Il vicino di casa mi ha fatto stuprare
di
Giovane Massi
genere
gay
Il vicino di casa mi ha fatto stuprare
Solitamente il weekend lo passo in un appartamento a Pisa che mia nonna materna aveva lasciato a mia mamma. Quando questa, purtroppo anni fa è volata in cielo, essendo separata da anni con il mio patrigno, la casa è succeduta a me figlio unico. L'appartamento ha una bella terrazza con vista Duomo, confina con la terrazza e relativo appartamento di un signore albanese. Credo sia qualcuno di importante perché in quella zona gli appartamenti costano molto e le poche volte che l'ho visto di sfuggita era sempre molto elegante e ben tenuto. Età approssimativa sui 35/40 rasato pieno di tatuaggi. Sulla terrazza ho un angolo dove c'è lavatrice e asciugatrice oltre che un bel tavolo da esterni e dei divanetti da giardino. Nella bella stagione prendo il sole sul lettino e magari leggo qualcosa. Un sabato pomeriggio di settembre, avevo da lavare un po' di roba, alcune lenzuola, magliette eccetera. Pensai di mandare la lavatrice così potevo asciugare al sole il bucato e poi rilassarmi un po' sul lettino. Era ancora molto caldo quindi misi solo un perizoma e infradito. Desidero dire che ho 23 anni, non ho un pelo sul mio corpo perché sono biondo e quei pochi che avrei li depilo. Adoro mettere lo smalto rosso sui piedini (calzo il 38 sono alto 1,70), ho caviglie molto sottili e femminili così come le mie fattezze. I capelli li porto lunghi ,lisci sulle spalle da quando ero bambino. Insomma sono una puttanella perfetta. Prendo la cesta dei panni e inizio a mettere la roba da lavare dentro. Mentre mettevo le magliette dentro il cestello scorgo con la coda dell'occhio che il vicino dall'altra parte del terrazzo era al cellulare. Mi viene in mente di attirare in qualche modo la sua attenzione per cui mi metto in ginocchio, infilo la testa dentro il cestello come se qualcosa si fosse incastrato, nel mentre muovevo il culetto verso l'altro così che le natiche si aprissero un po' di più. Sentivo il filo del perizoma aderire al mio buchetto. Dopo qualche istante (non so se mi aveva visto) decido di sdraiarmi a prendere il sole. Metto gli auricolari, occhiali da sole e mi rilasso. Il calore del sole sulla pelle mi stava facendo venire una gran voglia di fare sesso. Un pensiero in particolare: chissà com'era il cazzo del mio vicino, mi avrà visto prima? Ero davvero eccitato così ho girato lo sguardo verso il suo terrazzo e ho notato che stava fumando una sigaretta apparentemente distratto. Mah pensai, a questo le sissy come me non devono piacere. Avevo sete mi alzai e mi diressi in casa. Una volta dentro guardo il letto e mi ci sdraio, inizio a giocare con un piccolo dildo che avevo sul comodino. Inizio a infilarlo dolcemente nel buchetto, mi giro a pecorina per guardarmi attraverso lo specchio dell'armadio, che bel culetto che ho pensai! Mi pompavo piano per non godere subito... Chiudo gli occhi per sentire meglio quella sensazione di penetrazione, ansimo come una cagna e affondo... Mi giro leggermente per riguardarmi attraverso lo specchio e vedo lui, in piedi senza camicia, con il solo costume. Mi fermo di colpo sfilando velocemente il fallo che mi stava scopando, mi giro e mi viene spontaneo coprirmi con il lenzuolo. Mi guarda, guardo in direzione del suo costume da bagno e vedo oltre mezzo cazzo che svettava fuori. "Se l'obbiettivo era eccitarmi ci sei riuscita troia" mi dice parlandomi al femminile. "Veramente non ho idea..." farfuglio. Mi viene incontro, sale sul letto si avvicina al mio volto e mi mette la lingua in bocca. Inizia a slinguarmi infoiato. Sento l'odore del suo cazzo in tiro e come sempre vado in tilt! Glielo prendo in mano e lui gradisce, si leva il costume e si fa ammirare in tutta la sua fisicità. È davvero ben fatto, braccia muscolose, corpo ricoperto da tatuaggi e scritte in lingua credo albanese. Mi prende per i capelli li arrotola alla mano e mi obbliga a prenderlo in bocca. "Succhia puttana, fammi vedere come si