Uscita a quattro
di
Vandal
genere
orge
I-Uscita a quattro
Ho bisogno che me la lecchi. Mi sono rasata e ho messo quell'unguento che sa di mandarino che ti piace tanto. Voglio sentire la tua lingua nella mia fica. Alza quel tuo bel culetto sodo dal divano e vieni qui. Sono nuda, con le gambe aperte, aspetto che tu faccia il tuo dovere. Bravo. Su, vieni avanti..Oh sì..Sì..
DIN DON
Qualcuno suona il campanello così insistentemente. “Eh, diavolo” mi alzo a sedere sul letto, mi tocco lì. Diavolo, sono bagnata “DIN DON “Un attimo” urlo. Ma che figura ci faccio ora. Mi alzo in fretta, via le mutandine, cambio veloce, pigiama “Din Don” “Eh, arrivo” apro
La signora Castri della porta di fronte. Mi guarda, arriccia il naso, fa un passo indietro “Signorina Wanda, gradirei che facesse meno rumore quando.. quando si porta a casa certi .. Non abbiamo bisogno di donnacce”
“Donnacce? Mi da’ della donnaccia?”
“Ah, questo condominio non è un postribolo, si vergogni” alza un dito in segno di ammonimento “Si dia una regolata o se ne vada”
“Ma di che diavolo sta parlando? Sono da sola in casa”
“Fandonie” indispettita, alza il naso, diventa rigida come una scopa e si allontana “Vedremo” e sparisce lungo le scale
Donnaccia.
Mi giro, mio fratello Marco quasi nudo con su gli slip che si beve una tazza di caffè latte “Quando sei arrivato?”
“Boh, ieri sera”
Mi viene il sospetto “Sei solo?”
“Mmm, no”
E ti spunta, in risposta, una ragazza dai capelli scarmigliati, completamente nuda, che corre ad abbracciarlo e a strusciarsi addosso a lui “Perché non vieni di là e finiamo quello che abbiamo iniziato?” la riconosco come la gelataia che sta nel negozio in fondo alla via
“Ehm” fa lui
“Ehm” mi schiarisco la voce io
Lei si gira di scatto, con le tette che le rimbalzano nell’aria e la sua vagina in bella mostra, bocca spalancata, un tardivo tentativo di coprirsi “Oh, cazzo” per poi scappare via
“La signora Wanda mi ha appena dato della donnaccia perché porto casa uomini nella notte ed emetto rumori molesti” lo guardo malevola
“Ehm..”
“Già” Poi ricordo il sogno avuto prima che la scopa della Wanda arrivasse coi suoi moti accusatori e realizzo “Ce l’aveva con te, non era un sogno”
“E beh dai” fa lui
“E be dai un par di ciufoli” faccio io incazzata “Tu e la tua amica vi sollazzate a vicenda e quella etichettata come donnaccia sono io”
Arriva la gelataia, come si chiama? Indossa una camicia bianca lunga che le arriva fino alle ginocchia. Imbarazzata, non guarda direttamente verso di me ma si dirige verso Marco “Avevi detto che saremo stati soli”
“Sì” e mi guarda
“Ah, scusate, credo che questa sia anche casa mia. Ho bisogno di chiedere il permesso per dormire in casa mia?”
“E’ arrabbiata perché la vicina di casa impicciona l’ha definita una donnaccia” dice rivolta alla gelataia
“E chissà come mai?” pianto i pugni nei fianchi “Almeno limitare i rumori. E assicurarsi che non ci sia tua sorella che dorme nella stanza accanto” scuoto la testa “Ho bisogno di una doccia fredda. Poi me ne andrò al lavoro e vi lascerò ai vostri sollazzi”
II
“Donnaccia” Flo ride, i suoi ricci biondi hanno un fremito ondulatorio, come Medusa davanti ad una vittima. Pausa pranzo, abbiamo fatto fuori un paio di tramezzini al formaggio e pomodoro. Ora, lei, mentre affonda la faccia tra le mie gambe, smette per farsi una grassa risata
Io, con la gonna alzata fino in vita e la fica sporgente, che sto lì a raccontarle quello che è accaduto, non so perché, mi sono messo a raccontargliela. Flo ha una lingua che ve la raccomando ed è difficile distrarsi quando lei me la muove dentro
Deliziosamente le vengo in faccia. C’è tempo per contraccambiare.
