Prima Punizione

di
genere
dominazione

“punirmi?” mi domanda spaventata
“si Maria” rispondo con fermezza io “ ti avevo espressamente detto di non venire e tu.. neanche 5 minuti dopo hai avuto un orgasmo proprio sulla mia mano”
lei abbassa lo sguardo ed io continuo
“ora, devi imparare che se dico una cosa..o meglio.. se ti ordino qualcosa, tu devi eseguirlo e rispettarlo”
Mi alzo dal divano, mi sfilo i pantaloni e resto di fronte a lei
“e sai perche’ Maria?” domando retorico mentre entrambe le mie mai iniziano a carezzarle il seno da sopra la maglietta.
Non avevo mai toccato un seno cosi grande. Lo afferro, lo palpo delicatamente, lo sollevo appena, lo stringo..bastano pochi tocchi ed il suo respiro aumenta nuovamente.
I miei indici iniziano a disegnare cerchi intorno ai sui capezzoli
“perche’ tu sei una femmina che si e’ sempre nascosta ma ora qui e’ successo qualcosa...e’ successo che io ti ho capita..e’ successo che io ti ho sottomessa ed e’ successo che la tua natura ha preso il sopravvento...”
Lei ora ha gli occhi chiusi mentre io continuo a giocare con il suo seno ed i suoi capezzoli
“e’ successo che hai ancora l’odore del mio cazzo nel naso, e’ successo che ti strusciavi contro la mia mano per godere..come una cagnolina in calore.. e’ successo che ti sei lasciata andare.. e scommetto che ora già senti di voler godere ancora..”
non smetto di toccarla, ma la mia presa si fa sempre più forte
“ed ora succederà che ti toglierai questa maglietta e mi farai vedere quelle tette che hai sempre nascosto e coperto.... succederà che me le offrirai prendendole da sotto come se fossero su un vassoio e succederà che ti inginocchierai qui davanti a me”
Lascio la presa sul suo seno e, facendomi appena più indietro resto a fissarla
“Succede ora Maria” dico come se fossi un generale per darle l’ok a procedere.
Lei afferra il bordo sotto della maglietta e con un gesto semplice si sfila quell’indumento restando completamente nuda.
Resto a fissarla per qualche secondo facendo scorrere gli occhi su quelle mammelle piene e gonfie che cadono verso il basso e che sono disegnate da delle piccole smagliature. I capezzoli sono scuri, non piccoli, ma ben delineati.
“brava..” sussurro io
“ora offrimi quelle tette”
lei mette le mani sotto il seno e lo solleva verso di me. E’ uno spettacolo e l’idea di poter usare quel corpo mi eccita a tal punto che il cazzo mi fa male stretto nelle mutande.
Io mi avvicino, lo tocco e gioco qualche secondo con i capezzoli, ma poi la mia mano destra scende tra le sue gambe
“scommetto che sei già nuovamente bagnata...”
Anulare e medio toccano tra le labbra della sua fica e gli umori mi rendono lucide le falangi che poi mostro ai suoi occhi
“come immaginavo...” esclamo divertito e poi avvicino quelle dita alla sua bocca
“lecca” ordino serio e deciso
Maria non sembra molto convinta, ma io non le lascio modo di pensare e le sfioro le labbra con i polpastrelli.
“lecca, ho detto” rimarco con tono ancor più autoritario e lei tira fuori la punta della lingua ed inizia a carezzarmi le dita.
I movimenti sono lenti ed accurati e pian piano ogni centimetro di pelle viene ripulito. Con il passare dei secondi la ragazza inizia a prenderci gusto e si lascia trasportare da quei gesti ripetitivi e decisamente erotici.
Allontano le dita e continuo a darle ordini
“metti le braccia dietro la schiena come ti ho insegnato prima”
Lei non risponde, ma esegue ed il suo sguardo si alterna tra il mio viso ed il pavimento
“ora conta”
dico solamente mentre pollice ed indice della mia mano destra hanno già afferrato il suo capezzolo e lo stanno stringendo in un pizzico non troppo doloroso
lei sobbalza, evidentemente non si aspettava questo mio gesto ed io stringo appena più forte
“conta Maria” rimarco fissandola.
“uno” dice lei con un piccolo gemito
Lascio la presa ed afferro l’altro capezzolo. Stesso trattamento e stessa forza del precedente
“due”
I miei pizzichi continuano
“tre”
“quattro”
le areole sono raggrinzite, i capezzoli dritti come chiodi e man mano che i numeri aumentano si colorano sempre più di rosso
“nove”
“dieci”
mi fermo.
La osservo “ora ringraziami Maria” dico mentre entrambe le mani si posano sui suoi seni palpandoli vogliose.
“grazie” dice lei mentre fissa il pavimento e, con la bocca semi aperta, respira velocemente.
“ora inginocchiati”
lei esegue mantenendo le braccia dietro la schiena