lecca un bel cazzo". Mi scopa la bocca con una certa cattiveria ma a me piacciono gli uomini rudi. Si ferma e mi dice "aspetta un attimo prendo una cosa". Torna dopo qualche secondo ha 2 corde colorate in mano una rossa e una nera. "Che vuoi fare con quelle?". "Un gioco" dice lui. Prende la corda rossa e lega il mio polso destro alla spalliera del letto, così fa anche con il polso sinistro. Io rido e gli dico "lo famo strano?", lui non ride è serio e non risponde. Poi prende l'altra corda nera e mi lega una caviglia, mi fa alzare la gamba e lega la mia caviglia sottile al mio polso destro, idem l'altra caviglia al polso sinistro. In pratica mi ha legato a gambe spalancate. Sono eccitato ma non conoscendo la persona mi assale anche un po' di ansia. Ho il buchetto in bella vista, i miei piedini attaccati ai miei polsi. Posizione vergognosamente porca. Lui prende il cellulare e chiama, parla in albanese non capisco nulla a parte il nome della via dove siamo noi. Quando riattacca gli chiedo "mi fai capire, chi hai chiamato, perché gli hai dato questo indirizzo?". Lui mi guarda serio e mi da uno schiaffone forte su una chiappa poi un altro sull'altra e così via almeno una decina di volte. "Tu ora stai zitta altrimenti ti strangolo con le mie mani". "Ma sei pazzo dico io?" e lui mi mette le mani intorno al collo e stringe, "guarda che non scherzo, tu farai contenti i miei amici, qualsiasi cosa vogliano". Provo a liberarmi da quella posizione oscena ma mi ha legato stretto. Lui sparisce, va in terrazza e gli squilla il cellulare. "Tra poco sono qua, intanto ti faccio qualche foto" e mi pianta il fallo che avevo usato per giocare dritto su per il buchetto. Sento male non lo ha lubrificato. Inizia a scattarmi delle foto, facendo dei primi piani che mi fa vedere. "Guarda come sei puttana" mi dice ridacchiando. Mi ha fatto dei primi piani del viso, dei miei piedini e diversi del mio culetto spalancato col dildo piantato. Suonano alla porta, lui va ad aprire sento confabulare. Entrano in camera 3 uomini più lui. I tre sembrano tra i 25 e i 40 anni, facce piuttosto losche, due fumano. Parlano in albanese, uno di loro quello più giovane mi guarda e "ti voglio subito rompere il culo" mi dice. "Hai proprio il fisico da donna anche i capelli lunghi". Si slaccia i pantaloni si toglie le mutande e se lo tocca, me lo struscia su una coscia e su una chiappa, inizia a diventare duro se lo scappella varie volte poi sputa copiosamente sulla mano se la passa sul cazzo e poi sul mio buchetto. Io so che mi lasceranno devastato ma inizio ad eccitarmi di brutto, un altro mi mette una specie di bandana agli occhi così da non vederli, sento che fanno foto col cellulare. Inizia la mia monta. Sento uno che mi monta cavalcioni per arrivare alla mia bocca "apri troia". Ubbidisco. Ha un sapore forte, è piuttosto largo ma non lungo. Il mio buchetto viene preso, sento salire una vampata di caldo, mi apre letteralmente in due, tendo le gambe appuntisco i piedini e quello che mi scopa la bocca mi morde le dita. Ho la bocca piena di saliva, mi tappa il naso con le dita, l'altro mi sfonda come uno che non scopa da mesi mi tiene per i fianchi e mi fa sobbalzare, è una trivella potente sono in estasi. I tizi si alternano qualcuno mi picchia le chiappe forte e le piante dei piedini, i loro cazzi infoiati mi brutalizzano, sborrano dentro e fuori, in bocca e sulla faccia e fanno foto e video mentre urlo e ansimo. Ho il culetto in fiamme dentro e fuori, dentro per l'alternarsi di quei manganelli di carne, fuori per le sberle che mi danno. Sono passate quasi 2 ore da quando sono in quella posizione e non sento più le gambe e le braccia, il mio busto viene usato e abusato da un alternarsi di mani rozze mentre ormai ho il buchetto talmente dilatato che... mentre il pensiero andava a quando avrei potuto sedermi nuovamente senza sentire dolore... Vengo slegato, mi tolgono la benda dagli occhi, sono sudati ed io appiccico di sperma ovunque, penso finalmente questi maiali si sono