“Quindi, tuo fratello si è dato un gran da fare con questa tipa qui” chiede Flo poco dopo. Il turno è iniziato e abbiamo altre quattro ore di lavoro prima di staccare “LA conosco, non è male”
“Ci faresti un giro di lingua?”
“Gelosa?”
“MM, un pochino” rido
“Che fai questa sera?”
“Non so ancora”
“Un’uscita a quattro?”
“Con chi?”
“Io, tu , la gelataia e tuo fratello”
“MMm, non saprei”
“Tu proponi”
Ho proposto e, stranamente, mio fratello ha accettato “Gaia ci sta”
Gaia la gelataia, ci sta bene come rima “Che ne dici di quel posticino con terrazza?”
“Ok”
“Pesce o carne”
“Indifferente”
“Ok, si prenota”
“Ok”
Parlare con mio fratello è come battere a Morse. Spero non sia così anche quando scopa.
“Ah, ma che bella mangiata” fa Flo gonfiando il ventre a dismisura ma, in realtà, non è grassa per niente. Io, mangiato tanto, mi sento un po appesantita. Tempo venti minuti ed entro nella fase d’abbiocco.
Al momento di pagare il conto, Flo per me, mio fratello per Gaia “E se ci facessimo un bel gelato?” propongo ammiccando verso Gaia
“Io..ecco” guarda verso mio fratello e lui glissa
“Mi sa che cerca un altro tipo di gelato” commenta Flo facendo arrossire Gaia la gelataia
“Noi andiamo a casa” dice mio fratello
“Controproposta” mi faccio avanti e sfioro con la spalla Gaia “Che ne diresti se…”
“Bella idea. Non pensavo che arrivassi a proporre una cosa del genere” dice Flo leccandomi i capezzoli
“E’ stato l’impulso del momento” rispondo mentre un brivido mi percorre la schiena. Gaia mi ha appena messo una pallina al cioccolato sul ventre. Lei si china a leccarla, mettendosi a novanta. Mio fratello ne approfitta e la prende da dietro. Con un “Oh” di sofferenza e piacere, continua a leccare mentre la stantuffa da dietro.
Flo ne approfitta, infilando le dita nella mia fica e baciandomi su tette e collo.
Ci diamo dentro per un po’. Poi, Gaia la gelataia perde la presa e finisce in avanti, intercettando la faccia stupita di Flo che se la vede arrivare contro. Labbra che si scontrano, gelo e paralisi di sorpresa. Flo che ne approfitta, le bocche e le lingue che danzano. Ma le dita di Flo non lasciano la mia fica.
Mio fratello riprende i fianchi di Gaia e continua a stantuffarla. Sembra di essere sul set di un film porno. Mi chiedo cosa ne penserebbe la signora Wanda
Din Don.
Vado ad aprire io, in ciabatte e sottoveste. La signora Wanda mi fissa con il volto di una megera “L’avevo avvertita” mi sventola il dito sotto il naso
“Buongiorno” è Flo che saltella alle mie spalle vestita con una camicia lunga color mango. La signora Wanda spalanca gli occhi inorridita.
“Buongiorno” compare Gaia la gelataia, vestita solo con gli slip
“Buongiorno” mio fratello con l’uccello al vento
“Pervertiti!” e se ne va indispettita
“Alla signora Wanda manca un po’ di sale” commenta Flo
“Al diavolo, sembra una che non ha mai scopato” commenta Gaia
“Sapete che vi dico? Al diavolo la Wanda” torno verso di loro “Facciamo una ricca colazione e poi…”
E poi un’altra bella scopata.
