Cosa sono diventata
di
Klimt 7
genere
trio
Siamo una coppia, Silvia, 54, Luca, 62. Sposati da 37 anni e due figli che vivono e lavorano all’estero. Le cose nascono come sempre da un malessere tra noi. Fortunatamente siamo una coppia che non si è mai chiusa ma ha sempre preferito affrontare i problemi parlandone e cercando la soluzione agli stessi insieme. Nell’intimità tra noi l’intesa non è mai mancata. Silvia ama fare all’amore e si concede ancora oggi con grande desiderio nonostante la menopausa. Ed è anche fortunata perche nonostante la menopausa non ha problemi di secchezza vaginale, anzi si bagna come una giovane donna. Silvia, dicevo, non lesina nulla del proprio corpo quando decide di fare all’amore e di ricevere piacere. Io, da parte mia, non mi tiro certo indietro e si può dire che abuso di lei e del suo corpo con l’intento di donarle più piacere possibile. Proprio per la complicità che ci lega abbiamo affrontato l’idea di un gioco a tre che abbiamo realizzato, in terra egiziana, durante una vacanza con un addetto al room service. Questo lo scorso anno e da allora abbiamo giocato con quattro singoli procurati da me per Silvia seguendo le sue indicazioni e richieste. I primi tre incontri non sono stati poi così edificanti. Vuoi per l’imbarazzo, vuoi per scelte frettolose e quindi sbagliate, solo il quarto, con Pietro è stato gratificante per Silvia che è riuscita a lasciarsi andare, almeno in parte, e a godere del piacere di sentirsi presa da un uomo che non era suo marito. Stasera, dietro sua richiesta, incontreremo nuovamente Pietro che ha accettato di rivederci. Pietro e’ un uomo di 51 anni, separato e padre di una figlia. Nella vita è una persona realizzata, buon lavoro, ottima cultura, e di suo ha un aspetto molto attraente per una donna. Quel capello sale e pepe, una personalità che deriva dal suo incarico lavorativo. Insomma una donna ama l’uomo non remissivo e passivo ma neppure lo vuole troppo decisionale ed autoritario. Ecco Pietro e’ così e Silvia ha deciso di rincontrarlo proprio perché gradiva la persona per quanto questa non debba, per ovvi motivi, entrare nel personale e nell’intimita della coppia. Dicevo che stasera abbiamo appuntamento con Pietro in un motel molto bello bei pressi di Modena. Noi abitiamo a Milano è proprio per scelta abbiamo cercato persone lontane da noi onde evitare possibili incontri imbarazzanti. Negli ultimi due giorni ho stuzzicato Silvia più volte. Mentre lavava i piatti mi avvicinavo a lei da dietro e le stringevo il seno spingendo il bacino contro il suo didietro per farle sentire come ce lo avevo duro. Le scoprivo il seno e le torturavo i capezzoli e poi la lasciavo li. Lei mi diceva che me la farà pagare. Non avevo remore ed è capitato che la sorprendessi nel mentre urinava e che la portassi sul letto dove le leccavo la figa sino a farla arrivare al limite senza però permetterle di godere. Silvia mi dava del porco e del bastardo e giurava che avrei pagato per il modo in cui in quei giorni la trattavo. Insomma due giorni in cui lei era sempre sul filo dell’orgasmo ma senza mai raggiungerlo. Aveva così tanta voglia quel giorno che arrivò addirittura a prepararsi con largo anticipo. Noi avevamo due ore d’auto e lei già all’una dopo pranzo si presenta già pronta per partire. Un bellissimo vestito in Jersey le fasciava il corpo, sotto un reggiseno alla brasiliana che sorreggeva le bellissime tette lasciando scoperti alla mercé delle dita e della bocca i suoi meravigliosi capezzoli. Lo string era aperto sotto e due sottili