svuotati le palle e se ne vanno. Uno di loro armeggia con una carta di credito sul como', arrotola una banconota e a turno tutti tirano. Io sono lì che guardo, mi chiedono se voglio approfittare, dico di no, mai fatto e mai lo farò. Uno di loro si sdraia sul letto e se lo mena, mi chiede di spompinarlo, sono esausto, faccio per allontanarmi ma mi afferra per un braccio poi per i capelli e mi pianta il cazzo in gola è un attimo che è duro di nuovo, mi viene da piangere e qualche lacrima scende sul mio viso, il tipo si accomoda un cuscino sotto la schiena e mi dice di sdraiarmi sopra di lui a pancia in su, ubbidisco, sono tutti troppo su di giri, poi mi prende le cosce me le spalanca e mi ordina di piantarmi il suo cazzo dentro, faccio fatica ma poi lui trova la posizione giusta ed entra. Sono esposto agli altri che si stanno segando. Due aiutano il montone sotto di me a tenermi le gambe alzate e larghe, uno mentre mi tiene per una caviglia, struscia la sua cappella tra le dita smaltate di rosso dei miei piedini, quello in piedi davanti vuole ciò che non ho mai provato, una doppia penetrazione. Inizio ad agitarmi, ho paura mi possano lesionare ma mi arriva uno schiaffo sonoro che quasi mi fa svenire. Entra piano sputando diverse volte, il mio buchino si allarga allo spasimo, tremo, le gambe mi tremano, urlo ma mi tappano la bocca con un paio delle loro mutande. "Fammi vedere quanti cazzi nello stesso buco riesce a prendere una troia" dice il vicino di casa riprendendomi col cellulare. Ho due pali che fregano contro le pareti del mio sfintere, sobbalzo e abbandono le braccia aperte in segno di totale resa, mi scendono involontariamente le lacrime, il tizio del secondo cazzo mi guarda cattivo e pompa all'unisono con l'altro. Ho la sensazione che mi stiano uccidendo di cazzo. Inaspettatamente mi prende l'uccello in mano e mentre pompa mi sega, lo guardo implorante, se devo morire o se hanno deciso di stuprarmi fino ad uccidermi almeno voglio sborrare! Quello sotto mi lecca e bacia il collo dicendomi cose in albanese all'orecchio. Dio sto impazzendo... ooohhhh siiiiii godo urlo ohhhh Dio mi ammazzate sussurro negli ultimi istanti di estasi. Le contrazioni del mio buchetto avevano sollecitato ulteriormente i due pali di carne che mi stavano riempiendo e quasi insieme sborrano a lungo, quello sotto a me mentre veniva emetteva rantoli da cinghiale nel mio orecchio e vibrava. Quando hanno tolto i loro cazzi e il tipo si è sfilato da sotto sono rimasto come una lurida bambola di pezza. Inerte. Dal mio buco straboccavano fiotti di sborra che avevano creato una piccola pozza sulle lenzuola. "Dov'è il bagno" mi chiede il vicino ma lo trova da se prima che riesco a rispondere e gli altri lo seguono. Io mi rannicchio nell'unica zona del letto rimasta pulita. Sento che parlano e ridono, sento la doccia, a turno si lavano. Dopo una 10ina di minuti a turno vengono in camera e si rivestono. "Lo sai che torneremo vero?" Non li guardo non ho il coraggio. Si avviano verso la porta, il vicino invece dopo averli accompagnati torna in camera "dammi il tuo numero cellulare puttana, ti giro qualche foto e qualche tuo video per ricordo" e ride. Glielo do, ormai ubbidirei a qualsiasi comando, mi hanno stuprato corpo e mente. "Non dire nulla a nessuno altrimenti ti vengo a cercare" ammonisce. Se ne va passando dalla terrazza. Sono solo. Non so come alzarmi. Sento male dappertutto. Trovo la forza e mi guardo allo specchio, ho le chiappe rosse rosse e anche una guancia. Barcollando vado in bagno devo lavarmi. Hanno lasciato un casino acqua schizzata dappertutto. Prima però vado in cucina bevo molta acqua, prendo del ghiaccio e lo metto nel bidet con acqua fredda, mi ci metto col culetto e sento freddissimo un freddo che mi entra dentro il buco slabbrato. La sera verso le 21 mi chiama il mio patrigno dice che l'indomani vorrebbe venire a trovarmi così da andare al mare insieme, gli trovo una scusa per non farlo venire, so che cosa vuole e non ce la farei.
