Abusato nella pineta di San Vincenzo

di
genere
gay

Abusato nella pineta di San Vincenzo

Giugno 2022 ore 13,40.
"La prego mi lasci andare se vuole le do il denaro che ho..."
Queste furono le mie ultime parole prima che...
Come spesso facevo appena la stagione lo permetteva andavo a farmi un bagno presso la spiaggia della Principessa a San Vincenzo, per chi non conosce è in provincia di Livorno. Una spiaggia libera a perdita d'occhio, un bel mare ma soprattutto la possibilità nelle ore più calde di spostarsi all'interno della pineta adiacente. Una pineta molto fitta, selvaggia, talvolta rifugio anche di vu cumpra' che in pausa si riparano dal sole cocente. Quel martedì in spiaggia non c'era nessuno per centinaia di metri, per cui volendo era possibile prendere il sole in completa nudità. Mi ero portato alcune cosette da mangiare e da bere. Mi ero steso su un grande asciugamano e mi godevo l'abbraccio del sole a pancia in giù. Mi ero assopito. Ogni tanto mi bagnavo una breve nuotata e via ad asciugare sulla sabbia fine. Intorno alle 13,30 mi era venuta fame ma non volevo mangiare sotto il sole. Prendo le mie cose mi rimetto il costume molto scosciato e mi dirigo all'interno della pineta seguendo un viottolo scavato dall'acqua piovana durante il periodo invernale. All'inizio della pineta c'erano molti rovi e pochi spazi ombreggiati quindi mi addentrai di più. Finalmente trovo un albero molto grande, i cui rami però arrivavano molto bassi per cui l'ombra era assicurata. Stendo l'asciugamano e mi sistemo per mangiare. Non passano 5 minuti che dalla radura appare un uomo bardato da caccia con un cane al guinzaglio. Lo guardo mi guarda, si avvicina ed io faccio i complimenti al suo cane. L'uomo mi guardava senza proferire parola. Stava lì impalato. Aspettavo che riprendesse il suo tragitto invece lega il cane ad un ramo, mi viene incontro estrae un coltello da caccia me lo mette sotto il mento e dice "devo sborrare sono mesi che non scopo". Ero del tutto attonito perché la situazione era surreale. "Alzati, perché porti questo costume da donna? Perché hai lo smalto sui piedi? Hai i capelli lunghi da donna sei un frocio scommetto". Provai a farlo ragionare, puzzava di alcol. "Ascolti, si sono gay ma non faccio sesso con tutti e poi ho un amico che sta venendo qua per mangiare insieme, è a fare il bagno" dissi convincente. Lui sporge lo sguardo in direzione mare e "cazzate puttana ora mi fai sborrare, se viene il tuo amico sistemo anche lui" così dicendo mi fa cenno di avvicinarmi all'albero sempre puntando quella lama in mia direzione. Era un tizio che sembrava pazzo davvero, trasandato e brutto. Io non sono molto alto e lui era di un buon 35 cm più alto di me e fisicamente almeno vedendolo vestito con quegli indumenti simil militare, sui 90 kg. Mi fece mettere in piedi rivolto verso l'albero, poi estrasse una fune lercia dalla borsa tracolla e chiese i miei polsi. "La prego mi lasci andare se vuole le do tutto il denaro che ho". In silenzio mi lego' i polsi insieme e poi tiro' la fune su un ramo di un metro circa sopra di me. Tirò con forza e in un attimo con i piedi non toccavo terra. "La scongiuro mi lasci farò quello che vuole se mi slega" supplicai. Niente. Lego' una caviglia ad un arbusto e fece lo stesso con l'altra spalancando bene le mie cosce. Col coltello tagliò il costume ed ora le mie chiappe larghe erano in bella vista. "Ma guarda sto frocio non ha nemmeno un pelo" sogghigno'. Passò una mano tra le mie natiche strusciando ruvidamente sul mio buchino. Un brivido attraversò il mio corpo. Cosa mi avrebbe fatto così appeso. Non poteva scoparmi, rimanevo molto più su del suo cazzo. Dalla borsa prese qualcosa, era come una crema, dilatandomi il buchino con le sue grezze dita mi ci spalmava qualcosa. Non capivo ma la sensazione era eccitante anche se avevo un terrore fottuto. Capii solo quando prese in braccio il cane e disse "bravo Jack lecca, senti che buono". Sentii qualcosa di ruvido ma morbido che lappava veloce il mio buchetto, una cosa incredibile, la lingua del suo cane spingeva e riusciva a penetrare un po' il mio culetto. Iniziai a godere e contorcermi, via via usando più dita credo fino a 4 immetteva quella "crema" dentro il mio buco e il cane mi possedeva sempre più a fondo. Mi facevano malissimo i polsi e anche le caviglie, dondolavo e ad ogni lappata godevo. "Guarda Jack come stai facendo godere la troia, tra poco ti faccio sentire come urla!" disse con tono da vero maniaco. Avevo gli occhi chiusi e