Nudista senza speranza VII

di
genere
dominazione

Clang, clang. Riconosco subito quel rumore, è il portone dell'appartamento che dalla sala ci richiama all'ingresso. Gattoniamo, rapide e nude all'ingresso. Ho migliorato la mia postura, adesso evidenzio più il mio culo e le mie tette, imitando Matilde, sculetto e mi sento più cagna.
La porta si apre, è Marco e subito dietro di lui Paola,nuda e a quattro zampe lo segue. Mentre avanza dondola le tette e sculetta, ma a differenza nostra lei non ha un collare al collo.
-Non potevi aspettare di essere in casa per spogliarti-, gli dice Marco scuotendo la testa.
-E perchè avrei dovuto, non potevo perdermi l'ebbrezza di camminare nuda come una cagna-.
Giusto lei può parlare senza permesso, in fondo non è una schiava.
-Ah fuffy?-
Matilde abbaia tenendo la fronte sul pavimento.
-Sdraiati supina, ho la figa colante-
Matilde esegue, cammina a quattro zampe e si rotola come un vero cane, poi divarica un po' le gambe e si stende con la schiena sul pavimento.
Paola si avvicina a quattro zampe e le sbatte la figa in faccia sedendosi sulla sua faccia.
-Lecca-, le dice.
Matilde inizia a leccare e si porta una mano alla sua fica, un gettito di umori scende dalla sua fessura e a quanto pare anche dalla mia.
-Alzati in piedi-, mi ordina Marco.
Io obbedisco e mi alzo, adesso sono nuda e in piedi, sulla figa mi è cresciuto qualche peletto e il triangolino mi dona.
Marco si inginocchia e mi bacia là sotto, il bacio alla figa è una nostra coccola, infila la lingua e mi fa godere. Adesso fiumi di umori mi scendono lungo le cosce, il tutto è amplificato dagli spasmi di Paola e Matilde.
-Marco, passami il frustino,questa puttana ha bisogno di uno stimolante-
- Te lo prendo subito, tanto dovevo andare a spogliarmi-
-A cuccia-, mi dice.
Io mi inginocchiò all'istante.
Marco torna completamente nudo, in mano tiene il frustino nero e lo porge a Paola.
-Ora tocca a te-, mi dice.
Si sdraia a terra e mi mostra il cazzo duro ed eretto.
Non me lo faccio riperere, rimanendo a quattro zampe inizio a leccarlo dando dei colpetti con la lingue e poi cerco di infilarmerlo in bocca.
-Va bene mettimela in faccia-, mi dice lui.
Obbedisco mi giro appoggio le mie tette sui suoi addominali e continuo a fargli un pompino mentre lui inizia a leccarmela.
Siamo messi a 69 nudi sul pavimento e ci stiamo leccando i genitali. Sto sudando da quanto sono eccitata. Dopo dieci minuti mi da due belle sculacciate, è stato meraviglioso, quel cazzo mi mancava.
-Dai, vieni qui-, mi dice e io obbedisco, lui è steso a terra supino e io a quattro zampe sono sopra, vedo Paola che frusta Matilde sul clitoride che è bello rosso e mi eccito, ma Marco mi afferra e mi bacia in bocca tirandomi a sè. Laggiù i nostri sessi si sfiorano, si baciano, si accarezzano. Restiamo così almeno altri cinque minuti.
Mi lecca i capezzoli, poi mi sculaccia
-Mi è mancato il tuo culo, puoi parlare-
-Anche tu e lo lecco in viso, come farebbe una cagna.
-Paola, dopo le portiamo a fare due passi?-, chiede alla donna corvina.
-Mi sembra un'ottima idea, questa puttana è troppo stressata e dopo dovremmo dirgli quella cosa-
-Ok vado a preparare qualcosa da mettere sotto i denti-
Paola si alza e nuda va a sedersi al tavolo, fa un cenno a Matilde che carponi le si avvicina e poi si accuccia ai suoi piedi, la figa le cola ancora e infatti, la biondina ha marchiato il territorio. Anch'io mi sono bagnata ma da brava schiavetta ho leccato tutto e ovviamente ho pulito anche i suoi schizzi.
Marco prende due ciotole e posa a terra, poi le riempe con del pollo sfilacciato, intanto lui e Paola conversano della vacanza mentre io e Matilde finiamo in fretta la cena.
Poi il mio padrone prende una borraccia e mi versa dell'acqua in un'altra ciotola, io attendo e inizio a lappare tenendo bene il culo in alto e lui felice di questo fatto mi sculaccia ed io abbaio.
