In viaggio
di
Avventuroso
genere
gay
Come avevo scritto nel mio racconto “Quartiere periferico 6 - Mikail e Vasile”, a settembre mi arriva la chiamata di Vasile che mi dice di raggiungerli al solito posto con la valigia, loro il giorno dopo tornano in Romania. Faccio la solita pulizia, perché sicuramente loro due vorranno divertirsi, e mi avvio dopo avere chiuso bene casa, luce e gas.
Giunto al camion vedo che sono ancora in tre. Però questa volta c’è un ragazzo.
Mi avvicino, mi salutano e mi presentano Radu figlio del capo villaggio dove abitano.
Radu avrà 27 anni una bella barba nonostante l’età ed è anche molto muscoloso.
Non fanno ancora nessun cenno al gioco, penso che Radu non sappia ciò che fanno Vasile e Mikail quando vengono in Italia. Mikail e Radu salgono in cabina, mentre io e Vasile saliamo nel cassone dove un bel materasso giace a terra.
Vasile si spogli e mi ordina di spogliarmi e di stendermi sul materasso, stasera mi scopera e basta, dice.
Mi sdraio e lui subito si avvicina col cazzo in mano e mi ordina di aprire la bocca, so già cosa vuole fare.
Apro la bocca e lui dopo averci sputato dentro comincia a riempirtela di piscio.
Un litro ingoiato, ora si stende sul materasso e mi accarezza il culo, ci infila due dita poi si sputa sulla mano e mì bagna il buco.
Infila con un colpo solo tutto il cazzo e comincia a pompare.
Mi fa male ma a lui piace così. Passa le mani davanti e mentre scopa mi strizza i capezzoli come solo lui sa fare.
Dopo una decina di minuti mi riempie il culo di sborra. Riposa un momento poi si veste e se ne va.
Qualche minuto dopo arriva Mikail che ovviamente vuole riempirmi il culo di sborra e la bocca di piscio.
Mi metto in ginocchio sul materasso, lui si avvicina col cazzo in mano e me lo infila in bocca,
Inizia a pisciare lentamente permettendomi di ingoiare tutto. Finito di pisciare mi scopa anche lui col suo cazzo che entra bene con la sborra di Vasile che fa da lubrificante.
Anche lui si veste e se ne va.
Spero di riuscire a dormire ma mi sbaglio.
Arrivano Vasile e Radu. Non so cosa Vasile abbia in mente ma aspetto curiosamente.
Si spogliano tutti e due. Radu, non credo ai miei occhi, ha un cazzo più grosso di circonferenza di quello di Vasile.
Vasile gli dice che se vuole scoparmi sono già abbastanza aperto anche per il suo cazzo.
Radu non crede a ciò che sente, non è vergine, ha già giocato con gli amici in Romania ma non ha mai inculato nessuno.
Vasile si mette in ginocchio dietro alla mia testa e fa dondolare il cazzo sulla mia faccia.
Prende le mie gambe e le tira verso di se, mettendo in questo modo il culo bene in vista per Radu.
Lui si avvicina col cazzone duro e dopo l’assenso di Vasile, lo pianta dentro tutto.
Mentre Radu mi stanga il culo, Vasile mi mette il cazzo in bocca.
Qualche minuto di montata e Radu mi sborra in culo. Resta fermo dentro aspettando che il cazzone si smolli. Poi sento un calore nell’intestino, Radu sta pisciando, sembra un segnale perché anche Vasile mi piscia in bocca.
Radu va via e Vasile mi chiede se mi è piaciuto.
Rispondo ovviamente si ma gli chiedo come mai non mi ha torturato.
Mi risponde che Adrian e i suoi amici ci vogliono pensare loro.
Adrian è il comandante di una piccola caserma, che lui chiama casa, e sceglie di persona i militari che la abitano. Alcuni arrivano dalla Turchia altri dal Nordafrica ma la maggioranza sono rumeni.
Continua
Giunto al camion vedo che sono ancora in tre. Però questa volta c’è un ragazzo.
Mi avvicino, mi salutano e mi presentano Radu figlio del capo villaggio dove abitano.
Radu avrà 27 anni una bella barba nonostante l’età ed è anche molto muscoloso.
Non fanno ancora nessun cenno al gioco, penso che Radu non sappia ciò che fanno Vasile e Mikail quando vengono in Italia. Mikail e Radu salgono in cabina, mentre io e Vasile saliamo nel cassone dove un bel materasso giace a terra.
Vasile si spogli e mi ordina di spogliarmi e di stendermi sul materasso, stasera mi scopera e basta, dice.
Mi sdraio e lui subito si avvicina col cazzo in mano e mi ordina di aprire la bocca, so già cosa vuole fare.
Apro la bocca e lui dopo averci sputato dentro comincia a riempirtela di piscio.
Un litro ingoiato, ora si stende sul materasso e mi accarezza il culo, ci infila due dita poi si sputa sulla mano e mì bagna il buco.
Infila con un colpo solo tutto il cazzo e comincia a pompare.
Mi fa male ma a lui piace così. Passa le mani davanti e mentre scopa mi strizza i capezzoli come solo lui sa fare.
Dopo una decina di minuti mi riempie il culo di sborra. Riposa un momento poi si veste e se ne va.
Qualche minuto dopo arriva Mikail che ovviamente vuole riempirmi il culo di sborra e la bocca di piscio.
Mi metto in ginocchio sul materasso, lui si avvicina col cazzo in mano e me lo infila in bocca,
Inizia a pisciare lentamente permettendomi di ingoiare tutto. Finito di pisciare mi scopa anche lui col suo cazzo che entra bene con la sborra di Vasile che fa da lubrificante.
Anche lui si veste e se ne va.
Spero di riuscire a dormire ma mi sbaglio.
Arrivano Vasile e Radu. Non so cosa Vasile abbia in mente ma aspetto curiosamente.
Si spogliano tutti e due. Radu, non credo ai miei occhi, ha un cazzo più grosso di circonferenza di quello di Vasile.
Vasile gli dice che se vuole scoparmi sono già abbastanza aperto anche per il suo cazzo.
Radu non crede a ciò che sente, non è vergine, ha già giocato con gli amici in Romania ma non ha mai inculato nessuno.
Vasile si mette in ginocchio dietro alla mia testa e fa dondolare il cazzo sulla mia faccia.
Prende le mie gambe e le tira verso di se, mettendo in questo modo il culo bene in vista per Radu.
Lui si avvicina col cazzone duro e dopo l’assenso di Vasile, lo pianta dentro tutto.
Mentre Radu mi stanga il culo, Vasile mi mette il cazzo in bocca.
Qualche minuto di montata e Radu mi sborra in culo. Resta fermo dentro aspettando che il cazzone si smolli. Poi sento un calore nell’intestino, Radu sta pisciando, sembra un segnale perché anche Vasile mi piscia in bocca.
Radu va via e Vasile mi chiede se mi è piaciuto.
Rispondo ovviamente si ma gli chiedo come mai non mi ha torturato.
Mi risponde che Adrian e i suoi amici ci vogliono pensare loro.
Adrian è il comandante di una piccola caserma, che lui chiama casa, e sceglie di persona i militari che la abitano. Alcuni arrivano dalla Turchia altri dal Nordafrica ma la maggioranza sono rumeni.
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