Storia di un matrimonio (ep. 3) – La mia prima volta con due donne (E come ne ho persa una)
di
Lizbeth Gea
genere
trio
Guardo mia moglie – "Hai ragione quella volta mi sono comportato male" – gli restituisco la biro – "ma neppure tu sei una santa, ti ricordi quando mi hai fatto perdere una persona fantastica"
"Persona fantastica?" - rispose incazzata – "Guarda che sei tu che mi hai scopata mentre eri fidanzata, e non mi avevi detto nulla" – mi puntò il dito – "Ora chi è lo stronzo?"
"È vero, hai ragione, quando abbiamo fatto sesso la prima volta ero fidanzato" – Facevo fatica a parlare – "Ma comprendimi, allora eri, sei, bellissima" – Sorrisi – "E poi sei tu che mi hai violentato"
"Strano mi sembra che ti sei divertito con me per due settimane" – e alzando la voce – "Per poi sparire".
Mi stavo innervosendo – "Non fare la santa, è colpa tua se mi ha lasciato, vuoi che ti ricordi come è andata?"
E' vero, avevo mentito, lo confesso. Sin dal mio primo incontro con Antonella ero fidanzato con un altra donna di nome Marina. Volete che ve lo dico, si sono uno stronzo. Ed è quello il motivo che dopo le vacanze ero sparito. Mi sentivo una merda. Avevo sbagliato sia con Antonella sia con Marina e l'unico modo che trovai, per alleggerire la situazione, era quello di non vedere mai più la mia amante bionda.
Marina, chi era Marina. Bei lei era una ragazza meravigliosa, una giovane aspirante giornalista, arrivata dal Friuli a cercar fortuna in quel di Milano e l'accolsi a casa mia, anche perché era simpaticissima. Fisicamente era esattamente l'opposto di Antonella. Alta, capelli lunghi mori con la frangetta, gambe spettacolari e piccolo seno, ma molto sexy. Mi appassionai a lei già dal primo giorno che la vidi sul treno che conduceva entrambi a Milano. Dopo una breve chiacchierata la invitai a cena, ma non è questo che vi voglio raccontare.
Erano passati alcuni mesi dall'ultima volta che vidi Antonella, me la stavo per dimenticare, quando improvvisamente eccola li, davanti al portone di casa mia. Come era possibile?.
Inutile era ancora più bella di quello che ricordavo. Cercai di evitarla, ma era proprio davanti all'ingresso e non potei evitarla.
"Ciao"
"Ciao" – Risposi timidamente – "Come mai sei qui"
"Non so guarda te, mi hai scopata per due settimane e poi te ne sei andato senza spiegare"
Aveva ragione – "Beh sono stato occupato" – Cercando di cambiare argomento – "Come mi hai trovato"
"Ti sei iscritto su Facebook idiota, magari potevi nascondere i tuoi dati personali"
Bella figura di merda, ma purtroppo non era finita li. Proprio in quel momento arrivò Marina con il suo solito sorriso gioioso, si fermò davanti a noi e ci fissò.
"Marina lei è Antonella, un amica" – Poi guardando Antonella – "Antonella lei è Marina, la mia fidanzata" – Ovviamente mi fulminò con gli occhi.
La mia amante mi diede una sberla in mezzo alla strada – "Il tuo fidanzato è uno stronzo"
"Non capisco" – Disse la mia ragazza.
L'unica cosa che riuscii a dire – "Forse è meglio salire, almeno possiamo parlare con calma"
"Dai, sono le sedici, ci sta una bella tazza di tè" – Marina aprì il portone, ma dai suoi movimenti capii che era nervosa.
Ci sedemmo tutti in salotto, ognuna su una poltrona diversa, io sul divano. Nessuno parlava, Marina andò a preparare il te. Questo mi permise di chiedere ad Antonella che intenzioni avesse.
"Perché non mi hai detto nulla" – furono le sue prime parole.
