Al buio
di
Vandal
genere
sentimentali
AL BUIO
Al buio, Fabiana attende il misterioso amante di quella notte. Ha accettato i consigli di un'amica e si è recata nella casa rossa alla fine della Strada delle Ginestre. Apparentemente una sala per il tè. Chi và lì, ci và con l'intento di passare qualche ora a concedersi a degli sconosciuti. Sesso al buio; nessuno conosce nessuno, nessuna vista, solo tatto.
Fabiana timida e di carattere chiuso, sui quarant'anni, un tentativo fallito al matrimonio. Ha scelto di non amare più nessuno, temendo l'inganno. La conoscono come una ragazza insipida, frigida, qualcuno sussurra che sia lesbica. Ma non è nulla di tutto questo. A volte, davanti allo specchio del bagno di casa sua, si sofferma a studiare il suo volto riflesso e si chiede se mai ci sia qualcuno là fuori, disposto a volerla
iL SUGGERIMENTO DI UN INCONTRO CLANDESTINO le arriva da un'amica, Marzia "Da quanto tempo non vai con un uomo?" le aveva chiesto
Lei aveva minimizzato "Non ho bisogno di un uomo"
Seduta davanti ad una stufetta, lo scialle gettato sulle spalle, l'aria afflitta di quel ricordo lontano ma ancora vivo, il giorno in cui il suo unico Lui,l'aveva mollata il giorno prima del matrimonio, scappando con la testimone di nozze. Bella fregatura, accidenti a lui. Qualche anno più tardi ha saputo che la storia era durata due anni e poi si erano lasciati, sempre per colpa sua
"Non hai mai sentito il bisogno di fare sesso con un altro uomo?" aveva chiesto MArzia
Fabiana, arrossendo, aveva scosso la testa. Dopo quella brutta esperienza, la zona intima rimaneva a lei soltanto "Meglio evitare brutture" aveva risposto Fabiana
Marzia si era guardata intorno: c'erano tre clienti maschi, intenti a scegliere i libri da comprare. Un paio di loro non erano niente male. Il terzo, un cliente abituale, faccia da nerd "Che ne dici di quei due lì?" aveva indicato con un cenno "Non te li faresti?"
Fabiana era arrossita "Ma che dici?"
"Di certo eviterei il tipo dalla faccia da secchione" aveva ridacchiato Marzia"Un giorno sì e uno sì è sempre qui. Ti sta facendo il filo?"
Lei arrossisce "Ma no, è un cliente come tutti gli altri"
"E il bel figaccione che sta nel reparto Fai da te?"
"Lui è sposato con una Moldava, a quanto ne so"
"Niente relazioni extraconiugali?"
"Non lo so e non mi interesserebbe comunque"
"Va beh, dimmi di quel biondo che sembra uscito da una rivista di surf"
"So che ha una ragazza che lavora in quel negozio di abbigliamento sportivo in centro. Fedele, a quanto ne sappia"
"E scommetto che faccia da nerd è single"
"So che ha avuto una storia in passato"
"Incontro tra nerd"
"No, non so. Lui non parla molto"
"Assomiglierà a qualcuno di nostra conoscenza, eh?" aveva alluso
"Io, sto bene così"
"Ah, ma non dire scemenze, ragazza. Devi darle aria alla passerina, o arriverai ad un punto in cui non potrai più usarla"
"Guardami e dimmi se qualcuno verrebbe in mente di invitarmi anche solo per un caffè"
"Dovresti cominciare dal look: smettere i panni da vecchia zitella e mettere qualcosa di più casual"
"Non mi si filerebbe nessuno. Ho un aspetto ordinario, insipido"
Il faccia da nerd arriva, sguardo impacciato, ha un libro in mano. Lei lo osserva con deferenza come fa con tutti "L'ultimo di Dan Brown. Mi sembrava di ricordare che non andassi pazzo dei suoi libri"
"Beh, questo mi sembra una trama interessante, più vicino ad Un Rollins o un Cussler"
"poi mi dirai"
Lui sembra illuminarsi "Sì, certamente, te lo dirò"
"Ho io un suggerimento"aveva detto Marzia mentre il nerd si apprestava ad uscire "La strada delle Ginestre"
"un postribolo?" aveva fatto la scandalizzata Fabiana "Ma cosa dici?"
