In Francia

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incesti

IN FRANCIA

Premessa:
ogni mio racconto ha per protagonisti solo ed esclusivamente personaggi di invenzione e maggiorenni. Nei miei racconti non troverete mai riferimenti a violenze, a rapporti con animali o a rapporti con minorenni. I personaggi dei miei racconti sono solo maggiorenni; voglio ripeterlo. Se cercate altro non lo troverete fra i miei scritti.
Buona lettura

1 Parte:

Dopo un anno di lavoro è sempre piacevole prendere delle ferie. Magari, perché no, andare a trovare i parenti che vivono all’Estero anche e soprattutto per cambiare aria.
Così Claudia e la sua famiglia, composta dal marito Giuseppe e il figlio Marco di 23 anni, erano partiti in agosto alla volta della Francia del sud, in un piccolo paesino vicino Carcassonne, nel Dipartimento dell’Aude; dove lei aveva sua sorella Nadia e famiglia. Sua sorella aveva sposato un uomo di origini senegalesi con il quale aveva aperto un piccolo ristorante a Carcassonne. Avevano un figlio, Gustave, di 28 anni che si divideva fra amici, calcio e il ristorante di famiglia.
Le vacanze scorrevano bene nel paesino francese e le due sorelle erano solite prendere il sole nel bel terrazzo al piano superiore della casa di Nadia. Le due donne facevano sfoggio dei loro fisici ultra cinquantenni ma ancora tonici. Claudia era una donna che teneva molto al suo aspetto e, seppur non bellissima in volto, il suo fisico ben tenuto a la sua quarta naturale ancora ben su valorizzava il tutto. Nadia invece aveva sempre avuti i seni più grandi della sorella. Più formosa di lei e con una sesta di seno ma era comunque una donna ancora molto piacente. Non si passavano molto di età: Claudia aveva 57 anni mentre Nadia 60.
Nel parlare sulla terrazza mentre prendevano il sole, il sesto giorno di vacanza, l’argomento delle due sorelle andò a toccare i rispettivi figli. Dagli studi ai lavoretti per mantenersi di Marco allo sport di Gustave fino a dei discorsi che mai si sarebbero dovuti fare ma che, giocoforza, ora le due sorelle avevano impostato. Dopo due ore di conversazione sull’argomento della prole e quindi della loro vita, sia Claudia che Nadia parlando avevano costatato come i rispettivi figli avessero, e non da poco, attenzioni verso le loro madri. Attenzioni che si palesavano con accortezze e sguardi, con vicinanze più strette, con occhiate alle scollature materne molto generose degne di donne mediterranee.
I giorni passavano ; i giri e le visite ai piccoli borghi, alla Carcassonne medievale così come a Tolosa; ristorantini tipici e così a metà vacanza i discorsi sui rispettivi figli ancora la facevano da padrona quando Claudia e Nadia si ritrovavano a star sole. Per le sorelle era un confronto su come comportarsi, sul da farsi. Così, all’ennesimo iniziarono a dirsi di come dall’inizio della vacanza i due ragazzi erano diversi, quasi intraprendenti e non poco. Gustave ad esempio due giorni prima aveva posato le mani sul sedere della mamma – cosa mai fatta – con rimprovero di lei. Marco ad abbracciare sua mamma e ad afferrarle i seni per gioco – anche in questo caso una cosa mai fatta prima - .Così a Nadia venne l’idea, dapprima osteggiata da Claudia, di non far reprimere questa voglia ai loro figli, ma ottenendo dalla stessa delle promesse in cambio.
