La festa

di
genere
esibizionismo

Il mio nome è Luca, 58 anni, marito di Silvia che di anni ne ha 52. Silvia e’ una bella donna matura con un gran bel corpo che la supporta nel vestire. Sempre elegante in ogni frangente e desiderata dagli uomini. Dico questo perché in ogni occasione gli uomini si girano per ammirarne la bellezza e femminilità. Sono proprio orgoglioso di lei tanto da averglielo detto una sera a cena: sei il mio orgoglio. Abbiamo due figli che vivono lontano da noi per lavoro. L’attrazione sessuale e l’interesse per il sesso non è mai calato nonostante l’età e spesso e volentieri ci dedichiamo ad intense sedute con piacere reciproco. Qualche mese fa abbiamo approfittato di un ponte per una piccola vacanza di quattro giorni a Roma. Dimenticavo, noi siamo di Milano. Arrivati giovedì non abbiamo perso tempo e girato la città in lungo e in largo, stessa cosa venerdì. Il tutto condito, naturalmente, da notti in cui ci scambiavano favori sessuali a vicenda godendo reciprocamente l’uno dell’altra. Sabato mattina, appena svegli, con il sole che inondava la stanza, mi fermai ad ammirarne le forme. Lei era nuda, sdraiata a letto. Le gambe leggermente flesse mi davano la possibilità di ammirarne il sesso completamente depilato salvo una striscia che saliva dalla clitoride verso l’ombelico. Senza rendermene conto avevo preso in mano la verga che era diventata dura e mi stavo masturbando. Ad un tratto Silvia con un sospiro si svegliò e si girò supina. La vidi sorridere e dirmi: buongiorno, amore. Poi si accorse del mio stato e disse: caspita, Luca, non ti è bastato stanotte, vedo che hai ancora voglia. Vieni qui, mi dicesti. Mi avvicinai di più e lei, sorridendo senza staccare i suoi occhi dai miei, prese nella mano il cazzo e abbassata la testa lo prese tutto nella sua bocca. Cavolo, Silvia, vuoi farmi morire? Mi piace sentirlo in bocca, duro, gonfio, e quando stai per sborrare lo sento che si gonfia ancora di più. Sborra in bocca a tua moglie se vuoi, amore, dammela tutta. Ma la mia intenzione era un’altra e quindi la fermai. Ho pensato una cosa che potremmo fare stasera, se lo vorrai. Cosa, mi chiedesti? Ho letto di un club prive’ qui a Roma, molto selettivo e mi piacerebbe provare ad andarci visto che noi non abbiamo mai avuto non solo modo di frequentarne uno ma anche esperienze con altre coppie. Non che io lo voglia ma mi piacerebbe vedere come si sviluppano i giochi all’interno. Naturalmente noi non saremo obbligati a fare nulla e non lo faremo se non entrambi d’accordo. Ti andrebbe? È così sia, stasera andremo alla scoperta del nuovo mondo. Dovete sapere che a letto non ci facciamo mancare nulla, Silvia ed io, ma non abbiamo mai avuto rapporti trasgressivi con coppie o singoli. Giochiamo con vari sex toys e ci piace guardarci. È vero, a volte abbiamo e continuiamo a fantasticare di incontri con altre coppie o uomini o donne che giocano con lei ma il tutto si ferma al privato. Quel sabato girammo per Roma senza una meta ben definita. Eri splendida e radiosa. Sprigionavi tanta di quella seduzione da sentirmi come sempre fiero di te. Quella sera cenammo frugalmente per poi raggiungere la camera in hotel. Tu ne approfittasti per farti una doccia ed io per spiarti come un lubrico guardone nascosto. Terminata la doccia uscisti dal bagno con l’asciugamano avvolto intorno ai capelli bagnati. Nuda! Ti vidi prendere il vasetto della crema per il corpo e non mi trattenni e ti chiesi se potevo spalmartela io. Tu non ti negasti e ti posizionasti di fronte a me. Presi il vasetto e con due dita presi una buona quantità di crema ed iniziai a massaggiarti il corpo. Debbo dire che mi fermai molto di più sui tuoi seni e nell’incavo delle gambe. Tu mi fermasti proprio mentre intendevo approfondire con le dita la visita al tuo corpo. Allora tornasti in bagno per uscirne poco dopo con la boccetta dello smalto per le unghie che avevi precedentemente pulito dallo smalto. Posizionai meglio i cuscini sulla testata del letto e rimasi a guardarti mentre ad una ad una laccavi le unghie dei piedi. Non potevo resistere