"Postribolo è una cosa esagerata. Direi più un luogo di incontri. Tu vai là, ti attieni ad un paio di regole e attendi che qualcuno faccia la sua richiesta"
"Ma dai, non sono mica una ragazza facile"
"Ma che c'entra? Io ci sono stata parecchie volte. Entro, un caffè, un cappuccino, una brioche, un pasticcino. Poi arriva un cameriera che ti porta un vassoio con un biglietto sopra. E' il segnale che qualcuno ti ha scelta. Ma non perché ti ha visto, la scelta è casuale. Poi tu vai nel retro dove ci sono i bagni ma, invece di entrare lì, sali delle scale nascoste dietro una tenda. E finisci davanti ad una porta. Una porta che dà dentro una stanza buia dove potrai soddisfare le tue voglie"
"Ma dai, no.. Mi vergognerei come una ladra"
"Perché? E' tutto al buio. E nessuno dei due deve parlare"
"No, ho troppo vergogna"
Poi, tornando a casa, aveva ripensato a quello che le aveva detto Marzia e, la sua parte emotiva venne soffocata dalla curiosità.
In fondo a strada delle ginestre c'è una sala da tè. Casa su tre piani, facciata in mattoni rossi, un pergolato di glicine ad incorniciare il tutto. Dentro, il locale ricorda certe cartoline anni 30. Ci sono molte donne sedute ai tavolini, intente a consumare pasticcini, brioche, tazze di tè. Un paio di teste si alzano all'ingresso di Fabiana. Se danno modo di riconoscerla non lo danno a vedere.
Fabiana si siede e ordina un tè coi pasticcini. Passano circa venti minuti senza che accade nulla. Rassegnata, sapendo che finiva così, si alza per pagare e andarsene "Miss?" un cameriere a fianco a lei che le porge un vassoio e una biglietto
Fabiana ha un tuffo al cuore. Afferra il biglietto e legge "Stanza 7"
Il cuore prende a martellare forte. Si avvia nel retro della sala da tè, verso i bagni. Trova la tenda e le scale. Piano piano, su per gli scalini, fino ad un corridoio. La stanza 7 è in fondo, lato destro. Si ferma davanti ad essa "Ma cosa ci faccio qui?" Abbassa la maniglia. Dentro, buio totale. Entra, chiude la porta. Il cuore le rimbomba in testa con la forza di una carica di elefanti.
Ripensa alle parole di MArzia "Entri, ti porti al centro della stanza e attendi... Poi, qualsiasi cosa accada, assecondalo"
Assecondarlo "Non parlare" sì, potrebbe riconoscerti
Attende. Un minuto, una porta si socchiude. Un lieve spiraglio di luce. Passi felpati. Si ferma. Fabiana ha il cuore che minaccia di esploderle in petto. Un soffio, la mano dello sconosciuto che le si poggia sulla spalla destra. lei che trasale, sta per parlare ma si ricorda della regola numero 1. Lui sembra incerto, muove la mano sulla spalla e sulle braccia. Lo sente, il fiato che le solletica il collo. Sente le sue labbra sul collo e ha un brivido. Qualcosa in lei si scioglie, ricordi lontani. Vuole che lo sconosciuto vada avanti.
Le toglie la giacchetta, sente le sue mani che le sfiorano i fianchi. Nel buio cerca di distinguere i suoi lineamenti. Lo sente vicinissimo, l labbra si sfiorano. Labbra umide, la lingua appena accennata. Lei avverte un brivido lungo la schiena che scende drasticamente verso il basso. Lo vuole, vuole sentirlo addosso, dentro…
Le slaccia piano la camicetta, le mani toccano e accarezzano la pelle nuda. Lui sente i seni di Fabiana, piccoli ma sodi. Brama ma, non vuole osare. Si lascia andare contro di lei. Si baciano, si toccano, lui è già nudo. Lei ha ancora l’intimo addosso. Lui la bacia sul ventre, scende fino alla linea delle mutandine. L’elastico si alza, fiato caldo sulla vagina. Poi un sussurro. La regola numero 1 è infranta “fabiana” e tutto si congela. Lei ha come un dejavu. Lui si blocca “Merda..” più distinguibile. Rumore di vesti smosse, lui che si allontana velocemente. Fabiana rimane lì, semi svestita, sconcertata.. Non così. E le viene da piangere
Marzia vuole sapere com’è andata.
