Hard Boiled Christmas
di
Vandal
genere
pulp
Hard Boiled Christmas
Un cielo livido che sembra piombo. Odori di grasso e caffè che scivolano nello spazio angusto del vicolo. Prostitute di bassa lega dall'aria sfondata cercano di accalappiare clienti sventolando le loro tette sfatte e la gambe smagliate. Putridume, corruzione. Mi muovo in silenzio senza che nessuno mi degni di uno sguardo
Sigarette, bourbon, profumo a basso costo. La porta del Leon che si apre di improvviso. Un tizio s di giri che abbraccia una ragazza. lei ride e si lascia toccare il culo. Entro da quella porta. Boris il gorilla mi fa un cenno e indica di sopra. Salgo le scale. Bolgia umana. Odore di droghe pesanti, sudore, sesso. In un angolo, una bionda platino sta eseguendosi in una performance orale su di un tizio che potrebbe essere suo nonno.
Blu luminescenza attaccata a persone e cose. Il glitter bomb che esplode dall’alto ogni sera alle 23.
Arrivo alla gabbia per pesci, così Lenny ha ribattezzato il suo studio, quello che domina sull’intera sala. Da lì può tenere sotto controllo tutto quello che accade di sotto
Due armadi neri mi attendono e mi fanno cenno di entrare. Stanza ampia, luci soffuse. Una bionda platino è a terra in un angolo, sorvegliata da una delle guardie del corpo di Lenny. Lola Platino, il viso nascosto tra le mani, le grosse tette di fuori.
Lenny è sul divano, braccia spalancate, petto nudo, cazzo in fuori, foro rosso in mezzo alla fronte. Due armadi neri mi attendono e mi fanno cenno di entrare. Stanza ampia, luci soffuse. Una bionda platino è a terra in un angolo, sorvegliata da una delle guardie del corpo di Lenny. Lola Platino, il viso nascosto tra le mani, le grosse tette di fuori.
Lenny è sul divano, braccia spalancate, petto nudo, cazzo in fuori, foro rosso in mezzo alla fronte. "Che cazzo è successo qui dentro?" chiedo al bestione
"Chiedi a questa troia" risponde lui
"Lo sto chiedendo a te"
"Non è palese? Lenny è morto e questa troia sta facendo la commedia"
Guardo la bionda, la sua disperazione. Poi sposto lo sguardo su Lenny e il suo cazzo moscio ridotto ad uno straccio. Sesso orale finito male? "Dove sarebbe la pistola?"
"Non l'abbiamo trovata"Mi avvicino alla bionda. Vedo vistosi segni rosso sulla faccia. Scommetto che l'idiota l'ha picchiata. L'afferro rudemente "Cerca di darti un contegno, donna" sembro appena uscito da un pulp del cazzo anni '50. Le afferro le mani e le annuso le mani. Lei sembra frastornata da quella mia azione "Non è stata lei"
"E lo hai capito annusandole le mani" ride scettico il bestione
"Sì, idiota. Se spari, ti rimangono sulle mani le tracce di polvere da sparo. Nessun odore, nessun residuo, nessuna mano che preme il grilletto"Mi avvicino alla bionda. Vedo vistosi segni rosso sulla faccia. Scommetto che l'idiota l'ha picchiata. L'afferro rudemente "Cerca di darti un contegno, donna" sembro appena uscito da un pulp del cazzo anni '50. Le afferro le mani e le annuso le mani. Lei sembra frastornata da quella mia azione "Non è stata lei"
"E lo hai capito annusandole le mani" ride scettico il bestione
"Sì, idiota. Se spari, ti rimangono sulle mani le tracce di polvere da sparo. Nessun odore, nessun residuo, nessuna mano che preme il grilletto"
"Lei era la sola qua dentro con Lenny. Ed è ancora viva"
"Quindi, basta questa a farla condannare? Che mi dici di te, Stu? O di Jack, o di Frank?"