speravo che quella lingua non smettesse mai finché sborro urlando "chiavami ti prego, fottimi forte!". Mi tirò giù. "In ginocchio" ordinò. Mi misi in ginocchio a 4 zampe e il cane ormai ingordo di quella crema e del mio buco in un secondo mi era dietro a leccare. "Oddio siiii" gemevo tenendomi le chiappe aperte quanto più potevo. L'uomo sempre tenendo il coltello vicino a se si mise a sedere difronte a me con la gambe aperte, si era tolto i pantaloni e le mutande, ora potevo vedere bene cosa mi avrebbe fatto ingoiare. Avete presente la larghezza di una lattina di Red bull però lunga il doppio. Cappella a punta non larga. Mi prende per i capelli e inizio a succhiare mentre il cane stuprava con la sua sadica lingua il mio sfintere. Pompavo con vera dedizione perché a quel punto volevo quel palo lungo dentro le mie viscere cane permettendo. Mentre me lo stava spingendo tutto in gola e sbavavo di saliva non potendo respirare sento come se il cane stava salendo sulla mia schiena mi sento graffiare e uno strano coso che strusciava sul mio buco. "Bravo Jack fagli la festa poi tocca a me". Avevo visto su internet qualche breve video di animali che scopano persone ma... Preso dalla foga l'uomo incitava il cane e al contempo abusava schifosamente della mia bocca... il cazzo del suo cane mi entra dentro e la bestia inizia a pomparmi. Cristo sembrava una persona "ti piace il cazzo di Jack di la verità, ti faresti fottere da un branco intero di cani vero?". Per non contraddirlo e anche perché mi stava facendo venire dissi "si mi farei fottere da qualsiasi cosa possa entrarmi nel culo padrone". Il cane dopo qualche altra pompata iniziò a vibrare e il suo cazzo sembrava ingrossarsi, sentii distintamente 3 fiotti del suo liquido seminale attraversarmi le viscere. Poi rimase immobile. "Non ti muovere quando sborrano si gonfia e se lo estrai sente male. Per cui rimasi immobile mentre il suo seme scorreva dentro di me fin quando il cane non si tolse. L'uomo prese il coltello e disse" sdraiati a pancia in su e tira su le gambe. Per comodità mi lego' le caviglie a due rami così che fossi leggermente sollevato ma non troppo però ben allargato. Mi prese per i fianchi "voglio sentire la sborra calda del mio Jack e mi infilzo' senza tanti preamboli fino a dove riuscì cioè fino alla radice del cazzo!" Ohhhh Cristo che palo! "sussurrai, lo sentivo in gola. I miei piedini appuntiti roteavano per aria, il bruto chiavava forte, era possente, puzzava ma volevo solo mi sfondasse l'anima!" Lo senti lo sperma del mio cane nelle budella? E del mio cazzo che mi dici eh? "era davvero pazzo." Si sento che la sborra di Jack sta per uscirmi dalla bocca padrone e il tuo cazzo mi sta facendo morire! ". Ogni tanto mordeva una coscia o gli dava delle sonore pacche, il cane guardava. Alcuni secondi dopo esplose dopo avermi pompato con cattiveria tale che mi girava la testa" ti sto pompando la mia sborra ahhhhhh "grugni' sbarrando gli occhi. Poi si accascio' su di me e" baciami con la lingua tu diventerai la mia ragazza così soddisferai me e Jack "disse convinto. Domani ti voglio ritrovare qua altrimenti ti impicco subito, così nudo e pieno di sborra anzi lo faccio subito.." Era fuori di sé farneticava cose assurde, prende la corda fa un cappio, io mi sposto verso un arbusto ma lui mi è sopra "dove credi di andare? Tu non hai intenzione di tornare domani sai l'ho capito" concluse impazzito. "No padrone torno di sicuro se mi lasci andare lo giuro!" mi aveva messo il cappio al collo, tira la corda su un ramo ho il tempo di prendergliil coltello dalla cintura ma lui con uno scatto tira ed io sento il collo stringere, poi di più, adesso sono in punta dei piedi a malapena passa un filo d'aria. "Ecco contenta troia? Vuoi che faccio così? Eh? Bene, ti tengo qua, appesa così domani quando torno rifacciamo tutto!" intanto il cane mi stava leccando le dita dei piedi attratto dai  rigagnoli di sborra sua e del suo padrone che sgorgando copiosi dal mio culetto stuprato scivolavano lungo le mie magre cosce. Prese la sua roba, il coltello che mi era caduto e scomparve nella fitta pineta. Tentai di tirarmi su con le mani ma ho un fisico molto esile e non ce la feci. Ero lì impiccata in punta di piedi, avrei resistito solo qualche altro secondo, non c'era nessuno non potevo gridare. La mia vista si fece appannata, le braccia lungo il corpo, chissà pensai, se domani ritorna e mi scopa con Jack anche da morta.
scritto il
2023-04-02
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