena gli doleva tanto che riusciva a malapena ad alzarsi e camminare. “Dannazione! Ho solo 35 anni e mi sento la schiena come se ne avessi 60! Certo aver cominciato a sciare da piccolo non aiuta.” E mentre lo diceva si guardava nello specchio. Era alto un metro e settantacinque per settanta chili con un bel fisico. Una settimana più tardi la schiena gli faceva ancora abbastanza male e l'erba aveva bisogno di una bella falciatura. “Dannazione, non posso tagliarla in queste condizioni.” Si disse e guardando fuori della porta vide un ragazzo che stava falciando l’erba dall’altra parte della strada. Hmm, pensò, là viveva una vecchia signora e sicuramente era troppo vecchia per avere un ragazzo di quell'età. Sembrava avere l’età giusta per frequentare l’ultimo anno di liceo, ed aveva anche un bell’aspetto, era alto circa un metro e settantacinque, un metro ed ottanta, magro e capelli scuri.
Marco ebbe un'ispirazione improvvisa e si diresse dove il ragazzo stava lavorando. Agitò una mano per attirare la sua attenzione mentre attraversava la strada. Il ragazzo fermò il tagliaerba. “Ehi ragazzo!” Disse Marco. “Vuoi guadagnarti rapidamente 20 Euro?”
“Dipende da cosa ha bisogno.” Il ragazzo rispose.
“La mia schiena è malandata ed il mio prato ha bisogno di essere tagliato. Ti va? A proposito mi chiamo Marco, ho traslocato qui la settimana scorsa.”
“Felice di essere utile Marco, io sono Luca. Vivo in fondo alla strada, questa è la casa di mia nonna ed io le tengo in ordine il giardino. Sicuro, posso tagliare il suo giardino per 20 Euro, non è molto grande.”
“Uomo, sarebbe grande! Hai problemi ad usare la mia falciatrice? Così non avrai il costo della benzina. A proposito, quanti anni hai? Non vorrei essere accusato di violare i diritti del lavoro minorile!” Disse Marco ridendo. Il ragazzo sembrava maledettamente giovane pensò Marco tra di se.
Luca rise e rispose: “Tutto OK, ho appena compiuto 18 anni. Quindi nessun problema!”
Un’ora più tardi Marco era sdraiato sul pavimento con un recipiente di acqua calda sotto la schiena quando bussarono alla porta. Andò a aprire e c’era Luca con indosso solo i pantaloncini. Marco non poté fare a meno di notare che aveva dei magnifici addominali ed una piccola striscia che scendeva nei corti shorts. Sembrava anche che avesse un bel pacco... Whoa, cosa dannazione stava facendo? Guardava un altro maschio? Dannazione, pensò. Tentando di riprendersi disse: “Mi piacerebbe avere un bell’aspetto come il tuo. Bene qui ci sono i tuoi 20 Euro e grazie molte per l'aiuto. Questo è il mio numero, mi potrai chiamare per vedere se ho altro lavoro per te.”
“Benissimo. Lieto di aiutarla. E questo mi servirà all’università. La chiamerò quando sarò libero per vedere se il suo prato ha bisogno di essere tagliato di nuovo.” Disse Luca girandosi per andare a casa, quando fu arrivato cominciò a pensare che gli era sembrato che Marco lo stesse guardando. Più ammirando il suo corpo che pensando al taglio. Sembrava anche più di quello....
Una settimana più tardi Marco e Luca stavano chiacchierano nella casa di Marco prima che Luca tagliasse ancora una volta il prato.
“La schiena mi fa ancora male. Di solito questo non dura molto. Apprezzo il tuo aiuto Luca!”
“Potrei farti un massaggio se vuoi, ti farà bene alla schiena.”
“OK, potresti farlo, i muscoli mi fanno veramente male. Devo avere dell’olio da massaggi da qualche parte, dall'ultima volta che mi hanno massaggiato. Penso che questo sarà di sollievo a questi muscoli doloranti.”
Ritornò con l’olio e Luca disse “Sei stato velocissimo, devi proprio volere un massaggio alla schiena. Ehi, questo è vero olio da massaggio. Non sarà facile togliere questa roba dai tuoi vestiti.”
“Sì, sicuramente. Questo mi ricorda che devo prendere un sacco a pelo per sdraiarmi e di coprirlo con un vecchio lenzuolo per non sporcarlo. Così avresti da preoccuparti solo del massaggio e non dell’olio che sporca. Il lenzuolo potrò gettarlo o lavarlo.”
“OK, va bene. Sarà meglio che ci togliamo le camicie per non sporcarle.”
“Sì, e spero che tu sappia come fare un massaggio!”