ad una tale vista e mi abbassai i pantaloni liberando il cazzo che nel frattempo era diventato duro. Lo presi in mano e cominciai a farmi una sega. Smettila, porco, o mi farai fare un disastro con lo smalto! Come faccio a smettere, sei così bella! Vai a farti la doccia e lasciami finire. Obbediente andai in bagno a docciarmi. Quando uscii tu eri già pronta, seduta in poltrona. Ce ne hai messo di tempo, te la sei presa comoda. Mi dicesti. Eri uno schianto! Tailleur blu con gonna leggermente sopra il ginocchio, sotto la giacca una sottoveste di seta anch’essa blu e sandali tacco 12. Ebbi modo di appurare che non portavi intimo. La scelta di avere la figa nuda era stata tua! In pochi minuti terminai di vestirmi anche io. Giacca blu su jeans e camicia bianca con ai piedi delle college blu. Una bella coppia, non c’è che dire. Alle 22.30 uscimmo dall’hotel e preso un taxi ci facemmo condurre al locale. Non potei non notare il sorriso dell’autista quando gli dissi l’indirizzo come pure il suo “buona serata” al momento di pagare la corsa. Suonato ed aperta la porta ci accolse una hostess molto giovane vestita in modo succinto. Ci accompagnò ad un banco dove ci fece compilare dei moduli di iscrizione riportanti la documentazione obbligatoria. Dopo di che ci accompagnò all’interno del locale. Ti vedevo tranquilla, non eri affatto intimorita dal luogo. C’erano molte coppie, tutte oltre i quarant’anni e forse di più, come noi d’altronde, poche giovanissime e, soprattutto, pochissimi singoli che vedevo girare in lungo e in largo forse per farsi notare dalle signore presenti. Ci recammo al bar a bere qualcosa non ben sapendo come comportarsi e per prendere visione di ciò che accadeva intorno a noi. Mentre sorseggiavamo i nostri drink ecco che una coppia più o meno della nostra età che prende posto accanto a noi. Fu così che ci presentammo e scoprimmo che per loro non era la prima volta e che spesso frequentavano quel locale. Non passò molto tempo che noi uomini ci mettessimo a parlare tra noi mentre le mogli non tacevano un attimo e ridevano di gusto. Proprio una bella coppia. Dimenticavo, Lei Irene e lui Giorgio. 54 lei, 59 lui. Irene ad un certo punto chiese a Silvia se desiderava fare un giro per il locale per conoscerne ogni stanza. Silvia disse di sì ed io le dissi di andare per poi raccontarmi. Intanto Giorgio ed io parlavamo di tutto piacevolmente. Mi disse di non sentirmi obbligato a fare nulla e di giocare solo se eravamo entrambi d’accordo. Mi spiego delle varie stanze e modalità di approccio. Mi chiese se noi eravamo già stati, per così dire, per esperienza con altre coppie. Gli dissi che per noi era la prima volta che entravano in un club e che era nostra intenzione per quella sera non fare nulla ma gioire della trasgressione, se così si può dire, della visita in un secondo tempo in camera in hotel. Erano passati più di trenta minuti quando Silvia e Irene fecero ritorno al bar. Silvia mi disse che aveva avuto modo di vedere stanze in cui uomini prendevano una donna dandosi il cambio ciascuno prima di sborrarle sulla schiena. E poi altro, ma ti dirò dopo, mi disse. Fatto sta che il tempo era volato ed erano già le due di notte. Fu allora che Giorgio mi diede il suo numero di telefono pregandolo di chiamarlo fra un paio di settimane perché doveva per lavoro recarsi a Modena e che avrebbe avuto piacere di rivederci visto che Irene lo avrebbe accompagnato in quella trasferta. Uscirono anche loro con noi e presero la loro auto offrendoci un passaggio all’albergo. Accettammo e nel salire mi accorsi che Irene sali dietro con me mentre Silvia, mia moglie, altro non poté fare che sedersi davanti con Giorgio. Informatosi del nome dell’hotel Giorgio si avviò verso lo stesso. Nel contempo mentre si chiacchierava Irene si appoggiò alla portiera con la schiena e si girò con il corpo verso di me. Fu allora che piegò la gamba appoggiandola al sedile e mostrandomi tutto il sesso completamente depilato e rorido gocciolante di umori. Lasciai che i miei occhi godessero del piacere di quella vista senza ritegno alcuno. Arrivati