fili delimitavano le grandi labbra riunendosi dietro per uscire dalle natiche. Ai piedi due meravigliosi sandali di Manolo con tacco 12 che ho aiutato ad indossare non senza averle succhiato ogni dito di ciascun piede mentre mi mostrava la figa piegando la gamba. Devo dire che anche Silvia sapeva provocare e quindi anche per me sono stati due giorni di inferno. Era presto per partire e quindi Silvia mi disse che potremmo occupare il tempo andando a fare la spesa settimane al supermercato. Sembra una idea balzana ma per me non lo era affatto e in seguito capirete perché. In garage Silvia prima di partire mi disse di aspettare un momento e tolse dalla borsetta un plug di buone dimensioni che umetto’ con le labbra. Mi guardava mentre scivolava lungo il sedile e allargava le gambe per avere modo di infilarlo dietro, nel buchetto. Prima di partire Silvia mi chiese se mi era piaciuto guardare e ancora una volta mi diede del porco! Al supermercato accadde quanto volevo accadesse e cioè incontrammo una sua collega di lavoro con il marito con i quali degustammo un caffè al bar. Loro ignoravano che Silvia fosse vestita pronta per la monta ed ignoravano anche che avesse un plug nel culo. La guardavo mentre si muoveva seduta sulla sedia e sapevo che era per sentire meglio il plug e goderne della presenza. Incontrammo anche una vicina di casa. Sorridevo all’idea che nessuna delle persone incontrate sapesse della nostra doppia vita. Tutta casa e famiglia, insospettabile insegnante lei e marito fedele io. Non sapevano che nell’ultimo anno Silvia aveva provato quattro uomini e che tutti e quattro l’avevano presa e goduto di lei. Forse sarebbero stati o meglio state invidiose di lei? Fatto sta che preso atto dell’ora partimmo destinazione Modena dove avremmo incontrato Pietro. A Modena prendemmo possesso della camera prenotata presso un ottimo albergo in centro. La camera al motel era solo per il gioco. Silvia si diresse in bagno dove sfilò lo string e si rinfrescò la figa che grondava, così mi disse, dalla voglia. Una volta uscita si sdraiò sul letto e rivolta verso me che ero seduto in poltrona apri le gambe e mi disse di guardare, di guardarla. “Guardami, amore, guardarla, guarda quanta voglia ha di te e del tuo cazzo e non solo del tuo! Guarda come la apro e stasera la riempirà il cazzo di Pietro. Lo vuoi, amore?” “Stasera Pietro ed io ti faremo godere sino a sfinirti! Tu prepara tutti i tuoi buchi!” “Siiiii, porco, stasera tua moglie vi farà godere, vi svuoterà i cazzi da tutta la sborra che avete dentro che voglio tutta per me! Impazzisco all’idea che tu sarai con me mentre io nuda mi impalerò sul cazzo di Pietro! Non sei geloso che io gli goda sopra e lo bagni tutto?” “No, amore, non sono geloso, ma tu con quelle dita smettila di torturarti il grilletto altrimenti sborri e sai che non voglio” “Portami giù perché altrimenti non riesco a fermarmi” Mi alzai e ti presi la mano togliendola dalla figa ma mi abbassai velocemente con la testa e riuscii a leccarti il grilletto sorprendendoti. “Sei un bastardo, un porco!!! Cazzo ho quasi sborrato!!!” Riuscimmo a calmarci ed una volta sistemati ti accompagnai al ristorante dove una buona cena ci permise di occupare il tempo sino all’ora dell’appuntamento con Pietro. Raggiunta l’auto ci recammo al motel. Il luogo era molto discreto è molto elegante per essere un motel e quindi di regola un posto per incontri clandestini. Silvia era veramente stupenda e invidiavo Pietro che speravo si rendesse conto della fortuna che gli era capitata. Chiesi