Come mio figlio diventò troia. Cap 7
di
Boscaiolopassivo
genere
incesti
Mi sto innamorando di mio figlio.
Ormai vedevo figlio con occhi diversi, avevo in casa una vera troia e la cosa più bella, era che riusciva a soddisfarmi in tutti i sensi. Era un ragazzo servizievole, preciso e riusciva a gestire sia la casa che il lavoro, senza difficoltà. Quando scopavamo era come se si trasformasse, riusciva a capire e metteva in atto tutto quello che più mi piaceva pur di soddisfare me e gli altri. Spesso però, quando la trattavo o vedevo trattarlo come una vera troia, avevo paura di ferire i suoi sentimenti, e quindi decisi di parlaci, e se a lui non fosse piaciuto il nostro atteggiamento, avrei fatto in modo di cambiarlo.
Quella mattina decisi di lasciarlo riposare e andai da solo a lavorare, d’altronde aveva avuto una nottata pesante a casa di Enzo e Maurizio, era stato scopato in tutte le posizione più e più volte e per tutta la notte senza arrendersi e senza perdersi una sborrata.
Quando sono rientrato per pranzo ho trovato già tutto pronto e lui che saltandomi al collo mi ringraziava, lo strinsi forte e lo baciai con passione, con una mano gli tenevo la testa mentre le nostre lingue si mischiavano e miscelavano insieme, con l’altra, accarezzandogli la schiena, scesi fino a toccagli il culo per stringendolo forte a me.
Ci staccammo per un attimo e andammo a sederci a tavola. Cominciai dicendogli che ero io a ringraziare lui per tutto quello che faceva per me e sopratutto gli chiesi scusa se certe volte, mentre scopavamo, lo trattavo da puttana. Mi rispose che con tutta sincerità che a lui piaceva sentirsi trattata cosi e che da quando aveva scoperto il mondo del sesso, in questa versione non conforme alla società, a lui piacere questo ruolo di amante/ troia di tutti quei tori che l’avevano scopato, mi disse anche che era felice di condividere con me queste esperienze e di amarmi all’infinito.
Provai un sentimento nuovo nei suoi confronti, finalmente riuscivamo a dialogare e mi resi conto che mi stavo innamorando di mio figlio.
Cominciai ad eccitarmi quando mi disse che a lui piaceva sentire il mio cazzo dentro di lui, e che: anche se avesse preso cazzi più grossi, il mio lo faceva vibrare e godere sempre di più perché mi amava.
Lo strinsi forte e mentre lo baciamo lui comincio a spogliarmi, sbottonandomi i pantaloni.
Si stacco per un attimo e lo vidi inginocchiarsi mentre con le mani liberava il mio cazzo dalle mutande.
Papa ti amo più della mia vita ed il tuo cazzo e meraviglioso; furono le sue parole prima di cominciare a succhiarmelo come solo lui sa fare.
Avevo mio figlio in ginocchio ai miei piedi, con il mio cazzo in bocca, ed io con la mano accompagnavo il suoi movimenti facendogli arrivare la mia cappella fino in gola.
La eccitazione cresceva sempre più e sentire la sua lingua e la sua bocca che avvolgevano il mio cazzo, mi mandava in estasi, tanto che cominciai a scopargli la bocca sempre più forte.
Dopo pochi minuti lo sollevai di peso, e ripresi a baciarlo mentre ci addentravamo in casa.
Mentre le nostre lingue limonavano comincia a spogliarlo, gli tolsi la maglietta e gli sbottonai i palloni, lo spinsi sul letto e i tolsi le scarpe, sfilato i pantaloni gli tolsi le mutande ed allargandogli le gambe mi ci tuffai con la faccia. Cominciai a leccargli il buchetto ed ad ogni tocco della mia lingua, sentivo che vibrava come le donne quando gli lecchi il clitoride, lo sentivo ansimare e godere sempre più forte chiedendomi di scoparlo; siiiiiii papà…… scopami……. Mi fai impazzire con la tua lingua……. Guardami come godo…..ummmmm
Puntai la mia cappella contro il suo buco del culo, e lentamente cominciai a penetrarlo, ripresi a bacialo per farlo godere sempre più, mentre il mio cazzo si muoveva dentro lui.
Stavamo godendo insieme e quella sensazione che provavo ogni volta che la mia cappella arrivava in fondo, mi faceva perdere la testa.
Lo feci girare facendolo posizione a pecora, e ripresi a scoparlo, lo sentivo fremere e tremare ad ogni mio affondo, mentre con le mani si teneva le chiappe ben larghe.
Cominciò ad incitarmi dicendo mi scoparlo sempre più, sentivo il culetto bagnarsi sempre più, quando decisi di prenderlo per i capelli e portarlo verso di me, per baciargli il collo, mentre il mio cazzo sera completamente ficcato nel suo culo.
Eravamo quasi pronti ad esplodere e mentre lo baciavo, continuavo a scoparlo con forza, fino a che con dei colpi assestati gli sborrari allargandogli il culo, lo sentii godere insieme a me sborrando a sua volto e schizzando sul nostro letto. Lo coccolai continuando a baciarlo e facendolo sentire amato.
