Avventure da vaccanza
di
Numero primoencore
genere
tradimenti
La vacanza in quell'isola greca stava andando bene. Il villaggio era molto gradevole, il mare caldo e tutto andava perfettamente. Da un momento all'altro mi aspettavo che Ilario se ne uscisse con una delle sue idee strampalate, che nonostante tutto mi divertivano anche. Quella mattina eravamo stesi sui lettini quando mi chiese di fare una passeggiata con lui, raccogliendo lo zaino.
- ok - indossai il top del costume, che toglievo solo per abbronzarmi, e ci incamminammo lungo la spiaggia, alla fine un sentiero si inerpicava su per la scogliera.
- andiamo a vedere dove porta, probabilmente a quell'hotel abbandonato là sopra.
Il sentiero non era molto praticato, e la boscaglia stava iniziando a ricoprirlo, ma riuscimmo ad arrivare alla costruzione. Doveva essere stato un bel posto, a strapiombo sul mare e con una bella vista, che dominava da lontano la nostra spiaggia. Esplorai con lo sguardo tutto l'orizzonte, e quando tornai a voltarmi verso di lui era completamente nudo. Sospirai incrociando le braccia al petto.
- avevi già un piano, immagino.
- come vedi - ridacchiò aprendo lo zaino da cui tirò fuori un rotolo di corda ed un coltello.
- Ti vedranno bene da là sotto. Vuoi fare sapere a tutti che sei il mio schiavo anche qui?
Domanda inutile. A lui piaceva farlo sapere
- sai che mi eccita.
- piace anche a me che si sappia, lo sai. Ma da tutto il villaggio magari é un po' troppo, non credi?
- basta scegliere il punto con cura. É un bello scenario, anche per qualche foto. Potrei farne qualcuna anche a te...prima.
- e va bene, iniziamo.
Osservai compiaciuta la sua erezione mentre mi spogliavo del tutto per qualche foto, disinteressandomi a mia volta che qualcuno potesse vedermi, e approfittammo di quel paesaggio per qualche foto ricordo un po' speciale.
- e ora, dove ti metto? Sai che poi mi vengono delle idee...
- e tu fattele venire. Sai che quando mi leghi ti é permesso tutto...
Mi avvicinai ad una radura e controllai di nuovo l'orizzonte. Ilario si stava massaggiando il cazzo, eccitato.
- qui mi sembra buono, porta le corde.
Si avvicinò a me posando il rotolo a terra.
- tra questi alberi?
- mi sembra un buon compromesso. Vedrai un po' del movimento, ma difficilmente ti noteranno.
Entusiasta iniziò a prendere le misure per tagliare le corde facendone passare due sopra alla biforcazione dei tronchi e legandone un capo, passando a legare le altre due attorno alla base degli alberi, mettendocisi in mezzo.
- tocca a te ora.
Lo legai come preferiva, a braccia e gambe divaricate, più lontane possibile dal corpo. E come ogni volta, finivo il lavoro con lui eccitato e in erezione piena. Scattai qualche foto anche a lui, girandogli intorno.
- non si può dire che non ti piaccia questa cosa.
- quando sei nuda anche tu anche di più.
Era vero, molte volte a casa non mi spogliavo, usandolo solo e umiliandolo per essere nudo davanti a una donna vestita.
- piccolo regalo della vacanza.
Presi un pezzo di corda e iniziai a frustarlo con quella facendola schioccare sonoramente sulla sua pelle.
- spera che il rumore del mare copra le frustate, altrimenti qualcuno verrà a cercare di capire e ti troverà così, nudo come un verme e con il corpo rigato dai colpi. Ma a te magari piacerebbe anche, vero?
I colpi erano piuttosto forti, e Ilario rispose tra un gemito e l'altro.
- quello che vuoi tu, come sempre.
- a me piacerebbe farti scoprire, e lo farò. Ma da una persona sola, se saprò essere convincente.
Smisi di frustarlo e lo guardai osservarmi incuriosito.
- ti piacerebbe che portassi qui Azzurra...
- l'animatrice?
