Un sabato sera chiuse in casa
di
Ra e Vi
genere
masturbazione
Faceva freddo, a nessuna di noi andava di uscire, eravamo in casa di Lara ad annoiarci a scorrere instagram stories fino a quando qualcuna propose l’idea di andare su siti un po’ osé di sexchatting. Ne avevano scelto a caso uno dei primi trovati su google. Tutto quello che dovevamo fare era creare un nikname carino e coccoloso, per poi completare gli altri campi bianchi richiesti dal sito.
La chat era caotica con gente che scriveva le cose più disparate non sapevamo cosa scrivere, qualcuno ci venne in aiuto contattandoci per primo e rompendo il ghiaccio. Dapprima ci limitavamo a rispondere alle domande che ci venivano inviate, le quali erano sempre più spinte e volte al sesso. Scartavamo tutte le conversazioni più banali focalizzandoci sulle più piccanti fino a quando alcuni inviavano immagini molto molto personali e di certo non richieste. Non so come, siamo passate da chattare con persone sconosciute a fare a gara a chi riceveva più immagini di peni, era squallido lo ammetto ma per noi era un gioco. Non ci importava delle persone dall’altra parte, ognuna di noi voleva vincere, tutto qui. La serata proseguiva tra urla di disgusto, oscenità, risate e discutibili affermazioni da parte di alcune di noi che si erano, come dire, lasciate prendere la mano. Ricordo che fu una serata stranamente ben riuscita nonostante tutto.
Nei giorni avvenire fui tentata di cercare quella chat ma non ricordavo il sito web, non volevo chiederlo alle mie amiche e quindi lasciai perdere. Sentivo però la voglia pian piano crescere e così un pomeriggio presi il vecchio ipad di mamma e in navigazione in incognito cominciai a cercare. Ritrovai quella chat solo giorni dopo. Utilizzai lo stesso nikname ma questa volta il mio intento era differente, volevo chattare in maniera spinta per il mio piacere. Fui invasa da domande sul sesso, da immancabili peni e da inviti al quanto insistenti a mostrarmi che ovviamente rifiutai. Una chat però mi incuriosì più di altre, con lui ci fu sempre più confidenza, più voglia di chattare e mano a mano si andava avanti si rimarcava tra noi due una certa affinità. Sentivo crescere in me la curiosità unita alla voglia di mettermi in giorno, di mostrarmi.. si, di mostrarmi perché mi faceva sentire bella, desiderata, voluta come mai prima d’ora.
So che è sbagliato ma mi stavo eccitando, eccitando a dal punto da non importarmi se avesse 40 o 50 anni, che fosse figo o no, volevo che mi scopasse, almeno nella mia mente era così. Da lì i primi audio, i primi selfie, nulla di troppo spinto sia ben chiaro. L’apice furono i gifs, la cosa più esplicita che avessi mai visto. Quei pochi secondi di video per una ragazza che non ha mai voluto entrare in un sito porno era tanto, troppo per non perdere la testa. Lui sapeva come prendermi, che tasti toccare per farmi sentire speciale, credo avesse una certa esperienza a differenza mia. Mi suggeriva che posizione assumere, cosa utilizzare, come trarre il massimo beneficio. Mi trattava a metà tra una figlia a cui insegnare tutto quello che sapeva e quella che immagino sia una donna di strada. Il tutto stranamente mi faceva sentire appagata, raggiunsi più volte l’orgasmo con i suoi audio spinti miste a quelle gifs volgari.
A fine serata dopo un insistente sua pressione avevo deciso di dargli il mio contatto social. Sono ritornata qualche volta su quel sito ma ormai quando ho voglia chattiamo direttamente su telegram, è diventata quasi una routine.
Firmato Ra
La chat era caotica con gente che scriveva le cose più disparate non sapevamo cosa scrivere, qualcuno ci venne in aiuto contattandoci per primo e rompendo il ghiaccio. Dapprima ci limitavamo a rispondere alle domande che ci venivano inviate, le quali erano sempre più spinte e volte al sesso. Scartavamo tutte le conversazioni più banali focalizzandoci sulle più piccanti fino a quando alcuni inviavano immagini molto molto personali e di certo non richieste. Non so come, siamo passate da chattare con persone sconosciute a fare a gara a chi riceveva più immagini di peni, era squallido lo ammetto ma per noi era un gioco. Non ci importava delle persone dall’altra parte, ognuna di noi voleva vincere, tutto qui. La serata proseguiva tra urla di disgusto, oscenità, risate e discutibili affermazioni da parte di alcune di noi che si erano, come dire, lasciate prendere la mano. Ricordo che fu una serata stranamente ben riuscita nonostante tutto.
Nei giorni avvenire fui tentata di cercare quella chat ma non ricordavo il sito web, non volevo chiederlo alle mie amiche e quindi lasciai perdere. Sentivo però la voglia pian piano crescere e così un pomeriggio presi il vecchio ipad di mamma e in navigazione in incognito cominciai a cercare. Ritrovai quella chat solo giorni dopo. Utilizzai lo stesso nikname ma questa volta il mio intento era differente, volevo chattare in maniera spinta per il mio piacere. Fui invasa da domande sul sesso, da immancabili peni e da inviti al quanto insistenti a mostrarmi che ovviamente rifiutai. Una chat però mi incuriosì più di altre, con lui ci fu sempre più confidenza, più voglia di chattare e mano a mano si andava avanti si rimarcava tra noi due una certa affinità. Sentivo crescere in me la curiosità unita alla voglia di mettermi in giorno, di mostrarmi.. si, di mostrarmi perché mi faceva sentire bella, desiderata, voluta come mai prima d’ora.
So che è sbagliato ma mi stavo eccitando, eccitando a dal punto da non importarmi se avesse 40 o 50 anni, che fosse figo o no, volevo che mi scopasse, almeno nella mia mente era così. Da lì i primi audio, i primi selfie, nulla di troppo spinto sia ben chiaro. L’apice furono i gifs, la cosa più esplicita che avessi mai visto. Quei pochi secondi di video per una ragazza che non ha mai voluto entrare in un sito porno era tanto, troppo per non perdere la testa. Lui sapeva come prendermi, che tasti toccare per farmi sentire speciale, credo avesse una certa esperienza a differenza mia. Mi suggeriva che posizione assumere, cosa utilizzare, come trarre il massimo beneficio. Mi trattava a metà tra una figlia a cui insegnare tutto quello che sapeva e quella che immagino sia una donna di strada. Il tutto stranamente mi faceva sentire appagata, raggiunsi più volte l’orgasmo con i suoi audio spinti miste a quelle gifs volgari.
A fine serata dopo un insistente sua pressione avevo deciso di dargli il mio contatto social. Sono ritornata qualche volta su quel sito ma ormai quando ho voglia chattiamo direttamente su telegram, è diventata quasi una routine.
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