La zia al concerto

di
genere
voyeur

Per fruire meglio del racconto seguente, consiglio la lettura dei precedenti.La vacanza sta giungendo al termine e il mio ingresso nel mondo del voyeurismo è ormai cosa fatta. Mi eccito a guardare, il rapporto sessuale lo voglio vivere da terza parte. Probabilmente, come detto prima, a questo punto ancora non sono cuckold, manca quell’elemento di umiliazione tipico dei cornuti, ma sarei stato sulla buona strada per diventarlo. Avevo scoperto che non solo le mie parenti erano troie, ma che erano pure spudorate nell’esserlo. E sarebbe stato solo l’inizio.Come già annunciato nel racconto precedente, la prossima e ultima avventura riguarda sempre mia zia Francesca. Ovviamente dopo quella scappatella la mia percezione di lei cambia radicalmente, non posso non vederla come la troietta che si era fatta sborrare dentro dal bagnino. Non potevo comunque avere idea che mi avrebbe riservato altre sorprese.L’ultima sera mia mamma e mia zia decidono di andare a un concerto di un gruppo reggae locale, essendo amanti del genere. Io, da sedicenne ingenuo, decido di accompagnarle, nonostante non me ne fregasse niente, convinto che a un concerto reggae avrei trovato gente della mia età e spinelli a non finire. La gente più vicina alla mia età di anni ne aveva 35, e di spinelli nemmeno l’ombra, ma sorvoliamo, perché avrei trovato una sorpresa ben più inaspettata.Gli avvenimenti durante il concerto non sono degni di nota: mamma e zia ballano, io mi annoio. È alla fine che arriva la parte succosa. Mia madre, stanca, decide di tornare al villaggio, mentre mia zia decide di andare nel backstage, ad aspettare i membri della band. Comunico a mia madre che sarei andato in bagno e l’avrei poi raggiunta. Era una balla, volevo in realtà andare prendermi da bere di nascosto, ma non ci riesco data la ferma opposizione del barista, che voleva un documento. Amareggiato, con lo spiazzo d’avanti al palco che è ormai quasi vuoto, decido di raggiungere mia zia nel backstage per tornare con lei. Ed è qui che arriva il bello.L’interesse verso i componenti della band è ovviamente relativo, il gruppo è locale e quasi tutti i partecipanti al concerto ci arrivano tramite organizzazioni dei propri villaggi turistici. Dico questo, perché non mi stupisco del fatto che mia zia sia riuscita ad arrivare al frontman della band, è molto verosimile che ci fossero poche persone e sia bastato aspettare qualche minuto. Ciò che mi stupisce, è trovarla in ginocchio a sbocchinare il già citato frontman. Il backstage consiste in uno stanzino, con la funzione probabilmente di spogliatoio, da cui mi è possibile guardare dentro attraverso una finestrella sopraelevata. Il rischio di essere scoperto è enorme, ma non posso lasciarmi andare questa scena così incredibile. Il tipo, sulla cinquantina, brizzolato e peloso, seppur ancora ben fisicato, è un vero e proprio porco: incita mia zia a sbocchinarlo con foga insultandola.“Siiii puttana succhia così da brava, aaah cazzo che troia che sei”
Mia zia si sta divorando il cazzo del maiale, di medie dimensioni, lo venera in modo quasi religioso. I rumori con cui ingurgita quel cazzo sono sublimi, non posso credere ai miei occhi. “Brava la mia puttana, ci voleva una zoccola come te dopo un concerto”
Non interrompe mai il contatto visivo, in testa ha solo il cazzo “Dai alzati che ti scopo forza”, il porco decide di prenderla a smorzacandela. Si siede su una sedia, che per mia fortuna mi da le spalle, e monta mia zia sul suo cazzo. Invece che lasciare che sia lei a lavorarlo però, il porco prende l’iniziativa, le alza le gambe e si mette a pompare da sotto. “ Brava puttana, ti sfondo cazzo sì, dai” mia zia non risponde a nessuno degli insulti. Sta solo urlando di piacere come una forsennata, gode come una maiala.“Hai visto come le tratto le zoccolette come te ai miei concerti eh? Brava troia”, il tipo non la smette di parlare. “Vengooooo vengoooo”, per ben tre volte mia zia viene sul cazzo del porco, probabilmente pensando, come me, di essere quasi pronto a sborrare. Entrambi ci sbagliavamo. Dopo il terzo orgasmo di lei, lui la prende e la sbatte con violenza su un tavolo, li vedo di profilo. “A pecora puttana, a quattro zampe come la cagna che sei”, mia zia obbedisce. Lo stronzo la penetra e si rimette a pompare, forte. La martella con una foga che personalmente non avevo mai visto, mia zia è in completa trans. Riesce solo a urlare e dire qualche sì ogni tanto. Lui la prende per i capelli, la sculaccia. “Sei la mia puttana, dillo che sei la mia troia”, mia zia non riesce nemmeno a rispondere. Per altre tre volte raggiunge l’orgasmo. “Brava la mia troiona, adesso ti sborro dentro, ti voglio guardare in faccia però”, ed ecco che il porco si prende in braccio mia zia, come se fosse una bambola. E di nuovo, si mette a pompare:“Volevi questo eh puttana? Farti sfondare per bene col cornuto a casa vero? Ti metto incinta e lui lecca la sborra, puttana”. Mia zia riesce solo a dire qualche sì è ad annuire leggermente. Ma come faceva lui a sapere di mio zio? Doveva per forza averlo menzionato lei, ma per quale motivo? È quindi omai chiaro che lo zio è un cornuto, probabilmente gliel’ha chiesto lui alla troia di farsi sbattere. “Dai che vengo vengo cazzo vengooo”, mentre lui si sta per svuotare, zia urla per il suo ultimo orgasmo. Ed ecco che arriva la sborrata, il porco emette un grugnito animalesco, primitivo e svuota i coglioni dentro le cosce di mia zia. E finisce così, la lascia sul tavolo, esausta, con lo sperma che le scende copioso tra le gambe, per rivestirsi in fretta e furia e andare via. Aveva trattato la mia innocente zietta come una puttana di strada, e io ho visto tutto. Finisce così la mia vacanza, decisamente la più importante della mia vita, quella che mi apre definitivamente, dopo l’esperienza formativa di mia zia Martina, le porte del voyeurismo. Zia Martina che, tra parentesi, sarà la prossima protagonista.
arturocuck@gmail.com è la mia mail, scrivetemi pure.
scritto il
2022-03-20
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