Una Luuunga Estate 6° Giorno
di
Dumbo
genere
comici
Apro gli occhi, non credo a quello che sta succedendo, la mia ragazza sta giocando con la sua bocca e le mie palle mentre sua sorella prova a mangiarsi la punta del cazzo. La saliva calda cola lentamente lungo l’asta del pene, i suoni di ingoio e di risucchio riecheggiano nella stanza. Ora la mia ragazza tiene stretto il mio cazzo marmoreo mentre sua sorella mi sale sopra e poco alla volta lo fa entrare, si getta verso di me afferra con forza il cuscino ai lati del mio viso e inizia a muovere il suo bacino. I suoi occhi mi fissano, la sua bocca spalancata e ansimante, le labbra arrossate e lucide a causa del pompino, la mia ragazza da dietro le strizza i capezzoli, lei urla sempre più forte, un braccio mi afferra la spalla e mi strattona.
_Svegliati! Hai il cazzo all’aria!
Era la mia dolce metà che puntualmente rovina tutto, io la guardo, le afferro le mani e le porto sul mio cazzo duro.
_Dai su c’è mia sorella qui che dorme, e se si sveglia?
_Ti fai dare una mano.
Mi rinfila a forza il cazzo nelle mutande e mi manda in bagno.
Resto fermo davanti alla doccia qualche istante, sono combattuto tra il bisogno di pisciare, quello di eiaculare e la voglia di tornare a letto a finire il sogno.
Colazione e si va in spiaggia. Alle 9.00 già affollata, più ci avviciniamo al nostro ombrellone più realizzo che buona parte dei giovani ha dormito li dalla notte prima, sono proprio in mezzo ad un campo di zombie rincoglioniti. Verso le 11 con il calore del sole ed i vari rumori hanno ripreso vita tutti, i galletti pascolano allegri in cerca di qualche pollastra, sono tutte intente però a rosolarsi come delle salsicce sotto al sole. Sempre più ragazze si slacciano la parte di sopra per abbronzare i loro seni, improvvisamente sembra di stare in una macelleria, pezzi di carne ovunque, ed io sono un carnivoro convinto che ha un disperato bisogno di una succosa bistecca. Da una parte tette e dall’altra culi, è decisamente ora di un bagno freddo. Anche in acqua vi era un sacco di gente, oggi sono finalmente solo e non riesco a trovare un angolo di pace, cerco di allontanarmi dalla folla ma non ho nemmeno il tempo di prendere atto della mia posizione e subito mi ritrovo qualcuno a qualche metro. Dopo circa mezzora mi arrendo e torno a riva. Trovo 3 ragazzi sotto al mio ombrellone intenti ad attaccare gancio con la mia ragazza e sua sorella, come mi vedono arrivare scappano via come dei piccioni impauriti.
Le ragazze mi acclamano con gioia, finalmente avevo cacciato via quei zanzaroni fastidiosi. Verso la mezza torniamo a casa, piatto di pasta, risposino e pronti per ritornare in spiaggia. Mi è venuta un’idea malsana e molto probabilmente autodistruttiva, indosso il costume stretto che mia aveva regalato la mia ragazza. In fin dei conti se aveva dei problemi doveva prendersela solo con sé stessa.
Raggiungo le ragazze per uscire, la sorella fa due occhi a palla e la mia ragazza diventa rossa. Perché poi mi avrà peso una cosa del genere? Si vede tutto in pratica, dalla forma delle palle, la sagoma dell’asta e il glande. In spiaggia avevo gli occhi di tutti addosso, questa volta però ho scelto io di mettermi in mostra. I galli non si sono fatti vedere per tutto il pomeriggio, la sorella mi ha fissato il pacco tutto il tempo ed io da stronzo mi fermavo sempre a pochi centimetri dalla sua faccia, la cosa divertente è che non era nemmeno duro. Avevo ristabilito quell’innaturale dominio del territorio rovinato dai vacanzieri del weekend. Mi approprio del mio sdraio e con tranquillità ascolto i commenti delle ragazze in spiaggia sulle mie dimensioni. Vi era un’aria diversa quel pomeriggio, una ragazza, qualche lettino più in là, sulla nostra destra sta palesemente facendo una sega ad uno sotto all’asciugamano, forse credono che sia il mantello dell’invisibilità, ma i movimenti del braccio di lei lasciano ben pochi dubbi su cosa stia facendo. Alla nostra sinistra invece vi è una ragazza seduta in braccio al suo ragazzo entrambi coperti in vita dell’asciugamano, lei ondeggia il suo bacino su di lui mentre mi fissa, risulta alquanto inquietante. Forse l’imbarazzo o la paura di una possibile fuga della belva, lo hanno fatto restare a cuccia tutto il pomeriggio.
