Educazione "sentimentale" - Capitolo 5

di
genere
saffico

Così fu che in un caldo giorno di giugno, tornammo al negozietto di Manuela. Era poco dopo mezzogiorno, c’era un po’ di gente che piano piano andò via lasciando il locale praticamente vuoto.

Ho già detto nel capitolo precedente della propensione lesbica della proprietaria del negozio e dei toccamenti audaci sul corpo di mia moglie la prima volta che eravamo stai nel negozio.. E ho anche detto della voglia pazza di Sonia di avere finalmente un rapporto con una terza persona, meglio se femmina la prima volta.

Dopo saluti e convenevoli Manuela tirò fuori una vagonata di costumi da bagno, interi e bikini.

Io, per creare l’occasione e d’accordo con mia moglie, le dissi che avrei aspettato che lei scegliesse, senza volerla consigliare per non influenzarla.

E lei protestò perché voleva il consiglio di qualcuno, al che, come ci aspettavamo e speravamo, fu Manuela a dire che l’avrebbe aiutata lei. Io sarei rimasto ovviamente lì per eventualmente avvisarla dell’ingresso di qualche cliente.

Le due quindi si ritirano con non so quanti due pezzi in camerino. Il punto era che io avrei voluto sbirciare, ma la tenda era stata ben tirata e non c’era nemmeno uno spiraglio.

Sentivo chiaramente le loro voci, i commenti e le risate; cominciavo a pensare come fare, ma fortunatamente Sonia mi anticipò, aprì la tenda per mostrarsi in un formidabile bikini nero. Era splendida. I nostri sguardi ebbero immediatamente l’intesa e lei capì al volo, tanto che rientrando lasciò volutamente la tenda scostata in modo che io potessi facilmente guardare, non proprio benissimo ma in modo soddisfacente.

Nello stesso momento entrò una coppia di clienti, parlavano inglese; dissi loro di aspettare un attimo e chiamai la proprietaria.

Io raggiunsi Sonia in camerino che mi chiese chi fosse entrato. Io le disse che erano una coppia di una quarantina d’anni, bella lei, ma anche lui. Sonia mi disse: “vai fuori, ti faccio una sorpresa”.

Passarono due minuti ed uscì dal camerino, si piazzò davanti allo specchio al centro del locale, sotto gli occhi di tutti e mi chiese “come mi sta?”. E come le stava? Un bikini striminzito di suo e anche una taglia più piccola del necessario. Praticamente anche i capezzoli sbucavano fuori e il culo era completamente scoperto. E lei che indugiò a lungo per sentire gli sguardi estranei su di lei.

Era nuda al centro del locale e voleva starci il più possibile.

Occhi sbarrati del cliente, occhi illuminati della proprietaria. Io eccitatissimo!

Manuela sbrigò i clienti, praticamente li buttò fuori e chiuse la porta di ingresso a doppia mandata.

Nel negozio solo noi tre.

Mia moglie tornò nel camerino e si tolse il bikini e, appena Manuela la raggiunse, la strinse a sé e le infilò la lingua in bocca.

Eravamo finalmente arrivati per la prima volta a realizzare una delle nostre fantasie.

Sonia mi fece: “Tu guardi e basta”.

E dopo un attimo era seduta nuda, a gambe aperte sul tavolo del locale. Manuela in ginocchio con la testa tra le sue cosce. Uno spettacolo incredibile.

Capii subito che Manuela era davvero abile e abituata a toccare una donna.
Passarono davvero pochi minuti e mia moglie godette con un urlo incredibile di piacere, per poi abbandonarsi sfatta sul tavolo. Io avrei voluto saltarle addosso, ma sapevo che era meglio non rischiare una reazione di Manuela non piacevole.

Sonia si riprese, si avvicinò all’amica per spogliarla. Si sono scambiarono due parole e mia moglie mi ridisse: “non permetterti di avvicinarti; puoi solo guardare”. E così fu.

Quasi mezz’ora dello spettacolo più bello che avessi mai visto.

Mia moglie folle di piacere, arrapata come non mai e arrapante come non mai. Manuela figa anche lei e arrapatissima anche lei.

Godettero entrambe. Alla fine Sonia si è staccò dalla sua amante e venne verso di me per darmi il bacio più caldo, morbido, sensuale che avessi mai avuto.

Accanto a noi Manuela nuda che continuava ad accarezzarla.

Ma il negozio andava riaperto e allora l’incanto dovette interrompersi.

Usciti dal negozio mia moglie stretta a ame, ancora languida di piacere mi sussurrò nell’orecchio: “la prossima volta voglio un cazzo tutto nuovo”.

Fu l’inizio di una scalata sulle montagne russe del sesso che continuerò a raccontare.







scritto il
2022-02-18
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