Educazione "sentimentale" - Capitolo 4
di
Run Like Hell
genere
esibizionismo
Vi ho raccontato alcuni episodi, tra i tanti, che descrivono come l’intesa sessuale tra mia moglie Sonia e me si andava consolidando col tempo e come io assecondassi la sua propensione all’esibizionismo.
Lo facevo volentieri perché procurarle eccitazione era la mia priorità e, sempre che qualsiasi avvenimento fosse vissuto insieme in totale complicità, mettevo da parte la mia gelosia che, in verità, era sì molto accentuata, ma nelle eventuali questioni di carattere sentimentale, di mente o di cuore.
Non vi ho ancora detto che nelle nostre fantasie ricorreva spesso quella del coinvolgimento di un altro uomo, cosa che la eccitava tantissimo, ma ancora di più Sonia era intrigata dalla possibilità di avere un’esperienza saffica e questo, per me, era davvero il massimo possibile.
E infatti la prima avventura, non eccessiva ma già molto significativa, che vide la partecipazione di una terza persona fu proprio grazie alla commessa di un negozio nel centro di Firenze.
Era un piccolo locale in una stradina del centro storico, non molto grande e nemmeno molto frequentato. Ci si poteva acquistare abbigliamento molto originale, anche vintage, borse, scarpe, cinture, bigiotterie piuttosto ricercati e cose simili. Comunque un negozio totalmente per turisti, visto i prezzi sicuramente per turisti, appunto!
Un giovedì sera ci entrammo più che altro per curiosare; alla fine Sonia acquistò una borsa ma, soprattutto, legò con la commessa, che poi era la proprietaria, in modo molto spontaneo ed immediato; chi le avesse viste chiacchierare e ridere avrebbe pensato che fossero amiche da lunga data.
Mia moglie aveva anche provato qualche indumento e, nel camerino, era stata raggiunta più volte da Manuela, appunto la proprietaria, che le portava i ricambi, le taglie corrette e nuovo capi da provare. Io nel frattempo ero entrato in un bar per aspettarla senza rimanere in piedi lì nel negozio.
All’uscita, per strada, vidi che Sonia mi guardava con un sorrisetto ambiguo e gli occhi furbetti. Le chiesi cosa avesse e lei glissò con noncuranza; io lascia perdere.
A sera, una volta andati a letto lei mi dice: “sai, credo proprio che Manuela, quella del negozio, sia un tantino lesbica?”
“Ma dai” dico io, “perché?”
“Perché in camerino, aiutandomi a indossare gli abiti, sono certa che abbia indugiato apposta sui miei fianchi, sul seno, sulla pancia guardandomi fissa negli occhi, attraverso lo specchio, come a scrutare le mie reazioni”.
“E quindi?”
“Quindi io ho ricambiato gli sguardi senza nessun’altra reazione. Volevo capire se stavo equivocando ed era solo un mio desiderio oppure no”
“E lei?”
“E lei all’abito successivo ha indugiato ancora di più, faceva scivolare le mani come accarezzandomi, sempre di più ad ogni cambio.. Io ho cominciato a chiedere di provare sempre altra roba e lei addirittura mi diceva che sì, questo non andava, questo era troppo largo e cose così per, io credo, allungare il più possibile il tempo nel camerino”.
“Ecco perché ci hai messo un’ora senza comprare nulla”
“Non ho preso nulla perché in effetti mi sono distratta troppo e non badavo nemmeno a cosa stessi provando. Dopo un po’ mi sono quasi bagnata dall’eccitazione che saliva, ma i clienti fuori, i rumori, le voci, mi hanno condizionata, altrimenti credo proprio che avrei potuto infilarle la lingua in bocca! E ora mi è rimasta una voglia che nemmeno ti immagini”
“E brava la mia conquistatrice! Ci torniamo al più presto”
“Certo che sì, mi ha detto che tra una quindicina di giorni arrivano dei bikini strepitosi, che mi starebbero a meraviglia e che con il mio corpo… insomma un sacco di complimenti. E che sarà meglio, per evitare confusione, che io ci vada dopo mezzogiorno, quando i turisti sono a pranzo e il negozio è sempre vuoto o quasi, Che vuol dire secondo te?”
“Vuol dire che al minimo dovrà farti grossi sconti se compri roba e al massimo…. fai tu, pensaci tu”
“Mamma mia, possibile che ti tradisca quindi?”
“Tradisci solo se non decidiamo insieme e non mi dici tutto ma proprio tutto…..”
Potete immaginare cosa cominciammo a fare dicendoci queste cose.
Facemmo l’amore forsennatamente immaginando Manuela nuda accanto a lei.