"Beh" – io timidamente – "tu mi sei saltata addosso ed ero in paura di riflessione"
"Cazzate" – Mi afferrò il cazzo da sopra i pantaloni – "Tu mi hai sempre voluto scopare e lo sai bene" – baciandomi – "Ora dovrai scegliere tra me e lei"
Mentre mi stava baciando, sentii cadere qualcosa di porcella, erano le tazze di te, la mia fidanzata ci aveva visti, maledizione.
"Opss" – la prima parola fu di Antonella che, incurante del momento, si alzò e andò incontro a Marina – "Scusa tesoro non volevo che lo venissi a sapere così" – mentiva spudoratamente.
"Cosa vuoi dire" – La mia fidanzata la guardava ansiosa.
"Per prima cosa voglio dirti che non sapevo della tua esistenza" – Mi guardò sorridendo, poi appoggiando una mano sulla gamba destra di lei – "Anche perché non avrei mai fatto del male a una ragazza bella come te"
La sua mano accarezzava dolcemente la gamba scoperta.
"Andrea cosa vuole dirmi questa signorina" – La sua voce tremava.
Io sono sempre stato un codardo, ma sono sempre stato sincero – "Ti ricordi quando sei andata in Germania per lavoro" – Doveva seguire i mondiali di calcio – "e in quel periodo avevi deciso di farà una pausa" – evidenziai il fatto che fosse stata una sua decisione – "Beh io sono andato al mare in Calabria e li ho conosciuto questa ragazza" – non andai oltre.
"A dire il vero ci siamo conosciuti un po prima" – Precisò Antonella. Ora la sua mano sfiorava dolcemente il viso di Marina.
"Dimmi la verità, te la sei scopata?" - La sua voce, ancora tremante, aumentò di volume. Non risposi, ma già così si capì che la mia risposta era affermativa.
La mia fidanzata cercò di alzarsi, probabilmente mi voleva prendere a sberle, ma Antonella la trattenne e le parlò – "Tesoro come ti ho detto prima, lui non mi ha confessato nulla, per quello che ne sapevo io, era single" – Le baciò la guancia sinistra – "Anche perché, conoscendomi, se ti avessi incontrata avrei passato con te le vacanze, invece di quel cretino" – Baciò sulla bocca Marina che si irrigidì.
Io rimasi bloccato, cosa stava succedendo.
"Dovevi vedere come mi ha scopata sul pullman che ci portava al mare" – le sbottonò la camicetta lentamente – "Sembrava un fiume in piena, sembrava che non avesse mai scopato in vista sua"
Mentiva e sapeva di mentire.
Marina continuava a fissarmi, ma qualcosa mi impediva d'intervenire. Forse mi stavo eccitando.
Antonella era sicura di se, infilò la mano dentro il leggero lembo di seta che copriva la mia donna e le strinse il suo piccolo seno e la baciò ancora. Stavolta Marina ricambiò il bacio.
Impossibile.
Il mio cazzo si indurì dentro i pantaloni, non me lo toccai, avevo paura della reazione delle ragazze.
"Ora che ci penso è un vero peccato che quel idiota sia venuto in vacanza da solo, pensa come ci saremmo divertita" – Mentre parlava Antonella non mi guardava – "e ti avrei presentato qualche mio caro amico"
Le loro lingue si intrecciarono. Cosa stava succedendo alla mia fidanzata. Come se si sentisse completamente sotto il potere della mia amante.
Ormai la camicetta era aperta e si intraveda il delicato reggiseno rosa di Marina, Anto lo scostò e le leccò i capezzoli diventati turgidi.
Il mio pene era così ingrossato che era uscito dalle mutante e picchiava contro i pantaloni, lo si poteva notare con un semplice sguardo. Antonella lo vide, mi indicò – "Opss, abbiamo fatto eccitare il tuo ragazzo".
"Quindi ti sei fatto questa bionda" – Era la voce di Marina – "Come ti sei permesso", ma invece d'insultarmi infilò la sua lingua dentro la bocca della mia amante e assaporò la sua gola.