"Che diavolo, uomo. Io ero qua fuori. Nessuno mi è passato sotto il naso. La bionda è l'unica che era presente al momento del delitto"
"Hai sentito lo sparo?"
"No"
"E come hai saputo che era morto?"
"Che diamine, la bionda ha gridato"
“E cosa ti aspettavi che facesse? Sta facendo un pompino a Lenny, qualcuno lo secca e lei che fa, secondo te?”
“Perché uccidere Lenny e non lei?”
“Forse perché era girata di spalle e troppo intenta a succhiare il cazzo a Lenny? Genio”
“Beh, non può essere stato nessun altro, dal momento che sotto il nostro naso non è passato nessuno”
“Magari il passaggio segreto” suggerisco
“Non siamo in un dannato mistero di Scooby Doo”
“Vuoi dire che non sei a conoscenza del passaggio segreto che collega questo ufficio con la zona dei camerini?” mi alzo e vado verso un angolo dell’ufficio, un po’ nascosto, poco illuminato. C’è un quadro che raffigura il poster del primo film di Emmanuelle. Si apre come uno sportello e dietro, oltre il quadro luci, c’è anche una leva rossa. L’aziono, si ode uno scatto e una parte della parete si apre
La faccia butterata di John Corso, detto il Lametta, si affaccia alla porta. Sta fumando e la mano gli vibra come le pale di un frullatore. Sui vestiti brilla la Blue Dust, una brillantina fosforescente che, di tanto in tanto, spruzza nel locale, sulla folla esagitata dei clienti. Ecstasi in forma base, giusto per dare quel pizzicore alla clientela sui prima trenta minuti ma che poi scompare senza provocare gravi danni
"Tu dov'eri, John?" chiedo
"Nel privè numero tre. Mi stavo facendo fare il servizio da Jiselle"
"Da che ora a che ora?"
"Non penserai mica che?.."
"Non penso un cazzo ma, gli sbirri ti faranno le stesse domande e, se non rispondi, sai quanto possano essere permalosi quelli"
"Sono arrivato alle 21. Ho bevuto un po' e poi sono andato da Jiselle. Diciamo tra le 21.30 e poco fà"
"tre ore di pompini?" faccio stupito
"Ho scopato anche" replica offeso "Chiedi a Jiselle"
"Chiama Jiselle"
Jiselle, una milf di quarant’anni che sembra uscita da una rivista di moda degli anni sessanta, alta, magra, tette sulla misura due, entra con il passo dinoccolato di una giraffa. Ha l’aria annoiata e schifata al contempo. Osserva il corpo di Lenny con il cazzo moscio di fuori “Da morto non gli è migliorato” commenta cinica “Ciao Chris”
“Mi confermi l’alibi di Jimmy?”
“Abbiamo scopato per tre ore di fila” replica lei
“Senza prendere una pausa?”
“Un paio di volte siamo andati in bagno”
“Ah, allora c’è un buco di qualche minuto”
“Mi stai accusando Chris?” fa offeso Jimmy
Lo ignoro e gli indico il passaggio. Lui fa una smorfia “Sì, la via di fuga di Lenny”
“Porca vacca” esclama Stu “Non sapevo nulla di sto coso”
“Me lo ha fatto vedere una volta. So che, a volte scendeva in zona camerini e andava a spiare le ballerine negli spogliatoi”
“Che porco” commenta Jiselle
“Lo hai accompagnato qualche volta?”
“Un paio di volte, non di più”
“E tu, Jiselle?”
"Perchè avrei dovuto? Cos'è, credi che abbia ucciso io?"
