Sulla panchina al parco, aspettarsi a vicenda.
di
Campanellino1
genere
poesie
Trent’anni di differenza si aggrovigliano in dieci passi di distanza.
Sentiamo addosso i metri che ci separano
Perché a vicenda ci aspettiamo.
Mi alzo, timido, ne percorro uno…due…tre…quattro…
Come accarezzandoti la schiena ruvida con le dita.
Ti alzi, possente, ne percorri cinque…sei…sette…otto..
Come accarezzandomi il viso giovane con il dorso della mano.
Nove.
Dieci.
La mia goffaggine giovanile non sfugge alla tua matura virilità che prende il suo posto nel pantalone.
Sfioro il rigonfiamento che mi fa rosso in viso, che ti eccita.
Sfiori il mio petto che aumenta il battito cardiaco, che ti emoziona.
Gli occhi, adesso si trovano
da soli parlano e compensano
mille parole che sempre hanno significato
niente.
Io ho trovato la via.
Tu hai ritrovato la strada.
Se hai voglia di scrivermi o lasciarmi un commento puoi farlo qui: campanellinosogno@gmail.com
Sentiamo addosso i metri che ci separano
Perché a vicenda ci aspettiamo.
Mi alzo, timido, ne percorro uno…due…tre…quattro…
Come accarezzandoti la schiena ruvida con le dita.
Ti alzi, possente, ne percorri cinque…sei…sette…otto..
Come accarezzandomi il viso giovane con il dorso della mano.
Nove.
Dieci.
La mia goffaggine giovanile non sfugge alla tua matura virilità che prende il suo posto nel pantalone.
Sfioro il rigonfiamento che mi fa rosso in viso, che ti eccita.
Sfiori il mio petto che aumenta il battito cardiaco, che ti emoziona.
Gli occhi, adesso si trovano
da soli parlano e compensano
mille parole che sempre hanno significato
niente.
Io ho trovato la via.
Tu hai ritrovato la strada.
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