Le cugine anziane - parte seconda e finale

di
genere
incesti

Riassumendo, erano rimaste sole per la morte della mamma, le mie tre cugine zitelle, professoresse di 48,50, 52 anni, io, studente 19enne, sono andato a stare da loro per aiutarle, e in compenso loro mi aiutavano negli studi universitari, e io ero così più vicino all’Università.
Mi avevano subito eccitato, e dopo pochi giorni, la prima di loro mi aveva fatto fare una scopata incestuosa ed eccitante, e filavamo di nascosto. Poi era successo che anche la più giovane, veniva a letto con me, l’avevo sverginata, e mi alternavo fra loro due.
La seconda, la più severa delle 3, una donna molto autoritaria, mi aveva concesso solo un bacio profondo, e mi aiutava fortemente negli studi, mi aveva presentato a una sua amica professoressa universitaria del mio corso, che mi spingeva molto in facoltà.
Ma pretendeva serietà ed impegno, io un po la subivo, ma ciò mi permetteva di rendere negli studi, facevo davvero delle belle figure. Un po perché la fica non mi mancava, non avevo i soliti problemi con le ragazze dei miei coetanei, potevo proseguire gli studi tranquillo. Rientravo a casa nei fine settimana, tornavo da loro, che mi curavano con grande affetto.
Successe addirittura che la terza, la più piccola, che avevo sverginato io, diventasse morbida e sensuale, da aspra zitella che era, e fu notata dal maresciallo dei carabinieri, scapolo di 50 anni, in pochi mesi si sposarono, e ai suoi 50 anni fece subito un figlio, meravigliando tutti. Lei scherzava e diceva che era il frutto di certe cure che gli aveva dato mia madre.
Lei andò, la sorella più grande, ogni volta che aveva occasione, mi faceva fare delle lunghe scopate goduriose, stando attenda a che non ci scoprisse la seconda, donna severa ed esigente.
Tutti credevano questa cugina anziana una vergine zitella, invece, e lo disse solo a me, aveva avuto una lunga relazione con una autorità del posto, ora morto, e ne era diventata l’amante.
Perciò mi aveva in un certo modo istruito, io ero davvero una furia, sapevo fare poco nel sesso, ed ero irruente, ma lei mi insegnò a trattare bene le donne, e a rendere le scopate lunghe e piacevoli.
Ma con la seconda, quella severa ed autoritaria, che cosa successe?
Una sera mi portò dalla sua amica professoressa universitaria, guidava lei, mi aveva dato un lungo bacio, ma mi aveva imposto di fermarmi li, io smaniavo, la volevo. E forse mi ero un po innamorato.
La sua amica, una donna alta e di tipo nordico, alta anche più di me, che sono 1,78, non era brutta, ma in facoltà aveva fama di lesbica. Non si conoscevano fidanzati di lei. A casa della prof., le due si baciarono caldamente, e mi dissero di andare in giro per la città, che ci saremmo visti dopo 1 ora.
La mia cugina era tettona e più bassa, con un paio di coscione tornite che mi facevano impazzire.
Rientrai, dopo 1 ora, aprii la porta, sentivo dei sospiri dalla camera da letto, aprii piano e vidi la prof. alta che con la testa fra le cosce di mia cugina, leccava con sapienza. Non si curarono di me, era come se avessero voluto farmi vedere, mia cugina disse solo di uscire e chiudere. Obbedii, ero calmo, anche se un po eccitato. Praticamente mi aveva voluto far capire. Ora sapevo. L’aspettai in macchina, quando tornò, mise in moto, e prima mi baciò in bocca, in modo rapido.
Non fece parola fino a casa, io avevo l’immagine delle sue cosce aperte. Parcheggiando la macchina, mi disse, ora vai da mia sorella, fatti una bella scopata, lei ti capisce. Sapeva tutto.
Ci andai davvero, la sorellona mi chiese cosa avessi, vieni qui con me nel letto, spogliati, cuginetto, mi mise in bocca una delle sue tettone, mentre mi carezzava. Dopo un po mi fece un pompino bellissimo, poi mi tenne calmo mentre la scopavo, fin quando non venimmo insieme.
La cugina grande, mi disse che mi ero innamorato della sorella aspra, e che questa aveva voluto farmi sapere il suo segreto, in modo da mantenere le cose senza drammi. Si fidava di me,e mi voleva bene, e forse mi avrebbe fatto qualche sorpresa, mi disse la cuginona.