Il giorno dopo le due sorelle erano uscite assieme per acquistare degli occorrenti per un pranzo con invitati a casa di Nadia che si sarebbe tenuto il fine settimana. Claudia , forte della notte che porta consiglio, constatò di come alcune promesse potevano essere strappate ai figli – nel suo caso a Marco – e concedere qualcosa. Nadia incalzò nel discorso, oramai forte della comprensione della sorella che si trovava nella medesima barca ponendo in essere la sua situazione e di come a Gustave poteva far promettere che si sarebbe maggiormente dedicato al ristorante. In fondo un domani sarebbe passato a lui. Claudia, dal canto suo, poneva la questione sugli studi di suo figlio giacché non andavano nel verso giusto, dato che Marco prediligeva l’uscita con i suoi amici e ciò portava il padre e il figlio a diversi alterchi.
Lo sguardo delle sorelle si faceva nelle ore più di intesa così come i loro discorsi ed anche l’imbarazzo saliva. Entrambe sapevano che, qualora avessero iniziato a concedere qualcosa ai figli, gli stessi potevano non fermarsi a “qualcosa”. Ma, come ogni cosa, il tutto avviene per gradi. Fu così che quel fine settimana, complice i 39° all’ombra e quindi i vestiti molto leggeri, puntuali gli sguardi dei loro figli si fecero incalzanti più che mai. Sia Claudia che Nadia avevano espressi i timori che qualcuno potesse accorgersi di come i figli guardassero le loro madri. Il tutto poteva suscitare anche uno scandalo seppur nulla vi era – ancora – di intimo.
Mancavano due ore all’arrivo degli invitati per pranzo e già Marco , passando, aveva posata una mano sui glutei materni. Claudia stavolta però non aveva detto nulla. Così come Nadia, accennando ad un lieve, seppur imbarazzato sorriso. Entrambi i ragazzi, non di comune accordo e in zone diverse della casa e del retro della stessa, forti del consenso condito da silenzio materno iniziavano così a prende più confidenza con i corpi delle due donne. Nadia, dal canto suo era in cucina. Suo marito assieme al marito della sorella erano usciti per prendere i suoceri – anch’essi vivevano in Francia – e Gustave iniziò ad abbassare lentamente la spallina del vestito in stile anni ‘50 di sua madre. L’imbarazzo della donna iniziava a farla sudare ma, nel mentre il figlio proseguiva in quel lavoro, gli strappò la promessa del suo dedicarsi maggiormente al ristorante. Così la mano continuava, scivolava sul vestito della madre fino a che, agevolato dalla stessa, non scoprì prima il seno sinistro, poi il destro iniziando a palparli lentamente ma con decisione. Nadia non sapeva però che pochi minuti prima Claudia aveva già permesso a suo figlio Marco quei palpeggi. Il retro della casa dava direttamente sul giardino con vista sul grande monte che sovrastava il panorama. Marco era già più avanti di suo cugino. Gli occhi di fuori, increduli di Claudia e le sue mani carezzanti il capo chino di Marco intento a leccare e succhiare i seni materni appena fuori dal vestito, una volta sbottonata la parte superiore. Anche Claudia riuscì a strappare la promessa a suo figlio di futura abnegazione agli studi e solo dopo acconsentì al resto; quel restante che ora anche Nadia, dentro casa, stava acconsentendo a suo figlio Gustave che aveva fatta poggiare sua madre al muro della cucina , succhiandole i seni voracemente. Nadia ansimava; non immaginava lontanamente di come suo figlio potesse essere così bravo e lei era da così tanto tempo lontana da quei baci.
Un auto però suonò per avvisare l’arrivo della parentela, come era solita fare. Di fretta, mamme e figli si ricomposero riponendo i seni dentro camicia e maglia; presentandosi come se nulla fosse alla porta di casa e quindi nel piccolo vialetto.
Per i due cugini il più era fatto. Sapevano oramai che le loro madri, a patto che si fossero dedicati l’uno al lavoro e l’altro agli studi universitario, sarebbero state accondiscendenti...e forse anche molto.


