L'asta per slave
di
Pkpkpoo
genere
dominazione
Il rapporto con mia moglie si era ormai ben consolidato in un rapporto mistress - schiavo...i giorni rosei degli inizi del nostro matrimonio quando scopavamo a ripetizione erano ormai solo un dolce ricordo; ormai oltre ad essere un cornutone ero diventato il suo zerbino di casa e ne ero diventato consapevole. Tutto però cambiò una sera quando dopo aver finito la mia cena nella ciotola accanto al tavolo dove sedeva mia moglie sentii schioccare le sue dita e tirare il collare per attirarmi l'attenzione:
"Sai? Sono stanca di questa vita coniugale patetica, ho deciso che voglio divorziare da te e sposare Ahmed, il mio maggiordomo, sai lui si che sa soddisfarmi.
Ahmed, il maggiordomo di casa era un ragazzo nigeriano di circa 25 anni, non c'era niente di particolare se non un cazzone di circa 23cm che avevo potuto ammirare svariate volte durante le serate in cui mia moglie si faceva scopare da lui davanti i miei occhi.
"Ho già avvisato il notaio in modo da preparare tutte le carte da firmare. Non ti preoccupare per me, gli ho già chiesto di intestarmi tutte le tue proprietà, la tua auto ed il tuo conto."
"Ma...ma sono rovinato ora..." balbettai con un filo di voce
"Ma ti pare che ti lascio per strada? Guarda che ci penso io al mio caro maritino! Ho deciso di iscriverti ad un'asta per schiavi tra due settimane in maniera tale da poterti vendere ad un'altra mistress...sarà il tuo ultimo regalo che mi farai"
Non ebbi modo di rispondere che si alzò ed andò via dalla stanza. I giorni passarono, firmai le carte per il divorzio e mi ritrovai sul lastrico. La mattina dell'asta prima che la mia ormai ex-moglie uscisse a fare shopping mi intimò di depilarmi completamente in modo da essere più appetibile ed essere venduto ad un prezzo maggiore. Dopo aver eseguito le faccende di casa presi un rasoio e tolsi ogni pelo dal mio corpo, la mia pelle era diventata liscia come seta ormai e giunta l'ora mi preparai per uscire; la mia ex-moglie mi aspettava in auto con Ahmed, li raggiunsi e salii nel bagagliaio, il viaggio durò circa 25 minuti fin quando non arrivammo in un casolare di campagna semi-abbandonato dove mi fecero scendere ed entrare in una porticina dove trovai altri schiavi in attesa di essere venduti; si avvicinò a me colui che doveva essere il banditore d'asta che con un pennarello segnò il numero 14 sul petto e mi disse "non appena ti chiamo sali sul palco". L'attesa fu lunga ma poi finalmente sentii chiamare il mio numero e puntualmente uscii da dietro le quinte e salii sul palco:
"Il prossimo è un pezzo pregiato della nostra asta. Si tratta di un uomo in buona salute di 32 anni in vendita non per qualche giorno ma per tutta la vita, le offerte partono da 300€".
Inizialmente veleggiò un po' di silenzio fino a quando non partirono i rilanci fino al battere del classico martelletto che sentenziava "Venduto alle gemelle Fabbri per 890€". All'uscita dal casolare fui condotto verso un'auto, salii e andammo in quella che sarebbe stata la mia nuova casa. Il maggiordomo mi disse di andare a dormire e che avrei conosciuto l'indomani le gemelle Fabbri. Eseguii.
La mattina dopo quando mi svegliai trovari un bigliettino con il timbro della famiglia Fabbri che diceva "Vai nella stanza numero 5 e aspettaci lì, arriveremo alle 10:20."
Mi diressi verso quella stanza e, appena la trovai entrai, davanti ai miei occhi c'era un dungeon con frustini, falli, corde e catene....era una stanza da professioniste del settore.
Il tempo passò fin quando alle 10:20, puntuali, sentii il suono dei tacchi avvicinarsi, la maniglia smuoversi e la porta aprirsi potendo finalmente conoscere le mie nuove mistress. Mi si presentarono a me due donne di circa 25 anni, alte oltre 1,80m, statuarie, con due completi in lattice neri che le rendevano perfettamente identiche alla vista.
