Quartiere periferico 6 - Mikail e Vasile

di
genere
gay

Dopo qualche giorno mi arriva su whatsapp un messaggio che dice: siamo al solito posto e non siamo soli. Se vuoi, troia, ti aspettiamo.
Sono le 17, rispondo OK e mi preparo per quella che, credo, sarà una nottata calda.
Mi faccio una bella pulizia interna più e più volte. Metto un po’ di crema nivea all’interno del buco e massaggio, sento cedere il buco e ci infilo tre dita. Penso sia sufficiente.
Esco di casa alle 18:30 per raggiungere l’ortomercato.
Vedo il loro camion parcheggiato al solito posto rasente la parete che nasconde il camion dalla parte dell’autista.
Da lontano vedo i due, Mikail e Vasile, che sembrano piccoli in confronto al terzo, che ad occhio supera i 2 metri di altezza, più grande anche di eta. Mi avvicino e mi presentano Adrian, fratello di Vasile, anche lui peloso e con due baffoni ancora più folti. Adrian ha 48 anni e da quello che si intravede dai pantaloni, benché larghi, un ingombro temibile.
Mi fanno salire nel cassone del camion, ancora vuoto caricheranno il giorno dopo, e mi fanno spogliare nudo. Adrian mi osserva e si lecca le labbra sotto i baffoni. Mi fanno inginocchiare e i vecchi amici abbassano i pantaloni e comincino a farsi succhiare il cazzo.
Come la volta precedente le cappelle stimolate cominciano a gocciolare per poi iniziare a pisciare, tutte e due, in maniera che nulla cada, mi riempiono la bocca di piscio che io ingoio senza fretta. Terminata la pisciata Vasile si mette dietro e mi infila il cazzo tutto in culo, la lubrificazione fatta a casa è perfetta. Mikail mi scopa la bocca.
Con la coda dell’occhio vedo Adrian che si sta mettendo nudo. Un bel fisico è una dotazione paurosa, non riuscirò mai a prendere quella cosa. Spero non si incazzino se dico che non voglio.
Il cazzo di Mikail era 32 cm. Per 7 di diametro, questo sembra un braccio più di 40 per 12 di diametro.
Adrian si avvicina e mi mette il braccio, scusate il cazzo, in mano è duro come pietra mi fa paura.
Dice a Mikail di spostarsi che vuole anche lui pisciare.
Mikail mi tiene la testa e direziona la bocca verso il cazzo di Adrian che inizia a pisciare a distanza quando vede la bocca piena si ferma e mi fa ingoiare, così per una decina di volte.
Poi i due “normali” vogliono infilarmelo in culo assieme, dicendo che così sarà più facile prendere quello di Adrian.
A questo punto dico che non prendo in culo il cazzo dì Adrian . I due si incazzano e cominciano a pestarmi con calci pugni e schiaffi, hanno portato Adrian per farmi rompere il culo in modo irreparabile. Sono steso dolorante e vedo Vasile che apre la cassetta dei ferri e prende una pinza.
Si avvicina mi prende un capezzolo con la pinza e tira stringendola, temo mi strappi il capezzolo.
Quando vede il sangue si ferma e pinza l’altro capezzolo facendo la medesima cosa.
Ora tutti e due vedendomi completamente sottomesso fanno stendere Adrian e sollevandomi mi appoggiano il buco del culo alla enorme cappella di Adrian e iniziano a spingermi giù infilandomi il cazzone nel culo, entrano pochi centimetri, non contenti spingono ancora più forte ed entrano una ventina di centimetri io urlo ma senza rumore e lacrime scendono bagnandomi il petto.
A bocca aperta Vasile e Mikail cominciano a sputarci dentro mentre mi infilano tutto il cazzo di Adrian in culo.
Ora sono seduto sull’inguine di Adrian e spero mi lascino li.
Pia illusione, a questi punto Adrian si solleva, mi mette sotto e inizia a scopare, sono semi incosciente, ora stanno facendo del mio corpo ciò che vogliono. Mi riempiono di sborra in ogni buco. Dopo due ore sono distrutto, sangue dal naso, dai capezzoli, dal culo.
Mi buttano giù dal camion e anche i vestiti.
Scendono anche loro e tutti e tre mi lavono ovviamente col piscio.
Resto a terra bagnato e sanguinante per un paio di ore.
Mi vesto e mentre me ne sto andando Vasile mi dice che mi chiama ancora ma di preparare la valigia. Perché Adrian mi vuole a casa sua.

Continua, ovviamente
scritto il
2022-07-12
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