Yung boys

di
genere
sentimentali

Sin dal primo momento in cui era giunto sulla spiaggia non aveva più saputo distogliere lo sguardo dal mio corpo mollemente adagiato sul lettino prendisole pronto per lasciarsi lambire dalla tiepida brezza del vento.
Era facile intuire, attraverso i suoi sguardi apparentemente distratti, quale fosse in realtà il vero desiderio che lo avrebbe volentieri animato conducendolo, se solo avesse potuto, a levarmi anche tutto quanto ancora occultava, se pure molto succintamente, gli aspetti più intimi della mia esteriorità.
Forse era proprio a causa della sua giovanissima età che era riuscito a generare in me un inusuale imbarazzo, tale da convincermi a non espormi più completamente a seno scoperto per abbronzarmi sotto ai raggi del sole, e ad utilizzare costumi un po’ meno ecessivi di quanto avessi fatto sino a quel momento, causando anche il palese interesse di altre persone ben più attempate e l'ira repressa delle rispettive compagne.
Solo quando mi si avvicinò, dichiarandomi, con latente spudoratezza, quanto avesse preferito potermi ammirare nel modo in cui mi esibivo precedentemente, esponendomi molto più audacemente di quanto ora stessi facendo, mi feci decisamente convinta di come fosse rimasto sorprendentemente colpito dalla mia esibizionistica essenza.
Quell’episodio apparentmente privo di un particolare significato, in realtà non mi lasciò del tutto indifferente, procurandomi insolite sensazioni emotive che sapevo avrebbero potuto sfociare anche in fantasie capaci di stimolare molte altre ben recondite più passioni.
Immaginare di un adolescianziale confronto con un giovane ragazzo mi creava una sorta di intenso turbamento interiore, divenendo al tempo stesso fonte di innegabile eccitazione.
Sapevo quanto interesse riuscissi in genere a suscitare negli uomini, ma mi risultava tuttavia ancora molto difficile poter lucidamente analizzare sino a che punto una così evidente differenza di età avrebbe saputo generare altrettanti fremiti emozionali.
Ogni giorno quel suo sguardo mi faceva sentire ancora più nuda di quanto non fossi, sino a farmi decidere che avrei fatto meglio a restare sulla terrazza della residenza ad abbronzarmi come desideravo.
Questo permise, oltre che alla possibilità di poter dare seguito al piacere di una abbronzatura integrale, come adoravo fare quando mi trovavo lontana da sguardi troppo indiscreti, anche di ritrovare quella smarrita serenità che era incredibilmente svanita a causa del mio solerte giovane ammiratore.
Egli evidentemente deluso dal fatto di non potermi più incontrare lungo la spiaggia non mancò di far rilevare il proprio disappunto facendomi pervenire una missiva attraverso la quale confessava apertamente la propria insoddisfazione, comunicandomi che sarebbe stato disposto a qualunque sacrificio pur di vedermi ancora come desiderava.
Anche quella forma di impudente follia riuscì ad avere il sopravvento sulla ragione, distogliendomi dalla realtà e convincendomi pericolosamente a volerne appurare le acerbe pulsioni sino al punto di farlo giungere a me attraverso l’affidamento di un pretestuoso incarico atto a fargli svolgere alcune insignificanti mansioni.
Al ragazzo parve di sognare, esprimendomi la propria gratitudine, ed ansioso di poter assolvere ad ogni richiesta che gli fosse stata formulata.
Manifestando tutta la propria intraprendenza giunse a comunicare, senza troppe remore, il proprio pensiero, ponendo in evidenza il fatto di come in quel luogo così appartato mi sarebbe stato possibile, proprio dalla terrazza dell'appartamento, abbronzarmi senza essere vista da alcuno, proseguendo che avrei potuto,volendolo,farlo sicuramente anche nella maniera più totale.
Quella sua impudenza in fondo non mi disturbava più di tanto, consentendomi di potermi ancor meglio immedesimare nei suoi libidinosi pensieri, convenendo quanto avesse ragione e lasciandomi convincere sino al punto da affermare che una volta sola avrei sicuramente adottato quel suo consiglio.
Fu allora che, raccogliendo tutto il coraggio che ancora gli era rimasto, senza poter del tutto celare una sorta di istintivo nervosismo, gli riuscì balbettando di confessare quanto avrebbe desiderato poter spiare un simile evento, supplicandomi di lasciargli vivere, anche se per un'unica volta soltanto, un'esperienza che gli sarebbe rimasta indelebilmente forgiata nella memoria.
Se pure fosse, anche se da pochissimo, già maggiorenne, gli confidai tuttavia che apprezzavo quella sua considerazione, ma che mi sarei sentita in notevole imbarazzo nel mostrarmi a lui come mi chiedeva.
Tuttavia, colpita da quella sua esternazione, aggiunsi che se mi avesse promesso di starsene perfettamente nascosto, in modo tale dal non farmi in alcun modo percepire della sua presenza, gli avrei permesso di potermi guardare come voleva.
Svanendomi di fronte in un solo istante, senza neppure lasciarmi il tempo per potermi rapidamente pentire per quella insensata promessa, mi sentii mio malgrado ormai obbligata a dover assolvere subito ad un impegno assunto così precipitosamente.
Liberatami senza indugiare oltre del trasparentissimo pareo, e rapidamente poi anche del costume intero, che srotolai sui fianchi prima di sfilarmelo del tutto lasciandolo scivolare lungo le gambe sino alle caviglie, e rimanendo completamente nuda sul lettino da sole dove, seduta, lasciai al mio giovanissimo estimatore l’opportunità di potermi contemplare come desiderava.
Avvertendo sulla mia intera epidermide il percorso di uno sguardo che non potevo in alcun modo scorgere, cercavo di immaginarmelo allora oltre all'impalpabile leggerezza dei tendaggi smossi dalla corrente, forse anche già intento a masturbarsi frenticamente di fronte alla integrale visione dell mia abbronzata epidermide, trattenendo a fatica lo stimolo di fare altrettanto per non rischiare che quel particolarissimo convegno degnerasse in qualcosa di inauditamente ancora più insano.
Solo al tramonto, ormai sola, diedi sfogo alla repressa passione, fantasticando ancora di quel giovane corpo dentro di me intento a secernere tutta la propria adolescenziale libidine, sino a colmarmi completamente di quella copiosa inseminagione che non avrei potuto respingere, a completo suggello dell’irresponsabile amplesso che la mia mente avrebbe in seguito condiviso con il sopraggiungere del mio compagno, appagandone complicemente le di lui più morbose passioni al solo pensiero di quella insospettabile pazzia.
scritto il
2012-01-21
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