"Io lo sapevo?" interviene la bionda piangente "Lenny me lo ha mostrato una volta"
"Vedi?" fa Stu indicando la bionda
"Non vedo ancora nulla" sbircio nell'antro del passaggio. C'è qualcosa che brilla, qualcosa di fosforescente. Mi avvicino, tocco. La brillantina che Lenny rilascia di tanto in tanto sulla bolgia infernale sottostante. Uso la pila del cellulare e mi guardo intorno. Vedo qualcosa di luccicante incastrato vicino allo stipite della porta. Mi chino a raccoglierlo usando un fazzolettino di carta. Un bossolo da 9 millimetri "Bingo" ritorno nell’ufficio e mostro il bossolo “Ok, adesso sappiamo che è passato di qua. Resta da sapere chi”
“Può essere stato chiunque” replica Stu
“Chiunque conoscesse il passaggio segreto”
“E dov’è che sbucherebbe questo passaggio?” chiede Jiselle
“Dietro un appendi abiti nel corridoio che da’ sui camerini”
Jiselle scuote la testa.
“Avete chiamato gli sbirri?”
“Abbiamo chiamato prima te”
“Bravi geni. Ora chiamate gli sbirri che magari si riesce a tirar fuori qualcosa di intelligente da questa storia”
La bionda tutta tette si offre di farmi un pompino mentre aspettiamo la polizia. Io la guardo scuotendo la testa. Rannicchiata a terra, piangente, con solo quel perizoma argento che le copre quasi nulla. Lì, visibilmente scossa ma con quell'istinto primordiale da troia di cui non può fare a meno. In altre circostanza avrei anche accettato .
Jimmy e Jiselle hanno un luccichio blu addosso e questo mi fa scattare il tarlo. Se dicono di aver scopato per tre ore e di essere andati due volte in bagno, tenendo conto che i privè sono lontani dalla pioggia del Glitter Blue e i bagni sono vicini ai privè….Come fanno quei due ad avere il Glitter addosso?
“Gli sbirri arrivano tra dieci minuti” dice Stu tornando poco dopo
Mi avvicino a Jimmy e vedo che il Glitter sono ditate sui suoi pantaloni. Ditate che possono essere state lasciate da una sola persona. La persona che ha cominciato ad essere nervosa nell’attimo stesso in cui mi sono avvicinato a Jimmy ad osservare il Glitter. Scommetto che Jimmy ha il cazzo glitterato. “Ehi Stu” faccio cenno
E poi tutto precipita. Sento uno sparo e qualcosa che mi fischia vicinissimo all’orecchio “Merda!” è Jimmy che si butta a terra e sgattaiola via. Stu cade a terra con un buco scarlatto nella spalla. Jiselle impugna una piccola automatica, mi bestemmia dietro, fugge lungo il passaggio segreto. Lola Platino urla.Io corro dietro a Jiselle disarmato, sperando di non venire impiombato “Fermati Jiselle!” urlo
In tutta risposta mi arrivano contro due proiettili che, per fortuna, si conficcano nel muro. Lei ha raggiunto la fine del corridoio, spinge la porta, si gira e spara a casaccio. Urla, strepiti, spalanco la porta segreta in tempo per vedere Jiselle che si gira dopo avermi sparato addosso e venire colpita da un diretto da parte di un uomo con la faccia da bulldog “Christmas!” abbaia “Chi cazzo è questa troia armata?”
Joe Menconi, tenente della polizia, un tipo alla James Cagney, con un sigaraccia incastrato tra i denti, sembra uscito dalle pagine di un romanzo alla Spillane “Dunque, ricapitoliamo”
“Jiselle Forbes faceva la Escort qui dentro. Specialista in pompini” rispondo
“Buono a sapersi” indica Lenny mentre viene imbustato in un sacco nero da quelli della morgue
“Jiselle voleva uscire dal giro e farsi una vita altrove. Ma Lenny non voleva farsi fuggire bocca di rosa e la teneva al guinzaglio. La minacciava in continuazione. Jiselle ha deciso che era il momento di andarsene e poteva farlo in unico modo. Si è ricordata del passaggio segreto che Lenny usava di tanto in tanto per andare a spiare le ragazze negli spogliatoi. Ha usato Jimmy come alibi. Poi, come scusa del bagno, ha attraversato la sala ed è andata verso gli spogliatoi. Ha usato uno straccio per attutire il rumore dello sparo e ha fatto quel che doveva. Non ha ucciso Lola Platino semplicemente perché le dava le spalle ed era troppo intenta a succhiare il cazzo a Lenny. Poi è tornata indietro e ha fatto la commedia. L’ha tradita il Glitter che ha toccato mentre tornava da Jimmy a finire il lavoro. Una cosa fatta in cinque minuti”
“E tu l’hai capito guardando l’uccello a quell’idiota?”
