Come mio figlio diventò troia. Cap. 4

di
genere
incesti

Il mio rientro.

Era trascorsa una settimana fantastica, ormai con mio figlio dormivamo nello stesso letto ed ogni volta che avevamo voglia non perdavamo occasione per farci una bella scopata.
Un pomeriggio mentre tornavamo al capanno, dico a mio figlio che sarei andato in paese per prendere un po’ di provviste, e che se gli serviva qualcosa bastava che mi chiamasse.
Mi rispose di stare tranquillo e che avrebbe aspettato con ansia il mio ritorno.
Presi la macchina ed andai in paese, arrivato a casa cenai con il resto della famiglia, due chiacchiere e un bicchiere di vino e poco dopo andai subito a letto.
Ero sdraiato a pancia in su, quasi completamente nudo, con addosso soltanto i mei slip bianchi, ero completamente rilassato ed immerso nei miei pensieri, con gli occhi socchiusi, pensavo a mio figlio ed a tutte le scopate che ci eravamo fatti in quella settimana, mi stavo eccitando, tanto che il mio cazzo non stava più nelle mutande.
Ad un certo punto arrivò mia moglie, che con fare stupito mi dice: amore ma hai già il cazzo duro?
Gli risposi che aspettavo lei, che era una settimana che non scopavo e che avevo voglia di sfondargli la figa.
Si spogliò e si distese nel letto portandosi sopra di me, cominciai a baciarla e chiudendo gli occhi immaginai subito mio figlio. sprofondai dentro la figa bagnata di mia moglie come facevo con il culo di mio figlio, fu talmente brutale che mia moglie ebbe un sussulto.
Haiiii amoreeeee pianoooooo mi stai sfondando la figaaa.
Cercai di moderami e cominciai a scoparla dolcemente, la vedevo eccitata, sentivo il mio cazzo che arrivava all’utero, era completamente bagnata, ansimava dal piacere, ma nulla a che vedere con quella troia di mio figlio.
La scopai per bene facendola venire più volte ed alla fine, come ogni volta, gli sborrai sulle tette.
Mi accasciai e mi addormentai esausto.
La mattina seguente mi sveglia di buon ora, salutai tutti, presi le provviste e mi misi in macchina per tornare in campagna.
Non vedevo l’ora di arrivare, e scapparmi mio figlio con la solita brutalità di sempre.
Arrivato al capanno mi venne incontro, saltandomi al collo e baciandomi mi dici:
mi sei mancato papà, ho una cosa da raccontarti, ma ho troppa voglia del tuo cazzo,
si stava per inginocchiare per sbottonarmi i pantaloni, ma lo fermai, e facendolo alzare gli chiesi di aspettare, e che anche lui mi era mancato.
Avevamo quasi finto di sistemare la spesa e finalmente avvicinando a lui lo faccio inginocchiare proprio davanti a me, sbottono i pantaloni e tiro fuori il cazzo ancora moscio, lui subito intuisce la mia e voglia, al tocco delle sue labbra, sulla mia cappella, cominciai ad eccitarmi e tenendogli ferma la testa, faccio entrare tutto il mio cazzo dentro la sua bocca, sapevo che a lui piaceva, gli piacerà sentire il mio cazo che diventava duro dentro la sua bocca.
Cominciai a scopargli la bocca con foga, e mi eccitavo sempre di più, lo faccio alzare, lo spoglio con forza quasi a strappargli i vestiti da addosso, lo metto subito a pecora, ed allargandogli le chiappe comicio a leccargli il culetto, per lubrificarlo, sentivo crescere sempre più anche la sua eccitazione.
Si papà leccami il culo, mi piace, mi piace sentire la tua lingua, ti prego scopami.
