Il giardiniere dei vicini
di
Green Velvet
genere
gay
Da un po’ di tempo ho notato che dai miei vicini una volta o due a settimana arriva un ragazzo che sistema il giardino, tagliando l’erba, curando le piante e facendo tutto quello che c’è da fare per mantenere il giardino in condizioni decenti. Si tratta di un ragazzo di colore, non altissimo, ma molto carino e con un bel fisico, capelli corti, labra carnose. Essendo estate, e trovandosi in un giardino pulito e tenuto molto bene, lavorava scalzo, ed aveva dei bei piedi curati.
Il mio cortile è diviso dal giardino dei vicini solamente da uno steccato alto circa un metro e mezzo, che necessitava di essere sostituito. Infatti un giorno bussa alla mia porta quel bel mulatto, avvisandomi che ci saranno dei lavori da fare, e, se mi andava bene, che i vicini avrebbero provveduto alla sostituzione del steccato a loro spese. Naturalmente gli dissi che non c’era alcun problema. Volevo farlo entrare e tentare di vedere se si riusciva a combinare qualcosa, ma non sapevo quale scusa trovare. Gli chiesi banalmente se voleva qualcosa da bere, e lui accettò, e dopo aver bevuto, lo portai in camera da letto per fargli vedere la visuale sul giardino dei vicini, così per fargli capire come avrebbe potuto sistemare al meglio il nuovo steccato.
Indossava solamente una maglietta ed un paio di pantaloncini corti, ed era sicuramente senza mutande, facendo risaltare il suo bel pacco. Quando andò alla finestra per vedere fuori, si chinò, mettendo in risalto quelle chiappe fantastiche e le sue cosce pelose. Io non riuscii a resistere, e con la scusa dello scherzo, gli diedi una pacca sul culo, quasi una sculacciata. Lui non sembrò molto scandalizzato, e mi chiese di farlo di nuovo e di nuovo ancora, finchè propose di farlo senza pantaloncini, e, cavolo, se li tolse. Ed infatti avevo ragione, non indossava mutande. Quindi oltre al pollice verde, poteva vantare anche un culo stupendo ed un bel cazzone turgido, scuro e con la cappella molto larga, oltre a due bei coglioni pendenti. Si tolse anche la maglietta, ed a quel punto io feci altrettanto, spogliandomi completamente.
Ci siamo stesi a letto ed abbiamo iniziato a spompinarci a vicenda, uno sopra all’altro. Un vero piacere poter gustare il suo cazzone, con quella cappella grossa ed infuocata. Mi ero eccitato moltissimo, ed il mio intento era quello di scoparmelo, ma non volevo farmi capire subito, non sapendo fino a che punto sarebbe arrivato. Dopo il pompino, scesi verso il suo buchino ed iniziai a leccarglielo in maniera molto accurata e vorace, tanto che lo sentivo in stato di piacere, mi spingeva il capo contro il suo buco, mentre la mia lingua tentava di aprirlo, forzando quello stretto e rugoso sfintere anale. Aveva il culo ben inumidito, e con una mossa veloce, mi spostai e glielo infilai dentro, pian piano, ma fino in fondo, e poi, dentro e fuori, sempre più velocemente. Incredibilmente me lo stavo scopando come avrei voluto da tempo, e lui si gustava piacevolmente il mio cazzo col suo culo.
Me lo scopavo di gusto, il mio cazzo era grosso e robusto dall’eccitazione, mentre lui godeva come un porco, gemendo sempre più, emettendo mugolii e pronunciando frasi oscene come ad esempio “Sì, scopami, aprimi il culo, fammi sentire un vero porco!” o “Dimmi che il mio culo ti fa godere!”, e ancora “Quando mi riempirai col tuo sperma, mi sentirò un vero maschio da monta!”. Quest’ultima frase si avverò entro un paio di minuti, infatti stavo godendo così tanto che quasi non mi rendevo conto che era imminente la sborrata con cui poi ho farcito il retto di questo bel maschietto. Quando ha sentito i miei versi di piacere ed il mio respiro ansimante, che rivelavano l’avvenuta sborrata, si è toccato il cazzo un attimo, ed ha sborrato copiosamente sulle mie lenzuola. Estratto fuori il mio cazzo, ed il suo culo stava ancora pulsando dalla goduria. Le pulsazioni fecero sì che la mia sborra, tantissima, uscisse a spruzzi dal suo culo, andando anch’essa a lordare le mie lenzuola.
