Compiti
di
Vandal
genere
sentimentali
I- Compiti
"Allora, è tutto a posto. Vi lascio soli mentre io vado al lavoro. Mi raccomando Marco"
"Sì., mamma" Lei se ne va lasciandoli a fare i compiti
"Si fa' presto" in meno di mezzora hanno già finito "Ma, andremo piano per l'altra cosa"
Si avvicina, si baciano, prima timidamente, poi tra lingue. Le mani si cercano, i muscoli che guizzano, il desiderio che cresce. I bottoni vengono sciolti, la pelle chiara di MArco è oggetto di tanti baci che sfiorano la pelle. I capezzoli vengono mordicchiati, l'ombelico leccato. Si lascia spogliare. Il desiderio cresce e vuole liberarlo. Cintura slacciata, sbottonatura, zip che si abbassa. Le mutande sono gonfie di pulsante desiderio. Sono nudi, la mano accarezza i testicoli e risale sull’asta. Si baciano, si masturbano piano. Poi, Marco avverte le labbra che si chiudono sul sesso. Chiude gli occhi e si lascia andare all’indietro, godendo come mai non aveva goduto. Esplode ma neanche una goccia finisce sulle lenzuola.
E’ il suo turno, lecca il sesso, ne assapora i contorni, ne sugge l’umore. Ingoia e succhia “Bravo, sei bravo”
Marco non vuole essere da meno e succhia la venuta. Poi si baciano e stringono e comprimono i sessi tra di loro. Sono vuoti ma il sesso è indifferente. Rimangono abbracciati “Ti amo” dice Marco
“Ti amo anche io”
La madre rientra e li vede che stanno chiudendo i libri “Allora, com’è andata?”
“Alla grande. Penso che prenderò un buon voto” risponde Marco
“Non deve essere buono ma ottimo”
“Mamma”
“Dai, che scherzo”
“Domani ancora, stessa ora?”
“Sì” risponde Marco. E non vede l’ora di riprovare l’esperienza
“Allora, ciao Marco, a domani”
“A domani, ciao, Giulio”
"Allora, è tutto a posto. Vi lascio soli mentre io vado al lavoro. Mi raccomando Marco"
"Sì., mamma" Lei se ne va lasciandoli a fare i compiti
"Si fa' presto" in meno di mezzora hanno già finito "Ma, andremo piano per l'altra cosa"
Si avvicina, si baciano, prima timidamente, poi tra lingue. Le mani si cercano, i muscoli che guizzano, il desiderio che cresce. I bottoni vengono sciolti, la pelle chiara di MArco è oggetto di tanti baci che sfiorano la pelle. I capezzoli vengono mordicchiati, l'ombelico leccato. Si lascia spogliare. Il desiderio cresce e vuole liberarlo. Cintura slacciata, sbottonatura, zip che si abbassa. Le mutande sono gonfie di pulsante desiderio. Sono nudi, la mano accarezza i testicoli e risale sull’asta. Si baciano, si masturbano piano. Poi, Marco avverte le labbra che si chiudono sul sesso. Chiude gli occhi e si lascia andare all’indietro, godendo come mai non aveva goduto. Esplode ma neanche una goccia finisce sulle lenzuola.
E’ il suo turno, lecca il sesso, ne assapora i contorni, ne sugge l’umore. Ingoia e succhia “Bravo, sei bravo”
Marco non vuole essere da meno e succhia la venuta. Poi si baciano e stringono e comprimono i sessi tra di loro. Sono vuoti ma il sesso è indifferente. Rimangono abbracciati “Ti amo” dice Marco
“Ti amo anche io”
La madre rientra e li vede che stanno chiudendo i libri “Allora, com’è andata?”
“Alla grande. Penso che prenderò un buon voto” risponde Marco
“Non deve essere buono ma ottimo”
“Mamma”
“Dai, che scherzo”
“Domani ancora, stessa ora?”
“Sì” risponde Marco. E non vede l’ora di riprovare l’esperienza
“Allora, ciao Marco, a domani”
“A domani, ciao, Giulio”
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sulla spiaggia - Sogni & realtàracconto sucessivo
Pillole erotiche. Brevissima
Commenti dei lettori al racconto erotico