2 Parte

Mancavano oramai pochi giorni alla fine della vacanza e quindi al rientro in Italia per Claudia e la sua famiglia. Erano passati giorni da quel fine settimana nel quale le due sorelle avevano iniziato a concedere qualcosa ai figli; qualcosa che si rivelò poi giornaliera. Nadia e Claudia non perdevano occasione, quando erano sole e sicure da orecchie altrui, di conversare in merito a sviluppi inerente gli accaduti. Gustave infatti nei giorni a dietro aveva accompagnato più volte il padre al ristorante per prendere alcune cose in magazzino; Marco stranamente si era fatto passare online alcune pagine di un tomo universitario. Il tutto per la gioia delle loro madri. Ma anche dei ragazzi dato che dalla promessa non passava giorno - o mezza giornata - che le mani dei due andassero sui corpi delle rispettive mamme.
La situazione però, come si sa, in questi casi sfocia in altro. Infatti quelle che inizialmente erano carezze, palpeggi e baci iniziarono a divenire altro su insistenza dei ragazzi. Così pochi giorni prima della partenza di Claudia, Nadia disse alla sorella che il giorno prima aveva fatto eiaculare suo figlio Gustave. Dapprima Claudia rimase come incredula, non se lo aspettava ma confessò a sua sorella di averci pensato dato che suo figlio insisteva e molto. Nadia raccontò nei dettaglia come il giorno prima, quando il figlio si era offerto di accompagnarla al ristorante – mentre Claudia e gli altri erano in un paese accanto – le carezze in auto degenerarono; così fermò l’auto e accontentò suo figlio masturbandolo e facendogli poi del sesso orale in macchina. Confessò anche di essere rimasta sorpresa dalle dimensioni del suo pene che non riuscì a prenderlo più di metà.
Claudia quel giorno si sentì come autorizzata a fare felice suo figlio. Difatti nel pomeriggio mentre tutti riposavano e il cognato e suo marito erano al ristorante per dei piccoli lavori , lei andò a fare una doccia. Prima di entrare in bagno però Marco fece capoccella nella sua camera poiché aveva voglia di quelle oramai puntuali carezze. Trovò la mamma in accappatoio pronta ad andare in bagno per rinfrescarsi dalla calura estiva. Quel giorno erano 40°. Marco andò in bagno con sua mamma e, dopo chiusa la porta a chiave, fece scivolare in terra l’accappatoio bianco di sua madre. Imbarazzata, Claudia accennò ad un sorriso che trovò accoglienza in un altro di suo figlio. Marco fece scorrere l’acqua nella doccia facendo entrare sua madre e , dopo essersi spogliato entrò anche lui, con il pene semi eretto. Claudia poté notare come anche il membro di suo figlio era molto grosso e largo e che, pensiero suo, pensava non avesse nulla da invidiare al cugino – a detta di Nadia molto grande - . L’acqua scorreva dal manubrio della doccia posto sopra di essi, bagnando i corpi di madre e figlio. Marco prese la mano della mamma posizionandola sul suo membro e, dopo un po’ di titubanza, Claudia iniziò a masturbare suo figlio in modo molto deciso ispezionando la larghezza di quel membro. L’acqua scorreva bagnando i volte di madre e figlio intenti a limonare dolcemente mentre la mano materna aumentava e poi rallentava, poi si fermava e poi ricominciava quella danza sul pene di Marco. Il ragazzo dopo un poco fece girare sua madre facendosi dare le spalle. Claudia non sapeva cosa volesse fare suo figlio ma lo comprese subito quando fra le natiche sentì il volto di Marco farsi strada iniziando a leccarle la sua intimità in modo molto veemente. Claudia cercò di non gemere anche se il suo ansimare era molto forte ma soffocato dal rumore dell’acqua. Gli occhi aperti segno di un immenso piacere misto a vergogna. Il non sapere se far proseguire o meno. Domanda che si fece spesso ma alla quale non trovò risposta , almeno non prima l’avvento di un forte orgasmo , rinfrescato dalla tiepida acqua che continuava a bagnare i loro corpi.
Un abbraccio forte, in piedi mamma e figlio intenti e chiusi nella doccia. Quasi a non staccarsi fino a che Marco fece notare a sua mamma che ora toccava a lei aiutarlo. La mano del ragazzo si posizionò sul capo materno che, dopo un poco ferma a pensare, stando in piedi si piegò verso l’intimità di suo figlio iniziando a deliziarlo con del sesso orale. Seppur molto dotato ed anche in larghezza, Claudia si sforzò più che potesse per ingoiare tutto il membro del ragazzo per poi iniziare un classico avanti e dietro con la testa, visto che era piegata e non in ginocchio. Un avanti e dietro passionale, vorticoso e in due minuti Marco eiaculò copiosamente nella bocca di sua madre che cercò di ingoiare il tutto, ma diversi schizzi colarono ugualmente. Spossati , rilassati, finirono di fare quella doccia abbracciati e lavandosi poi a vicenda.
Le due sorelle parlarono poi di quanto accaduto e giorni dopo, prima che la vacanza volgesse al termine, rimasero che dovevano telefonarsi ogni giorni per parlarne; quando erano sole o in casa o altrove.
Tornati in Italia, Claudia e suo figlio nei giorni successivi ebbero effusioni anche in auto; così come anche Nadia e suo figlio in Francia, spesso trovavano il modo di far fronte a quell’accordo al di fuori di casa

FINE

PS cerco persone che vogliano scrivere a quattro mani un racconto mamma e figlio, o più figli.
Non potendo rispondere qua, lasciate se volete una vostra email e vi ricontatterò io.















scritto il
2023-07-07
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