Verso sera rientriamo, doccia, si cena fuori a base di pesce e locale nuovo, atmosfera decisamente migliore, una proporzione patate e salsicce molto più equa. Le ragazze ballano, io vado a prendere da bere. Vengo avvicinato da 3 ragazze, un po’ alticce, ci provano spudoratamente, una di loro mi mette la mano sul pacco, le parte una risata isterica e poi tutta sorridente urla_ oh mio dio! Io non la vedevo, ma sentivo su di me lo sguardo laser della mia ragazza, infatti appena le raggiungo con i drink ricevo una ramanzina. Calmata la situazione e bevuto i drink iniziano a twerkare davanti a me dandosi il cambio, se fosse successa a casa quella cosa gli avrei fornito anche il palo da pole dance, stavo male ormai avevo delle fitte ai testicoli simili a quelle di una colica. Le ragazze mi torturano fino le 2, il livello dell’alcol nel loro sangue a mio avviso sembra giusto né troppo né troppo poco.
Rientriamo a casa, si spogliano fino a restare in perizoma e reggiseno, io sono in boxer con il cazzo duro, i boxer completamente gonfi e a stento lo riescono a contenere. Mi fiondo nel letto con le ragazze, se la ridono, poi iniziano una lenta tortura strofinando i loro indici su di me, toccandomi i capezzoli, addome e cosce, accompagnando il tutto dalle loro risatine maliziose, poi ad un tratto la mia ragazza, sguardo serio, come se dovesse dirmi qualcosa di importante e mi sbocca addosso.
Il crudo di pesce evidentemente non è stato digerito dal suo stomaco. Mi pulisco, cambio il letto e passo circa 1 ora a sorreggere la testa di lei vicino al water mentre vomita l’anima. Le faccio un canarino caldo, e torniamo a letto. La sorella se la stava dormendo alla grande, lei si addormenta in braccio a me lasciandomi in una posizione alquanto scomoda.
_Svegliati! Hai il cazzo all’aria!
Era la mia dolce metà che puntualmente rovina tutto, io la guardo, le afferro le mani e le porto sul mio cazzo duro.
_Dai su c’è mia sorella qui che dorme, e se si sveglia?
_Ti fai dare una mano.
Mi rinfila a forza il cazzo nelle mutande e mi manda in bagno.
Resto fermo davanti alla doccia qualche istante, sono combattuto tra il bisogno di pisciare, quello di eiaculare e la voglia di tornare a letto a finire il sogno.
Colazione e si va in spiaggia. Alle 9.00 già affollata, più ci avviciniamo al nostro ombrellone più realizzo che buona parte dei giovani ha dormito li dalla notte prima, sono proprio in mezzo ad un campo di zombie rincoglioniti. Verso le 11 con il calore del sole ed i vari rumori hanno ripreso vita tutti, i galletti pascolano allegri in cerca di qualche pollastra, sono tutte intente però a rosolarsi come delle salsicce sotto al sole. Sempre più ragazze si slacciano la parte di sopra per abbronzare i loro seni, improvvisamente sembra di stare in una macelleria, pezzi di carne ovunque, ed io sono un carnivoro convinto che ha un disperato bisogno di una succosa bistecca. Da una parte tette e dall’altra culi, è decisamente ora di un bagno freddo. Anche in acqua vi era un sacco di gente, oggi sono finalmente solo e non riesco a trovare un angolo di pace, cerco di allontanarmi dalla folla ma non ho nemmeno il tempo di prendere atto della mia posizione e subito mi ritrovo qualcuno a qualche metro. Dopo circa mezzora mi arrendo e torno a riva. Trovo 3 ragazzi sotto al mio ombrellone intenti ad attaccare gancio con la mia ragazza e sua sorella, come mi vedono arrivare scappano via come dei piccioni impauriti.