Fabiana fa spallucce, sposta lo sguardo nella libreria in cerca di lui. Ma, è convinta che che non si presenterà Passa tutta la mattina senza che accada nulla di particolare.
Poi, lei prende una decisione. L’indirizzo lo conosce. Davanti alla porta, suona. “Chi è?”
“Sono io” dice Fabiana “Dalla libreria”
“Oh, uh.. che cosa c’è?”
“Mi fai entrare?”
Rumore di serratura aperta, porta socchiusa. Lei entra. Corridoio illuminato. Un salotto in penombra, lui seduto su una poltrona. Sta leggendo l’ultimo libro che si è comprato “Ciao” dice lui
“Ciao” dice lei sedendosi in una sedia di fronte
Per un po’ non dicono nulla. Poi, è lei che fa il passo decisivo “So che eri tu alla strada delle ginestre”
Lui avvampa di vergogna “Non so di cosa..”
“Ho riconosciuto il suo sussurro”
“Io.. ecco”
“Vorrei che continuassi quello che hai iniziato” dice lei in un soffio
“Co..come?”
“Spegni la luce” dice Fabiano
E la luce si spegne
"E ora?" chiede lui
"Ti prego, continua quello che hai interrotto"
"Io non so se..."
Lui si sente afferrare le mani. Un brivido che gli corre lungo la schiena, che lo fa risvegliare. Si alza, la fa alzare, cerca le sue labbra al buio. Si trovano, si toccano. I vestiti scivolano a terra. Lei, ancora una volta in intimo. Lui, più audace, nudo. Lo sente che le sfiora la pelle, la accarezza sui fianchi. lui è di dietro, sente il suo sesso appoggiarsi alle natiche. Non lo affonda, si limita ad appoggiarlo , lasciando che lei sposti il sedere e lo inglobi parzialmente. Lui che fa salire le mani verso i seni, accarezza e stringe, pizzica i capezzoli. Lei che si lascia andare a mugugni. Nudi, corteggiandosi al buio, toccandosi. Fabiana ha voglia, vuole che lui vada oltre. Si volta verso di lui, preme il corpo contro di lei, lascia che il sesso tocca quello di lei. Sente i peli della vagina, duri come setole in superficie. La sente bagnata. Sa che deve essere pronto. Lo appoggia alle sue labbra, la bacia sul collo, penetra.
Lei, sorpresa, emette un O. Lui entra e la bacia. Fluido. Rimangono così, a baciarsi, senza fare altro. Poi lui esce e l’afferra per una mano “Vieni” sussurra” Lui sa dove andare
Sul letto, lei che si sdraia, lui che entra in lei con dolcezza. Cresce l’eccitazione, la passione. Poi esplodono, mescolandosi, appagandosi
“Era tanto che volevo farlo” dice lui dopo un po’
“E’ per questo che entravi in libreria tutti i giorni? Per trovare il coraggio?”
“In parte. La lettura è sempre stata la mia predilezione. Ma tu… Tu mi hai acceso la fantasia”
“Perché sei scappato via?”
“Io.. ho avuto paura”
“Preferivi un incontro clandestino invece di chiedermi di uscire con te?”
“Io.. io ti ho sentito l’altro giorno, con la tua amica che parlavate di quel posto. Mi son fatto coraggio e sono andato anche io. Ho aspettato che arrivassi poi, ho mandato il biglietto. Tu eri pronta a fare sesso con uno sconosciuto. Mi son detto: perché lasciare che siamo altri a prenderti?”
“Mi desideravi così tanto?”
“S’”
“E ora? Che succede ora?”