In quel momento mi balenò nella mente una idea: quindi potrò sposare la mora e avere come amante la bionda. Quanto siamo stupidi noi maschi.
In realtà la conoscevo bene, era in piena modalità vendetta. Alzò la gonna e Antonella capii immediatamente – "Che brava fidanzatina" e le mise una mano dentro in cerca della passera. Visto la reazione di Marina la trovò facilmente.
La camicia e il reggiseno volò via agevolmente e vidi il seno, che conoscevo bene, della mia fidanzata all'aria aperta. Antonella lo assalì con la lingua.
Loro si stavano divertendo a quanto pare e io chi ero per rimanere impassibile. Mi sfilai sia i pantaloni, sia le mutande e mi ritrovai con il pene in mano a godermi la vista. Ebbi un dejavu.
Antonella si sfilò i pantaloni, le sue mutandine volarono addosso al mio pene, si inginocchiò sul divano davanti alla faccia di Marina – "Vediamo se sei capace"
Lei mi guardò – "Brutto stronzo è quello che vuoi?"
Mentre stavo annusando le mutandine della mia amante, risposi di sì con la testa.
Marina affondò il suo viso tra il monte di venere di Antonella. La leccò, anche se si vedeva tutto il suo imbarazzo. Una maglietta volò e altri due seni comparirono – "Sai ero venuta per scopare, ma non pensavo di farmi leccare"
Mentre mi segavo, mi tornava in mente la prima volta che vidi la bionda, ma decisi di non essere passivo stavolta e mi alzai.
"Finalmente ti sei deciso" – Antonella la solita stronza puttana. Mi afferrò il cazzo – "sostituiscimi porco" – mi fece infilare il cazzo nella bocca di Marina. Lo leccò subito.
"Io devo fare una cosa ancora più bella"
Si sedette sul tappeto, aprì le gambe della mia fidanzata le tolse le mutante e senza chiedere il permesso le infilo la lingua in figa, per quello che ne sapevo, per Marina era la prima volta.
Non se lo aspettava, infatti sputò il mio pene fuori dalla gola e si morse le labbra.
Sembrava che fosse un sogno e forse lo era, se non avessi le testimonianza di entrambe.
"Siete due bastardi" – Marina aveva ragione, ma perché non divertirsi. Rimisi il mio pene nella sua bellissima bocca, lo spinsi con forza e le accarezzai il seno.
Non fatevi ingannare dal suo aspetto, era una monella pure lei, ma non immaginavo quanto.
"Ora che te l'ho scaldata per bene con la mia lingua mi fai vedere come scopi la tua futura moglie?" - Indovinate di chi era la voce, tanto lo sapete.
Alzai ancora di più la gonna di Marina e la penetrai guardando Antonella, la quale si sedette accanto all'altra donna e la baciò.
Le volte che l'avevo scopata ormai non si contavano più, ma questa volta era diverso, questa volta ero estremamente eccitato. Cercai di leccagli le tette, ma erano già occupate dalle mani di Antonella. Allora di mia iniziativa penetrai, con le dita, la figa bagnata e libera dell'amante.
Intersecammo con passione le nostre lingue e sembrava un momento magico, almeno per ora.
Antonella piantò letteralmente la sua passera davanti al mio viso, e appoggiò il sedere alla faccia di Marina, la leccammo entrambi e lei si leccava e masturbava le tette. Il mio cazzo era gonfio da far paura.
Il silenzio della sala era riempito dai nostri gemini, chissà che si stava divertendo di più.
Anche se stavo scopando Marina, la mia attenzione era verso il corpo di Antonella, l'avevo sempre ritenuto favoloso. La mia lingua la penetrava, forse ancora con più passione del mio cazzo dentro Marina.