Un cambio in prospettiva:

Luca cominciò a massaggiare le mie spalle, le braccia e la schiena, scendendo sempre più in basso sulla mia schiena.
“Ehi uomo” Dissi “questo massaggio è maledettamente piacevole. Veramente mi stai rendendo felice la schiena.”
“Ok” Disse Luca, “Ora la maggior parte della schiena è fatta. Ma per fare l’ultima parte dovrai toglierti i pantaloncini per poterci mettere l’olio e forse anche le mutande. Ed una volta che te li sarai tolti potrò occuparmi anche delle gambe se vuoi.”
“Bene, mi toglierò i pantaloni ma penso che terrò le mutande. Sono un vecchio paio e se si sporcheranno potrò gettarle. Inoltre mi sentirei stano sentirmi massaggiare mentre sono nudo. Tu ti toglierai i pantaloni?”
“Sì, penso di sì. Una volta finita la schiena, farò le gambe e poi ancora la schiena e per farlo dovrò mettermi a gambe divaricate sopra le tue. I vestiti che ho oggi sono abbastanza nuovi e non posso permettermi di gettarli via.” E mentre parlava si tolse i vestiti. Mi girai verso di lui nel momento in cui stava finendo.
“Whoa, bellimbusto, ti stai denudando, mi sembra.”
“Rilassati uomo”,Replicò Luca. “Sembra che tu non abbia mai visto altri ragazzi sotto le docce dopo la palestra. Inoltre qui siamo solo maschi ed io sono sicuro che non dirai a nessuno che ti ho massaggiato nudo. Che ti ho massaggiato la schiena si può dire senza rivelare i dettagli.”
Luca massaggiò il resto della mia schiena. Una volta fatto iniziò a massaggiare le parti inferiori delle gambe, lavorandoci sopra lentamente. Una volta arrivato ai bordi dei miei boxer li spinse un po' in su per arrivare alla parte superiore delle gambe.
“Ehi, non stavi scherzando parlando di queste vecchie mutande! Guarda, hanno un buco!” Disse Luca.
“Sì, lo so, ti avevo detto che erano al termine.”
“Ok, dato che sono veramente vecchie non ci saranno problemi se li sporcherò di olio.”
Continuò a lavorarmi le gambe, massaggiando lentamente sempre più in alto. Notai che continuava a mettersi olio sulle mani, cominciando a massaggiarmi il culo infilandosi sotto i boxer.
“Ehi ragazzo, non ricordo di aver firmato per un massaggio al culo.”
“Rilassati, i tuoi muscoli sono contratti!”
“Dannazione, non sapevo che i miei muscoli del culo erano indolenziti finché non hai cominciato a massaggiarli. E’ davvero maledettamente piacevole. Ok, continua. Sai veramente come massaggiare.”
Mentre mi lavorava le natiche, cominciò ad utilizzare i pollici per strofinare su e
dentro la fessura del culo. Strofinando lungo il buco di quando in quando.
“Il massaggio ti va ancora bene?” Chiese.
“Uh, sì. Non mi avevano mai massaggiato così il culo. E’ maledettamente bello.”
Dopo essersi messo altro olio sulle mani, riprese a lavorarmi il culo.
Di tanto in tanto vi inseriva un pollice, andandoci veramente piano mentre continuava a strofinare il resto. Lentamente inserì il pollice nel mio buco. Io ansai: “Oh uomo wow. Non ho mai pensato che il mio culo potesse darmi tanto piacere. Cosa dannazione gli stai facendo?”
“Rilassati.” Disse e cominciò ad inserire un secondo pollice a raggiungere il primo.
“Oh uomo. Che sensazione strana. Tu... beh... mi stai eccitando.”
“E’ tutto ok, rilassati. Lasciami provare qualche cosa d’altro.” E lentamente tese il buco nelle mutande aprendolo un po’ di più. Sentii qualche cosa strofinare su e giù la mia fessura, strofinando sul mio buco.
“Bel tomo, quello che stai facendo col pollice è maledettamente eccitante.” Dissi senza fiato.
“Non è il mio pollice, uomo!”
“Cosa vuoi dire che non è il tuo pollice?”
“Uomo, sono troppo eccitato per fermarmi. Quello che senti è il mio uccello ed io ti fotterò che tu lo voglia o no.”
“Cosa cazzo!” Gridai.
“Proprio così, ti inculerò cagna.”
Luca lacerò i miei boxer per avere un miglior accesso, poi lentamente spinse il pene nel mio culo, forzandosi ulteriormente dentro di me. Ignorando le mie proteste, tenendomi giù mi penetrava lentamente. Poi sentii il suo pube contro il mio sedere e capii che era completamente dentro. Lentamente lo tirò fuori quasi completamente poi lentamente lo spinse dentro per aprirmelo. Quindi cominciò a muoversi estraendolo completamente e poi immergendolo di nuovo. Notò che stavo cominciando a godere... perché cominciai a spingere il culo contro il suo cazzo che si ritirava.
“Va bene, fottiti il culo sul mio uccello, puttana.”
Mi mise su mani e ginocchia inculandomi con forza. Afferrò il mio pene duro e cominciò a masturbarmi. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Mi sembra che tu sia completamente duro e colante. Ora sei la mia puttana.” Disse Luca.
Cominciai a venire mentre il mio culo si stringeva sul suo uccello. “Oh cazzo sì!” Gridò. Poi lo estrasse spingendomi sulla schiena e disse “Prendilo in bocca, cagna!” Mi costrinse ad aprire la bocca, vi spinse dentro l’uccello ed immediatamente cominciò a sborrare costringendomi a bere il suo seme. Sentii fiotto dopo fiotto mentre veniva nella mia bocca, sparò sette volte. Tentai di ingoiarlo per evitare di soffocare ma una parte mi uscì dalla bocca sul torace.
Luca si alzò e cominciò a vestirsi. “Ora tu sei la mia cagna” Disse. “Ogni volta che lo vorrò mi darai il tuo culo o io dirò a tutto il quartiere che sei un invertito.” E poi se ne andò chiudendo la porta dietro di se.
di
scritto il
2012-06-12
5 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L'isola di sesso ed amore

racconto sucessivo

Dario, quello che desideri
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.