Il controllore

di
genere
masturbazione

Se mi chiedessero qual'è il mezzo di trasporto che preferisco, direi il treno. Dall'età di quattordici anni lo prendevo tutti i giorni, prima per andare a scuola, poi per andare a lavorare o per svago, nell'estate del 2002, frequentavo Salerno città. Un giorno decisi di vestirmi poco, avevo 21 e solo pochi chili in più, quindi minigonna elastica nera e top cortissimo bianco, per non farmi linciare da mia madre, su un enorme camicia bianca da uomo, tacchi non eccessivamente alti, ma che mi slanciavano un po',truccata il minimo essenziale, un po' da troia? Forse si, ma mi piaceva ciò che vedevo allo specchio. Vado a Salerno, passeggio, chiacchierò con il mio amico gay, compro una busta di patatine e lui ridendo dice che provoco, mi chiedo come faccio a provocare, mangiando e poi proprio lui che non mi si fila per niente. Gli dico "Caro sono patatine, non credo ti interessino!" Ridiamo, scherziamo, poi arriva l'ora del mio treno. Arrivo un po' di corsa alla stazione e quindi salgo senza fare il biglietto, cerco il controllore e lo avviso, lui mi guarda per un tempo lunghissimo, il tempo di notare che è un bell'uomo, credo quarantenne, occhi nocciola, gran bel portamento, in divisa,gli guardo le mani, grandi, ben curate. Mi sorride e mi dice di seguirlo in prima carrozza, non so se ricordate come era scomodo passare da un vagone all'altro su i treni pendolari, sta di fatto che ci troviamo quasi al centro e io mi incastro con il tacco su uno di quegli appoggio in metallo, mi blocco di colpo e lui mi sbatte contro, gli spiego cos'è successo e mi abbasso per togliermi la scarpa, mi anticipa e lo fa lui, accarezzandomi la gamba, stacca la scarpa e me la porge, li c'è uno spazio piccolissimo con quello che sembra un tavolino, mi appoggio, lui mi sta di nuovo fissando e vicinissimo, gli metto una mano sul petto e lui mi bacia, infila la sua lingua nella mia bocca in cerca della mia, lo bacio con la stessa passione, le sue mani si sono infilate sotto il mio minuscolo top e mi sta stringendo i seni, poi mi prende per i fianchi e come se fossi leggerissima mi fa sedere su quel minitavolo, sempre baciandoci, mi fa allargare le gambe e sposta le mutandine e comincia ad accarezzarmi il clitoride, io faccio altrettanto gli ho aperto la cerniera, ma è lui a tirarlo fuori, mentre io lo sego, lui mi infila due dita dentro e mi lecca il collo, sono fuori di me, dal piacere,sento un rumorino, un bip che che si ripete, lui si stacca da me, viene dalla sua cintura, credo fosse un cercapersone, mi guarda vedo sul suo viso la voglia di prendermi li, in quell'attimo e la delusione di dover andare, si ricompone velocemente e mi aiuta a scendere, mi dice "va a sederti!" e va via, rimetto la scarpa,il treno era praticamente vuoto, quindi mi siedo dove voglio, mi guardo, ho la minigonna talmente su, che mi si vedono le mutandine, non mi ricompongo, tanto nessuno può vedermi, mi accarezzo il clitoride, ho un laghetto tra le gambe e ripenso a quanto è successo aspetto che torni, ma arrivata al mio paese, di lui nemmeno l'ombra, con un sospiro scendo. Appena oltre il passaggio a livello, si ferma una macchina, è una mia amica, mi fa salire, mi guarda e mi dice "come ti sei vestita,sembri una puttana!" Penso che Puttana?no!. Le puttane si fanno pagare, io invece non solo non mi sono fatta pagare, ma non ho nemmeno pagato il biglietto del treno.
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2023-05-05
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