“Ora?” chiede lui. Lo sente muoversi sul letto “Ora accendiamo la luce”
E Fabiana sorride
Al buio, Fabiana attende il misterioso amante di quella notte. Ha accettato i consigli di un'amica e si è recata nella casa rossa alla fine della Strada delle Ginestre. Apparentemente una sala per il tè. Chi và lì, ci và con l'intento di passare qualche ora a concedersi a degli sconosciuti. Sesso al buio; nessuno conosce nessuno, nessuna vista, solo tatto.
Fabiana timida e di carattere chiuso, sui quarant'anni, un tentativo fallito al matrimonio. Ha scelto di non amare più nessuno, temendo l'inganno. La conoscono come una ragazza insipida, frigida, qualcuno sussurra che sia lesbica. Ma non è nulla di tutto questo. A volte, davanti allo specchio del bagno di casa sua, si sofferma a studiare il suo volto riflesso e si chiede se mai ci sia qualcuno là fuori, disposto a volerla
iL SUGGERIMENTO DI UN INCONTRO CLANDESTINO le arriva da un'amica, Marzia "Da quanto tempo non vai con un uomo?" le aveva chiesto
Lei aveva minimizzato "Non ho bisogno di un uomo"
Seduta davanti ad una stufetta, lo scialle gettato sulle spalle, l'aria afflitta di quel ricordo lontano ma ancora vivo, il giorno in cui il suo unico Lui,l'aveva mollata il giorno prima del matrimonio, scappando con la testimone di nozze. Bella fregatura, accidenti a lui. Qualche anno più tardi ha saputo che la storia era durata due anni e poi si erano lasciati, sempre per colpa sua
"Non hai mai sentito il bisogno di fare sesso con un altro uomo?" aveva chiesto MArzia
Fabiana, arrossendo, aveva scosso la testa. Dopo quella brutta esperienza, la zona intima rimaneva a lei soltanto "Meglio evitare brutture" aveva risposto Fabiana
Marzia si era guardata intorno: c'erano tre clienti maschi, intenti a scegliere i libri da comprare. Un paio di loro non erano niente male. Il terzo, un cliente abituale, faccia da nerd "Che ne dici di quei due lì?" aveva indicato con un cenno "Non te li faresti?"
Fabiana era arrossita "Ma che dici?"
"Di certo eviterei il tipo dalla faccia da secchione" aveva ridacchiato Marzia"Un giorno sì e uno sì è sempre qui. Ti sta facendo il filo?"
Lei arrossisce "Ma no, è un cliente come tutti gli altri"
"E il bel figaccione che sta nel reparto Fai da te?"
"Lui è sposato con una Moldava, a quanto ne so"
"Niente relazioni extraconiugali?"
"Non lo so e non mi interesserebbe comunque"
"Va beh, dimmi di quel biondo che sembra uscito da una rivista di surf"
"So che ha una ragazza che lavora in quel negozio di abbigliamento sportivo in centro. Fedele, a quanto ne sappia"
"E scommetto che faccia da nerd è single"
"So che ha avuto una storia in passato"
"Incontro tra nerd"
"No, non so. Lui non parla molto"
"Assomiglierà a qualcuno di nostra conoscenza, eh?" aveva alluso
"Io, sto bene così"
"Ah, ma non dire scemenze, ragazza. Devi darle aria alla passerina, o arriverai ad un punto in cui non potrai più usarla"
"Guardami e dimmi se qualcuno verrebbe in mente di invitarmi anche solo per un caffè"
"Dovresti cominciare dal look: smettere i panni da vecchia zitella e mettere qualcosa di più casual"
"Non mi si filerebbe nessuno. Ho un aspetto ordinario, insipido"
Il faccia da nerd arriva, sguardo impacciato, ha un libro in mano. Lei lo osserva con deferenza come fa con tutti "L'ultimo di Dan Brown. Mi sembrava di ricordare che non andassi pazzo dei suoi libri"
"Beh, questo mi sembra una trama interessante, più vicino ad Un Rollins o un Cussler"
"poi mi dirai"
Lui sembra illuminarsi "Sì, certamente, te lo dirò"
"Ho io un suggerimento"aveva detto Marzia mentre il nerd si apprestava ad uscire "La strada delle Ginestre"
"un postribolo?" aveva fatto la scandalizzata Fabiana "Ma cosa dici?"
