La zia in biblioteca

di
genere
voyeur

Finite le vacanze, ricomincia la vita di tutti i giorni. Quell’anno avrei frequentato la terza superiore, il primo anno dell scuola non dell’obbligo. Già di mio studiavo poco, l’aumento della dose di libri sicuramente non aiuta. Il tempo passa e non riesco ad assistere a ulteriori scopate. Un po’ per il fatto di non abitare con le zie, un po’ per la bravura di mia mamma (ero convinto che si fotteva qualcun altro, era semplicemente brava a non farsi scoprire) i mesi passano e le mie seghe rimangono sugli avvenimenti già descritti nei racconti precedenti. Il mio obbiettivo numero uno è però mia zia Martina, la protagonista del primo racconto.
Con lei mi vedo spesso, data la sua buona anima decide di aiutarmi con lo studio, sapendomi in difficoltà, di fatto mi fa ripetizioni gratis a casa sua. Spesso andiamo anche insieme nella biblioteca cittadina, dove lei prepara le sue lezioni o corregge i compiti (fa la professoressa alle scuole medie), insomma ci vediamo molto di frequente. È il mio obbiettivo numero uno perché sono convinto che si stia scopando qualcuno alle spalle di mio zio (o forse non alle sue spalle, a quanto pare il cuckolding in famiglia è cosa comune), quella scappatella con Giovanni non poteva essere stata l’unica. Voglio vederci chiaro, devo scoprire con chi si sentiva. Ricorro per questo motivo ai più disparati mezzi: le spio il telefono, fingo di doverle aggiustare il PC per trovare qualcosa. Non ne vado fiero, ma morivo dalla voglia di vederla scopare di nuovo. Ed ecco che un giorno arriva l’assist perfetto.
Dalle mie spiate scopro che si sente, da tempo, con un ragazzo di nome Maurizio, sui 35 anni, dalla foto profilo Whatsapp appassionato di palestra, capelli castani e dritti. Dalle conversazioni è chiaro che siano amanti, lo scopro fin da subito, ma non mi era mai stato possibile coglierli nell’atto, erano molto attenti. Finché un giorno la fortuna mi sorride.
Siamo come quasi sempre in biblioteca, quando un uomo si avvicina: è Maurizio. Si saluta con mia zia e va a sedersi lì vicino, con uno sguardo alquanto ammiccante. 
“Chi è zia?”
“Nessuno, un collega” risponde lei distrattamente. La situazione è strana, sento che sta per succedere qualcosa. I miei occhi non sono sui miei libri, sono fissati sul telefono di lei. Ed ecco che arriva, un messaggio proprio da lui con scritto: “Ho voglia”. Fingo di aver lo sguardo attento sul mio libro di storia e cerco di captare la reazione di mia zia, decisamente turbata.
“Arturo io devo andare, ci vediamo domani ok?”
“Di già? È successo qualcosa?”
“No niente di che, ho solo un po’ di verifiche da correggere che ho dimenticato a casa”, mi risponde con un filo di voce, rossa in viso.
“Va bene zia, a domani”.
Non appena si allontana, ovviamente decido di seguirla. Maurizio si era alzato circa dieci minuti prima, probabilmente la sta aspettando da qualche parte. Tenendomi bene a distanza, noto che la zia sta andando verso l’ultimo piano. Verso quell’ora è normalmente vuoto, il bagno di quel piano sarebbe stato effettivamente perfetto per scopare di nascosto. Non da me però.
Arrivata al bagno degli uomini, ecco infatti Maurizio che l’aspetta. “Ehi ciao” esordisce lui, buttandosi immediatamente in un sensuale limone. La mia postazione ha una visuale ridotta, posso solo ammirare dalla serratura, ma il bagno è piccolo ed è abbastanza.“Mauri possiamo andare in macchina e andare in un posto più appartato?” risponde lei divincolandosi dal bacio.
Lui la prende dal collo e la appoggia gentilmente, ma con fermezza, sul muro, continuando il bacio.
“Adesso ti spogli”, risponde. “Non ti vedo da una settimana: ora ti scopo”. Mia zia, quasi ipnotizzata, obbedisce e comincia a spogliarsi, lo stesso fa lui. “Tranquilla, ho controllato e non c’è nessuno”.
Nel giro di nemmeno un minuto ed entrambi sono nudi.
“In ginocchio”
“Ma così, in mezzo al bagno…”
“Ti ho detto in ginocchio”, continua lui, quasi urlando. Mia zia, ancora una volta ubbidisce. “Fammele scopare ste belle tettone dai”
Il cazzo di lui, a occhio e croce poco meno di 20 cm, è infilato nel mezzo della terza di zia. Avanti e indietro, inesorabile. A un certo punto, con unico movimento, da quella sensualissima spagnola passa a un bocchino. O meglio, le sta scopando la bocca. Mia zia lo guarda con occhi imploranti, sembra anche lei sorpresa dall’aggressività. La sta quasi facendo soffocare, giusto ogni tanto le permette di staccarsi e prendere aria, schiaffeggiandola. La scena, eccitantissima, va avanti per un po’, quando è ancora Maurizio a prendere l’iniziativa. Prende la zia per il collo, la alza.
“Ora ti scopo, dai che ho voglia cazzo”
Mia zia non risponde, ubbidisce ai suoi ordini, sembra un’ automa. Maurizio la prende, le alza una gamba e si mette a fotterla. È una scopata sensuale, ma al contempo brutale. Si guardano negli occhi carichi di passione, mentre lui la provoca.
“Una settimana a scoparti il cornuto ti sei fatta eh? Adesso torni a casa e gli dici quanto sei troia”
 “Oh, oh oddio Mauri ah ah ah”, ripete solo il suo nome. Lui pompa, con una carica quasi animalesca, sembra che si voglia spaccare la mia zietta inerme. Ma quando lei viene si baciano, romanticamente, per poi tornare all’atto brutale, come due bestie in calore.
Non passa molto che lui decide di girarla, a 90. Con i gomiti sul lavandino, lui da dietro la sbatte. E ancora, la sbatte forte. La tiene per i capelli, la fa venire e la insulta, la chiama troia e puttana. Ma poi la bacia, la carezza come un innamorato. Dopo un tempo indefinito ecco che finalmente Maurizio sta per venire.
“In ginocchio Marti”, il tono stavolta è più urgente che autoritario, ma mia obbedisce. Quattro fiotti di sborra piovono sulle sue tettone, imbiancando quella carnagione scura. L’atto è finito e decido di allontanarmi. Soddisfatto, per mesi avrei abbandonato tentativi di spionaggio. Una scopata così intensa mi sarebbe rimasta impressa per anni, tanto che ne scrivo tutt’ora. Avrei dovuto aspettare l’estate, quando a quanto pare la mia famiglia si riempie di troie, per tornare ad assistere a eventi simili.
arturocuck@gmail.com è la mia mail, scrivetemi pure.
scritto il
2022-03-21
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