Ormai vedevo figlio con occhi diversi, avevo in casa una vera troia e la cosa più bella, era che riusciva a soddisfarmi in tutti i sensi. Era un ragazzo servizievole, preciso e riusciva a gestire sia la casa che il lavoro, senza difficoltà. Quando scopavamo era come se si trasformasse, riusciva a capire e metteva in atto tutto quello che più mi piaceva pur di soddisfare me e gli altri. Spesso però, quando la trattavo o vedevo trattarlo come una vera troia, avevo paura di ferire i suoi sentimenti, e quindi decisi di parlaci, e se a lui non fosse piaciuto il nostro atteggiamento, avrei fatto in modo di cambiarlo.
Quella mattina decisi di lasciarlo riposare e andai da solo a lavorare, d’altronde aveva avuto una nottata pesante a casa di Enzo e Maurizio, era stato scopato in tutte le posizione più e più volte e per tutta la notte senza arrendersi e senza perdersi una sborrata.
Quando sono rientrato per pranzo ho trovato già tutto pronto e lui che saltandomi al collo mi ringraziava, lo strinsi forte e lo baciai con passione, con una mano gli tenevo la testa mentre le nostre lingue si mischiavano e miscelavano insieme, con l’altra, accarezzandogli la schiena, scesi fino a toccagli il culo per stringendolo forte a me.
Ci staccammo per un attimo e andammo a sederci a tavola. Cominciai dicendogli che ero io a ringraziare lui per tutto quello che faceva per me e sopratutto gli chiesi scusa se certe volte, mentre scopavamo, lo trattavo da puttana. Mi rispose che con tutta sincerità che a lui piaceva sentirsi trattata cosi e che da quando aveva scoperto il mondo del sesso, in questa versione non conforme alla società, a lui piacere questo ruolo di amante/ troia di tutti quei tori che l’avevano scopato, mi disse anche che era felice di condividere con me queste esperienze e di amarmi all’infinito.
Provai un sentimento nuovo nei suoi confronti, finalmente riuscivamo a dialogare e mi resi conto che mi stavo innamorando di mio figlio.
Cominciai ad eccitarmi quando mi disse che a lui piaceva sentire il mio cazzo dentro di lui, e che: anche se avesse preso cazzi più grossi, il mio lo faceva vibrare e godere sempre di più perché mi amava.
Lo strinsi forte e mentre lo baciamo lui comincio a spogliarmi, sbottonandomi i pantaloni.
Si stacco per un attimo e lo vidi inginocchiarsi mentre con le mani liberava il mio cazzo dalle mutande.
Papa ti amo più della mia vita ed il tuo cazzo e meraviglioso; furono le sue parole prima di cominciare a succhiarmelo come solo lui sa fare.
Avevo mio figlio in ginocchio ai miei piedi, con il mio cazzo in bocca, ed io con la mano accompagnavo il suoi movimenti facendogli arrivare la mia cappella fino in gola.
La eccitazione cresceva sempre più e sentire la sua lingua e la sua bocca che avvolgevano il mio cazzo, mi mandava in estasi, tanto che cominciai a scopargli la bocca sempre più forte.
Dopo pochi minuti lo sollevai di peso, e ripresi a baciarlo mentre ci addentravamo in casa.
Mentre le nostre lingue limonavano comincia a spogliarlo, gli tolsi la maglietta e gli sbottonai i palloni, lo spinsi sul letto e i tolsi le scarpe, sfilato i pantaloni gli tolsi le mutande ed allargandogli le gambe mi ci tuffai con la faccia. Cominciai a leccargli il buchetto ed ad ogni tocco della mia lingua, sentivo che vibrava come le donne quando gli lecchi il clitoride, lo sentivo ansimare e godere sempre più forte chiedendomi di scoparlo; siiiiiii papà…… scopami……. Mi fai impazzire con la tua lingua……. Guardami come godo…..ummmmm
Puntai la mia cappella contro il suo buco del culo, e lentamente cominciai a penetrarlo, ripresi a bacialo per farlo godere sempre più, mentre il mio cazzo si muoveva dentro lui.
Stavamo godendo insieme e quella sensazione che provavo ogni volta che la mia cappella arrivava in fondo, mi faceva perdere la testa.
Lo feci girare facendolo posizione a pecora, e ripresi a scoparlo, lo sentivo fremere e tremare ad ogni mio affondo, mentre con le mani si teneva le chiappe ben larghe.
Cominciò ad incitarmi dicendo mi scoparlo sempre più, sentivo il culetto bagnarsi sempre più, quando decisi di prenderlo per i capelli e portarlo verso di me, per baciargli il collo, mentre il mio cazzo sera completamente ficcato nel suo culo.
Eravamo quasi pronti ad esplodere e mentre lo baciavo, continuavo a scoparlo con forza, fino a che con dei colpi assestati gli sborrari allargandogli il culo, lo sentii godere insieme a me sborrando a sua volto e schizzando sul nostro letto. Lo coccolai continuando a baciarlo e facendolo sentire amato.
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Come far godere un uomo? Parte 2
Commenti dei lettori al racconto erotico