Cambiamenti - parte 2

di
genere
dominazione

parte 1 -> https://www.eroticiracconti.it/racconto/86244-cambiamenti-parte-1


E’ mattina inoltrata quando mi sveglio e loro sono ancora in camera, con la porta chiusa, probabilmente a dormire. Mi rivesto, sistemo il divano, vado in bagno a lavarmi la faccia e poi torno in cucina per farmi un caffè.
Mentre attendo che la tazzina si riempa mi tornano in mente tutti gli eventi della giornata e della nottata precedente. Ho ancora una voglia insoddisfatta nel basso ventre e sento chiaramente il sangue riempirmi il cazzo mentre rivedo Maria nuda dopo la doccia o che mi fissa l’erezione.
Esco in giardino per bere il caffè, fumarmi una sigaretta e trovare una sorta di tranquillità. Accendo il telefono e scorro svogliatamente i social. Passano venti, venticinque minuti e poi sento la mano di Leo appoggiarsi sulla mia spalla
“we” dico io stupito come se mi stessi risvegliando per la seconda volta.
Lui mi guarda, sorride in quel suo modo tra il soddisfatto e lo stupito e mi sussurra
“non hai idea di quanto era arrapata ieri Maria.. l’abbiamo fatto appena arrivati in camera ed era eccitatissima.. poi e’ andata a pisciare, e’ tornata ed ha voluto prendermelo in bocca..” sospira “cazzo, stavo dormendo e me la sono trovata con la bocca li.. mai successo nulla di simile, chissà cosa aveva..”
“sarà stato l'alcool” rispondo io di getto e poi, “ o forse era in ovulazione o chissà, forse i discorsi sulle tette che abbiamo fatto” dico e rido.
Ovviamente non chiedo dettagli e lui non aggiunge molto altro, ma si va a fare un caffè e quando torna parliamo del più e del meno per qualche minuto
Maria ci raggiunge in silenzio stringendo tra le mani una tazzina fumante e non mi guarda neanche in volto, ma si siede, come la sera precedente, di fronte a noi. Veste con una maglietta nera, dei pantaloncini corti da calcio bianchi ed un paio di infradito.
Sembra nervosa, irrequieta... Fa oscillare le gambe, gioca con la tazzina, si tocca spesso i capelli e guarda spesso il cellulare.
Faccio per andarmene salutandoli e ringraziandoli per l'ospitalità, ma Leo mi blocca fisicamente con la mano sulla spalla per non farmi alzare.
“dai fermati a pranzo qui che finiamo gli avanzi di ieri” e poi “ io devo andare dal barbiere, ma tu puoi restare qui con Maria senza problemi un’oretta e ti rilassi”
Lei non dice nulla, non interviene e non ci guarda neanche, ma fissa lo schermo del suo smartphone.
Io rifiuto l’offerta cercando di accampare scuse per andarmene e togliermi da quella che sarebbe potuta diventare una situazione decisamente pericolosa, ma lui insiste e, dopotutto, non e’ la prima volta che resto li in sua assenza e non voglio destare sospetti con un atteggiamento mai avuto prima.
“ma dai, tanto se torni a casa ti butti sul divano e perdi la giornata al computer. Fermati qui, mangiamo insieme e dopo pranzo andiamo a trovare Mauretto”
Non posso far altro che accettare l’invito, ringraziarlo e dopo pochi minuti io e Maria siamo soli in casa.
Lei sparisce immediatamente andando in camera a sbrigare qualche faccenda e rifare il letto dopo la notte movimentata mentre io resto, silenzioso, in giardino. Percepisco l’imbarazzo e la tensione che riempe quella casa, ma io ho un paio di carte che, nel profondo del mio cervello, una vocina mi continua a dire di giocarmi per uscire dall'impasse.
Accendo un’altra sigaretta, mi alzo dal divanetto iniziando a camminare lentamente per il giardino e, dopo pochi passi, sono davanti la porta finestra della camera da letto di Leo e, attraverso il vetro, vedo Maria intenta a sistemare i cuscini.
Termina di rassettare il letto e poi, alzando lo sguardo, mi nota e sgrana gli occhi. Le sorrido con un cenno del capo e mi avvicino. Lei resta per qualche secondo interdetta e poi mi apre la finestra.
“mi spiace per ieri, non sapevo fossi in bagno” le dico affrontando di petto l’argomento
Lei arrossisce.
“Ho sbagliato io a non chiudermi dentro. Sapevo che arrivavano ospiti, pensavo di poter fare con comodità, ma poi ci ho messo più del previsto ed ho perso la cognizione del tempo..” cerca di giustificarsi ed io, senza malizia, di metterla a suo agio
“vabbe’ dai Maria, di donne nude ne ho viste. Non mi sono scandalizzato” rido e le offro una sigaretta.
Lei fa due passi verso il giardino avvicinandosi a me, prende quel tubicino di tabacco e lo porta alle labbra.
“ma io sono la ragazza del tuo amico, non dovresti vedermi nuda” dice mentre si accende la sigaretta
“ti senti in imbarazzo ora?” le chiedo
“si” dice “devo dimenticarmi che mi hai visto in quel modo per poterti riguardare in faccia come prima”
Accenno una risata e poi quella vocina nel mio cervello preme l’interruttore che non avrebbe dovuto e fa scattare una molla dentro di me.
“oppure devi provare a non nasconderti troppo e far pace col fatto che la farti vedere e’ normale..dopotutto hai un corpo come tutte le donne”
lei mi fissa e fuma nervosa.
“ad esempio, se usi sempre quei reggiseni e ti nascondi e’ normale che poi, anche solo il farti vedere in costume, ti causa problemi... Prendi Silvia” aggiungo “ lei e’ molto più a suo agio con il suo seno piccolino e va in giro con i capezzoli al vento”