E due settimane dopo tornammo al negozio!
Segue
Lo facevo volentieri perché procurarle eccitazione era la mia priorità e, sempre che qualsiasi avvenimento fosse vissuto insieme in totale complicità, mettevo da parte la mia gelosia che, in verità, era sì molto accentuata, ma nelle eventuali questioni di carattere sentimentale, di mente o di cuore.
Non vi ho ancora detto che nelle nostre fantasie ricorreva spesso quella del coinvolgimento di un altro uomo, cosa che la eccitava tantissimo, ma ancora di più Sonia era intrigata dalla possibilità di avere un’esperienza saffica e questo, per me, era davvero il massimo possibile.
E infatti la prima avventura, non eccessiva ma già molto significativa, che vide la partecipazione di una terza persona fu proprio grazie alla commessa di un negozio nel centro di Firenze.
Era un piccolo locale in una stradina del centro storico, non molto grande e nemmeno molto frequentato. Ci si poteva acquistare abbigliamento molto originale, anche vintage, borse, scarpe, cinture, bigiotterie piuttosto ricercati e cose simili. Comunque un negozio totalmente per turisti, visto i prezzi sicuramente per turisti, appunto!
Un giovedì sera ci entrammo più che altro per curiosare; alla fine Sonia acquistò una borsa ma, soprattutto, legò con la commessa, che poi era la proprietaria, in modo molto spontaneo ed immediato; chi le avesse viste chiacchierare e ridere avrebbe pensato che fossero amiche da lunga data.
Mia moglie aveva anche provato qualche indumento e, nel camerino, era stata raggiunta più volte da Manuela, appunto la proprietaria, che le portava i ricambi, le taglie corrette e nuovo capi da provare. Io nel frattempo ero entrato in un bar per aspettarla senza rimanere in piedi lì nel negozio.
All’uscita, per strada, vidi che Sonia mi guardava con un sorrisetto ambiguo e gli occhi furbetti. Le chiesi cosa avesse e lei glissò con noncuranza; io lascia perdere.
A sera, una volta andati a letto lei mi dice: “sai, credo proprio che Manuela, quella del negozio, sia un tantino lesbica?”
“Ma dai” dico io, “perché?”
“Perché in camerino, aiutandomi a indossare gli abiti, sono certa che abbia indugiato apposta sui miei fianchi, sul seno, sulla pancia guardandomi fissa negli occhi, attraverso lo specchio, come a scrutare le mie reazioni”.
“E quindi?”
“Quindi io ho ricambiato gli sguardi senza nessun’altra reazione. Volevo capire se stavo equivocando ed era solo un mio desiderio oppure no”
“E lei?”
“E lei all’abito successivo ha indugiato ancora di più, faceva scivolare le mani come accarezzandomi, sempre di più ad ogni cambio.. Io ho cominciato a chiedere di provare sempre altra roba e lei addirittura mi diceva che sì, questo non andava, questo era troppo largo e cose così per, io credo, allungare il più possibile il tempo nel camerino”.
“Ecco perché ci hai messo un’ora senza comprare nulla”
“Non ho preso nulla perché in effetti mi sono distratta troppo e non badavo nemmeno a cosa stessi provando. Dopo un po’ mi sono quasi bagnata dall’eccitazione che saliva, ma i clienti fuori, i rumori, le voci, mi hanno condizionata, altrimenti credo proprio che avrei potuto infilarle la lingua in bocca! E ora mi è rimasta una voglia che nemmeno ti immagini”
“E brava la mia conquistatrice! Ci torniamo al più presto”
“Certo che sì, mi ha detto che tra una quindicina di giorni arrivano dei bikini strepitosi, che mi starebbero a meraviglia e che con il mio corpo… insomma un sacco di complimenti. E che sarà meglio, per evitare confusione, che io ci vada dopo mezzogiorno, quando i turisti sono a pranzo e il negozio è sempre vuoto o quasi, Che vuol dire secondo te?”
“Vuol dire che al minimo dovrà farti grossi sconti se compri roba e al massimo…. fai tu, pensaci tu”
“Mamma mia, possibile che ti tradisca quindi?”
“Tradisci solo se non decidiamo insieme e non mi dici tutto ma proprio tutto…..”
Potete immaginare cosa cominciammo a fare dicendoci queste cose.
Facemmo l’amore forsennatamente immaginando Manuela nuda accanto a lei.
E due settimane dopo tornammo al negozio!
Segue
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Educazione "sentimentale" - Capitolo 3racconto sucessivo
Educazione "sentimentale" - Capitolo 5
Commenti dei lettori al racconto erotico