Antonella era irrequieta voleva essere la protagonista della situazione, dal canto suo Marina mi tratteneva dentro di si, era iniziata la battaglia tra donne, che avrebbe avuto una vincitrice inaspettata. Dal canto mio, mi facevo semplicemente travolgere dagli eventi.
La troietta di sua iniziativa scese dal divano, venne dietro di me e mi scopò il culo con le dita e con la lingua. Era la mia prima volta e impazzii. Mi afferrò le chiappe e mi spinse con forza contro Marina, voleva che la scopassi con più ardore. Continuando cosi avrei raggiungo l'orgasmo in pochi secondi.
Lei si fermò e arrivò il momento che cambiò tutta la mia esistenza.
Anto appoggiò le mani sul divano, baciò un altra volta Marina e guardandomi mi disse – "Ti ricordi quella sera in spiaggia". Guardai il suo culo e deglutii. Vi svelo un segreto, quella volta in spiaggia inculai la mia amante per tutta la notte sotto le stelle. Lo accarezzai con la mano destra e vidi Marina leccare le gigantesche tette che aveva davanti.
Paradiso puro, che fini da li a poco.
Non resistetti più, la volevo possedere come quella sera. Marina non mi aveva mai concesso il sedere, mi divincolai da lei. Sputai sul culo aperto dell'altra e la penetrai con forza. Fu in quel momento che la mia fidanzata svanì per sempre, anche se la sentivo ansimare sotto la lingua esperta di Antonella.
Le baciavo la schiena e lei faceva altrettanto con la passera vogliosa della nostra partner. Il mio pene si infilò fino alle palle nel culo. Alzai lo sguardo e vidi Marina rossa in faccia e arrapata, in quel momento esplosi tutto il mio seme dentro il culo di Antonella. Mi accasciai esausto sul divano, per me resistere cosi tanto, con due ragazze cosi belle, rappresentò un successo. Loro non si fermarono, anzi dovrei dire che Antonella non era sazia. Infatti il viso di Marina mi raggelò il sangue e solo allora capii cosa era successo. Stava guardando il mio pene e il culo di Antonella piena di sborra.
Anto la baciava, le accarezzava il seno, le infilava le dita in figa, ma lei era impassibile. Dopo qualche attimo, la scostò dolcemente. Si rivestì. Si sistemò quello che poteva. E poi con un tono gelido.
"Tra noi è finita" – Mi diede una sberla – "Tornerò a prendere le mie cose, sperò che tu non sarai a casa quel giorno" – Se ne andò senza lasciarmi rispondere.
Appena si chiuse la porta alle sue spalle, cercai di correrle dietro, anche se ero ancora nudo. Una mano mi prese il cazzo e mi fermò.
"Dove pensi di andare, ormai è finita" – Me lo leccò
"Ma lei è Marina, la mia Marina" – Sentii le sue labbra appoggiarsi sulla mia cappella piena di sborra e la sentii ripulirsi.
"Ormai ha deciso" – Riprese a spompinarmi.
"Ma dobbiamo sposarci a Settembre" – questo la bloccò.
Si rialzò in piedi, mi prese in mano il pene e sorridendo – "Allora sposa me"
"Non dire fesserie" – Le palpai il seno d'istinto – "Non ci conosciamo abbastanza"
"Secondo me invece ci conosciamo anche troppo bene" – Strinse la mano attorno alla mia asta – "E ti posso dire che siamo fatti l'uno per l'altra, ne sono sicura"
"Ma sarebbe una pazzia"
"Allora facciamo questa pazzia" – Mi infilò la lingua in bocca
Dissi un si stentato e ricominciammo a fare sesso.
Ci guardammo per qualche secondo, dopo essere tornati dal mondo dei ricordi.
"E pensare che ora è una giornalista affermata, ancora più sexy di prima" – cercai di trattenermi – "e ha pure una figlia, cosa che tu non mi hai mai concesso" – Ormai avevo fatto la frittata.
Lei ovviamente si è arrabbiata – "Tesoro ti ricordo che in quella stanza non ho fatto nulla che tu no n volessi, anzi" – mi diede una sberla – "E non ti permettere di fare certe insinuazioni sul mio conto".