all’hotel scesi e girai intorno all’auto per aprire ad Irene la quale nello scendere apri ancora di più le gambe e nel farlo mi fisso negli occhi. Anche Giorgio fece lo stesso e Silvia sollevò la gonna per potere scendere senza difficoltà mostrando anch’essa la figa nuda agli occhi di Giorgio. Ci salutammo dandoci appuntamento tra due settimane per accordarci all’incontro. Rientrati in hotel sul l’ascensore mi schiacciasti contro la parete baciandomi con ardore. Il tuo corpo aderiva al mio. Non parlavi, mi volevi. In camera ti togliesti la giacca e la sottoveste. Eri bellissima!!! Il tuo seno era ancora più gonfio dal desiderio ed i capezzoli duri come il ferro e prominenti. Questa volta ti spinsi io contro la parete e dopo averti baciata mi dedicai al tuo collo ed alle orecchie mentre con le dita torturavo i capezzoli prima di dedicarmi a loro baciandoli e suggendoli come un bimbo che ha fame! Dopo feci scorrere la lampo e il gancetto che tratteneva la gonna che cadde ai tuoi piedi. Eri nuda, finalmente!!!! Vestita delle sole scarpe. Che donna che sei, ti dissi, sei stupenda, ti voglio, voglio venire dentro di te. Siiii, vienimi dentro, amore, prendimi e fammi godere, senti come sono bagnata! Nel dire ciò prendesti la mia mano e la portasti sulla figa. Era gonfia, le labbra erano gonfie e bollenti, la figa fradicia di umori. Lo sentì come sono bagnata? Sappi che stasera le tue dita non sono state le prime a toccarmi tra le gambe. Sappi che Irene mi ha chiesto se mai ero stata con una donna e alla mia risposta negativa mi ha chiesto se volevo provare. Ma non mi lascio il tempo di rispondere perché mi spinse in un angolo e li mi ficcò la lingua in bocca mentre con una mano risali la gonna sino ad arrivare alla figa. Amore, quando si accorse che non avevo l’intimo e mi trovi nuda mi diede della troia. Mi disse, allora sei proprio una troia, non lo hai mai fatto ma lo vuoi!!! Vero che lo vuoi? Lo vuoi cosa, gli chiesi? Vuoi godere, vuoi offrirti, offrire il tuo corpo, godere di un cazzo che non sia quello di Luca, sborrargli sopra mentre ti monta!!!! Nel mentre non aveva mai smesso di torturarmi la clitoride ed avevo la figa che grondava di piacere mentre la ascoltavo insultarmi. Poi mi ha presa per mano e mi ha portata in una stanza. Dopo avere chiusa la porta a chiave mi ha fatta sdraiare sul letto e mi ha sollevato la gonna. Ora te la lecco, lo vuoi, vuoi che te la lecco? Si lo voglio, leccamela, fammi godere, fammi sentire una puttana, fammi sborrare sulla tua bocca. Non resisterti molto e sborrai in mano a Silvia ancor prima di montarla. Vedo con piacere che ti è piaciuto molto sapere cosa tua moglie ha fatto mentre ero con Irene. Sei un porco, amore mio, un porco!!!! Vieni e lasciami pulire il cazzo dalla sborra e così la mano. Tu eri già nuda ed io in un attimo mi spogliai e ci sdraiammo sul letto dove tu provvedesti con la bocca a pulire ogni traccia di sborra dal cazzo. Questo tuo prodigarsi non fece altro che farmelo tornare duro complice il pensiero di te con Irene. Compito questo facilitato dal racconto che mi facevi dicendo che le pareti della stanza avevano delle aperture che permettevano a chi era fuori di vedere dentro. Ed io, amore, ho visto che c’erano uomini e donne che stavano guardando dentro, ci stavano guardando, qualcuno aveva anche infilato il cazzo in queste aperture e lo segava. E allora? Che cosa hai fatto? Ho sborrato, amore mio, ho cominciato a sborrare e a squirtare come mai mi era accaduto. Sapermi li , nuda, con le gambe aperte con Irene che mi leccava la figa mi ha fatta andare fuori di testa. Devi sapere che se la porta non fosse stata chiusa e qualche maschio fosse entrato mi sarei fatta montare senza remore!!! Sei una troia!! Siiii, sono una troia ma a te piace a giudicare dal cazzo che è tornato duro! Ora monta tua moglie e falla godere, se vuoi prendimi anche il culo e godilo come una figa. Sono tua, fammi sentire una troia stanotte. Così cominciò la nostra amicizia con Irene e Giorgio
scritto il
2022-12-16
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