“No il suo uccello ma, le impronte glitterate sui calzoni di Jimmy. Le impronte di chi si aggrappa per avere più saldezza mentre si esegue il lavoretto di bocca”
“Happy Christmas” scoppia a ridere “Passa in centrale per la deposizione” e se ne va’ cantando Jingle Bell
“Come sta Stu?” chiede Lolita Platino
“Se la caverà. E’ una roccia”
“E Jiselle?”
“Lei non la si vedrà più per molto tempo”
Per tutto quel tempo, Lola non si è coperta le tette. Ha il trucco sulla faccia tutto colato dalle lacrime che la fa’ assomigliare ad un Pierrot dipinto da Dalì. A terra un chilo e mezzo di fazzolettini di carta. L’aiuto ad alzarsi e la accompagno nell’angolo bagno privato “Datti una sciacquata Lola e copriti che gli sbirri sbarellano se si distraggono”
Lei annuisce e si da’ una sistemata
“Ma tu pensa quella troia” commenta Jimmy lasciandosi cadere su una sedia “Sai che gli sbirri mi hanno fatto il tampone al cazzo? Che razza di pervertiti”
“Hai una prova sul cazzo. Per una volta sei utile a qualcosa”
“Ahah, che spiritosone”
“Adesso , credo me ne andrò a casa” mi fermo davanti al bagno dove Lola si sta rimestando “Che ne dici se mi accompagni Lola?” Lei sorride e mi prende a braccetto. Dopotutto, per quella notte di schifo, almeno un pompino me lo sono guadagnato. Buon Natale, buon Anno e buono tutto il resto
Un cielo livido che sembra piombo. Odori di grasso e caffè che scivolano nello spazio angusto del vicolo. Prostitute di bassa lega dall'aria sfondata cercano di accalappiare clienti sventolando le loro tette sfatte e la gambe smagliate. Putridume, corruzione. Mi muovo in silenzio senza che nessuno mi degni di uno sguardo
Sigarette, bourbon, profumo a basso costo. La porta del Leon che si apre di improvviso. Un tizio s di giri che abbraccia una ragazza. lei ride e si lascia toccare il culo. Entro da quella porta. Boris il gorilla mi fa un cenno e indica di sopra. Salgo le scale. Bolgia umana. Odore di droghe pesanti, sudore, sesso. In un angolo, una bionda platino sta eseguendosi in una performance orale su di un tizio che potrebbe essere suo nonno.
Blu luminescenza attaccata a persone e cose. Il glitter bomb che esplode dall’alto ogni sera alle 23.
Arrivo alla gabbia per pesci, così Lenny ha ribattezzato il suo studio, quello che domina sull’intera sala. Da lì può tenere sotto controllo tutto quello che accade di sotto
Due armadi neri mi attendono e mi fanno cenno di entrare. Stanza ampia, luci soffuse. Una bionda platino è a terra in un angolo, sorvegliata da una delle guardie del corpo di Lenny. Lola Platino, il viso nascosto tra le mani, le grosse tette di fuori.
Lenny è sul divano, braccia spalancate, petto nudo, cazzo in fuori, foro rosso in mezzo alla fronte. Due armadi neri mi attendono e mi fanno cenno di entrare. Stanza ampia, luci soffuse. Una bionda platino è a terra in un angolo, sorvegliata da una delle guardie del corpo di Lenny. Lola Platino, il viso nascosto tra le mani, le grosse tette di fuori.