- già, proprio lei. Con quella faccia da brava ragazza, e quel corpo da urlo.
Azzurra era incantevole, con un corpo davvero bello e snello, splendidi occhi verdi e un'espresione dolcissima. Oltre a un culo che sembrava disegnato con il compasso e due tette enormi che sembravano sfidare la legge di gravità.
- e invece no, non te la meriteresti. E non saprei che farmene. Pensavo a Mauro invece.
- che porcella... Lo sapevo...
- beh, é il più figo. A parte te naturalmente. Ma tu sei lì legato, e io potrei sfogarmi un po'. Magari poi ti faccio frustare anche da lui. Ma se lo porto fino a qui sarà per farmi scopare. Ora vado a vedere se l'idea lo interessa.
Lo baciai, sfiorandogli il cazzo gocciolante, e sorridendogli con aria di sfida.
- a dopo, preparati ad essere cornificato.
- non lasciarmi solo per troppo tempo almeno.
- starai qui quanto serve
Me ne andai senza voltarmi. Sapevo che nell'attesa avrebbe fantasticato in mille modi, ma ero davvero decisa a cercare di convincere Mauro, se appena avessi avuto una chance. Lo trovai che stava finendo un'attività e gli offrii un drink alla capanna sulla spiaggia, facendogli capire che volevo dargliela, e non fu difficile convincerlo che Ilario non avrebbe avuto da ridire.
- però dobbiamo andare lassù - indicai l'albergo abbandonato - poi capirai perché. Vai prima tu e aspettami dopo la curva nel sentiero.
Gli lasciai un po' di vantaggio per non destare sospetti e lo raggiunsi. Volevo arrivare ad un punto dove potevamo vedere Ilario insieme per spiegargli la cosa, ma per fargli capire che facevo sul serio mi spogliai immediatamente.
- non scherzavi.,.non avrei mai pensato che tu...ed Ilario.
- siamo una coppia un po' strana. Diciamo aperta. Ma solo per quello che riguarda me. Lui mi é fedele. Ora vieni, ci aspetta.
- come ci aspetta? É una cosa a tre allora?
- non esattamente. É qui dietro, vieni.
Sentii i passi dietro di me, domandandomi se sarebbe stato disposto a fare il mio gioco, e mi fermai appena vidi Ilario, aspettandolo.
- eccolo là.
- ma...é legato lì.
- gli piace essere dominato. E anche torturato, ma oggi l'ho solo frustato un po'. E ora vorrei ricordargli cosa si perde, se tu sei d'accordo.
- davanti a lui?
- se non ti disturba l'idea, sì.
- sei una bella donna, se non disturba voi.
- a me tutt'altro.
Gli tesi la mano, adocchiando la sua eccitazione. Era poco più che ventenne, e sarebbe stata una bella scopata.
- come promesso, eccomi qui con il nostro Mauro!
Ilario non diceva nulla ma dimostrava ampiamente la sua eccitazione. Mauro era un po' imbarazzato per la situazione ma si lasciò sfilare il costume senza il minimo problema, e mi guardò inginocchiarmi e giocare con il suo cazzo prima di affondarmelo in bocca. Era un po' più piccolo di quello di Ilario ma non sembrava male. Lo feci gemere per bene prima di staccarmi da lui e stendermi.
- ora rendimi il favore, prima di darmi una bella ripassata.
Si inginocchiò per leccarmi, e gli accarezzai la testa mentre si dava da fare. Non doveva essere molto avvezzo, ma feci qualche gemito di incoraggiamento, aprendomi con le dita per suggerirgli dove preferivo che lavorasse, poi lo sollevai girandomi a pecora perché mi fottesse, rispetto ad Ilario, che era teso come una corda, ero di tre quarti, così che potesse vedere sia la penetrazione che le nostre facce, e soprattutto le mie tette ballare sotto i colpi di Mauro.
- fottimi come se fossi la tua troia preferita, non voglio che mi tratti bene.
Mauro prese coraggio e iniziò a schiaffeggiarmi il culo, poi mi strizzò una tetta come se dovesse spremerla. Riuscì a farmi venire, mentre guardavo il cazzo di Ilario che gocciolava, inutilmente duro come il marmo. Glielo avrei succhiato volentieri in quel momento, ma preferii lasciarlo macerare.