"Postribolo è una cosa esagerata. Direi più un luogo di incontri. Tu vai là, ti attieni ad un paio di regole e attendi che qualcuno faccia la sua richiesta"
"Ma dai, non sono mica una ragazza facile"
"Ma che c'entra? Io ci sono stata parecchie volte. Entro, un caffè, un cappuccino, una brioche, un pasticcino. Poi arriva un cameriera che ti porta un vassoio con un biglietto sopra. E' il segnale che qualcuno ti ha scelta. Ma non perché ti ha visto, la scelta è casuale. Poi tu vai nel retro dove ci sono i bagni ma, invece di entrare lì, sali delle scale nascoste dietro una tenda. E finisci davanti ad una porta. Una porta che dà dentro una stanza buia dove potrai soddisfare le tue voglie"
"Ma dai, no.. Mi vergognerei come una ladra"
"Perché? E' tutto al buio. E nessuno dei due deve parlare"
"No, ho troppo vergogna"
Poi, tornando a casa, aveva ripensato a quello che le aveva detto Marzia e, la sua parte emotiva venne soffocata dalla curiosità.
In fondo a strada delle ginestre c'è una sala da tè. Casa su tre piani, facciata in mattoni rossi, un pergolato di glicine ad incorniciare il tutto. Dentro, il locale ricorda certe cartoline anni 30. Ci sono molte donne sedute ai tavolini, intente a consumare pasticcini, brioche, tazze di tè. Un paio di teste si alzano all'ingresso di Fabiana. Se danno modo di riconoscerla non lo danno a vedere.
Fabiana si siede e ordina un tè coi pasticcini. Passano circa venti minuti senza che accade nulla. Rassegnata, sapendo che finiva così, si alza per pagare e andarsene "Miss?" un cameriere a fianco a lei che le porge un vassoio e una biglietto
Fabiana ha un tuffo al cuore. Afferra il biglietto e legge "Stanza 7"
Il cuore prende a martellare forte. Si avvia nel retro della sala da tè, verso i bagni. Trova la tenda e le scale. Piano piano, su per gli scalini, fino ad un corridoio. La stanza 7 è in fondo, lato destro. Si ferma davanti ad essa "Ma cosa ci faccio qui?" Abbassa la maniglia. Dentro, buio totale. Entra, chiude la porta. Il cuore le rimbomba in testa con la forza di una carica di elefanti.
Ripensa alle parole di MArzia "Entri, ti porti al centro della stanza e attendi... Poi, qualsiasi cosa accada, assecondalo"
Assecondarlo "Non parlare" sì, potrebbe riconoscerti
Attende. Un minuto, una porta si socchiude. Un lieve spiraglio di luce. Passi felpati. Si ferma. Fabiana ha il cuore che minaccia di esploderle in petto. Un soffio, la mano dello sconosciuto che le si poggia sulla spalla destra. lei che trasale, sta per parlare ma si ricorda della regola numero 1. Lui sembra incerto, muove la mano sulla spalla e sulle braccia. Lo sente, il fiato che le solletica il collo. Sente le sue labbra sul collo e ha un brivido. Qualcosa in lei si scioglie, ricordi lontani. Vuole che lo sconosciuto vada avanti.
Le toglie la giacchetta, sente le sue mani che le sfiorano i fianchi. Nel buio cerca di distinguere i suoi lineamenti. Lo sente vicinissimo, l labbra si sfiorano. Labbra umide, la lingua appena accennata. Lei avverte un brivido lungo la schiena che scende drasticamente verso il basso. Lo vuole, vuole sentirlo addosso, dentro…
Le slaccia piano la camicetta, le mani toccano e accarezzano la pelle nuda. Lui sente i seni di Fabiana, piccoli ma sodi. Brama ma, non vuole osare. Si lascia andare contro di lei. Si baciano, si toccano, lui è già nudo. Lei ha ancora l’intimo addosso. Lui la bacia sul ventre, scende fino alla linea delle mutandine. L’elastico si alza, fiato caldo sulla vagina. Poi un sussurro. La regola numero 1 è infranta “fabiana” e tutto si congela. Lei ha come un dejavu. Lui si blocca “Merda..” più distinguibile. Rumore di vesti smosse, lui che si allontana velocemente. Fabiana rimane lì, semi svestita, sconcertata.. Non così. E le viene da piangere
Marzia vuole sapere com’è andata.