-Quella cagna ha fatto enormi progressi-, interviene Paola.
-Già. Lei è speciale-, dice Marco mentre mi accarezza, la sua mano attraversa tutta la schiena e si va a posare in mezzo all'ano.
Sono emozionata. Il mio collare risplende e io sono al settimo cielo.
-Bene Cagne prendete i vostri impermeabili, andiamo a fare una passeggiata al parco-
Marco e Paola si vestono, prendono i nostri guinzagli e noi indossiamo solo i nostri impermeabili. Il mio è blu e quello di Matilde è rosso, come il suo clitoride.
Arriviamo al parco dopo una mezz'oretta di macchina, l'aria è fresca e non c'è anima viva e vorrei anche vedere è l'una di notte e il parco dovrebbe essere chiuso.
-Forza, gli animali non indossano vestiti-, dice Paola.
Subito ci sfiliamo gli impermeabili e rimaniamo completamente nude, solo con il collare. Marco si avvicina e aggancia il mio guinzaglio, lo stesso fa Paola.
A quattro zampe, nude seguiamo i nostri padroni nel parco, mi mancava quella sensazione, adesso non siamo donne, siamo cagne. Vedo davanti a me il culo di Matilde che come le mie tette, dondola su e giù, su e giù.
Improvvisamente mi arresto e tiro il guizaglio, devo andare in bagno, un forte impulso di pipì mi scappa.
-Vedo che il diuretico fa effetto, vieni andiamo là-, Marco mi porta dove un albero e io alzo la gamba e piscio come un cane.
L'urina scorre come un fiume e Marco mi da due belle sculacciate, io abbaio e sculetto allegra.
Arriviamo ad una panchina, i padroni si siedono e noi restiamo in ginocchio a cuccia ai loro piedi.
Matilde apre la bocca e tira fuori pa lingua e Paola le spegne una sigaretta in bocca, poi la fa girare e la sculaccia.
Lei ansima e a vederla un rivoletto, l'ennesimo, esce dalla mia fessura. Anche io voglio essere sculacciata.
-Vi lasciamo libere un po'-, ci staccano i guinzagli.
Ci capiamo al volo, andiamo gattonando dietro ad un cespuglio, mi sdraio e Matilde infila la testa tra le mie gambe.
Inizia a leccare, poi viene su,succhia le mie tette e poi mi bacia, le nostre fighe si stanno strofinando, i peli fanno tra loro attrito e una piccola tela di umori si forma lentamente.
Afferro le sue chiappe con le mani e le stringo, in bocca sento il sapore della mia figa e intanto sento il bisogno di andare nuovamente in bagno. Mi divincolo dalla sua presa e a quattro zampe mi avvicino ad un cespuglio, questa volta non alzo nenache la gamba, divarico le gambe e mi siedo, come una cagna e orino nel prato del parco. Un goccio di urina mi scende lungo le cosce, per fortuna Matilde viene a pulirmi, mi lecca la figa e le cosce.
I nostri padroni ci chiamano fischiando.
Ci riallacciano i guinzagli e ritorniamo verso l'auto, saliamo dietro, nel bagagliaio, restando nude e a cuccia.
-Vuoi fare la pipì-, le chiede Paola a Matilde.
La biondina alza la gamba e piscia davanti al muretto del condominio di Marco.
Nude e a carponi attraversiamo il corridoio, mi stringo le tette al petto da quanto sono eccitata.
Saliamo sull'ascensore e siamo a casa, era la prima volta che uscivo e rientravo dell'appartamento di Marco completamente nuda, è stato bellissimo.
Mi slaccia il guinzaglio e vado a bere nella mia ciotola.
-Vieni qui, devi essere punita-, Mi fa accomodare sulle sue ginocchia e mi da tante sculacciate fino a che il mio culo non diventa rosso.
-È colpa del pelo-, dico con gli occhi bassi.
-Sì, però hai fatto bene, dopo ne parleremo meglio-.
-Affievolisci la sua sofferenza-, Paola ordina a Matilde che subito corre a leccarmi il culo, raffredandomelo e ammorbidendomelo.
Poi Marco mi riallaccia il guinzaglio e mi porta in camera sua. Anche Paola fa così e Matilde la segue senza fare storie.
-Stenditi sul letto-, mi ordina.
Obbedisco e lui inizia a leccarmerla, ho pisciato, l' ha leccata Matilde, un mare di liquido esce.