"Io sono Lara Fabbri ma tu mi chiamerai Regina Lara mentre lei è mi sorella Clarissa Fabbri ma ovviamente per te sarà Regina Clarissa, intesi? Devi sapere che ci piace l'idea che i nostri schiavi siano specializzati in qualcosa ed abbiamo deciso che le parti del tuo corpo che ci permetteranno di godere saranno essenzialmente due....la tua lingua e il tuo culo ci siamo intesi?"
Annuii
"Adesso spogliati e viene qui, velocemente"
"Si mie Regine".
Le loro parole non erano cattive ma molto autoritarie, mi spogliai più velocemente che potessi e raggiunsi le due Regine vicino una panca, mi sdraiai e poggiai le gambe su dei sostegni che me le tenevano spalancate e piegate, iniziavo purtroppo a capire come le avrebbe soddisfatte il mio culo.
Mentre iniziavano a stringere le cinghie Regina Clarissa prese la parola e disse "Sai spero tu ti abitui subito alla tua nuova casa perchè non ti sposterai più da questa panca, una volta serrate le cinghie non verranno mai più sciolte".
A quella idea rabbrividii ma ormai ero in ballo. Le cinghie diedero un ultimo scatto bloccandomi ormai completamente.
Regina Lara invece si avvicinò ad una mensola, prese una gabbietta con degli aghi all'interno e la mise intorno al mio povero cazzo dicendomi "Non pensavi mica di godere? O meglio, se vorrai, dovrai soffrire per farlo". Chiuso il lucchetto le vidi allontanarsi e tramite una zip, lasciarono entrambe all'unisono sfilare le gonne in lattice e notai che sotto erano senza mutande...a quella vista il mio cazzo si irrigidì andando a toccare gli aghi e facendomi sobbalzare per il dolore.
"AHAHAHAHAHAHA" Regina Clarissa si fece una sonora risata alla mia vista e poi rivolgendosi a Regina Lara le disse "Va a prepararti", Regina Lara annuì e si diresse verso un'altra mensola dove prese uno strapon di circa 15cm e se lo fissò in vita. Mentre Regina Clarissa riattirandomi l'attenzione mi disse:
"Sai, la dimensione dello strapon dipenderà sempre da te, abbiamo strapon di varie dimensioni, da quello che vedi di 15 cm fino ad alcuni da oltre 40 cm capaci di fartelo entrare dal culo ed uscire dalla gola, ma sarà la tua lingua a decidere quale strapon ti toccherà il giorno successivo. Infatti oggi dovrai adorare la mia stupenda patata ed il mio altrettanto stupendo ano e se sarai bravo domani ti inculerò con uno strapon piccolo mentre adorerai l'altrettanto stupenda patata e l'altrettanto stupendo ano della mia sorella e così via per il resto della tua vita, sei contento? Ma che domande, certo che sei contento! Da oggi la tua unica vista saranno le nostre stupende patate" e dicendo ciò si avvicinò a me, scavalcò con una gamba la mia faccia, spalancò quella che era effettivamente una stupenda fica e sensualmente scese fino a sedersi sulla mia faccia.
"Da oggi in poi, questo sarà ciò che tu vedrai per il resto della tua vita ed ora LECCA bene"
A sentire quelle parole iniziai a leccare meglio che potessi Regina Clarissa cercando di compiacerla più possibile mentre sentivo farsi strada a fatica nel mio culo lo strapon di Regina Lara che però una volta dentro iniziò a pompare con un alto ritmo stimolandomi la prostata e causandomi una dolorosissima erezione. Andammo avanti così per circa venticinque minuti fino a quando Regina Clarissa si sollevò dal mio viso e guardandomi mi disse:
"Devi sapere che ogni sessione dura 45 minuti, ma essendo la tua prima abbiamo deciso di accorciarla, devo dire che con la lingua te la sei cavata ma c'è da lavorare quindi domani ho deciso che userò il 21cm".