- dimmi dove vuoi venire, stallone - risi tra me e me per la sparata. Era una scopata onesta, niente più, ma sapevo che credendomi soddisfatta più che da lui Ilario si sarebbe sentito ancora più umiliato. Tanto più che avrebbe dovuto incrociare Mauro ancora per una decina di giorni e chissà, magari vedermi scopata ancora.
- in bocca. Voglio venirti in bocca.
Ovviamente...mi sfilai e lo feci stendere per dare il massimo spettacolo. Era già pronto, e mi bastarono pochi affondi. Spinse in su il bacino lasciando a me l'iniziativa, e grugni rumorosamente iniziando a scaricarmi tre fiotti abbondanti di liquido vischioso e dolciastro. Lo ripulii ingoiando mentre gli stringevo le palle in una mano, fino a quando non mi si afflosciò in bocca.
- fantastica. Mai avuto un pompino così.
- tutta esperienza che le diciottenni che ti scopi abitualmente non hanno. Magari ricapiterà, la vacanza é ancora lunga. Non é vero schiavetto?
Lo guardai infilare il costume e indossare la maglietta, sorridente e un po' beffardo, verso Ilario.
- buon per me che sei così. Ci rivedremo...com'é che lo chiami?
- schiavetto. Ma tu non fare parola con nessuno, almeno finché siamo qui. So essere vendicativa. E con gli altri portagli rispetto. Ok?
- resterà fra noi. E grazie.
- a te. Ora vai, io resto un po' qui con lui.
- ci vediamo in giro, bella.
Rimasti soli, mi avvicinai a Ilario. Ancora nuda e con la passera un po' gonfia, ma ancora desiderosa di cazzo. Del suo.
- che ne dici di scoparmi come si deve? Pensavo meglio, sono onesta.
- slegami, voglio schiaffeggiarti io come si deve.
- oh no...mi scoperai proprio lì, come sei adesso.
- puttana.
- zitto - mi chinai contro di lui, aiutandomi con una mano a farlo infilare dentro di me - e vedi di durare più diui, oppure ti frusto fino a stasera
- ok - indossai il top del costume, che toglievo solo per abbronzarmi, e ci incamminammo lungo la spiaggia, alla fine un sentiero si inerpicava su per la scogliera.
- andiamo a vedere dove porta, probabilmente a quell'hotel abbandonato là sopra.
Il sentiero non era molto praticato, e la boscaglia stava iniziando a ricoprirlo, ma riuscimmo ad arrivare alla costruzione. Doveva essere stato un bel posto, a strapiombo sul mare e con una bella vista, che dominava da lontano la nostra spiaggia. Esplorai con lo sguardo tutto l'orizzonte, e quando tornai a voltarmi verso di lui era completamente nudo. Sospirai incrociando le braccia al petto.
- avevi già un piano, immagino.
- come vedi - ridacchiò aprendo lo zaino da cui tirò fuori un rotolo di corda ed un coltello.
- Ti vedranno bene da là sotto. Vuoi fare sapere a tutti che sei il mio schiavo anche qui?
Domanda inutile. A lui piaceva farlo sapere
- sai che mi eccita.
- piace anche a me che si sappia, lo sai. Ma da tutto il villaggio magari é un po' troppo, non credi?
- basta scegliere il punto con cura. É un bello scenario, anche per qualche foto. Potrei farne qualcuna anche a te...prima.
- e va bene, iniziamo.
Osservai compiaciuta la sua erezione mentre mi spogliavo del tutto per qualche foto, disinteressandomi a mia volta che qualcuno potesse vedermi, e approfittammo di quel paesaggio per qualche foto ricordo un po' speciale.
- e ora, dove ti metto? Sai che poi mi vengono delle idee...
- e tu fattele venire. Sai che quando mi leghi ti é permesso tutto...
Mi avvicinai ad una radura e controllai di nuovo l'orizzonte. Ilario si stava massaggiando il cazzo, eccitato.