Lenny è sul divano, braccia spalancate, petto nudo, cazzo in fuori, foro rosso in mezzo alla fronte. "Che cazzo è successo qui dentro?" chiedo al bestione
"Chiedi a questa troia" risponde lui
"Lo sto chiedendo a te"
"Non è palese? Lenny è morto e questa troia sta facendo la commedia"
Guardo la bionda, la sua disperazione. Poi sposto lo sguardo su Lenny e il suo cazzo moscio ridotto ad uno straccio. Sesso orale finito male? "Dove sarebbe la pistola?"
"Non l'abbiamo trovata"Mi avvicino alla bionda. Vedo vistosi segni rosso sulla faccia. Scommetto che l'idiota l'ha picchiata. L'afferro rudemente "Cerca di darti un contegno, donna" sembro appena uscito da un pulp del cazzo anni '50. Le afferro le mani e le annuso le mani. Lei sembra frastornata da quella mia azione "Non è stata lei"
"E lo hai capito annusandole le mani" ride scettico il bestione
"Sì, idiota. Se spari, ti rimangono sulle mani le tracce di polvere da sparo. Nessun odore, nessun residuo, nessuna mano che preme il grilletto"Mi avvicino alla bionda. Vedo vistosi segni rosso sulla faccia. Scommetto che l'idiota l'ha picchiata. L'afferro rudemente "Cerca di darti un contegno, donna" sembro appena uscito da un pulp del cazzo anni '50. Le afferro le mani e le annuso le mani. Lei sembra frastornata da quella mia azione "Non è stata lei"
"E lo hai capito annusandole le mani" ride scettico il bestione
"Sì, idiota. Se spari, ti rimangono sulle mani le tracce di polvere da sparo. Nessun odore, nessun residuo, nessuna mano che preme il grilletto"
"Lei era la sola qua dentro con Lenny. Ed è ancora viva"
"Quindi, basta questa a farla condannare? Che mi dici di te, Stu? O di Jack, o di Frank?"
"Che diavolo, uomo. Io ero qua fuori. Nessuno mi è passato sotto il naso. La bionda è l'unica che era presente al momento del delitto"
"Hai sentito lo sparo?"
"No"
"E come hai saputo che era morto?"
"Che diamine, la bionda ha gridato"
“E cosa ti aspettavi che facesse? Sta facendo un pompino a Lenny, qualcuno lo secca e lei che fa, secondo te?”
“Perché uccidere Lenny e non lei?”
“Forse perché era girata di spalle e troppo intenta a succhiare il cazzo a Lenny? Genio”
“Beh, non può essere stato nessun altro, dal momento che sotto il nostro naso non è passato nessuno”
“Magari il passaggio segreto” suggerisco
“Non siamo in un dannato mistero di Scooby Doo”
“Vuoi dire che non sei a conoscenza del passaggio segreto che collega questo ufficio con la zona dei camerini?” mi alzo e vado verso un angolo dell’ufficio, un po’ nascosto, poco illuminato. C’è un quadro che raffigura il poster del primo film di Emmanuelle. Si apre come uno sportello e dietro, oltre il quadro luci, c’è anche una leva rossa. L’aziono, si ode uno scatto e una parte della parete si apre
La faccia butterata di John Corso, detto il Lametta, si affaccia alla porta. Sta fumando e la mano gli vibra come le pale di un frullatore. Sui vestiti brilla la Blue Dust, una brillantina fosforescente che, di tanto in tanto, spruzza nel locale, sulla folla esagitata dei clienti. Ecstasi in forma base, giusto per dare quel pizzicore alla clientela sui prima trenta minuti ma che poi scompare senza provocare gravi danni
"Tu dov'eri, John?" chiedo
"Nel privè numero tre. Mi stavo facendo fare il servizio da Jiselle"
"Da che ora a che ora?"
"Non penserai mica che?.."
