Una Ornella che non ti aspetti

di
genere
zoofilia

Dopo un anno di assenza (l’estate 2011 se l’era trascorsa fuori dall'Italia con il marito) questa estate mia cugina Ornella ha fatto nuovamente le vacanze dalle nostre parti, e come ogni estate che si rispetti abbiamo trascorso buona parte delle ferie insieme con le famiglie, non dico che siano state vacanze eccezionali, occasioni per poter fare una sana scopata con lei nemmeno l’ombra, ma averla avuta presente e poterla vedere ha alleviato un tantino la sofferenza, in qualche occasione ci è scappata qualche palpeggiata e in una sola occasione sono riuscito a farle un ditalino che per 15 giorni ho leccato le dita del misfatto, le vacanze son finite a fine agosto e nei saluti di commiato ci siamo fatti reciproca promessa che avremmo fatto di tutto per riprendere a fare sesso insieme.
L’occasione si è presentata a metà settembre, il marito è partito per il lavoro e mia moglie finalmente ha ripreso l’insegnamento a scuola.
Sono al pc che navigo su internet e chatto con amici su face book, squilla il telefono di casa, mia moglie risponde dalla camera da letto con il cordless, dopo poche battute capisco che dall'altro capo c’è Ornella, una telefonata cordiale e lunga, dopo una mezzoretta mia moglie si alza dal letto e sempre parlando viene verso il soggiorno dove sono seduto io, le ultime parole di commiato con Ornella sono “ si tranquilla, penso gli farà piacere e farà piacere anche a me, almeno so che non rimane a casa a chattare su face book chissà con chi, te lo passo”, io lancio un’occhiata di fastidio all'indirizzo di mia moglie per la battutaccia appena fatta e prendo il telefono, i saluti di rito con la bella cugina e subito dopo viene al dunque:
Ornella: mio padre deve partire per andare a fare le inalazioni alle terme e sta via 2 settimane, è in difficoltà perché non trova nessuno a cui lasciare Argo il cane che tiene in campagna, quindi dovrei tenerlo io in questo periodo, a me non crea nessun problema, però non posso portarlo in casa così come viene dalla campagna, avrà bisogno di una energica lavata, se puoi venirmi incontro dovremmo andarlo a prendere domani mattina e portarlo da un veterinario per farlo lavare.
Io: va bene cara, sono libero e lo faccio volentieri, anche perché così non sto in casa a chattare con chissà chi.
Ornella: grazie, sapevo che potevo contare su di te, papà deve partire alle nove, se per te va bene alle 8 dovremmo metterci in viaggio, un’ultima cosa, dovresti venire con la tua macchina vecchia.
Io: certamente, a domattina alle 8 allora, ciao.
Ci lanciamo un’occhiataccia con mia moglie e litighiamo un po’ per le battute fuori luogo che ogni tanto si lascia scappare, ma dura poco la lite, dopo un po’ ci cambiamo e usciamo a fare shopping.
Metto la sveglia per le 7 e via al letto, certo non posso dire di aver trascorso una nottata serena, il sonno andava e veniva pensieri perversi si accavallavano, alla fine crollo, puntuale alle 7 suona la sveglia, giù dal letto, macchinetta del caffè sul fuoco, bagno, colazione veloce una doccia e sono pronto per andare da Ornella, un bacio a mia moglie e via.