Fabiana fa spallucce, sposta lo sguardo nella libreria in cerca di lui. Ma, è convinta che che non si presenterà Passa tutta la mattina senza che accada nulla di particolare.
Poi, lei prende una decisione. L’indirizzo lo conosce. Davanti alla porta, suona. “Chi è?”
“Sono io” dice Fabiana “Dalla libreria”
“Oh, uh.. che cosa c’è?”
“Mi fai entrare?”
Rumore di serratura aperta, porta socchiusa. Lei entra. Corridoio illuminato. Un salotto in penombra, lui seduto su una poltrona. Sta leggendo l’ultimo libro che si è comprato “Ciao” dice lui
“Ciao” dice lei sedendosi in una sedia di fronte
Per un po’ non dicono nulla. Poi, è lei che fa il passo decisivo “So che eri tu alla strada delle ginestre”
Lui avvampa di vergogna “Non so di cosa..”
“Ho riconosciuto il suo sussurro”
“Io.. ecco”
“Vorrei che continuassi quello che hai iniziato” dice lei in un soffio
“Co..come?”
“Spegni la luce” dice Fabiano
E la luce si spegne
"E ora?" chiede lui
"Ti prego, continua quello che hai interrotto"
"Io non so se..."
Lui si sente afferrare le mani. Un brivido che gli corre lungo la schiena, che lo fa risvegliare. Si alza, la fa alzare, cerca le sue labbra al buio. Si trovano, si toccano. I vestiti scivolano a terra. Lei, ancora una volta in intimo. Lui, più audace, nudo. Lo sente che le sfiora la pelle, la accarezza sui fianchi. lui è di dietro, sente il suo sesso appoggiarsi alle natiche. Non lo affonda, si limita ad appoggiarlo , lasciando che lei sposti il sedere e lo inglobi parzialmente. Lui che fa salire le mani verso i seni, accarezza e stringe, pizzica i capezzoli. Lei che si lascia andare a mugugni. Nudi, corteggiandosi al buio, toccandosi. Fabiana ha voglia, vuole che lui vada oltre. Si volta verso di lui, preme il corpo contro di lei, lascia che il sesso tocca quello di lei. Sente i peli della vagina, duri come setole in superficie. La sente bagnata. Sa che deve essere pronto. Lo appoggia alle sue labbra, la bacia sul collo, penetra.
Lei, sorpresa, emette un O. Lui entra e la bacia. Fluido. Rimangono così, a baciarsi, senza fare altro. Poi lui esce e l’afferra per una mano “Vieni” sussurra” Lui sa dove andare
Sul letto, lei che si sdraia, lui che entra in lei con dolcezza. Cresce l’eccitazione, la passione. Poi esplodono, mescolandosi, appagandosi
“Era tanto che volevo farlo” dice lui dopo un po’
“E’ per questo che entravi in libreria tutti i giorni? Per trovare il coraggio?”
“In parte. La lettura è sempre stata la mia predilezione. Ma tu… Tu mi hai acceso la fantasia”
“Perché sei scappato via?”
“Io.. ho avuto paura”
“Preferivi un incontro clandestino invece di chiedermi di uscire con te?”
“Io.. io ti ho sentito l’altro giorno, con la tua amica che parlavate di quel posto. Mi son fatto coraggio e sono andato anche io. Ho aspettato che arrivassi poi, ho mandato il biglietto. Tu eri pronta a fare sesso con uno sconosciuto. Mi son detto: perché lasciare che siamo altri a prenderti?”
“Mi desideravi così tanto?”
“S’”
“E ora? Che succede ora?”
“Ora?” chiede lui. Lo sente muoversi sul letto “Ora accendiamo la luce”
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