Ho bisogno che me la lecchi. Mi sono rasata e ho messo quell'unguento che sa di mandarino che ti piace tanto. Voglio sentire la tua lingua nella mia fica. Alza quel tuo bel culetto sodo dal divano e vieni qui. Sono nuda, con le gambe aperte, aspetto che tu faccia il tuo dovere. Bravo. Su, vieni avanti..Oh sì..Sì..
DIN DON
Qualcuno suona il campanello così insistentemente. “Eh, diavolo” mi alzo a sedere sul letto, mi tocco lì. Diavolo, sono bagnata “DIN DON “Un attimo” urlo. Ma che figura ci faccio ora. Mi alzo in fretta, via le mutandine, cambio veloce, pigiama “Din Don” “Eh, arrivo” apro
La signora Castri della porta di fronte. Mi guarda, arriccia il naso, fa un passo indietro “Signorina Wanda, gradirei che facesse meno rumore quando.. quando si porta a casa certi .. Non abbiamo bisogno di donnacce”
“Donnacce? Mi da’ della donnaccia?”
“Ah, questo condominio non è un postribolo, si vergogni” alza un dito in segno di ammonimento “Si dia una regolata o se ne vada”
“Ma di che diavolo sta parlando? Sono da sola in casa”
“Fandonie” indispettita, alza il naso, diventa rigida come una scopa e si allontana “Vedremo” e sparisce lungo le scale
Donnaccia.
Mi giro, mio fratello Marco quasi nudo con su gli slip che si beve una tazza di caffè latte “Quando sei arrivato?”
“Boh, ieri sera”
Mi viene il sospetto “Sei solo?”
“Mmm, no”
E ti spunta, in risposta, una ragazza dai capelli scarmigliati, completamente nuda, che corre ad abbracciarlo e a strusciarsi addosso a lui “Perché non vieni di là e finiamo quello che abbiamo iniziato?” la riconosco come la gelataia che sta nel negozio in fondo alla via
“Ehm” fa lui
“Ehm” mi schiarisco la voce io
Lei si gira di scatto, con le tette che le rimbalzano nell’aria e la sua vagina in bella mostra, bocca spalancata, un tardivo tentativo di coprirsi “Oh, cazzo” per poi scappare via
“La signora Wanda mi ha appena dato della donnaccia perché porto casa uomini nella notte ed emetto rumori molesti” lo guardo malevola
“Ehm..”
“Già” Poi ricordo il sogno avuto prima che la scopa della Wanda arrivasse coi suoi moti accusatori e realizzo “Ce l’aveva con te, non era un sogno”
“E beh dai” fa lui
“E be dai un par di ciufoli” faccio io incazzata “Tu e la tua amica vi sollazzate a vicenda e quella etichettata come donnaccia sono io”
Arriva la gelataia, come si chiama? Indossa una camicia bianca lunga che le arriva fino alle ginocchia. Imbarazzata, non guarda direttamente verso di me ma si dirige verso Marco “Avevi detto che saremo stati soli”
“Sì” e mi guarda
“Ah, scusate, credo che questa sia anche casa mia. Ho bisogno di chiedere il permesso per dormire in casa mia?”
“E’ arrabbiata perché la vicina di casa impicciona l’ha definita una donnaccia” dice rivolta alla gelataia
“E chissà come mai?” pianto i pugni nei fianchi “Almeno limitare i rumori. E assicurarsi che non ci sia tua sorella che dorme nella stanza accanto” scuoto la testa “Ho bisogno di una doccia fredda. Poi me ne andrò al lavoro e vi lascerò ai vostri sollazzi”
II
“Donnaccia” Flo ride, i suoi ricci biondi hanno un fremito ondulatorio, come Medusa davanti ad una vittima. Pausa pranzo, abbiamo fatto fuori un paio di tramezzini al formaggio e pomodoro. Ora, lei, mentre affonda la faccia tra le mie gambe, smette per farsi una grassa risata
Io, con la gonna alzata fino in vita e la fica sporgente, che sto lì a raccontarle quello che è accaduto, non so perché, mi sono messo a raccontargliela. Flo ha una lingua che ve la raccomando ed è difficile distrarsi quando lei me la muove dentro
Deliziosamente le vengo in faccia. C’è tempo per contraccambiare.