Maria inspira ancora nicotina e soffia fuori un fumo blu che rapidamente si perde nell’aria
“lo so che ieri sera questo discorso ti ha smosso qualcosa” incalzo io “ e forse neanche l’incidente al bagno ti e’ stato indifferente..” la mia voce e’ bassa, come un sussurro, sibillina “farti vedere nuda da me.. da qualcuno che non sia Leo..immaginarti come Silvia..”
Lei risponde “mi stai mettendo in imbarazzo” con voce ferma e l’espressione dura “ a che gioco stai giocando?” domanda come a volermi far capire di smetterla
“nessun gioco” rispondo io “ma ieri sera ti ho sentita quando eravate in camere ed e’ la prima volta che capita..guarda caso proprio dopo esserti fatta vedere nuda e averne parlato..”
Maria getta nel posacenere la sigaretta e si volta “credo sia meglio che tu vada” dice mentre rientra in camera
“Leo lo sa che ti eccita questo?” chiedo io insistendo e lei, continuando a darmi le spalle si ferma.
“lo sa che ieri gemevi in quel modo perche’ era tutto il giorno che ripensavi al fatto che ti ho vista nuda ed a come sarebbe stato essere senza reggiseno e con i capezzoli al vento davanti a tutti?”
vedo il suo corpicino immobile che si muove solo per i respiri profondi
“ lo sa che dopo aver goduto ed esser andata in bagno sei tornata in camera ancora eccitata perche’ mi ha visto sul divano?”
senza darle tregua continuo a punzecchiarla
“lo sa che ora, solo per queste mie parole, ti sei bagnata?”
Termino con un silenzio di qualche secondo in cui inspiro profondamente l’ultimo tiro di sigaretta “ma forse non lo sai neanche tu..” sussurto
Lei si volta, e’ scura in volto e mi guarda con aria di sfida
“e tu invece sai tutto questo, vero?” dice sfidandomi
io sorrido
“si, Maria” rispondo solamente. “lo so perche’ ti ho visto ieri, ti ho sentito stanotte ed ora vedo il tuo corpo e la tua faccia che parlano per te”
Maria mi manda a quel paese senza giri di parole, si volta ed inizia a camminare.
Ormai ho superato ogni limite e ne sono ben consapevole. Non ci metto molto a capire che devo agire, velocemente, giocandomi il tutto per tutto e devo battere il ferro finché caldo.
“Fermati” dico a voce alta, come un ordine
lei si blocca di scatto
“Non voltarti” continuo con lo stesso tono mentre muovo i primi passi dentro la camera da letto raggiungendola
Le sono ad un metro di distanza e la guardo dall’alto in basso i capelli e le spalle.
“ ora ti slaccerò il reggiseno da sotto la maglia e tu lo toglierai” le spiego “ non voglio spogliarti o toccarti, non mi interessa” la tranquillizzo
“ Basta che tu mi dica “Non lo voglio” ed io ti lascerò stare, prenderò le mie cose, me ne andrò e non parleremo mai più di tutto questo”
Lei non fa nulla, non dice nulla.
“annuisci se hai capito” le chiedo mentre muovo l’ultimo passo dietro le sue spalle
La sua testa si muove su e giù una sola volta ed io, senza far passare più di un secondo, infilo le mani sotto la maglietta risalendo lungo la schiena.
Slaccio il reggiseno con lentezza e calma, poi tolgo le mani da lei e faccio un passo indietro.
“Toglilo ora” le ordino
Maria, lentamente ed a fatica, si sfila il reggiseno da sotto la maglietta senza mai spogliarsi e senza mai voltarsi. Lo stringe in mano come a volerlo stritolare ed io le mostro il palmo della mia mano destra proprio davanti al suo volto.
“Dammelo” la esorto.
Lei, meccanicamente, lo fa, e resta con le braccia conserte al petto coprendosi i seni ormai liberi sotto la t-shirt.
Io raccolgo quell’indumento. E’ caldo, di un tessuto spesso, morbido, elastico. Lo piego con cura e lo poggio sul letto.
“ Ora allunga le braccia lungo i fianchi e voltati”
La ragazza continua in quell’ineluttabile soddisfare delle mie richieste, spinta evidentemente da un istinto a cui non riesce ad opporsi.
Lascia cadere le braccia ai lati del suo corpicino e si volta guardando fissa in terra.
Lo sguardo cattivo, l’espressione arrabbiata e cupa sono ormai svaniti.
Io sono di fronte a lei e mi prendo tutto il tempo necessario per squadrarla dalla testa ai piedi analizzandole sopratutto il seno. La maglietta copre abbastanza quelle tette che pero’ la riempiono. Le rotondità sono ben disegnate ed i capezzoli si capisce che sono turgidi e puntano verso di me anche se leggermente verso il basso.
E’ uno spettacolo.. penso tra me e me.
Come promesso non la tocco e non le chiedo di spogliarsi, ma le ordino di guardarmi in faccia.
“Guardami in faccia Maria” la esorto, ma lei resta con gli occhi sul pavimento.
“Maria, guardami in faccia” dico con tono più deciso, secco e voce più alta.
Lei alza il mento e mi fissa per pochi secondi con quegli occhi neri che tante volte ho incrociato negli ultimi dieci anni, ma che mai avevo visto con quell’espressione.
Io annuisco appena e poi faccio un passo indietro.
“Brava” dico con un sussurro “ ora andiamo a farci un caffè”.

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mecenate-words@tutanota.com
scritto il
2023-08-28
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