Regina Lara invece inizialmente non parlò, diede altri due colpi secchi col suo strapon e poi uscì dal mio culo grondante. Si avviò verso la porta e prima di uscire mi guardò e mi disse:
"Domani tocca a me assaporare la tua lingua, vedremo quanto sarai bravo".
"Sai? Sono stanca di questa vita coniugale patetica, ho deciso che voglio divorziare da te e sposare Ahmed, il mio maggiordomo, sai lui si che sa soddisfarmi.
Ahmed, il maggiordomo di casa era un ragazzo nigeriano di circa 25 anni, non c'era niente di particolare se non un cazzone di circa 23cm che avevo potuto ammirare svariate volte durante le serate in cui mia moglie si faceva scopare da lui davanti i miei occhi.
"Ho già avvisato il notaio in modo da preparare tutte le carte da firmare. Non ti preoccupare per me, gli ho già chiesto di intestarmi tutte le tue proprietà, la tua auto ed il tuo conto."
"Ma...ma sono rovinato ora..." balbettai con un filo di voce
"Ma ti pare che ti lascio per strada? Guarda che ci penso io al mio caro maritino! Ho deciso di iscriverti ad un'asta per schiavi tra due settimane in maniera tale da poterti vendere ad un'altra mistress...sarà il tuo ultimo regalo che mi farai"
Non ebbi modo di rispondere che si alzò ed andò via dalla stanza. I giorni passarono, firmai le carte per il divorzio e mi ritrovai sul lastrico. La mattina dell'asta prima che la mia ormai ex-moglie uscisse a fare shopping mi intimò di depilarmi completamente in modo da essere più appetibile ed essere venduto ad un prezzo maggiore. Dopo aver eseguito le faccende di casa presi un rasoio e tolsi ogni pelo dal mio corpo, la mia pelle era diventata liscia come seta ormai e giunta l'ora mi preparai per uscire; la mia ex-moglie mi aspettava in auto con Ahmed, li raggiunsi e salii nel bagagliaio, il viaggio durò circa 25 minuti fin quando non arrivammo in un casolare di campagna semi-abbandonato dove mi fecero scendere ed entrare in una porticina dove trovai altri schiavi in attesa di essere venduti; si avvicinò a me colui che doveva essere il banditore d'asta che con un pennarello segnò il numero 14 sul petto e mi disse "non appena ti chiamo sali sul palco". L'attesa fu lunga ma poi finalmente sentii chiamare il mio numero e puntualmente uscii da dietro le quinte e salii sul palco:
"Il prossimo è un pezzo pregiato della nostra asta. Si tratta di un uomo in buona salute di 32 anni in vendita non per qualche giorno ma per tutta la vita, le offerte partono da 300€".
Inizialmente veleggiò un po' di silenzio fino a quando non partirono i rilanci fino al battere del classico martelletto che sentenziava "Venduto alle gemelle Fabbri per 890€". All'uscita dal casolare fui condotto verso un'auto, salii e andammo in quella che sarebbe stata la mia nuova casa. Il maggiordomo mi disse di andare a dormire e che avrei conosciuto l'indomani le gemelle Fabbri. Eseguii.
La mattina dopo quando mi svegliai trovari un bigliettino con il timbro della famiglia Fabbri che diceva "Vai nella stanza numero 5 e aspettaci lì, arriveremo alle 10:20."
Mi diressi verso quella stanza e, appena la trovai entrai, davanti ai miei occhi c'era un dungeon con frustini, falli, corde e catene....era una stanza da professioniste del settore.
Il tempo passò fin quando alle 10:20, puntuali, sentii il suono dei tacchi avvicinarsi, la maniglia smuoversi e la porta aprirsi potendo finalmente conoscere le mie nuove mistress. Mi si presentarono a me due donne di circa 25 anni, alte oltre 1,80m, statuarie, con due completi in lattice neri che le rendevano perfettamente identiche alla vista.