Passarono giorni, venni a sapere che, anche grazie all’aiuto della amante della cugina, avevo avuto una borsa di studio per l’estero, e dovevo partire dopo un paio di mesi.
In casa non c’era nessuno, la sorella grande era andata in chiesa, andai nel suo studio, per ringraziarla. La trovai senza il classico tailleur con cui si vestiva di solito, ma con una vestaglia che copriva una sottoveste di tono chiaro, le ginocchia in evidenza, e mi piacevano molto.
Cugina, ti voglio bene, le dissi. Si alzò, mi abbracciò, e ripeté il bacio profondo che mi aveva già dato. Al che mi venne durissimo, e lei lo sentiva premere, al che mi disse, ma non ti basta mia sorella? No, lo sai che sono innamorato di te. E tu lo sai che io ho altri rapporti. Si, non riesco a togliermi l’immagine delle tue cosce, volevo stare io fra le tue cosce quella sera. Se le scoprì, non sono granchè, disse, ma io le preferisco a tutte. Le misi una mano sulla figona, pulsava, mentre le tiravo fuori anche una tetta, e cominciavo a succhiarla. Si abbandonava, la presi e la portai nella camera più vicina, e finimmo sul letto. Le feci aprire le cosce e mi misi a leccare quella figona umida, lei dopo un po mi portò su, la infilai rapidamente era molto umida, anche se non abituata al cazzo, e così affondai tutto, cominciando un movimento costante ma non frenetico, e vidi che le piaceva tantissimo, dopo pochi minuti, veniva sussultando, senza le urla della terza sorella. Ero fiero di me, volevo darle tanto piacere, continuai, le passavo il cazzo dovunque, e non ebbe esitazioni a prenderlo in bocca, anche se le sembrava una cosa strana, e poi fui io che le leccai ancora la figona, e poi finalmente me ne venni mentre lei mi mordeva, senza chiederle niente.
Mi disse che era ancora fertile, le dissi che se rimaneva incinta sarei stato felice.
Eravamo fianco a fianco, quando rientrò la sorella che diede un rapido sguardo nella stanza capì tutto e si allontanò subito.
Avemmo modo quella sera di farla venire altre due volte con orgasmi che la prendevano tutta. Ormai, con le lezioni della cuginona, avevo imparato a rendere al massimo il rapporto, e mi piaceva tantissimo.
Il giorno dopo andò al lavoro ed io in università, quando tornai trovai la cuginona grande, che mi abbracciò felice, mi disse che ero stato per tutte e tre un miracolo, le avevo risvegliate tutte, le avevo fatte sentire femmine, ed era contenta che anche la seconda sorella avesse avuto finalmente la sua parte.
Francamente, a me sembrava che dovessi ringraziare loro, mi avevano fatto scopare a volontà, mi avevano curato in tutto e per tutto, mi avevano avviato a una carriera negli studi.
Tutto deve rimanere un segreto, mi disse, e sarà una cosa dolce che avrai come un tesoro dentro di te.
La sera dormii con la seconda sorella, quella che prima era terribile con me, la cuginona non solo non era gelosa, ma era felice che godessero le sorelle.
Si avvicinava il giorno della partenza, diedero una festa per i parenti, tutti dicevano che le tre cugine anziane erano diventate meravigliose, ed elogiavano il lavoro che avevano fatto per me, venivo da una famiglia modesta, e mi avevano lanciato ad alto livello negli studi.
L’ultima sera che dormii da loro ebbi un rapporto con entrambe.
Poi i viaggi, la laurea il lavoro, cambiai città, trovai delle ragazze, mi fidanzai con quella che divenne poi mia moglie, passai a presentargliela, erano felici ogni volta che mi rivedevano, a volte mi telefonavano o le chiamavo io.
Poi morì prima il maresciallo dei carabinieri, marito della terza cugina, lei lo seguì dopo un paio d’anni, e vennero a morire dopo i 75 anni anche le altre due. Al loro funerale piangevo lacrime sincere, la parentela mi chiedeva perché avessi affrontato lunghi viaggi per venire ai funerali.
Risposi che le avevo amate. Ed era anche vero.
Il racconto è veritiero, a distanza di anni e con la scomparsa delle protagoniste e di chi le conosceva, non temo la riconoscibilità, ma cmq ho cambiato alcuni aspetti.
scritto il
2023-02-09
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