- qui mi sembra buono, porta le corde.
Si avvicinò a me posando il rotolo a terra.
- tra questi alberi?
- mi sembra un buon compromesso. Vedrai un po' del movimento, ma difficilmente ti noteranno.
Entusiasta iniziò a prendere le misure per tagliare le corde facendone passare due sopra alla biforcazione dei tronchi e legandone un capo, passando a legare le altre due attorno alla base degli alberi, mettendocisi in mezzo.
- tocca a te ora.
Lo legai come preferiva, a braccia e gambe divaricate, più lontane possibile dal corpo. E come ogni volta, finivo il lavoro con lui eccitato e in erezione piena. Scattai qualche foto anche a lui, girandogli intorno.
- non si può dire che non ti piaccia questa cosa.
- quando sei nuda anche tu anche di più.
Era vero, molte volte a casa non mi spogliavo, usandolo solo e umiliandolo per essere nudo davanti a una donna vestita.
- piccolo regalo della vacanza.
Presi un pezzo di corda e iniziai a frustarlo con quella facendola schioccare sonoramente sulla sua pelle.
- spera che il rumore del mare copra le frustate, altrimenti qualcuno verrà a cercare di capire e ti troverà così, nudo come un verme e con il corpo rigato dai colpi. Ma a te magari piacerebbe anche, vero?
I colpi erano piuttosto forti, e Ilario rispose tra un gemito e l'altro.
- quello che vuoi tu, come sempre.
- a me piacerebbe farti scoprire, e lo farò. Ma da una persona sola, se saprò essere convincente.
Smisi di frustarlo e lo guardai osservarmi incuriosito.
- ti piacerebbe che portassi qui Azzurra...
- l'animatrice?
- già, proprio lei. Con quella faccia da brava ragazza, e quel corpo da urlo.
Azzurra era incantevole, con un corpo davvero bello e snello, splendidi occhi verdi e un'espresione dolcissima. Oltre a un culo che sembrava disegnato con il compasso e due tette enormi che sembravano sfidare la legge di gravità.
- e invece no, non te la meriteresti. E non saprei che farmene. Pensavo a Mauro invece.
- che porcella... Lo sapevo...
- beh, é il più figo. A parte te naturalmente. Ma tu sei lì legato, e io potrei sfogarmi un po'. Magari poi ti faccio frustare anche da lui. Ma se lo porto fino a qui sarà per farmi scopare. Ora vado a vedere se l'idea lo interessa.
Lo baciai, sfiorandogli il cazzo gocciolante, e sorridendogli con aria di sfida.
- a dopo, preparati ad essere cornificato.
- non lasciarmi solo per troppo tempo almeno.
- starai qui quanto serve
Me ne andai senza voltarmi. Sapevo che nell'attesa avrebbe fantasticato in mille modi, ma ero davvero decisa a cercare di convincere Mauro, se appena avessi avuto una chance. Lo trovai che stava finendo un'attività e gli offrii un drink alla capanna sulla spiaggia, facendogli capire che volevo dargliela, e non fu difficile convincerlo che Ilario non avrebbe avuto da ridire.
- però dobbiamo andare lassù - indicai l'albergo abbandonato - poi capirai perché. Vai prima tu e aspettami dopo la curva nel sentiero.
Gli lasciai un po' di vantaggio per non destare sospetti e lo raggiunsi. Volevo arrivare ad un punto dove potevamo vedere Ilario insieme per spiegargli la cosa, ma per fargli capire che facevo sul serio mi spogliai immediatamente.
- non scherzavi.,.non avrei mai pensato che tu...ed Ilario.
- siamo una coppia un po' strana. Diciamo aperta. Ma solo per quello che riguarda me. Lui mi é fedele. Ora vieni, ci aspetta.
- come ci aspetta? É una cosa a tre allora?
- non esattamente. É qui dietro, vieni.
Sentii i passi dietro di me, domandandomi se sarebbe stato disposto a fare il mio gioco, e mi fermai appena vidi Ilario, aspettandolo.
- eccolo là.
- ma...é legato lì.
