Lap dance
di
Gloria1951
genere
sentimentali
A volte penso di essere stata davvero una pazza ad assecondare l’anziano amico nelle fantasiose iniziative che, supportate dalle morbose passioni del mio compagno, riusciva a porre in atto inventando situazioni ai limiti dell’immaginabile.
Facendo leva sugli aspetti cerebralmente più estremi, stimolando le convulse reazioni che attraverso il pensiero avrebbero invaso la mente, attanagliandola in una morsa di incontrollabili sensazioni emotive, egli intendeva rendere quelle particolari invenzioni ancora più coinvolgenti sotto ogni profilo.
Nonostante il mio compagno avesse ampiamente dimostrato di sapersi complicemente adeguare durante tali frangenti, tuttavia non poteva esimersi dal manifestare la gelosia che istintivamente si generava in lui alla sola idea che altre persone avrebbero potuto beneficiare della mia più intima essenza.
Portandolo a conoscenza del folle convegno al quale avevo accettato di aderire, pur consapevole delle morbose reazioni che avrei generato, ero certa che, se pur tra indecifrabile incongruenze, non mi avrebbe negato il proprio consenso sopratutto perché in quella rara occasione era ritenuta indispensabile anche la sua presenza.
Mai avrei immaginato di ritrovarmi un giorno in un club per soli uomini pronta ad esibirmi di fronte a loro come avrebbe fatto una vera professionista.
Ovviamente, per l’intera durata dell’esibizione, avrei tenuto il volto sempre coperto da una mascherina a parziale salvaguardia della mia identità.
Durante tutto il periodo che precedette quello straordianario evento il mio compagno prese ad esternarmi tutte le proprie ossessioni, già immaginandomi pronta a cedere di fronte alle libidinose manifestazioni che mi sarebbero state rivolte da quella platea, offrendomi in maniera lasciva alle manipolazioni degli sconosciuti avventori sicuramente ansiosi di poter accarezzare la mia nuda epidermide.
Anche se quanto asserito non era certo contemplato, non mi sentii del tutto di escluderlo, con l’intento volutamente provocatorio di voler perfidamente innescare nel mio compagno effetti ancor più dirompenti che ne avrebbero ulteriormente aggravato la condizione emotiva.
Mi sarebbe davero piaciuto poter assistere a come avrebbe reagito se il mio corpo fosse realmente stato fatto oggetto di simili attenzioni, così, nella consapevolezza che lo avrei fatto impazzire, aggiunsi che sarebbe stato oltremodo eccitante se quelle mani si fossero avventurate alla ricerca dei mie anfratti più esclusivi, e che magari sotto l’euforia del momento avrei anche potuto essere molto accondiscendente permettendo a qualcuno di raggiungere l’ambitissima meta.
Vedendolo impallidire al solo pensiero che ciò si potesse verificare iniziai ad esercitarmi per testare le mie capacità ad eseguire le movenze attraverso le quali poter divenire trasgressivamente eccitante ormai sicura che lo avrei fatto realmente impazzire quando avrebbe assistito a quella mia insospettabile rappresentazione.
Facendo leva sugli aspetti cerebralmente più estremi, stimolando le convulse reazioni che attraverso il pensiero avrebbero invaso la mente, attanagliandola in una morsa di incontrollabili sensazioni emotive, egli intendeva rendere quelle particolari invenzioni ancora più coinvolgenti sotto ogni profilo.
Nonostante il mio compagno avesse ampiamente dimostrato di sapersi complicemente adeguare durante tali frangenti, tuttavia non poteva esimersi dal manifestare la gelosia che istintivamente si generava in lui alla sola idea che altre persone avrebbero potuto beneficiare della mia più intima essenza.
Portandolo a conoscenza del folle convegno al quale avevo accettato di aderire, pur consapevole delle morbose reazioni che avrei generato, ero certa che, se pur tra indecifrabile incongruenze, non mi avrebbe negato il proprio consenso sopratutto perché in quella rara occasione era ritenuta indispensabile anche la sua presenza.
Mai avrei immaginato di ritrovarmi un giorno in un club per soli uomini pronta ad esibirmi di fronte a loro come avrebbe fatto una vera professionista.
Ovviamente, per l’intera durata dell’esibizione, avrei tenuto il volto sempre coperto da una mascherina a parziale salvaguardia della mia identità.
Durante tutto il periodo che precedette quello straordianario evento il mio compagno prese ad esternarmi tutte le proprie ossessioni, già immaginandomi pronta a cedere di fronte alle libidinose manifestazioni che mi sarebbero state rivolte da quella platea, offrendomi in maniera lasciva alle manipolazioni degli sconosciuti avventori sicuramente ansiosi di poter accarezzare la mia nuda epidermide.
Anche se quanto asserito non era certo contemplato, non mi sentii del tutto di escluderlo, con l’intento volutamente provocatorio di voler perfidamente innescare nel mio compagno effetti ancor più dirompenti che ne avrebbero ulteriormente aggravato la condizione emotiva.
Mi sarebbe davero piaciuto poter assistere a come avrebbe reagito se il mio corpo fosse realmente stato fatto oggetto di simili attenzioni, così, nella consapevolezza che lo avrei fatto impazzire, aggiunsi che sarebbe stato oltremodo eccitante se quelle mani si fossero avventurate alla ricerca dei mie anfratti più esclusivi, e che magari sotto l’euforia del momento avrei anche potuto essere molto accondiscendente permettendo a qualcuno di raggiungere l’ambitissima meta.
Vedendolo impallidire al solo pensiero che ciò si potesse verificare iniziai ad esercitarmi per testare le mie capacità ad eseguire le movenze attraverso le quali poter divenire trasgressivamente eccitante ormai sicura che lo avrei fatto realmente impazzire quando avrebbe assistito a quella mia insospettabile rappresentazione.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Oltre il pollaio
Commenti dei lettori al racconto erotico