Il suo volto e’ all’altezza del mio cazzo che, nella sua erezione, riempe i boxer.
“Guarda il mio cazzo” la esorto mentre le poso la mano destra sulla nuca
lei alza gli occhi e fissa l’asta
La lascio cosi per qualche secondo e poi
“dagli un bacio”
lei resta immobile, ma la mia mano spinge la testa verso di me. Non sento opposizione e poco dopo le sue labbra si posano sul tessuto che copre la cappella
Un semplice bacio, ma tengo la sua testa in quella posizione, a contatto..
“hai in bocca il sapore della tua fica..” dico sussurrando “ nel naso l’odore del mio cazzo” lei inspira profondamente.
“tu non godrai piu “ aggiungo togliendole dalla mente ogni idea di un nuovo piacere
“ ma io devo svuotarmi le palle” mi piego in avanti per sussurrare l’ultima frase nel suo orecchio
“e voglio farlo sulle tue tette”.
Mi rialzo, lascio la presa e mi vado a sedere sul divano.
Lei resta immobile, pietrificata, ed io mi sfilo l’intimo mostrandole finalmente il mio sesso gonfio e teso.
“vieni qui” dico senza badare al suo tentennare.
Sono seduto sul bordo del cuscino, il cazzo dritto spicca verso l’alto e la mia mano destra inizia a masturbarlo molto lentamente
Lei si avvicina alzandosi in piedi e poi tornado in ginocchio proprio davanti a me riassume la posizione con le braccia dietro la schiena.
Sorrido, continuo un lento su e giù e le dico
“ora ascoltami bene..” la voce e’ ferma
“ti chinerai in avanti e prenderai il mio cazzo in bocca. Voglio che lo spingi fin dove riesci e che resti ferma in quella posizione. Muoverai la lingua e mi bagnerai di saliva.”
Il ritmo della mia mano aumenta e lei fissa il mio cazzo.
“ al mio segnale toglierai il cazzo dalla bocca, lo prenderai in mano ed inizierai a fare come sto facendo io.... dovrai farmi la migliore sega della mia vita...ti fermerai quando te lo dirò e mi offrirai le tue tette per farmici sborrare sopra”
Lei non risponde ed allora la esorto
“dimmi di si se hai capito”
La mia mano continua a scorrere sull’asta fin quando lei non dice un flebile “si” ed allora mi fermo.
“inizia Maria”
lei si piega in avanti, apre la bocca ed inizia a far scorrere la cappella tra le labbra.
Si spinge in giù fino ad arrivare a due terzi dell’asta e poi si blocca.
Sento le carezze della sua lingua sul glande..e pian piano il mio cazzo si bagna della sua saliva.
Non dico nulla, non mi muovo troppo e solamente poggio la mano destra tra i suoi capelli.
Passano un paio di minuti, forse di più.
“ora tirati su” esclamo e lei, da brava, toglie il cazzo dalla bocca, con la mano destra, inizia a carezzarmi l’asta e masturbarmi.
E’ delicata, ma precisa. Stringe quel tanto che basta per palpare la mia durezza. Scorre dal basso in alto, fino alla cappella. Ruota appena la mano e torna indietro, fino alla base..lentamente aumenta la velocità.
“brava Maria” mi viene spontaneo dire mentre la ragazza del mio amico continua a farmi quella sega che tanto desideravo. Nel frattempo ho iniziato a palparle il seno, sempre più violentemente, stringendolo, pizzicandolo, strizzandolo..
Lei e’ concentrata su di me, sul mio piacere, sul mio cazzo.
“basta”
Esclamo io dopo una decina di minuti e lei si ferma
“ offrimi quelle tette” dico io ricordandole il da farsi.
Lei inarca la schiena, mette le mani sotto il seno e lo solleva.
Io afferro il cazzo ed inizio a masturbarmi velocemente mentre dirigo la cappella prima verso la sua faccia e poi verso il suo seno.
Duro poco, un minuto forse, e poi sento l’orgasmo salirmi dalle palle fin sulla punta dell’asta.
Inizio a schizzare il seme su di lei colpendo, sotto l’impulso di spasmi non controllati, il seno, il collo, il mento.
Due, tre fiotti molto potenti e colmi di liquido bianco le rigano la pelle e poi altri quattro, cinque schizzi meno vigorosi completano il quadro.
Maria ha chiuso gli occhi e mi godo l’immagine della ragazza del mio amico piena del mio seme, eccitata come una cagna ed a mia completa disposizione mentre le ultime gocce scendono su di lei.
Il battito rallenta.
Mi muovo appena per avvicina il glande alla bocca di lei e, senza dirle nulla, le faccio scorrere la punta con le ultime gocce del mio seme sulle labbra.
“ora sei mia” sussurro come a rimarcare la sua proprietà.


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mecenate-words@tutanota.com

scritto il
2023-10-08
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