"Io sono Lara Fabbri ma tu mi chiamerai Regina Lara mentre lei è mi sorella Clarissa Fabbri ma ovviamente per te sarà Regina Clarissa, intesi? Devi sapere che ci piace l'idea che i nostri schiavi siano specializzati in qualcosa ed abbiamo deciso che le parti del tuo corpo che ci permetteranno di godere saranno essenzialmente due....la tua lingua e il tuo culo ci siamo intesi?"
Annuii
"Adesso spogliati e viene qui, velocemente"
"Si mie Regine".
Le loro parole non erano cattive ma molto autoritarie, mi spogliai più velocemente che potessi e raggiunsi le due Regine vicino una panca, mi sdraiai e poggiai le gambe su dei sostegni che me le tenevano spalancate e piegate, iniziavo purtroppo a capire come le avrebbe soddisfatte il mio culo.
Mentre iniziavano a stringere le cinghie Regina Clarissa prese la parola e disse "Sai spero tu ti abitui subito alla tua nuova casa perchè non ti sposterai più da questa panca, una volta serrate le cinghie non verranno mai più sciolte".
A quella idea rabbrividii ma ormai ero in ballo. Le cinghie diedero un ultimo scatto bloccandomi ormai completamente.
Regina Lara invece si avvicinò ad una mensola, prese una gabbietta con degli aghi all'interno e la mise intorno al mio povero cazzo dicendomi "Non pensavi mica di godere? O meglio, se vorrai, dovrai soffrire per farlo". Chiuso il lucchetto le vidi allontanarsi e tramite una zip, lasciarono entrambe all'unisono sfilare le gonne in lattice e notai che sotto erano senza mutande...a quella vista il mio cazzo si irrigidì andando a toccare gli aghi e facendomi sobbalzare per il dolore.
"AHAHAHAHAHAHA" Regina Clarissa si fece una sonora risata alla mia vista e poi rivolgendosi a Regina Lara le disse "Va a prepararti", Regina Lara annuì e si diresse verso un'altra mensola dove prese uno strapon di circa 15cm e se lo fissò in vita. Mentre Regina Clarissa riattirandomi l'attenzione mi disse:
"Sai, la dimensione dello strapon dipenderà sempre da te, abbiamo strapon di varie dimensioni, da quello che vedi di 15 cm fino ad alcuni da oltre 40 cm capaci di fartelo entrare dal culo ed uscire dalla gola, ma sarà la tua lingua a decidere quale strapon ti toccherà il giorno successivo. Infatti oggi dovrai adorare la mia stupenda patata ed il mio altrettanto stupendo ano e se sarai bravo domani ti inculerò con uno strapon piccolo mentre adorerai l'altrettanto stupenda patata e l'altrettanto stupendo ano della mia sorella e così via per il resto della tua vita, sei contento? Ma che domande, certo che sei contento! Da oggi la tua unica vista saranno le nostre stupende patate" e dicendo ciò si avvicinò a me, scavalcò con una gamba la mia faccia, spalancò quella che era effettivamente una stupenda fica e sensualmente scese fino a sedersi sulla mia faccia.
"Da oggi in poi, questo sarà ciò che tu vedrai per il resto della tua vita ed ora LECCA bene"
A sentire quelle parole iniziai a leccare meglio che potessi Regina Clarissa cercando di compiacerla più possibile mentre sentivo farsi strada a fatica nel mio culo lo strapon di Regina Lara che però una volta dentro iniziò a pompare con un alto ritmo stimolandomi la prostata e causandomi una dolorosissima erezione. Andammo avanti così per circa venticinque minuti fino a quando Regina Clarissa si sollevò dal mio viso e guardandomi mi disse:
"Devi sapere che ogni sessione dura 45 minuti, ma essendo la tua prima abbiamo deciso di accorciarla, devo dire che con la lingua te la sei cavata ma c'è da lavorare quindi domani ho deciso che userò il 21cm".
Regina Lara invece inizialmente non parlò, diede altri due colpi secchi col suo strapon e poi uscì dal mio culo grondante. Si avviò verso la porta e prima di uscire mi guardò e mi disse:
"Domani tocca a me assaporare la tua lingua, vedremo quanto sarai bravo".
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