La mamma e il turista

di
genere
voyeur

Consiglio la lettura del racconto precedente per fruire al meglio del seguente. Per qualche ragione, non mi è possibile pubblicarlo con lo stesso nome utente, il precedente racconto è contenuto nel profilo “Cornutoinfamiglia”.
Stessa estate, stessi 16 anni, sono in vacanza con la mia famiglia nelle Marche. Siamo sempre stati molto compatti, soprattutto dal lato di mia madre. Almeno una delle sue due sorelle (mie zie) ci segue sempre in vacanza, portando annessi cugini. Ci si diverte sempre moltissimo ed è il momento più atteso della mia estate sin dalla mia infanzia. Quest’anno lo è però per motivi molto diversi. Dopo aver visto mia zia acquisita scopare, devo ammettere che certi pensieri avevano cominciato a farsi strada nella mia testa. Non avevo mai guardato le mie familiari con attrazione, ma da quel famigerato evento tutto era cambiato. E tanto sarebbe cambiato anche in quella vacanza. La prima protagonista di questa serie di tre racconti di vacanze nelle Marche è mia madre.Mia madre si chiama Benedetta, all’epoca ha 45 anni, decisamente ben portati, alta 170cm, capelli corti e ricciolini, biondi. Da sempre è oggetto di attrazione da parte dei miei amici, ma tutto è rimasto nei limiti dello sfottò. Nonostante sapessi che da giovane si fosse concessa a una vita più libertina, da anni ormai era una normalissima madre di famiglia italiana, quasi casa e chiesa, con una vita sessuale (presupponevo, sbagliandomi) assolutamente standard (d’altronde l’avevo giusto sentita scopare un paio di volte con mio padre). Dopo la scopata di mia zia Martina ammetto però di essermi eccitato alla possibilità di vedere mia madre in costume, pensavo fosse il massimo a cui avrei potuto ambire. Anche fisicamente d’altronde è ancora attraente: porta una terza molto abbondante e nonostante sia leggermente in carne risulta comunque appetibile, con un culo grosso ma non sproporzionato. È una gran bella donna, bisogna dirlo.  Una sera ci troviamo attorno a un falò in spiaggia, con una serie di coppie di altri turisti presenti nel nostro villaggio turistico. La serata sarebbe dovuta essere riservata per un pubblico adulto, data la presenza di alcol, ma sperando di trovare qualcuno della mia età mi ci redò ugualmente, sperando di socializzare. Inutile dire che nessun ragazzo adolescente fosse presente, ma qualcosa attrae la mia attenzione e mi porta a rimanere. Dopo pochi minuti vedo infatti mia madre molto disinibita, solare e socievole come mai l’avevo vista. In particolare, sembra abbia molta confidenza con un turista tedesco, sulla trentina. Il ragazzo è alto e castano, capelli corti e fisico palestrato, con un vistoso tatuaggio di un leone sul petto. Non parla una parola di italiano, ma mia madre è ugualmente motivata a socializzarci col poco inglese che è in grado di parlare. Il fatto che mi sconcerta di più è l’indifferenza di mio padre, che sta ignorando continuamente i continui e palesi flirt di mia mamma con questo sconosciuto. Dopo un po’ di tempo i flirt diventano reciproci e si intravedono palpate, comincio sinceramente anche a incazzarmi un po’. Come si permette questo di toccare così mia madre? Per giunta praticamente d’avanti agli occhi di mio padre? Mentre sto bollendo di rabbia il tempo passa, l’alcol scorre e proprio mente sto seriamente valutando di tornare nel bungalow, noto che mia madre e lo sconosciuto non sono più in mezzo alla folla a ballare. Li intravedo allontanarsi verso la spiaggia, in un luogo appartato. Con la scusa di dover andare in bagno lascio lì mio padre e decido di seguirli, non appena a distanza di sicurezza. Ed ecco che vedo mia madre, appartata dietro degli scogli, in ginocchio. Ovviamente di fronte c’è il tedesco: le rocce mi offuscano la visione, ma è chiaro che gli sta facendo un pompino. Le espressioni di lui sono estasiate, e il ritmo con cui la testa di mia madre si perde tra le sue gambe è quello di una forsennata. Non posso credere ai miei occhi, la mia mammina ridotta a una troia qualsiasi, in ginocchio per un tizio di cui non sono nemmeno sicuro conoscesse il nome. Sono troppo distante per sentire cosa si stiano dicendo, ma a un certo punto lei si stacca dal bocchino e chiede qualcosa. Si alza e lui la prende per metterla a 90 sugli scogli; posso chiaramente vedere il culone chiaro di mia madre. È solo a questo punto che riesco a scorgere il membro di lui, di medie dimensioni, che si fa spazio dentro mia mamma. Non è tuttavia una scopata veloce, lo stronzo vuole che si abitui alle sue dimensioni prima di cominciare a pompare: la sta inculando. Mia mamma stava venendo inculata d’avanti ai miei occhi e non potevo far altro che guardare. Il ritmo dell’inculata aumenta sempre di più, non posso vedere l’espressione di mia madre, ma di tanto in tanto si gira per baciare lo stallone che la sta sfondando, è estasiata. Non avevo mai visto mia madre così. Dopo circa 10 minuti vedo che lui si irrigidisce e rimuove il suo cazzo da dentro mia madre, le aveva sborrato in culo. È a questo punto che mi allontano, tornando nel bungalow. Sono il figlio di una puttana e di un cornuto, ormai lo so per certo. La sera stessa mia madre mi avrebbe baciato la buonanotte con la stessa bocca che aveva ingoiato quel cazzo crucco. È l’inizio della mia avventura voyeur in vacanza, che sarebbe però continuata con una protagonista diversa: mia zia Francesca.arturocuck@gmail.com è la mia mail, scrivetemi pure.
scritto il
2022-03-18
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