Porsi la prima firma sul documento, ne mancavano ancora due.
"Persona fantastica?" - rispose incazzata – "Guarda che sei tu che mi hai scopata mentre eri fidanzata, e non mi avevi detto nulla" – mi puntò il dito – "Ora chi è lo stronzo?"
"È vero, hai ragione, quando abbiamo fatto sesso la prima volta ero fidanzato" – Facevo fatica a parlare – "Ma comprendimi, allora eri, sei, bellissima" – Sorrisi – "E poi sei tu che mi hai violentato"
"Strano mi sembra che ti sei divertito con me per due settimane" – e alzando la voce – "Per poi sparire".
Mi stavo innervosendo – "Non fare la santa, è colpa tua se mi ha lasciato, vuoi che ti ricordi come è andata?"
E' vero, avevo mentito, lo confesso. Sin dal mio primo incontro con Antonella ero fidanzato con un altra donna di nome Marina. Volete che ve lo dico, si sono uno stronzo. Ed è quello il motivo che dopo le vacanze ero sparito. Mi sentivo una merda. Avevo sbagliato sia con Antonella sia con Marina e l'unico modo che trovai, per alleggerire la situazione, era quello di non vedere mai più la mia amante bionda.
Marina, chi era Marina. Bei lei era una ragazza meravigliosa, una giovane aspirante giornalista, arrivata dal Friuli a cercar fortuna in quel di Milano e l'accolsi a casa mia, anche perché era simpaticissima. Fisicamente era esattamente l'opposto di Antonella. Alta, capelli lunghi mori con la frangetta, gambe spettacolari e piccolo seno, ma molto sexy. Mi appassionai a lei già dal primo giorno che la vidi sul treno che conduceva entrambi a Milano. Dopo una breve chiacchierata la invitai a cena, ma non è questo che vi voglio raccontare.
Erano passati alcuni mesi dall'ultima volta che vidi Antonella, me la stavo per dimenticare, quando improvvisamente eccola li, davanti al portone di casa mia. Come era possibile?.
Inutile era ancora più bella di quello che ricordavo. Cercai di evitarla, ma era proprio davanti all'ingresso e non potei evitarla.
"Ciao"
"Ciao" – Risposi timidamente – "Come mai sei qui"
"Non so guarda te, mi hai scopata per due settimane e poi te ne sei andato senza spiegare"
Aveva ragione – "Beh sono stato occupato" – Cercando di cambiare argomento – "Come mi hai trovato"
"Ti sei iscritto su Facebook idiota, magari potevi nascondere i tuoi dati personali"
Bella figura di merda, ma purtroppo non era finita li. Proprio in quel momento arrivò Marina con il suo solito sorriso gioioso, si fermò davanti a noi e ci fissò.
"Marina lei è Antonella, un amica" – Poi guardando Antonella – "Antonella lei è Marina, la mia fidanzata" – Ovviamente mi fulminò con gli occhi.
La mia amante mi diede una sberla in mezzo alla strada – "Il tuo fidanzato è uno stronzo"
"Non capisco" – Disse la mia ragazza.
L'unica cosa che riuscii a dire – "Forse è meglio salire, almeno possiamo parlare con calma"
"Dai, sono le sedici, ci sta una bella tazza di tè" – Marina aprì il portone, ma dai suoi movimenti capii che era nervosa.
Ci sedemmo tutti in salotto, ognuna su una poltrona diversa, io sul divano. Nessuno parlava, Marina andò a preparare il te. Questo mi permise di chiedere ad Antonella che intenzioni avesse.
"Perché non mi hai detto nulla" – furono le sue prime parole.