Le ragazze mi acclamano con gioia, finalmente avevo cacciato via quei zanzaroni fastidiosi. Verso la mezza torniamo a casa, piatto di pasta, risposino e pronti per ritornare in spiaggia. Mi è venuta un’idea malsana e molto probabilmente autodistruttiva, indosso il costume stretto che mia aveva regalato la mia ragazza. In fin dei conti se aveva dei problemi doveva prendersela solo con sé stessa.
Raggiungo le ragazze per uscire, la sorella fa due occhi a palla e la mia ragazza diventa rossa. Perché poi mi avrà peso una cosa del genere? Si vede tutto in pratica, dalla forma delle palle, la sagoma dell’asta e il glande. In spiaggia avevo gli occhi di tutti addosso, questa volta però ho scelto io di mettermi in mostra. I galli non si sono fatti vedere per tutto il pomeriggio, la sorella mi ha fissato il pacco tutto il tempo ed io da stronzo mi fermavo sempre a pochi centimetri dalla sua faccia, la cosa divertente è che non era nemmeno duro. Avevo ristabilito quell’innaturale dominio del territorio rovinato dai vacanzieri del weekend. Mi approprio del mio sdraio e con tranquillità ascolto i commenti delle ragazze in spiaggia sulle mie dimensioni. Vi era un’aria diversa quel pomeriggio, una ragazza, qualche lettino più in là, sulla nostra destra sta palesemente facendo una sega ad uno sotto all’asciugamano, forse credono che sia il mantello dell’invisibilità, ma i movimenti del braccio di lei lasciano ben pochi dubbi su cosa stia facendo. Alla nostra sinistra invece vi è una ragazza seduta in braccio al suo ragazzo entrambi coperti in vita dell’asciugamano, lei ondeggia il suo bacino su di lui mentre mi fissa, risulta alquanto inquietante. Forse l’imbarazzo o la paura di una possibile fuga della belva, lo hanno fatto restare a cuccia tutto il pomeriggio.
Verso sera rientriamo, doccia, si cena fuori a base di pesce e locale nuovo, atmosfera decisamente migliore, una proporzione patate e salsicce molto più equa. Le ragazze ballano, io vado a prendere da bere. Vengo avvicinato da 3 ragazze, un po’ alticce, ci provano spudoratamente, una di loro mi mette la mano sul pacco, le parte una risata isterica e poi tutta sorridente urla_ oh mio dio! Io non la vedevo, ma sentivo su di me lo sguardo laser della mia ragazza, infatti appena le raggiungo con i drink ricevo una ramanzina. Calmata la situazione e bevuto i drink iniziano a twerkare davanti a me dandosi il cambio, se fosse successa a casa quella cosa gli avrei fornito anche il palo da pole dance, stavo male ormai avevo delle fitte ai testicoli simili a quelle di una colica. Le ragazze mi torturano fino le 2, il livello dell’alcol nel loro sangue a mio avviso sembra giusto né troppo né troppo poco.
Rientriamo a casa, si spogliano fino a restare in perizoma e reggiseno, io sono in boxer con il cazzo duro, i boxer completamente gonfi e a stento lo riescono a contenere. Mi fiondo nel letto con le ragazze, se la ridono, poi iniziano una lenta tortura strofinando i loro indici su di me, toccandomi i capezzoli, addome e cosce, accompagnando il tutto dalle loro risatine maliziose, poi ad un tratto la mia ragazza, sguardo serio, come se dovesse dirmi qualcosa di importante e mi sbocca addosso.
Il crudo di pesce evidentemente non è stato digerito dal suo stomaco. Mi pulisco, cambio il letto e passo circa 1 ora a sorreggere la testa di lei vicino al water mentre vomita l’anima. Le faccio un canarino caldo, e torniamo a letto. La sorella se la stava dormendo alla grande, lei si addormenta in braccio a me lasciandomi in una posizione alquanto scomoda.
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