a Silvia se era d’accordo nel chiamare Pietro ed avvisarlo che noi si era in camera. Lei acconsenti ed io chiamai Pietro. Dopo pochi minuti sentimmo bussare. Apri la porta Silvia e abbracciò Pietro invitandolo ad entrare. Salutai anche io con una stretta di mano. Pietro portava con se un regalo per Silvia, un costoso profumo ed una crema per il corpo anch’essa molto pregiata. Accesi la musica sintonizzandomi su un canale soft e Silvia e Pietro si abbracciarono ed iniziarono a ballare. Nel frattempo io sistemai da buon cavalier servente il letto scostando le coperte e liberando le lenzuola fresche. Quando mi girai Silvia stava già limonando con Pietro che la stringeva tenendola per il bacino. Immaginavo che glielo stesse facendo sentire già duro. Fu una questione di secondi e io andai dietro a Silvia e l’abbracciai. Lei era in mezzo a noi, stretta nella nostra morsa. Il suo respiro era affannoso mentre Pietro non smetteva un attimo di limonarla e baciarla sul collo. Io le stringevo il seno e le accarezzavo il fianco. Poi la mano di Pietro raggiunse la lampo sulla schiena di Silvia e la fece scendere sino alla vita dandomi modo di infilare le mani sotto al vestito e di strizzarle i capezzoli e sentire quanto gonfi erano i seni. Ma Pietro non si fermò lì e sollevato un lembo del vestito con la mano destra aveva raggiunto la figa di Silvia e la stava accarezzando. Si era accorto che lo string era aperto ed aveva avuto un sorriso di soddisfazione nell’apprendere come si era vestita. Le dita di Pietro stavano torturando il grilletto ed entravano prima una e poi due nella figa fradicia di mia moglie che ogni tanto cedeva sulle gambe dal piacere che provava. “Ti piace Pietro come ti ho portato mia moglie? Ti piace il suo intimo tra le gambe?” “È stupenda, grazie, Luca” Silvia ci spinse via entrambi e fece scivolare l’abito sino alle caviglie. Le sollevò una alla volta e rimase con sono l’intimo. Si piegò leggermente in avanti e sfilò anche il plug dal culo sotto lo sguardo sorpreso di Pietro. “L’ho messo per preparare il culetto per i vostri cazzi! Ora datemi godere, fate godere questa insospettabile donna che stasera vuole essere una troia!!” La portammo a letto dove io comincia a leccarle la figa mentre Pietro che nel frattempo si era denudato gli aveva messo il cazzo in bocca. Silvia godeva e non lasciava il cazzo di Pietro tenendolo con la mano ben stretto. “Venite qui, sdraiatevi vicini con la schiena sullo schienale e lasciate che vi succhi il cazzo!” Eravamo sdraiati e Silvia ci lecccava a turno il cazzo, un po’ a me è un po’ a Pietro. “Ti piace, amore, come spompino Pietro? Come gli succhio il cazzo? Ti piace? Dopo vedrai come lo farò sborrare ma ora voglio che mi faccia godere!! Sentite la mia figa come è fradicia” E Silvia si sdraiò sul letto lasciando la figa alla mercé delle nostre dita e suggevamo le tette una per ciascuno. Lei godeva in continuazione inarcando i fianchi e le gambe. Le dita dei piedi si arcuavano dal piacere. “Siiiiiiiii, sborro, cazzo, sborrooooo, mi fare sborrare come una troia, guarda amore come Pietro mi tocca la figa, la figa di tua moglie, porco!!!!” Un attimo dopo Silvia si alzò e si mise in ginocchio sull’angolo del letto e disse:”Venite, porci, montare la vacca, vieni prima tu Pietro, voglio prima il tuo cazzo!” E Pietro non se lo fece ripetere e posizionatosi dietro a Silvia con una spinta entrò dentro di lei sino ai coglioni. “Montami, cazzo, montami, monta la troia, falla godere, non fermarti, continua, sborrooooo, cazzo, sborrooooo, fermati! Esci, ora