"Non penso un cazzo ma, gli sbirri ti faranno le stesse domande e, se non rispondi, sai quanto possano essere permalosi quelli"
"Sono arrivato alle 21. Ho bevuto un po' e poi sono andato da Jiselle. Diciamo tra le 21.30 e poco fà"
"tre ore di pompini?" faccio stupito
"Ho scopato anche" replica offeso "Chiedi a Jiselle"
"Chiama Jiselle"
Jiselle, una milf di quarant’anni che sembra uscita da una rivista di moda degli anni sessanta, alta, magra, tette sulla misura due, entra con il passo dinoccolato di una giraffa. Ha l’aria annoiata e schifata al contempo. Osserva il corpo di Lenny con il cazzo moscio di fuori “Da morto non gli è migliorato” commenta cinica “Ciao Chris”
“Mi confermi l’alibi di Jimmy?”
“Abbiamo scopato per tre ore di fila” replica lei
“Senza prendere una pausa?”
“Un paio di volte siamo andati in bagno”
“Ah, allora c’è un buco di qualche minuto”
“Mi stai accusando Chris?” fa offeso Jimmy
Lo ignoro e gli indico il passaggio. Lui fa una smorfia “Sì, la via di fuga di Lenny”
“Porca vacca” esclama Stu “Non sapevo nulla di sto coso”
“Me lo ha fatto vedere una volta. So che, a volte scendeva in zona camerini e andava a spiare le ballerine negli spogliatoi”
“Che porco” commenta Jiselle
“Lo hai accompagnato qualche volta?”
“Un paio di volte, non di più”
“E tu, Jiselle?”
"Perchè avrei dovuto? Cos'è, credi che abbia ucciso io?"
"Io lo sapevo?" interviene la bionda piangente "Lenny me lo ha mostrato una volta"
"Vedi?" fa Stu indicando la bionda
"Non vedo ancora nulla" sbircio nell'antro del passaggio. C'è qualcosa che brilla, qualcosa di fosforescente. Mi avvicino, tocco. La brillantina che Lenny rilascia di tanto in tanto sulla bolgia infernale sottostante. Uso la pila del cellulare e mi guardo intorno. Vedo qualcosa di luccicante incastrato vicino allo stipite della porta. Mi chino a raccoglierlo usando un fazzolettino di carta. Un bossolo da 9 millimetri "Bingo" ritorno nell’ufficio e mostro il bossolo “Ok, adesso sappiamo che è passato di qua. Resta da sapere chi”
“Può essere stato chiunque” replica Stu
“Chiunque conoscesse il passaggio segreto”
“E dov’è che sbucherebbe questo passaggio?” chiede Jiselle
“Dietro un appendi abiti nel corridoio che da’ sui camerini”
Jiselle scuote la testa.
“Avete chiamato gli sbirri?”
“Abbiamo chiamato prima te”
“Bravi geni. Ora chiamate gli sbirri che magari si riesce a tirar fuori qualcosa di intelligente da questa storia”
La bionda tutta tette si offre di farmi un pompino mentre aspettiamo la polizia. Io la guardo scuotendo la testa. Rannicchiata a terra, piangente, con solo quel perizoma argento che le copre quasi nulla. Lì, visibilmente scossa ma con quell'istinto primordiale da troia di cui non può fare a meno. In altre circostanza avrei anche accettato .
Jimmy e Jiselle hanno un luccichio blu addosso e questo mi fa scattare il tarlo. Se dicono di aver scopato per tre ore e di essere andati due volte in bagno, tenendo conto che i privè sono lontani dalla pioggia del Glitter Blue e i bagni sono vicini ai privè….Come fanno quei due ad avere il Glitter addosso?