-Bene sei pronta-
Mi giro e mi metto a quattro zampe e lui mi infila il cazzo in figa.
Nel mentre continua a sculacciarmi, in tutto ciò le mie tette continuano a sballonzolare e i miei capelli legati in una coda di cavallo sono esausti.
-Quanto mi era mancato il tuo culo, cagna-
-Certo padrone, io sono la sua serva, la sua cagna, la sua schiava, la prego punisca questa fighetta, woof woof woof-, grido.
Mi prende e mi gira, mi bacia e poi torna nuovamente a leccarmi le tette.
-Anche queste sono sue padrone-, dico.
Poi scende e continua a succhiarmela, la passera gli piace proprio.
-Questo è il suo giardino padrone-, dico.
Mi bacia il pube e si stacca,-Vado a farmi una doccia, vieni anche tu?-
-Sì-, tanto siamo già nudi.
-Devo parlarti di una cosa importante-, mi dice, mentre si insapona la testa.
Io non ho resistito e subito mi sono inginocchiata a fargli un pompino.
-Padrone è così bello...-
Usciamo dalla doccia e si avvolge nell'accappatoio io esco a quattro zampe e mi scrollo come fanno i cani. Dovrò aspettare di essere completamente asciutta prima di poter salire sul letto, sempre se non mi manderà nella cuccia.
Il padrone sembra pensieroso. -vieni su- mi dice e indica il letto.
-Ma sono bagnata-
-Non mi importa-, così zampetto e salto sul letto.
Sono in ginocchio nuda sul letto e lui è nudo davanti a me, posso notare che il suo amico là sotto e tornato alla carica in cerca della mia amichetta.
Mi bacia e io ricambio, questa volta in bocca, le nostre lingue si cercano, si scambiano la saliva.
-Ti devo dire una cosa importante-
-ok-
-Vorresti essere la cagna di Paola e vivere a casa sua con Fuffy per una settimana?-
-Perchè?-
-Devo andare per una settimana all'estero per lavoro, e non mi va di lasciarti da sola-
-E il mio lavoro, ho già preso una settimana di ferie, come giustificherò un 'altra settimana di assenza?-
-Paola ti pagherà. E poi non credi essere sprecata in quel negozio? Non mi avevi detto di essere laureata?-
-Già, ma non ho trovato di meglio-
'-Posso permettermi di aiutare il mio animale domestico?-, mi dice lui.
-woof woof-.
Non ho resistito, gli ho sbattuto la fica in faccia e ho iniziato a spompinarlo. E lui me l'ha leccata, poi abbiamo fatto sesso di nuovo e ci siamo addormentati, abbracciati e nudi.
Il risveglio è fantastico. Marco mi porta la colazione a letto, io ovviamente sono sempre nuda. Lui mette la ciotola con i biscotti sbriciolati a terra, mi fiondo a terra gli bacio i piedi e tenendo il culo bello in alto mangio.
Lo vedo che si alza e si mette seduto, sul bordo del letto, mentre si dondola il cazzo tra le dita della mano.
Finisco la mia colazione svelta e poi
lo raggiungo, mi metto in ginocchio e glielo prendo in bocca.
-Devo urinare-, mi dice e un liquodo caldo mi riempe la bocca e io lo ingoio a tratti.
-Brava cagnetta-,mi da una bella patta sul culo. - Salta su e mettiti carponi-
Obbedisco e mi penetra afferrandomi il culo e schiaffeggiamdomelo.
-Devo fare la pipì anche io-, dico.
-Falla qui, non mi interessa-
Cerco di resistere ma un fiotto di urina esce dal mio buchetto, sporcando tutto il letto.
-Ti pulisco-, mi afferra e si porta la mia zona inferiore in faccia e Inizia a leccarmi tutta.
Sto godendo come una pazza, la mia figa è un lago e ho pisciato su un letto.
-State gia facendo le cosacce di prima mettina?-, gli chiede Paola spalancando la porta.
-Che ci vuoi fare, è la mia cagna-
-Le hai parlato?-
-Ha accettato, Sarà la tua cagna per una settimana, ma le dovrai dare 1000 euro al giorno-
-1000? Ti sfonderò come una troia-
-Non prendertela con lei, il prezzo lo ho fatto io-
Io mi avvicino e strusciandomi, nuda alla gamba di Paola, sculetto e vado in cucina abbaiando allegramente.







scritto il
2023-05-20
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