Ornella mi sta già aspettando davanti al cancello di casa, partiamo, 20 minuti di viaggio e siamo da zio, ci prepara di nuovo il caffè lo prendiamo insieme a lui e finalmente facciamo conoscenza con Argo, è un bell’esemplare di cane dal pelo nero, sembra un incrocio tra un pastore tedesco e un husky , due occhi celeste chiaro che sembrano due cubetti di ghiaccio, senza non poca fatica lo facciamo salire in macchina, salutiamo zio e ripartiamo, pensavo che Ornella avesse già provveduto a telefonare per l’appuntamento dello shampoo, invece non lo aveva fatto e francamente alle 8 di mattina risultava un po’ difficile trovare qualcuno aperto e disponibile a renderci il servizio, decidiamo così di passare da un negozio a comprare uno shampoo e pensare da noi a provvedere al lavaggio, per fortuna nel giardino di Ornella c’è una doccia alla quale arriva l’acqua calda, impieghiamo quasi un’ora e non senza difficoltà per finire di lavarlo, ma alla fine anche se bagnati da tutti gli spruzzi dei quali Argo ci ha omaggiati completiamo la nostra opera, una passata di asciugacapelli e Argo sembra anche fare il vanitoso del suo pelo tornato bello lucido, lo lasciamo sulla veranda al sole per ultimarsi da solo l’asciugatura. Finalmente con Ornella possiamo dedicarci un po’ a noi, ci abbracciamo e ci baciamo intensamente, ma francamente con i vestiti umidi e qualche pelo attaccato sopra l’ispirazione non raggiunge il massimo, Ornella mi propone di fare una doccia insieme, l’idea mi alletta e comincio già ad eccitarmi, nudi sotto lo scroscio dell’acqua cominciamo a baciarci con morbosità, ho voglia di scoparla subito, lei mi frena, ci insaponiamo a vicenda e l’accarezzo in ogni angolino anche in quelli più nascosti, gli passo il membro tra le chiappe, scivola che è una meraviglia, ma lei riesce a non farsi prendere, ci risciacquiamo e poi fuori dalla doccia in accappatoio, mezzi asciugati la riprendo tra e mie braccia, la stringo, la bacio tutta, ha i capezzoli che gli scoppiano, glieli mordo, lei mi sfugge e si butta sul divano, in un attimo gli sono addosso, continuo ad accarezzarla, poggio una mano sulla vagina lei me la trattiene su, la penetro con un dito, è già bella e bagnata, mi inginocchio davanti al divano, la tiro giù e lei si mette a pecora con i gomiti appoggiati sulla seduta del divano, gli passo le mani davanti ai fianchi e la apro, continuo a penetrarla con le dita, poi mi abbasso e la lecco da dietro, spazio dalle grandi labbra fino al buco del culetto, non ce la faccio più, avvicino la mia cappella e la penetro, comincio con piccoli colpi lenti e ritmati, siamo entrambi estasiati, Ornella comincia a mugolare dal piacere che prova e mi incita “dai, dammene di piùùù, sfondamiiiiii …….”, improvvisamente mi devo fermare, sento qualcosa di ruvido da dietro che mi lecca dalle palle al buco del sedere, resisto un attimo e sfilo il membro dalla vagina di Ornella, la quale stupita mi chiede:
Ornella: perché ti sei fermato? Adesso che stavo iniziando a godere al massimo.
Io: scusami ma puoi vedere da te che abbiamo un terzo incomodo.
Con una mano discosto la testa di Argo, mi faccio di lato e mi metto a sedere sul divano, Ornella ha appena il tempo di girare la testa e guardare dietro che Argo con la lingua è già arrivato in prossimità della sua vagina e gli ha dato un paio di leccate, Ornella si rialza subito e si mette sul divano abbracciandomi impaurita, Argo non demorde, mi cinge con le sue zampe anteriori e comincia a scoparmi una gamba, Ornella è quasi terrorizzata, riesco ad allontanare il cane.
Ornella: ma cosa gli ha preso? Perché fa così?
Io: evidentemente è in crisi di astinenza, penso che chiuso in quel recinto di campagna non avrà mai visto una cagna e cerca di sfogarsi.
Ornella: ma non riesce a distinguere che noi siamo umani e non suoi simili?
Io: evidentemente è attratto dagli odori che emaniamo mentre facciamo sesso.
E mentre sto cercando di fare capire ad Ornella che il cane ha pure lui voglia di scopare Argo si riavvicina e ci salta addosso puntando decisamente verso di lei, lo allontano nuovamente mentre lei sta di lato accucciata su di me, Argo approfitta di questa sua posizione per infilare la lingua tra il divano e Ornella arrivando a leccarle l’esterno della figa, lei prova un senso di ribrezzo e scalcia per allontanarlo.
Questa situazione mi sta facendo passare la voglia, se questo disgraziato non lo chiudo fuori mi fa saltare pure la mia bella scopata, mi alzo e lo prendo dalla pancia per portarlo sulla veranda di peso, agganciandolo con la mano gli tocco il pene, è duro e ha un bozzo vicino all’attaccatura delle cosce, penso siano le sue palle, ma guardandolo bene vedo che le palle le ha dietro, la cosa mi incuriosisce, lo accarezzo e lui sta immobile, però devo dire che ha un bell’arnese, inizio a masturbarlo, Ornella osserva e mi chiede:
“cosa gli stai facendo per essersi calmato di colpo?”
