Amicizie speciali

di
genere
dominazione

Vedendo il nome di Gianluca sul telefono immagino sempre che farò qualcosa di cui pentirmi. Siamo amici da quando siamo piccoli. Più che amici, per qualche motivo insondabile. Ci siamo conosciuti ai tempi delle medie, e trovati subito in sintonia su tutto, come se avessimo trovato uno nell'altra più che il fratello o la sorella il nostro clone speculare dell'altro sesso. Ci dicevamo tutto quello che non osavamo dire a nessun'altro, e iniziammo persino a sperimentare il sesso tra noi, senza nessuna gelosia per i partner che trovavamo nel tempo e senza nessuna rivendicazione. Semplicemente non ci vergognavamo di esporci l'un l'altra qualsiasi idea, sapendo che avremmo trovato un complice che non ci avrebbe giudicato, e che sarebbe stato al suo posto senza metter l'altro in imbarazzo. Era ed é un bel ragazzo, come sono gradevole io, ma non ci siamo mai messi insieme in senso tradizionale, anche se ne abbiamo parlato varie volte, ma forse per paura di rovinare un rapporto unico e libero siamo sempre rimasti amici e basta, anche con questa specie di sfruttamento reciproco. Con lui ho un sacco di prime volte, il primo bacio, la prima volta nuda davanti a un ragazzo, le prime strusciate, e le scoperte che si fanno del proprio corpo, di quello degli altri, dei propri desideri inconfessabili. Con lui ho scoperto che amo la sottomissione, che preferisco un partner autoritario e un po' brutale, quando lui mi chiese di provare una situazione vista in un video porno pescato in rete. Niente di sconvolgente, inizialmente, ma io stessa uscii da quel test desiderosa di approfondire ulteriormente, e andammo avanti alzando il livello. Piaceva ad entrambi, anche se l'unico limite che ci eravamo sempre autoimposti era di non avere rapporti completi, almeno fino a quando non fossi stata sverginata da qualcuno che fosse il mio ragazzo, e Gianluca mi rispettò sempre, almeno in quel senso. E la cosa curiosa era il non ci trovarci soltanto per fare sesso, perché potevano passare anche settimane in cui ci si incontrava solo per parlare, studiare o andare in giro senza nessun tipo di intimità, e ad entrambi andava più che bene comunque, ma quando uno dei due diceva "vorrei provare una cosa", all'altro sembrava di aver avuto la stessa idea. Così quando Gianluca mi disse "c'è una ragazza che vorrebbe farlo davanti alla mia ragazza", gli dissi semplicemente "quando?"
Ovviamente io, la "ragazza", non avrei partecipato al gioco perché sarei stata spettatrice legata, e Gianluca mi aveva anticipato che l'altra avrebbe infierito, forse non solo verbalmente su di me. Ok, mi e gli dissi, l'importante é che tu possa fermarla se dovesse esagerare.
Quel pomeriggio arrivai a casa sua prima di lei, in tempo per una doccia e per farmi trovare al meglio, naturalmente nuda, inginocchiata e tenuta al guinzaglio da Gianluca. Quando suonò il campanello mi portò con lui alla porta, e mi trovai a quattro zampe ad osservare un paio di gambe più lunghe delle mie che salivano fino ad una mini di jeans. "Ecco finalmente la cornuta" sentii dire alla ragazza dopo che ebbe scambiato un bacio con Gianluca, "quindi mi hai detto la verità. Ci divertiremo, vedrai". Si chinò e potei osservare per qualche secondo i suoi occhi orientali sondarmi l'anima, sollevandomi il mento con un dito prima di sputarmi in faccia. "Sei una vergogna per il genere femminile, e oggi vedrai perché lui mi preferisce a te. Sicuramente il primo motivo é che sembri un maschio, visto che non hai tette". Mentre sentivo colare la saliva sulla guancia mi girò attorno, e sentii il guinzaglio passare nella sua mano e strisciare sulla mia schiena. "Il resto del corpo non é male però. Urla molto?"
"Dipende da quello che le faremo" rispose lui ridacchiando. "Spero di farla piangere. Ma forse per quello basterà che ci veda scopare. Alzati in piedi, troia." Mi alzai e sentii il guinzaglio penzolarmi lungo la schiena mentre mi prendeva i polsi per legarmeli dietro. "É vero che non ti scopa da un anno e ti usa solo come svuota palle dopo averti torturata?" "Si, é tutto vero", risposi stando al gioco, intuendo cosa gli aveva raccontato Gianluca. "E non ti fai niente da sola, quando non ti controlla?" "No, non posso farlo" "che smidollata...io non resisto tre giorni senza sentire il suo cazzo dentro, e lui ha sempre voglia. Devi odiarti davvero tanto per importi una disciplina così ferrea. Oppure non sai nemmeno scopare, se lui ha cercato una vera donna. Magari oggi imparerai qualcosa, e comunque io mi divertirò, anche alla faccia tua".
scritto il
2023-05-17
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