Ho rivisto il ragazzo molte altre volte, ed è passato spesso da me per passare un’oretta di piacere simile a quella di oggi.
Il mio cortile è diviso dal giardino dei vicini solamente da uno steccato alto circa un metro e mezzo, che necessitava di essere sostituito. Infatti un giorno bussa alla mia porta quel bel mulatto, avvisandomi che ci saranno dei lavori da fare, e, se mi andava bene, che i vicini avrebbero provveduto alla sostituzione del steccato a loro spese. Naturalmente gli dissi che non c’era alcun problema. Volevo farlo entrare e tentare di vedere se si riusciva a combinare qualcosa, ma non sapevo quale scusa trovare. Gli chiesi banalmente se voleva qualcosa da bere, e lui accettò, e dopo aver bevuto, lo portai in camera da letto per fargli vedere la visuale sul giardino dei vicini, così per fargli capire come avrebbe potuto sistemare al meglio il nuovo steccato.
Indossava solamente una maglietta ed un paio di pantaloncini corti, ed era sicuramente senza mutande, facendo risaltare il suo bel pacco. Quando andò alla finestra per vedere fuori, si chinò, mettendo in risalto quelle chiappe fantastiche e le sue cosce pelose. Io non riuscii a resistere, e con la scusa dello scherzo, gli diedi una pacca sul culo, quasi una sculacciata. Lui non sembrò molto scandalizzato, e mi chiese di farlo di nuovo e di nuovo ancora, finchè propose di farlo senza pantaloncini, e, cavolo, se li tolse. Ed infatti avevo ragione, non indossava mutande. Quindi oltre al pollice verde, poteva vantare anche un culo stupendo ed un bel cazzone turgido, scuro e con la cappella molto larga, oltre a due bei coglioni pendenti. Si tolse anche la maglietta, ed a quel punto io feci altrettanto, spogliandomi completamente.
Ci siamo stesi a letto ed abbiamo iniziato a spompinarci a vicenda, uno sopra all’altro. Un vero piacere poter gustare il suo cazzone, con quella cappella grossa ed infuocata. Mi ero eccitato moltissimo, ed il mio intento era quello di scoparmelo, ma non volevo farmi capire subito, non sapendo fino a che punto sarebbe arrivato. Dopo il pompino, scesi verso il suo buchino ed iniziai a leccarglielo in maniera molto accurata e vorace, tanto che lo sentivo in stato di piacere, mi spingeva il capo contro il suo buco, mentre la mia lingua tentava di aprirlo, forzando quello stretto e rugoso sfintere anale. Aveva il culo ben inumidito, e con una mossa veloce, mi spostai e glielo infilai dentro, pian piano, ma fino in fondo, e poi, dentro e fuori, sempre più velocemente. Incredibilmente me lo stavo scopando come avrei voluto da tempo, e lui si gustava piacevolmente il mio cazzo col suo culo.
Me lo scopavo di gusto, il mio cazzo era grosso e robusto dall’eccitazione, mentre lui godeva come un porco, gemendo sempre più, emettendo mugolii e pronunciando frasi oscene come ad esempio “Sì, scopami, aprimi il culo, fammi sentire un vero porco!” o “Dimmi che il mio culo ti fa godere!”, e ancora “Quando mi riempirai col tuo sperma, mi sentirò un vero maschio da monta!”. Quest’ultima frase si avverò entro un paio di minuti, infatti stavo godendo così tanto che quasi non mi rendevo conto che era imminente la sborrata con cui poi ho farcito il retto di questo bel maschietto. Quando ha sentito i miei versi di piacere ed il mio respiro ansimante, che rivelavano l’avvenuta sborrata, si è toccato il cazzo un attimo, ed ha sborrato copiosamente sulle mie lenzuola. Estratto fuori il mio cazzo, ed il suo culo stava ancora pulsando dalla goduria. Le pulsazioni fecero sì che la mia sborra, tantissima, uscisse a spruzzi dal suo culo, andando anch’essa a lordare le mie lenzuola.
Ho rivisto il ragazzo molte altre volte, ed è passato spesso da me per passare un’oretta di piacere simile a quella di oggi.
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