Io: vedo se riesco a farlo calmare, almeno dopo ci lascerà in pace, però mi sembra ingiusto, non sono mica gay per masturbare un cane maschio, dovrebbe essere più naturale che lo facessi tu.
Ornella: ma mi fa schifo.
Io: la sensazione che si prova a toccarlo non è cattiva, se non provi non puoi sapere.
Timidamente si avvicina per aiutarmi nell’impresa, il movimento non sfugge ad Argo che appena ha Ornella a tiro ne approfitta per insinuare la sua lingua tra le sue cosce e leccarla di nuovo, lentamente Ornella mette una mano sotto la pancia di Argo e aiutata dalla mia prende il suo arnese nella mano, rimane meravigliata dal contatto di quel coso peloso che nasconde qualcosa di duro sotto, con la mia mano sulla sua iniziamo a masturbarlo di nuovo, una spinta più a fondo e il pene di Argo si sguaina togliendo di fuori un pene a punta color sangue traversato da una infinità di venuzze, Ornella riesce a superare l’imbarazzo e inizia a masturbarlo con delicatezza, da parte mia torno a dedicarmi a lei, da dietro gli passo una mano tra le gambe e con due dita inizio lentamente a penetrarla, è un lago, estraggo le dita lucide, le metto davanti al naso di Argo il quale annusa e con due slappate le asciuga, ripeto l’operazione e Argo sembra gradire la cosa al punto che diventa nervoso, comincia ad agitarsi, evidentemente quelle poche gocce non gli bastano.
Io: Argo gradisce il sapore dei tuoi umori, ma non gli basta leccare le mie dita, lascia a me il compito di masturbarlo e mettiti a pecora in modo che ti lecchi direttamente, vediamo se si sazia e poi ci lascia in pace.
Ornella non dice di no, ma non è nemmeno tanto convinta, appoggia i gomiti sul divano e si lascia leccare dal cane, io a modo mio continuo a masturbarlo, la cosa mi eccita tantissimo, Ornella comincia a prenderci gusto, si muove ancheggiando da un lato all’altro agevolando la lingua di Argo il quale ogni tanto accenna a prendere uno slancio per montarla, lo trattengo dai fianchi, Ornella da parte sua si sgrilletta per aumentare la secrezione di umori, poi con le mani dietro allarga le grandi labbra e agevola l’ingresso della lingua di Argo in profondità, ad un tratto sbotta:
Ornella: bastaaaa, non ne posso più voglio essere chiavataaaa!!!!!
Io: da me o da Argo?
Ornella: non mi importa da chi basta che qualcuno mi riempiaaaaaaa!!!.
Oramai che mi trovo voglio provare un’esperienza nuova, lascio libero Argo che con un balzo cinge Ornella dai fianchi e comincia a dimenarsi per penetrarla,Ornella lancia un grido “Ahiaaaa!!!!!!”, con le unghie Argo gli ha provocato due profondi graffi sui fianchi, dico ad Ornella di tenerlo a bada per un attimo, corro in bagno e prendo un asciugamano, al mio ritorno Argo è già tornato alla carica, ha abbracciato Ornella dai fianchi e mentre lei gli tiene le zampe per non essere graffiata lui si dimena per penetrarla, non ci riesce, intanto dalla pancia gli pende un arnese lungo una ventina di centimetri sottile e a punta che pulsa abbassandosi e alzandosi verso la pancia, avvolgo i fianchi di Ornella con l’asciugamano e istigo Argo a riprovare, un altro balzo e gli sta già sopra, è frettoloso e non riesce ad individuare il buco, il suo pene scivola verso l’alto nella scanalatura delle natiche, mi abbasso un po’, predo il suo pene con una mano e lo indirizzo verso la fessura, con un solo colpo glielo pianta dentro, Ornella emette un grido, accenna con una mano a spostare Argo ma non ci riesce, lui sembra un ossesso sente che è dentro e martella a più non posso, Ornella si rilassa e inizia a prenderlo con gusto, ad ogni colpo che assesta Argo corrisponde un grido di dolore di Ornella, sembra che la stia dilaniando, Argo sembra un forsennato, lo ha messo tutto dentro ma sembra che voglia