“Gli sbirri arrivano tra dieci minuti” dice Stu tornando poco dopo
Mi avvicino a Jimmy e vedo che il Glitter sono ditate sui suoi pantaloni. Ditate che possono essere state lasciate da una sola persona. La persona che ha cominciato ad essere nervosa nell’attimo stesso in cui mi sono avvicinato a Jimmy ad osservare il Glitter. Scommetto che Jimmy ha il cazzo glitterato. “Ehi Stu” faccio cenno
E poi tutto precipita. Sento uno sparo e qualcosa che mi fischia vicinissimo all’orecchio “Merda!” è Jimmy che si butta a terra e sgattaiola via. Stu cade a terra con un buco scarlatto nella spalla. Jiselle impugna una piccola automatica, mi bestemmia dietro, fugge lungo il passaggio segreto. Lola Platino urla.Io corro dietro a Jiselle disarmato, sperando di non venire impiombato “Fermati Jiselle!” urlo
In tutta risposta mi arrivano contro due proiettili che, per fortuna, si conficcano nel muro. Lei ha raggiunto la fine del corridoio, spinge la porta, si gira e spara a casaccio. Urla, strepiti, spalanco la porta segreta in tempo per vedere Jiselle che si gira dopo avermi sparato addosso e venire colpita da un diretto da parte di un uomo con la faccia da bulldog “Christmas!” abbaia “Chi cazzo è questa troia armata?”
Joe Menconi, tenente della polizia, un tipo alla James Cagney, con un sigaraccia incastrato tra i denti, sembra uscito dalle pagine di un romanzo alla Spillane “Dunque, ricapitoliamo”
“Jiselle Forbes faceva la Escort qui dentro. Specialista in pompini” rispondo
“Buono a sapersi” indica Lenny mentre viene imbustato in un sacco nero da quelli della morgue
“Jiselle voleva uscire dal giro e farsi una vita altrove. Ma Lenny non voleva farsi fuggire bocca di rosa e la teneva al guinzaglio. La minacciava in continuazione. Jiselle ha deciso che era il momento di andarsene e poteva farlo in unico modo. Si è ricordata del passaggio segreto che Lenny usava di tanto in tanto per andare a spiare le ragazze negli spogliatoi. Ha usato Jimmy come alibi. Poi, come scusa del bagno, ha attraversato la sala ed è andata verso gli spogliatoi. Ha usato uno straccio per attutire il rumore dello sparo e ha fatto quel che doveva. Non ha ucciso Lola Platino semplicemente perché le dava le spalle ed era troppo intenta a succhiare il cazzo a Lenny. Poi è tornata indietro e ha fatto la commedia. L’ha tradita il Glitter che ha toccato mentre tornava da Jimmy a finire il lavoro. Una cosa fatta in cinque minuti”
“E tu l’hai capito guardando l’uccello a quell’idiota?”
“No il suo uccello ma, le impronte glitterate sui calzoni di Jimmy. Le impronte di chi si aggrappa per avere più saldezza mentre si esegue il lavoretto di bocca”
“Happy Christmas” scoppia a ridere “Passa in centrale per la deposizione” e se ne va’ cantando Jingle Bell
“Come sta Stu?” chiede Lolita Platino
“Se la caverà. E’ una roccia”
“E Jiselle?”
“Lei non la si vedrà più per molto tempo”
Per tutto quel tempo, Lola non si è coperta le tette. Ha il trucco sulla faccia tutto colato dalle lacrime che la fa’ assomigliare ad un Pierrot dipinto da Dalì. A terra un chilo e mezzo di fazzolettini di carta. L’aiuto ad alzarsi e la accompagno nell’angolo bagno privato “Datti una sciacquata Lola e copriti che gli sbirri sbarellano se si distraggono”
Lei annuisce e si da’ una sistemata
“Ma tu pensa quella troia” commenta Jimmy lasciandosi cadere su una sedia “Sai che gli sbirri mi hanno fatto il tampone al cazzo? Che razza di pervertiti”
“Hai una prova sul cazzo. Per una volta sei utile a qualcosa”
“Ahah, che spiritosone”
“Adesso , credo me ne andrò a casa” mi fermo davanti al bagno dove Lola si sta rimestando “Che ne dici se mi accompagni Lola?” Lei sorride e mi prende a braccetto. Dopotutto, per quella notte di schifo, almeno un pompino me lo sono guadagnato. Buon Natale, buon Anno e buono tutto il resto
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