voglio mio marito!” Detto ciò Pietro sfilò il cazzo dalla figa di mia moglie. Era lucido e brillava tanto era bagnato. “Ora vienimi dentro tu, Luca, vi animi dentro dopo che ho sborrato sul cazzo di Pietro, monta tua moglie, monta la troia che sono diventata grazie a te, fammi sborrare anche tu, oh dio, sborrooooo, sborrooooo, cazzo sembra che mi stia piasciando addosso dal piacere! Ora spostati, voglio ancora il cazzo di Pietro” Esco da Silvia e mi tengo il cazzo in mano continuando a segarlo per tenerlo duro. Silvia nel frattempo dettava il tempo e noi avevamo capito che voleva entrambi i cazzi perciò la montavamo dandoci il cambio un po’ io e un po’ Pietro. Lei sborrava in continuazione, squirtava bagnando il letto. Pietro nel cambio osò posizionando la cappella sul buco del culo di Silvia . “Siiiiiiii, siiiiiiii, nel culo, lo voglio nel culo, spingilo dentro d sfondamelo!!!” Fu così che Pietro entro con il cazzo nel culo di mia moglie, nel culo di Silvia. “Guarda amore come mi sta inculando!!!! Ora sono veramente una troia, ho le labbra della figa gonfie dal piacere, sentile amore mio, sentile come sono bollenti!!!” Passo le dita sulla figa mentre Pietro non smette un attimo di incularti con colpi forti arrivando anche a sfilare il cazzo per poi scappellarlo per metterlo dentro con un colpo secco. Ti accarezzo la figa e sento le labbra gonfie ed il grilletto che sembra un cazzo tanto è eccitato. Ad ogni colpo nel culo la figa si apre e cola piacere. Vengo sotto di te e chiedo a Pietro di uscire dal culo. Con la mano dirigo il cazzo in figa e ti bacio. “Amore, ora ne prenderai uno in figa ed uno nel buco del culo, vuoi?” “Siiiiiiiiiiii, datemi i vostri cazzi e fatemi godere, voglio sborrare ancora, ne voglio ancora” Mentre io ero in figa e montavo mia moglie Pietro aveva nuovamente infilato il cazxo nel culo a Silvia e non aveva cambiato il ritmo. La montava nel culo come fosse una figa. “Dio, mi state facendo impazzire!!!! Come posso sborrare così, senza ritegno, dove mi avete portato, non posso essere io, non fermatevi continuate a montarmi!!! Cazzo come sono piena!!!” Montavamo Silvia in culo ed in figa da più di mezz’ora quando lei ci chiese di sborrarle dentro perché voleva sentirci. “Sborrate, ora, sborrate dentro alla troia, riempitela tutta, adesso, dio mio, vi sento, siiiiiiiii, tutta, la voglio tutta la sborra, tutta, siiiiiii, godo, godooooooo!!!” Le riempimmo il culo e la figa di sborra. Lei stremata si sdraiò sul letto e Pietro andò in bagno per una doccia. Alla fine salutammo Pietro e restammo solo Silvia ed io, nudi, sul letto. “Ti è piaciuto, amore, ti è piaciuto vedermi godere così, vedere tua moglie prendere due cazzi? E pensare che fino ad un anno fa non avrei mai creduto fosse possibile che mi comportassi così. Ora mi hai fatta diventare una troia, una femmina desiderosa di essere montata, che vuole il cazzo duro! Ti piace tua moglie così?” “Ti amo, certo che mi piace, fatti guardare, girati!” Silvia si giro ed io mi misi a guardarle il buco del culo. “Amore tu non hai idea di quanto e’ aperto, sembra una caverna! Ora mi chiedo se vorrai farlo ancora?” “Se vorrò farlo ancora? Non potrei più farne a meno, non pensavo di essere capace di godere così tanto. Lo voglio, amore. Ora voglio che tu sborri nella mia bocca, voglio sentire il tuo sapore” Tornammo a casa felici ma non sazi consapevoli che da quella sera era nato il desiderio di trasgredire e di goderne il piacere.
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