Leggi anche La troietta di casa (sezione incesti)
Solitamente il weekend lo passo in un appartamento a Pisa che mia nonna materna aveva lasciato a mia mamma. Quando questa, purtroppo anni fa è volata in cielo, essendo separata da anni con il mio patrigno, la casa è succeduta a me figlio unico. L'appartamento ha una bella terrazza con vista Duomo, confina con la terrazza e relativo appartamento di un signore albanese. Credo sia qualcuno di importante perché in quella zona gli appartamenti costano molto e le poche volte che l'ho visto di sfuggita era sempre molto elegante e ben tenuto. Età approssimativa sui 35/40 rasato pieno di tatuaggi. Sulla terrazza ho un angolo dove c'è lavatrice e asciugatrice oltre che un bel tavolo da esterni e dei divanetti da giardino. Nella bella stagione prendo il sole sul lettino e magari leggo qualcosa. Un sabato pomeriggio di settembre, avevo da lavare un po' di roba, alcune lenzuola, magliette eccetera. Pensai di mandare la lavatrice così potevo asciugare al sole il bucato e poi rilassarmi un po' sul lettino. Era ancora molto caldo quindi misi solo un perizoma e infradito. Desidero dire che ho 23 anni, non ho un pelo sul mio corpo perché sono biondo e quei pochi che avrei li depilo. Adoro mettere lo smalto rosso sui piedini (calzo il 38 sono alto 1,70), ho caviglie molto sottili e femminili così come le mie fattezze. I capelli li porto lunghi ,lisci sulle spalle da quando ero bambino. Insomma sono una puttanella perfetta. Prendo la cesta dei panni e inizio a mettere la roba da lavare dentro. Mentre mettevo le magliette dentro il cestello scorgo con la coda dell'occhio che il vicino dall'altra parte del terrazzo era al cellulare. Mi viene in mente di attirare in qualche modo la sua attenzione per cui mi metto in ginocchio, infilo la testa dentro il cestello come se qualcosa si fosse incastrato, nel mentre muovevo il culetto verso l'altro così che le natiche si aprissero un po' di più. Sentivo il filo del perizoma aderire al mio buchetto. Dopo qualche istante (non so se mi aveva visto) decido di sdraiarmi a prendere il sole. Metto gli auricolari, occhiali da sole e mi rilasso. Il calore del sole sulla pelle mi stava facendo venire una gran voglia di fare sesso. Un pensiero in particolare: chissà com'era il cazzo del mio vicino, mi avrà visto prima? Ero davvero eccitato così ho girato lo sguardo verso il suo terrazzo e ho notato che stava fumando una sigaretta apparentemente distratto. Mah pensai, a questo le sissy come me non devono piacere. Avevo sete mi alzai e mi diressi in casa. Una volta dentro guardo il letto e mi ci sdraio, inizio a giocare con un piccolo dildo che avevo sul comodino. Inizio a infilarlo dolcemente nel buchetto, mi giro a pecorina per guardarmi attraverso lo specchio dell'armadio, che bel culetto che ho pensai! Mi pompavo piano per non godere subito... Chiudo gli occhi per sentire meglio quella sensazione di penetrazione, ansimo come una cagna e affondo... Mi giro leggermente per riguardarmi attraverso lo specchio e vedo lui, in piedi senza camicia, con il solo costume. Mi fermo di colpo sfilando velocemente il fallo che mi stava scopando, mi giro e mi viene spontaneo coprirmi con il lenzuolo. Mi guarda, guardo in direzione del suo costume da bagno e vedo oltre mezzo cazzo che svettava fuori. "Se l'obbiettivo era eccitarmi ci sei riuscita troia" mi dice parlandomi al femminile. "Veramente non ho idea..." farfuglio. Mi viene incontro, sale sul letto si avvicina al mio volto e mi mette la lingua in bocca. Inizia a slinguarmi infoiato. Sento l'odore del suo cazzo in tiro e come sempre vado in tilt! Glielo prendo in mano e lui gradisce, si leva il costume e si fa ammirare in tutta la sua fisicità. È davvero ben fatto, braccia muscolose, corpo ricoperto da tatuaggi e scritte in lingua credo albanese. Mi prende per i capelli li arrotola alla mano e mi obbliga a prenderlo in bocca. "Succhia puttana, fammi vedere come si lecca un bel cazzo". Mi scopa la bocca con una certa