entrare ancora di più, mi abbasso un po’ per vedere come la penetra, ha ragione di spingere ancora, vuole far andare dentro la parte terminale quel bozzo che sembravano le palle, ma i piedi non arrivano a terra e non riesce e dare la spinta giusta, sfilo un cuscino dal divano e lo sistemo sotto le zampe posteriori di Argo, Ornella è in delirio, Argo appena sente che i piedi hanno di nuovo un appoggio spinge ma senza dare ulteriori botte, ma con una specie di vibrazione, e vedo che il bozzo si insinua tra le grandi labbra scomparendo lentamente, Ornella ha un altro grido di dolore questa volta più forte, Argo sta immobile per qualche istante, poi noto distintamente che è arrivato al culmine e sta svuotando il suo seme dentro Ornella, la quale avverte il calore della sborra calda ed esclama “Oh mio dio me lo sta svuotando dentroooooo!!!!!!”, ma oramai è fatta, Argo sembra soddisfatto mette una gamba di lato per staccarsi, ma, è rimasto attaccato ad Ornella, segue una scena di panico, Ornella sbianca in volto e mi chiede supplichevole: “e adesso che si fa?”, cerco di tranquillizzarla non sapendo nemmeno io come risolvere la situazione, sapevo che tra cani l’accoppiamento culmina con questo aggancio, ma francamente per me questa era una situazione nuova, Ornella segue il mio consiglio e cerca di rilassarsi e dopo un paio di minuti il membro di Argo scivola fuori lentamente, si allontana leccandosi per asciugarsi e piano piano gli rientra tutto dentro, Ornella sembra provata dell’esperienza, è ancora inginocchiata con i gomiti appoggiati sul divano, dalla vagina gli cola una sostanza trasparente, la scena è a dir poco arrapante, “adesso è il mio momento” gli dico, lei mi sorride, mi posiziono dietro di lei, ha la vagina quasi slabbrata, gli appoggio la cappella sopra, è inondata di sperma canino, affonda dentro senza trovare ostacolo, la fortissima lubrificazione fa si che non avverto sensazioni, sfilo il mio pene e lo appoggio sullo sfintere di Ornella, spingo dolcemente e in una sola manovra la penetro completamente, adesso si che sento delle sensazioni forti, comincio la mia bella cavalcata, la scena di prima mi ha fatto imbestialire la sbatto violentemente e a lungo, lei alterna gridolini di dolore a urla di piacere, io divento violento e cattivo riempiendola di appellativi forti, sei una troia, una cagna, la mia puttana, e lei ad ogni appellativo risponde con un languido “siiiii, lo sono” fino a quando arrivato al culmine gli riempio l’intestino di caldissima sborra, non riesce a contenerla tutta e quando lo sfilo fuori due rivoli il mio e quello di Argo gli colano unendosi in uno solo, ci buttiamo sul divano e restiamo a lungo abbracciati. Argo sta accucciato ai piedi del divano, ogni tanto alza un solo occhio come se volesse domandarci qualcosa, io tra me e me rispondo alla sua domanda “tranquillo Argo, ci è piaciuto, e in queste due settimane credo che ripeteremo l’esperienza”.
Dopo un po’ ci alziamo dal divano e andiamo in bagno a sciacquarci, accarezzo Ornella sul viso e gli domando se è pentita dall'esperienza, lei mi risponde “non mi pento mai di quello che faccio, francamente non immaginavo di spingermi in una esperienza di questo genere, qualche volta a livello di fantasia ho fantasticato scene irrealizzabili, ma mi rendo conto che nella vita può capitarci di tutto, e va bene così, se ci ritagliamo una mattinata la ripetiamo?”, la mia risposta:” non mi tirerò certamente indietro è stato favoloso e penso sia da rivivere, nel frattempo a te rimane a disposizione Argo, spero mi farai sapere se succede qualcosa tra voi due”., lei mi ha dato una strizzatina d’occhio, un bacio e ci siamo salutati.
scritto il
2012-10-11
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