"Beh" – io timidamente – "tu mi sei saltata addosso ed ero in paura di riflessione"
"Cazzate" – Mi afferrò il cazzo da sopra i pantaloni – "Tu mi hai sempre voluto scopare e lo sai bene" – baciandomi – "Ora dovrai scegliere tra me e lei"
Mentre mi stava baciando, sentii cadere qualcosa di porcella, erano le tazze di te, la mia fidanzata ci aveva visti, maledizione.
"Opss" – la prima parola fu di Antonella che, incurante del momento, si alzò e andò incontro a Marina – "Scusa tesoro non volevo che lo venissi a sapere così" – mentiva spudoratamente.
"Cosa vuoi dire" – La mia fidanzata la guardava ansiosa.
"Per prima cosa voglio dirti che non sapevo della tua esistenza" – Mi guardò sorridendo, poi appoggiando una mano sulla gamba destra di lei – "Anche perché non avrei mai fatto del male a una ragazza bella come te"
La sua mano accarezzava dolcemente la gamba scoperta.
"Andrea cosa vuole dirmi questa signorina" – La sua voce tremava.
Io sono sempre stato un codardo, ma sono sempre stato sincero – "Ti ricordi quando sei andata in Germania per lavoro" – Doveva seguire i mondiali di calcio – "e in quel periodo avevi deciso di farà una pausa" – evidenziai il fatto che fosse stata una sua decisione – "Beh io sono andato al mare in Calabria e li ho conosciuto questa ragazza" – non andai oltre.
"A dire il vero ci siamo conosciuti un po prima" – Precisò Antonella. Ora la sua mano sfiorava dolcemente il viso di Marina.
"Dimmi la verità, te la sei scopata?" - La sua voce, ancora tremante, aumentò di volume. Non risposi, ma già così si capì che la mia risposta era affermativa.
La mia fidanzata cercò di alzarsi, probabilmente mi voleva prendere a sberle, ma Antonella la trattenne e le parlò – "Tesoro come ti ho detto prima, lui non mi ha confessato nulla, per quello che ne sapevo io, era single" – Le baciò la guancia sinistra – "Anche perché, conoscendomi, se ti avessi incontrata avrei passato con te le vacanze, invece di quel cretino" – Baciò sulla bocca Marina che si irrigidì.
Io rimasi bloccato, cosa stava succedendo.
"Dovevi vedere come mi ha scopata sul pullman che ci portava al mare" – le sbottonò la camicetta lentamente – "Sembrava un fiume in piena, sembrava che non avesse mai scopato in vista sua"
Mentiva e sapeva di mentire.
Marina continuava a fissarmi, ma qualcosa mi impediva d'intervenire. Forse mi stavo eccitando.
Antonella era sicura di se, infilò la mano dentro il leggero lembo di seta che copriva la mia donna e le strinse il suo piccolo seno e la baciò ancora. Stavolta Marina ricambiò il bacio.
Impossibile.
Il mio cazzo si indurì dentro i pantaloni, non me lo toccai, avevo paura della reazione delle ragazze.
"Ora che ci penso è un vero peccato che quel idiota sia venuto in vacanza da solo, pensa come ci saremmo divertita" – Mentre parlava Antonella non mi guardava – "e ti avrei presentato qualche mio caro amico"
Le loro lingue si intrecciarono. Cosa stava succedendo alla mia fidanzata. Come se si sentisse completamente sotto il potere della mia amante.
Ormai la camicetta era aperta e si intraveda il delicato reggiseno rosa di Marina, Anto lo scostò e le leccò i capezzoli diventati turgidi.
Il mio pene era così ingrossato che era uscito dalle mutante e picchiava contro i pantaloni, lo si poteva notare con un semplice sguardo. Antonella lo vide, mi indicò – "Opss, abbiamo fatto eccitare il tuo ragazzo".
"Quindi ti sei fatto questa bionda" – Era la voce di Marina – "Come ti sei permesso", ma invece d'insultarmi infilò la sua lingua dentro la bocca della mia amante e assaporò la sua gola.
In quel momento mi balenò nella mente una idea: quindi potrò sposare la mora e avere come amante la bionda. Quanto siamo stupidi noi maschi.