cattiveria ma a me piacciono gli uomini rudi. Si ferma e mi dice "aspetta un attimo prendo una cosa". Torna dopo qualche secondo ha 2 corde colorate in mano una rossa e una nera. "Che vuoi fare con quelle?". "Un gioco" dice lui. Prende la corda rossa e lega il mio polso destro alla spalliera del letto, così fa anche con il polso sinistro. Io rido e gli dico "lo famo strano?", lui non ride è serio e non risponde. Poi prende l'altra corda nera e mi lega una caviglia, mi fa alzare la gamba e lega la mia caviglia sottile al mio polso destro, idem l'altra caviglia al polso sinistro. In pratica mi ha legato a gambe spalancate. Sono eccitato ma non conoscendo la persona mi assale anche un po' di ansia. Ho il buchetto in bella vista, i miei piedini attaccati ai miei polsi. Posizione vergognosamente porca. Lui prende il cellulare e chiama, parla in albanese non capisco nulla a parte il nome della via dove siamo noi. Quando riattacca gli chiedo "mi fai capire, chi hai chiamato, perché gli hai dato questo indirizzo?". Lui mi guarda serio e mi da uno schiaffone forte su una chiappa poi un altro sull'altra e così via almeno una decina di volte. "Tu ora stai zitta altrimenti ti strangolo con le mie mani". "Ma sei pazzo dico io?" e lui mi mette le mani intorno al collo e stringe, "guarda che non scherzo, tu farai contenti i miei amici, qualsiasi cosa vogliano". Provo a liberarmi da quella posizione oscena ma mi ha legato stretto. Lui sparisce, va in terrazza e gli squilla il cellulare. "Tra poco sono qua, intanto ti faccio qualche foto" e mi pianta il fallo che avevo usato per giocare dritto su per il buchetto. Sento male non lo ha lubrificato. Inizia a scattarmi delle foto, facendo dei primi piani che mi fa vedere. "Guarda come sei puttana" mi dice ridacchiando. Mi ha fatto dei primi piani del viso, dei miei piedini e diversi del mio culetto spalancato col dildo piantato. Suonano alla porta, lui va ad aprire sento confabulare. Entrano in camera 3 uomini più lui. I tre sembrano tra i 25 e i 40 anni, facce piuttosto losche, due fumano. Parlano in albanese, uno di loro quello più giovane mi guarda e "ti voglio subito rompere il culo" mi dice. "Hai proprio il fisico da donna anche i capelli lunghi". Si slaccia i pantaloni si toglie le mutande e se lo tocca, me lo struscia su una coscia e su una chiappa, inizia a diventare duro se lo scappella varie volte poi sputa copiosamente sulla mano se la passa sul cazzo e poi sul mio buchetto. Io so che mi lasceranno devastato ma inizio ad eccitarmi di brutto, un altro mi mette una specie di bandana agli occhi così da non vederli, sento che fanno foto col cellulare. Inizia la mia monta. Sento uno che mi monta cavalcioni per arrivare alla mia bocca "apri troia". Ubbidisco. Ha un sapore forte, è piuttosto largo ma non lungo. Il mio buchetto viene preso, sento salire una vampata di caldo, mi apre letteralmente in due, tendo le gambe appuntisco i piedini e quello che mi scopa la bocca mi morde le dita. Ho la bocca piena di saliva, mi tappa il naso con le dita, l'altro mi sfonda come uno che non scopa da mesi mi tiene per i fianchi e mi fa sobbalzare, è una trivella potente sono in estasi. I tizi si alternano qualcuno mi picchia le chiappe forte e le piante dei piedini, i loro cazzi infoiati mi brutalizzano, sborrano dentro e fuori, in bocca e sulla faccia e fanno foto e video mentre urlo e ansimo. Ho il culetto in fiamme dentro e fuori, dentro per l'alternarsi di quei manganelli di carne, fuori per le sberle che mi danno. Sono passate quasi 2 ore da quando sono in quella posizione e non sento più le gambe e le braccia, il mio busto viene usato e abusato da un alternarsi di mani rozze mentre ormai ho il buchetto talmente dilatato che... mentre il pensiero andava a quando avrei potuto sedermi nuovamente senza sentire dolore... Vengo slegato, mi tolgono la benda dagli occhi, sono sudati ed io appiccico di sperma ovunque, penso finalmente questi maiali si sono svuotati le palle e se ne vanno. Uno di loro armeggia