Una Luuunga Estate 3° Giorno

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genere
comici

Sveglia alle 6, il caldo e l’erezione mattutina non mi permettono più di dormire. Fanculo tutti oggi piscio nella doccia! Che bello pisciare di mattina con la schiena diritta senza mantenere posizioni strane sul water.

Fuori si sta bene, vado a fare una corsetta e nel tornare prendo la colazione.
Non so perché la gente adori tanto andare al mare, per me è una monotonia unica. Colazione, spiaggia, pranzo, spiaggia, cena, uscita serale, letto e si ricomincia di nuovo da capo. A tal proposito sono di nuovo in spiaggia con le ragazze che si spalmano la crema, bagno di fine mattinata e si rientra per pranzo.
Torniamo nuovamente in spiaggia, pedalò prenotato per le 16. Giornata tranquilla sia dentro che fuori dai boxer. Le ragazze mi fanno notare che si sono messe i costumi nuovi uguali. Si va al largo vicino agli scogli, il pedalò non ha l’ancora e a causa del mare un po’ mosso decidiamo che uno stia sempre a bordo.

Cioè io …

Le ragazze fanno i primi tuffi, i costumi erano bianchi e da bagnati sono diventati trasparenti.
Perché cazzo voi donne vi ostinate a mettere i costumi bianchi? Andate senza niente più tosto! Si vedeva tutto! Dall’areola dei capezzoli, alle bellissime pieghe delle loro vagine. Quando si buttavano dallo scivolo a pancia in giù con i piedi sulla scaletta si mettevano proprio a 90, mostrandomi quel piccolo e apparentemente molto soffice rigonfiamento tra le loro cosce, avrei tanto voluto leccare per assaggiare le loro vongole. Mentre le guardavo automaticamente il mio cervello mi riproduceva i suoni della sera prima, loro due che succhiavano la cena a base di pesce. Che voglia! Quando davo le pedalate si vedeva, premeva in alto e voleva uscire anche lui a tuffarsi, non nel mare però! I loro capezzoli duri e turgidi mi fissavano in continuazione, quasi mi parlavano. Tutto quel ben di dio da azzannare e divorare. C’era una lite condominiale in corso dentro di me, l’inquilino dell’attico il cervello mi dice a cuccia mentre il cazzo del piano di sotto scodinzola voglioso, deve fare i suoi bisogni! Le ragazze mi chiedono se voglio fare qualche tuffo ma declino l’invito, se mi alzo in piedi probabilmente salta fuori dai boxer. C’era anche il bagnino non molto distante che ci tirava certe occhiate. Non capivo se guardava le ragazze o se ci teneva d’occhio per la vicinanza agli scogli.

Rientriamo a riva, le ragazze coricate dietro a prendere il sole, io davanti a pedalare, movimenti che però aiutano a far perdere rigidità a determinate parti del corpo, facendolo o tornare a dimensioni più ammaestrabili. Riconsegniamo il pedalò e mi riprendo la caparra. Soldi convertiti immediatamente dalle ragazze in gelati.
Ebbene sì! Il Callipo la mia ragazza e il brek della motta la sorella, per farvi capire a cosa stavo andando incontro, mia zia da Milano quando ero piccolo lo chiamava il ciuccia-bega. Parte una vera e propria gara di fellatio, il gelato che cola su le mani e qualche goccia addosso, le loro lingue raccolgono tutto, lo succhiavano provando a infilarlo in bocca il più possibile.

Non potevano prendere una cazzo di macedonia!

Rientriamo e preparo una grigliata per la serata, finiamo tardi di cenare verso le 22 e decidiamo di restare a casa. Serata sul terrazzo, ci godiamo la frescura della notte mentre io poco alla volta assomiglio sempre di più ad un peperoncino. In tutti questi giorni per non far notare la mia erezione in spiaggia, io non mi sono mai dato la crema e la giornata sul pedalò è stato il colpo di grazia. Prima d’andare a letto, la mia ragazza, decide di darmi il dopo-sole e sua sorella consiglia di metterci dentro un po’ di polpa dell’aloe che abbiamo in giardino. Crema dopo-sole mescolata con l’aloe crea un liquido bianco e denso del tutto simile al quello che mi sta ribollendo tra le gambe. Mi sdraio sul letto e prima la mia ragazza da sola poi con l’aiuto di sua sorella mi iniziano a spalmare a 4 mani su tutta la schiena quella specie di composto.
Avrei voluto essermi scottato anche altrove ma come dice il detto: - lì non ci batte il sole… Ho sperato che le loro mani finissero sotto ai miei pantaloncini ma niente da fare. Sono sempre rimasto a pania in giù cosi il mio amico sbucava da sopra e non dava troppo dell’occhio
Rinfrescato dalla crema e stancato dalla pedalata, a luce spenta mi addormento quasi subito.

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2022-03-05
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