“Quindi, tuo fratello si è dato un gran da fare con questa tipa qui” chiede Flo poco dopo. Il turno è iniziato e abbiamo altre quattro ore di lavoro prima di staccare “LA conosco, non è male”
“Ci faresti un giro di lingua?”
“Gelosa?”
“MM, un pochino” rido
“Che fai questa sera?”
“Non so ancora”
“Un’uscita a quattro?”
“Con chi?”
“Io, tu , la gelataia e tuo fratello”
“MMm, non saprei”
“Tu proponi”
Ho proposto e, stranamente, mio fratello ha accettato “Gaia ci sta”
Gaia la gelataia, ci sta bene come rima “Che ne dici di quel posticino con terrazza?”
“Ok”
“Pesce o carne”
“Indifferente”
“Ok, si prenota”
“Ok”
Parlare con mio fratello è come battere a Morse. Spero non sia così anche quando scopa.
“Ah, ma che bella mangiata” fa Flo gonfiando il ventre a dismisura ma, in realtà, non è grassa per niente. Io, mangiato tanto, mi sento un po appesantita. Tempo venti minuti ed entro nella fase d’abbiocco.
Al momento di pagare il conto, Flo per me, mio fratello per Gaia “E se ci facessimo un bel gelato?” propongo ammiccando verso Gaia
“Io..ecco” guarda verso mio fratello e lui glissa
“Mi sa che cerca un altro tipo di gelato” commenta Flo facendo arrossire Gaia la gelataia
“Noi andiamo a casa” dice mio fratello
“Controproposta” mi faccio avanti e sfioro con la spalla Gaia “Che ne diresti se…”
“Bella idea. Non pensavo che arrivassi a proporre una cosa del genere” dice Flo leccandomi i capezzoli
“E’ stato l’impulso del momento” rispondo mentre un brivido mi percorre la schiena. Gaia mi ha appena messo una pallina al cioccolato sul ventre. Lei si china a leccarla, mettendosi a novanta. Mio fratello ne approfitta e la prende da dietro. Con un “Oh” di sofferenza e piacere, continua a leccare mentre la stantuffa da dietro.
Flo ne approfitta, infilando le dita nella mia fica e baciandomi su tette e collo.
Ci diamo dentro per un po’. Poi, Gaia la gelataia perde la presa e finisce in avanti, intercettando la faccia stupita di Flo che se la vede arrivare contro. Labbra che si scontrano, gelo e paralisi di sorpresa. Flo che ne approfitta, le bocche e le lingue che danzano. Ma le dita di Flo non lasciano la mia fica.
Mio fratello riprende i fianchi di Gaia e continua a stantuffarla. Sembra di essere sul set di un film porno. Mi chiedo cosa ne penserebbe la signora Wanda
Din Don.
Vado ad aprire io, in ciabatte e sottoveste. La signora Wanda mi fissa con il volto di una megera “L’avevo avvertita” mi sventola il dito sotto il naso
“Buongiorno” è Flo che saltella alle mie spalle vestita con una camicia lunga color mango. La signora Wanda spalanca gli occhi inorridita.
“Buongiorno” compare Gaia la gelataia, vestita solo con gli slip
“Buongiorno” mio fratello con l’uccello al vento
“Pervertiti!” e se ne va indispettita
“Alla signora Wanda manca un po’ di sale” commenta Flo
“Al diavolo, sembra una che non ha mai scopato” commenta Gaia
“Sapete che vi dico? Al diavolo la Wanda” torno verso di loro “Facciamo una ricca colazione e poi…”
E poi un’altra bella scopata.
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