con una carta di credito sul como', arrotola una banconota e a turno tutti tirano. Io sono lì che guardo, mi chiedono se voglio approfittare, dico di no, mai fatto e mai lo farò. Uno di loro si sdraia sul letto e se lo mena, mi chiede di spompinarlo, sono esausto, faccio per allontanarmi ma mi afferra per un braccio poi per i capelli e mi pianta il cazzo in gola è un attimo che è duro di nuovo, mi viene da piangere e qualche lacrima scende sul mio viso, il tipo si accomoda un cuscino sotto la schiena e mi dice di sdraiarmi sopra di lui a pancia in su, ubbidisco, sono tutti troppo su di giri, poi mi prende le cosce me le spalanca e mi ordina di piantarmi il suo cazzo dentro, faccio fatica ma poi lui trova la posizione giusta ed entra. Sono esposto agli altri che si stanno segando. Due aiutano il montone sotto di me a tenermi le gambe alzate e larghe, uno mentre mi tiene per una caviglia, struscia la sua cappella tra le dita smaltate di rosso dei miei piedini, quello in piedi davanti vuole ciò che non ho mai provato, una doppia penetrazione. Inizio ad agitarmi, ho paura mi possano lesionare ma mi arriva uno schiaffo sonoro che quasi mi fa svenire. Entra piano sputando diverse volte, il mio buchino si allarga allo spasimo, tremo, le gambe mi tremano, urlo ma mi tappano la bocca con un paio delle loro mutande. "Fammi vedere quanti cazzi nello stesso buco riesce a prendere una troia" dice il vicino di casa riprendendomi col cellulare. Ho due pali che fregano contro le pareti del mio sfintere, sobbalzo e abbandono le braccia aperte in segno di totale resa, mi scendono involontariamente le lacrime, il tizio del secondo cazzo mi guarda cattivo e pompa all'unisono con l'altro. Ho la sensazione che mi stiano uccidendo di cazzo. Inaspettatamente mi prende l'uccello in mano e mentre pompa mi sega, lo guardo implorante, se devo morire o se hanno deciso di stuprarmi fino ad uccidermi almeno voglio sborrare! Quello sotto mi lecca e bacia il collo dicendomi cose in albanese all'orecchio. Dio sto impazzendo... ooohhhh siiiiii godo urlo ohhhh Dio mi ammazzate sussurro negli ultimi istanti di estasi. Le contrazioni del mio buchetto avevano sollecitato ulteriormente i due pali di carne che mi stavano riempiendo e quasi insieme sborrano a lungo, quello sotto a me mentre veniva emetteva rantoli da cinghiale nel mio orecchio e vibrava. Quando hanno tolto i loro cazzi e il tipo si è sfilato da sotto sono rimasto come una lurida bambola di pezza. Inerte. Dal mio buco straboccavano fiotti di sborra che avevano creato una piccola pozza sulle lenzuola. "Dov'è il bagno" mi chiede il vicino ma lo trova da se prima che riesco a rispondere e gli altri lo seguono. Io mi rannicchio nell'unica zona del letto rimasta pulita. Sento che parlano e ridono, sento la doccia, a turno si lavano. Dopo una 10ina di minuti a turno vengono in camera e si rivestono. "Lo sai che torneremo vero?" Non li guardo non ho il coraggio. Si avviano verso la porta, il vicino invece dopo averli accompagnati torna in camera "dammi il tuo numero cellulare puttana, ti giro qualche foto e qualche tuo video per ricordo" e ride. Glielo do, ormai ubbidirei a qualsiasi comando, mi hanno stuprato corpo e mente. "Non dire nulla a nessuno altrimenti ti vengo a cercare" ammonisce. Se ne va passando dalla terrazza. Sono solo. Non so come alzarmi. Sento male dappertutto. Trovo la forza e mi guardo allo specchio, ho le chiappe rosse rosse e anche una guancia. Barcollando vado in bagno devo lavarmi. Hanno lasciato un casino acqua schizzata dappertutto. Prima però vado in cucina bevo molta acqua, prendo del ghiaccio e lo metto nel bidet con acqua fredda, mi ci metto col culetto e sento freddissimo un freddo che mi entra dentro il buco slabbrato. La sera verso le 21 mi chiama il mio patrigno dice che l'indomani vorrebbe venire a trovarmi così da andare al mare insieme, gli trovo una scusa per non farlo venire, so che cosa vuole e non ce la farei.
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