- gli piace essere dominato. E anche torturato, ma oggi l'ho solo frustato un po'. E ora vorrei ricordargli cosa si perde, se tu sei d'accordo.
- davanti a lui?
- se non ti disturba l'idea, sì.
- sei una bella donna, se non disturba voi.
- a me tutt'altro.
Gli tesi la mano, adocchiando la sua eccitazione. Era poco più che ventenne, e sarebbe stata una bella scopata.
- come promesso, eccomi qui con il nostro Mauro!
Ilario non diceva nulla ma dimostrava ampiamente la sua eccitazione. Mauro era un po' imbarazzato per la situazione ma si lasciò sfilare il costume senza il minimo problema, e mi guardò inginocchiarmi e giocare con il suo cazzo prima di affondarmelo in bocca. Era un po' più piccolo di quello di Ilario ma non sembrava male. Lo feci gemere per bene prima di staccarmi da lui e stendermi.
- ora rendimi il favore, prima di darmi una bella ripassata.
Si inginocchiò per leccarmi, e gli accarezzai la testa mentre si dava da fare. Non doveva essere molto avvezzo, ma feci qualche gemito di incoraggiamento, aprendomi con le dita per suggerirgli dove preferivo che lavorasse, poi lo sollevai girandomi a pecora perché mi fottesse, rispetto ad Ilario, che era teso come una corda, ero di tre quarti, così che potesse vedere sia la penetrazione che le nostre facce, e soprattutto le mie tette ballare sotto i colpi di Mauro.
- fottimi come se fossi la tua troia preferita, non voglio che mi tratti bene.
Mauro prese coraggio e iniziò a schiaffeggiarmi il culo, poi mi strizzò una tetta come se dovesse spremerla. Riuscì a farmi venire, mentre guardavo il cazzo di Ilario che gocciolava, inutilmente duro come il marmo. Glielo avrei succhiato volentieri in quel momento, ma preferii lasciarlo macerare.
- dimmi dove vuoi venire, stallone - risi tra me e me per la sparata. Era una scopata onesta, niente più, ma sapevo che credendomi soddisfatta più che da lui Ilario si sarebbe sentito ancora più umiliato. Tanto più che avrebbe dovuto incrociare Mauro ancora per una decina di giorni e chissà, magari vedermi scopata ancora.
- in bocca. Voglio venirti in bocca.
Ovviamente...mi sfilai e lo feci stendere per dare il massimo spettacolo. Era già pronto, e mi bastarono pochi affondi. Spinse in su il bacino lasciando a me l'iniziativa, e grugni rumorosamente iniziando a scaricarmi tre fiotti abbondanti di liquido vischioso e dolciastro. Lo ripulii ingoiando mentre gli stringevo le palle in una mano, fino a quando non mi si afflosciò in bocca.
- fantastica. Mai avuto un pompino così.
- tutta esperienza che le diciottenni che ti scopi abitualmente non hanno. Magari ricapiterà, la vacanza é ancora lunga. Non é vero schiavetto?
Lo guardai infilare il costume e indossare la maglietta, sorridente e un po' beffardo, verso Ilario.
- buon per me che sei così. Ci rivedremo...com'é che lo chiami?
- schiavetto. Ma tu non fare parola con nessuno, almeno finché siamo qui. So essere vendicativa. E con gli altri portagli rispetto. Ok?
- resterà fra noi. E grazie.
- a te. Ora vai, io resto un po' qui con lui.
- ci vediamo in giro, bella.
Rimasti soli, mi avvicinai a Ilario. Ancora nuda e con la passera un po' gonfia, ma ancora desiderosa di cazzo. Del suo.
- che ne dici di scoparmi come si deve? Pensavo meglio, sono onesta.
- slegami, voglio schiaffeggiarti io come si deve.
- oh no...mi scoperai proprio lì, come sei adesso.
- puttana.
- zitto - mi chinai contro di lui, aiutandomi con una mano a farlo infilare dentro di me - e vedi di durare più diui, oppure ti frusto fino a stasera
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Esibita per amoreracconto sucessivo
Vaccanza a casa
Commenti dei lettori al racconto erotico