Mi staccai e puntando la mia cappella contro il suo culetto, lo impalai di botto, com piace a lui.
Tohhhhhhh puttanella, ti è manto papà ?
Pendila tutta,
lo senti come fai eccitare papa?
Ti piace farti sfondare da papà come una vera troia!
Si papà che bello il tuo cazzo!
sfondami ummmmm
hoooooooooo lo sento tutto dentro.
Dammelo tuttto!
Dammeloooooooo mi fai godereeeeeeeeeeee
Sentivo i suoi spasmi di piacere, sentivo il suo intestino che vibrava ad ogni aggrondo del mio cazzo, sentivo che stava per sborrare la prima volta.
Cominciai a scoparlo con forza, facendogli sentire ogni millimetro del mio cazzo, sentivo dentro il suo culetto un calore immenso, lo sentivo vibrare ed il mio piacere cresceva insieme al suo.
Volevo godere con lui, uscì dal suo culo e lo feci inginocchiare nuovamente davanti a me, gli ficcai tutto il cazzo in gola, e lo scopai guardando la sua faccia, e facendogli arrivare la mia cappella, fin oltre le tonsille, sentivo persino mancargli il respiro, ed era soddisfatto.
Lo feci sdraiare a pancia in su, sul tavolo portando il suo culo sul bordo, alzandogli le gambe, e poggiandole sulle mie spalle sprofondai nuovamente dentro di lui, cominciai a sbatterlo per bene, entravo ed uscivo completamente, per fargli sentire la mia potenza:
troiaaaaaa fai godere tuo papà,
ummmmmmm che culo fantasticoooooooo,
thhoooooooooo
senti il cazzo di papà che ti scopaaaaaa,
ti sfondaaaa ti fa godereeee come una vera troiaaaaaaa
ummmmmmm
Lo senti quanto è grosso? ti piace troia?
Mi risponde ansimando:
Siiiiiiii papà scopamiiiiiiii,
sono la tua troia,
sfondamiiiiiii
ahhhhhhhhhhhhh,
la sento tuttaaaaaaaaa,
il mio culetto e’ in fiammeeeeeee,
ummmmmmm
E bellissimo il tuo cazzo e sto godendo come una troiaaaaa,
voglio tutta la tua sborra caldaaaaaaa,
La voglio tutta dentro il cuolooo, riempimi papàaaaa!
Ero all’apice del piacere ad ogni affondo lo sentivo sussultare, stavo per sborrare e lo incitavo:
dai muoviti cosi!
Bravaaaaa troiaaaaaa,
fammi vedere quanto sei trioiaaaaaaa,
mi stai facendo godereeeeeeeeee,
Ahhhh sborroooo, senti i miei schizzi come arrivano infondo, lo senti come gode tuo papà?
ti piace ?
Cosi dicendo, ed affondando sempre più forte il mio cazzo, gli sborrai almeno un litro di sborra.
Si papa, riempimi, sto sborrandooooo anche iiooooooooooo .
la sentooooooooooo, sento il tuo cazzo nello stomaco, mi stai riempiendo, sento ogni schizzooo e anche io sto godendooooooooo.
Ummmmmmmmmmmmmm .
Ero ancora dentro il culetto, ed appena fu completamente moscio, la mia cappella fuoriuscì da dentro il il suo sfintere.
Vidi uscire dal suo culo un po’ della mia crema, era talmente aperto che riuscivo a vedere al suo interno.
Ci pulimmo, e mi preparo un caffè, ancora completamente nudi ci sdraiammo sul letto e mentre avevo la sua testa sul mio petto, mi racconto della serata trascorsa, e di quello che era successo, con quel bastardo di mio fratello, non che suo zio. Lui capi subito che mi stavo arrabbiando, e per calmarmi mi abbracciò, dandomi un bacio mi disse che a lui era piaciuto, e che era stato talmente bene che lo aveva invitato a cena.
Erano anni che non parlavo più a mio fratello ma se mio figlio era felice sono sicuro ci avrebbe fatto fare pace e divertiti alla stesso tempo…

Continua….
scritto il
2022-04-04
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