In realtà la conoscevo bene, era in piena modalità vendetta. Alzò la gonna e Antonella capii immediatamente – "Che brava fidanzatina" e le mise una mano dentro in cerca della passera. Visto la reazione di Marina la trovò facilmente.
La camicia e il reggiseno volò via agevolmente e vidi il seno, che conoscevo bene, della mia fidanzata all'aria aperta. Antonella lo assalì con la lingua.
Loro si stavano divertendo a quanto pare e io chi ero per rimanere impassibile. Mi sfilai sia i pantaloni, sia le mutande e mi ritrovai con il pene in mano a godermi la vista. Ebbi un dejavu.
Antonella si sfilò i pantaloni, le sue mutandine volarono addosso al mio pene, si inginocchiò sul divano davanti alla faccia di Marina – "Vediamo se sei capace"
Lei mi guardò – "Brutto stronzo è quello che vuoi?"
Mentre stavo annusando le mutandine della mia amante, risposi di sì con la testa.
Marina affondò il suo viso tra il monte di venere di Antonella. La leccò, anche se si vedeva tutto il suo imbarazzo. Una maglietta volò e altri due seni comparirono – "Sai ero venuta per scopare, ma non pensavo di farmi leccare"
Mentre mi segavo, mi tornava in mente la prima volta che vidi la bionda, ma decisi di non essere passivo stavolta e mi alzai.
"Finalmente ti sei deciso" – Antonella la solita stronza puttana. Mi afferrò il cazzo – "sostituiscimi porco" – mi fece infilare il cazzo nella bocca di Marina. Lo leccò subito.
"Io devo fare una cosa ancora più bella"
Si sedette sul tappeto, aprì le gambe della mia fidanzata le tolse le mutante e senza chiedere il permesso le infilo la lingua in figa, per quello che ne sapevo, per Marina era la prima volta.
Non se lo aspettava, infatti sputò il mio pene fuori dalla gola e si morse le labbra.
Sembrava che fosse un sogno e forse lo era, se non avessi le testimonianza di entrambe.
"Siete due bastardi" – Marina aveva ragione, ma perché non divertirsi. Rimisi il mio pene nella sua bellissima bocca, lo spinsi con forza e le accarezzai il seno.
Non fatevi ingannare dal suo aspetto, era una monella pure lei, ma non immaginavo quanto.
"Ora che te l'ho scaldata per bene con la mia lingua mi fai vedere come scopi la tua futura moglie?" - Indovinate di chi era la voce, tanto lo sapete.
Alzai ancora di più la gonna di Marina e la penetrai guardando Antonella, la quale si sedette accanto all'altra donna e la baciò.
Le volte che l'avevo scopata ormai non si contavano più, ma questa volta era diverso, questa volta ero estremamente eccitato. Cercai di leccagli le tette, ma erano già occupate dalle mani di Antonella. Allora di mia iniziativa penetrai, con le dita, la figa bagnata e libera dell'amante.
Intersecammo con passione le nostre lingue e sembrava un momento magico, almeno per ora.
Antonella piantò letteralmente la sua passera davanti al mio viso, e appoggiò il sedere alla faccia di Marina, la leccammo entrambi e lei si leccava e masturbava le tette. Il mio cazzo era gonfio da far paura.
Il silenzio della sala era riempito dai nostri gemini, chissà che si stava divertendo di più.
Anche se stavo scopando Marina, la mia attenzione era verso il corpo di Antonella, l'avevo sempre ritenuto favoloso. La mia lingua la penetrava, forse ancora con più passione del mio cazzo dentro Marina.
Antonella era irrequieta voleva essere la protagonista della situazione, dal canto suo Marina mi tratteneva dentro di si, era iniziata la battaglia tra donne, che avrebbe avuto una vincitrice inaspettata. Dal canto mio, mi facevo semplicemente travolgere dagli eventi.
