La zietta paga il debito

di
genere
voyeur

Per fruire al meglio del seguente racconto consiglio la lettura dei precedenti. Alcuni lettori mi hanno riferito che preferirebbero racconti più lunghi. Proverò ad aggiungere dettagli, ma sappiate che tutto ciò che viene scritto è ciò che è successo, mi rifaccio alla memoria per poter descrivere le situazioni con la maggior accuratezza possibile. Ergo, più di tanto non posso aggiungere, o snaturerei il racconto. Ogni tanto qualche dialogo potrebbe essere modificato, dato che chiaramente non mi ricordo tutto ciò che è stato detto testualmente, ma per il resto il racconto rispecchia la realtà. Buona lettura.
È luglio ed è ora di andare in vacanza. Come sempre siamo nel nostro enorme gruppo famiglia, e quest’anno si aggiunge mia zia Vittoria con mia cugina, sua figlia. Vittoria è la più piccola delle tre sorelle dal lato di mamma: all’epoca degli avvenimenti ha 36 anni, capelli castani scuri lunghi fino alle spalle. Probabilmente è la più attraente tra le tre, ha un aspetto e un portamento decisamente giovanile, tette piccole ma un culo spaziale, a cuore e oggetto di occhiate da parte di mezza spiaggia ogni volta che passa. È single, si è infatti sposata molto giovane e immediatamente è rimasta incinta (mia cugina, nonostante la differenza d’età tra le madri, ha solo tre anni in meno di me), per poi lasciarsi col suo ex marito qualche anno dopo. Proprio per il fatto che fosse single mi aspettavo delle sorprese, zia Vittoria diventa quindi il mio obbiettivo numero uno.
La settimana va avanti in modo un po’ deludente: il mio focus su zia Vittoria mi aveva probabilmente fatto perdere qualche scappatella di zia Francesca e mamma. Tuttavia, proprio quando stavo per mollare, ecco che arriva l’episodio che tanto avevo atteso.
Una sera stiamo giocando a poker: siamo io, mia zia e mia cugina, gli altri sono fuori. Veniamo notati da un vecchio siciliano, sui 60/65 anni, che chiede di unirsi. È simpatico e solare, pare una persona genuina e divertente, per cui gli permettiamo di giocare. È, purtroppo per noi, incredibilmente bravo. Non starò a descrivere le varie mani nel dettaglio, anche perché non le ricordo tutte, fatto sta che ci spoglia di tutti i soldi. Dalle risate, nel giro di pochi turni si passa a un silenzio di tomba. Lui, per giunta, si fa sempre più arrogante e presuntuoso, umiliandoci per ogni mano che vince. Ovviamente sia i miei soldi che quelli di mia cugina erano in realtà dei genitori, per cui tocca a mia zia Vittoria, l’adulto della situazione, cercare di porre fine all’esborso economico, anche perché mia madre non glielo avrebbe sicuramente perdonato.
“Senti Carmelo, abbiamo giocato e ci siamo divertiti, adesso magari potresti ridarci i soldi no?”
“E perché mai? Li ho vinti, senza barare”
“Certo, ma non pensavamo potessimo arrivare a tanto. Ascolta ti prego, ci deve essere un modo per convincerti, parliamone”
Il tono supplicante di mia zia accende il vecchio, che sfodera un sorriso malizioso.
“Certo, un modo ci deve essere”, risponde lui.
“Ascolta, vieni nel mio bungalow e ne discutiamo, magari possiamo fare pure una cifra un attimo inferiore”
Mia zia e io sapevamo entrambi benissimo cosa volesse il vecchio porco. Non mia cugina Elisa, ancora troppo piccola per capire certe dinamiche, che ringrazia il signore per la comprensione e se ne va a dormire. La zia sa benissimo cosa deve fare, si alza in automatico, senza nemmeno guardarmi, avviandosi verso la stanza di lui. Carmelo mi guarda e sghignazza, allontanandosi con mia zia come se fosse il suo bottino, avvolgendole una mano sulla schiena. Ovviamente, non posso non assistere a ciò che sta per accadere.
A distanza di sicurezza mi metto a seguire: di tanto in tanto vedo che lui le parla ridendo, con mia zia impassibile, e le schiaffeggia quel culo meraviglioso. Finalmente li vedo entrare e posso cominciare la prima sessione di voyeurismo di questa vacanza. I bungalow sono molto piccoli e i muri sottili, per cui non è un problema ascoltare. Li sento in camera da letto, che è per fortuna nel retro, dove nessuno mi può vedere fare il guardone. Le persiane sono abbassate ma permettono comunque di guardare tramite dei piccoli spiragli, ed ecco che comincia lo spettacolo.
Lui è in piedi, zia Vittoria è seduta.
“Allora? Sai benissimo cosa devi fare, avanti”. Timidamente lei tocca i pantaloni di lui, cominciando ad abbassarli. “Sei veramente uno stronzo”. Carmelo si mette a ridere. “Certo, e tu un’ imbecille a perdere tutti quei soldi, avanti vediamo come rimedi adesso”
Il cazzo di lui non è particolarmente lungo, ma decisamente tozzo. Mia zia lo guarda preoccupata, tituba.
“Hai rotto i coglioni troia, adesso lo prendi in bocca”, sbotta lui all’improvvisa, spingendola dai capelli verso il suo cazzone. È lui a dettare i ritmi del bocchino, per quanto controvoglia zia è una fuoriclasse, il porco sta gemendo come non mai.
“Aaah brava sì, si vede che ti piace la minchia, me l’avresti succhiata a prescindere vero?”
Mia zia continua a succhiare, fulminandolo con lo sguardo. Di tanto in tanto interrompe il pompino per insultarlo: “Stronzo, sei un porco schifoso”, al che lui la schiaffeggia e la fa continuare nel blocchino. Dopo l’ennesimo insulto, Carmelo però la prende dalla gola.
“Pensi di darmi fastidio zoccola? Mi stai solo eccitando di più, adesso ti scopo”. La risposta di mia zia mi lascia incredulo: “Sì, sono la tua puttana”. Ma non lo stava sbocchinando controvoglia? Evidentemente la situazione la doveva aver eccitata, perché il porco la sbatte sul letto e la penetra, rivelando quanto fosse bagnata la fighetta di zia.
“Ti piace quindi è zoccolona? Ti fai scopare da un maschione mentre la famiglia dorme eh?”. A quell’affermazione, esattamente per come era successo con mia sorella, mi sborro nei pantaloni, senza nemmeno toccarmi. Da situazione quasi ai limiti della violenza, la zietta si stava concedendo con foga alle porcate di un vecchio, era tutto così eccitante.
Carmelo pompava mia zia con le gambe sulla sua schiena, a missionario. Vedevo il cazzone di lui che le entrava nella figa bagnatissima, non avevo mai visto un episodio da così ravvicinato. E zia Vittoria gemeva, sotto i colpi inesorabili e inarrestabili del vecchio porco. Penso che abbia addirittura raggiunto l’orgasmo. Ed ecco che però Carmelo sta per venire.
“Vieni zoccola che ti sborro in faccia aaaaaaaah”, con un grugnito animalesco, pittura mia zia di sborra sul viso. E come se non bastasse, l’umiliazione finale.
“Ecco a te puttana, rivestiti che ho da fare”, e le getta addosso i soldi, nuda. Come fosse in un bordello. Corro ovviamente nel nostro bungalow per ripensare a quella scena, così dannatamente eccitante. Solo la prima che avrebbe avuto come protagonista zia Vitttoria.
arturocuck@gmail.com è la mia mail, scrivetemi pure.
scritto il
2022-03-24
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