La troietta di sua iniziativa scese dal divano, venne dietro di me e mi scopò il culo con le dita e con la lingua. Era la mia prima volta e impazzii. Mi afferrò le chiappe e mi spinse con forza contro Marina, voleva che la scopassi con più ardore. Continuando cosi avrei raggiungo l'orgasmo in pochi secondi.
Lei si fermò e arrivò il momento che cambiò tutta la mia esistenza.
Anto appoggiò le mani sul divano, baciò un altra volta Marina e guardandomi mi disse – "Ti ricordi quella sera in spiaggia". Guardai il suo culo e deglutii. Vi svelo un segreto, quella volta in spiaggia inculai la mia amante per tutta la notte sotto le stelle. Lo accarezzai con la mano destra e vidi Marina leccare le gigantesche tette che aveva davanti.
Paradiso puro, che fini da li a poco.
Non resistetti più, la volevo possedere come quella sera. Marina non mi aveva mai concesso il sedere, mi divincolai da lei. Sputai sul culo aperto dell'altra e la penetrai con forza. Fu in quel momento che la mia fidanzata svanì per sempre, anche se la sentivo ansimare sotto la lingua esperta di Antonella.
Le baciavo la schiena e lei faceva altrettanto con la passera vogliosa della nostra partner. Il mio pene si infilò fino alle palle nel culo. Alzai lo sguardo e vidi Marina rossa in faccia e arrapata, in quel momento esplosi tutto il mio seme dentro il culo di Antonella. Mi accasciai esausto sul divano, per me resistere cosi tanto, con due ragazze cosi belle, rappresentò un successo. Loro non si fermarono, anzi dovrei dire che Antonella non era sazia. Infatti il viso di Marina mi raggelò il sangue e solo allora capii cosa era successo. Stava guardando il mio pene e il culo di Antonella piena di sborra.
Anto la baciava, le accarezzava il seno, le infilava le dita in figa, ma lei era impassibile. Dopo qualche attimo, la scostò dolcemente. Si rivestì. Si sistemò quello che poteva. E poi con un tono gelido.
"Tra noi è finita" – Mi diede una sberla – "Tornerò a prendere le mie cose, sperò che tu non sarai a casa quel giorno" – Se ne andò senza lasciarmi rispondere.
Appena si chiuse la porta alle sue spalle, cercai di correrle dietro, anche se ero ancora nudo. Una mano mi prese il cazzo e mi fermò.
"Dove pensi di andare, ormai è finita" – Me lo leccò
"Ma lei è Marina, la mia Marina" – Sentii le sue labbra appoggiarsi sulla mia cappella piena di sborra e la sentii ripulirsi.
"Ormai ha deciso" – Riprese a spompinarmi.
"Ma dobbiamo sposarci a Settembre" – questo la bloccò.
Si rialzò in piedi, mi prese in mano il pene e sorridendo – "Allora sposa me"
"Non dire fesserie" – Le palpai il seno d'istinto – "Non ci conosciamo abbastanza"
"Secondo me invece ci conosciamo anche troppo bene" – Strinse la mano attorno alla mia asta – "E ti posso dire che siamo fatti l'uno per l'altra, ne sono sicura"
"Ma sarebbe una pazzia"
"Allora facciamo questa pazzia" – Mi infilò la lingua in bocca
Dissi un si stentato e ricominciammo a fare sesso.
Ci guardammo per qualche secondo, dopo essere tornati dal mondo dei ricordi.
"E pensare che ora è una giornalista affermata, ancora più sexy di prima" – cercai di trattenermi – "e ha pure una figlia, cosa che tu non mi hai mai concesso" – Ormai avevo fatto la frittata.
Lei ovviamente si è arrabbiata – "Tesoro ti ricordo che in quella stanza non ho fatto nulla che tu no n volessi, anzi" – mi diede una sberla – "E non ti permettere di fare certe insinuazioni sul mio conto".
Porsi la prima firma sul documento, ne mancavano ancora due.
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