Tutti e tre insieme
di
Mec's Words
genere
dominazione
Passano alcune ore di silenzio. Ripenso a quello che e’ successo, a Maria, a Leo.
Torno a casa, mi infilo sotto la doccia ancora estremamente eccitato per l’esperienza mattutina, ma anche tremendamente in colpa per aver mancato di rispetto al mio amico.
Passa lentamente il pomeriggio e poi mi arriva un messaggio di Leo
“Ho quel chianti, vieni da noi per cena?”
non ci metto molto a rispondere un “si”, ma mi domando il motivo di quella richiesta dato il modo in cui mi aveva cacciato di casa solo poche ore prima. In realtà mi do anche una risposta, ma l’idea e’ talmente eccitante che faccio fatica a crederla vera.
Mi preparo, esco ed alle 20 suono il citofono di casa Leo.
Mi accoglie Maria con cui ci scambiamo degli sguardi confusi ed interrogativi e Leo mi saluta da in fondo al corridoio dicendo di essere in ritardo e di dover andare a farsi una doccia.
Guardo ancora la ragazza ed entrambi capiamo che quella e’ una scusa per lasciarci soli..
Dopo un primo momento di imbarazzo iniziamo a parlare, sottovoce
“sa tutto?” le chiedo io
“ mi ha detto che gli hai detto di avermi guardato le tette ed il culo, ma io non ho detto altro” risponde
annuisco
“e’ strano.. mi ha cacciato di casa ed ora mi invita e ci lascia soli”
“si. E’ stato strano tutto il pomeriggio” risponde lei
“gli hai fatto la sega?” domando ricollegandomi all’ordine che le avevo dato a cui non avevo ricevuto risposta
“si” ammette lei guardando poi verso il basso
“e’ venuto in bagno ed aveva gia’ il cazzo dritto.. e’ durato 3 minuti tanto era eccitato”
sorrido..
“bene Maria” dico io ed allungo una mano palpandole il culo
lei si ritrae appena, ma poi mi fissa
“stamattina.. non mi ero mai sentita cosi”
“lo so, quella sei tu..” continuo a toccarle il culo
“e lo sarai sempre con me”
lei non risponde e dal bagno continua ad arrivare il rumore dell’acqua che scorre nella doccia
lascio la presa dal suo sedere, mi apro la zip dei pantaloni e tiro fuori il cazzo
“inginocchiati e baciamelo”
le ordino
Lei mi fissa per un attimo, poi si abbassa e poggia le sue labbra sul mi sesso a riposo.
Continua a dare dei piccoli baci a stampo e l’asta inizia a prendere vita gonfiandosi progressivamente.
“basta” le ordino togliendole il gioco dalla bocca e mi ricompongo.
Restiamo in silenzio, lei che finisce di preparare la cena e la tavola, io sul divano a guardarla e, una decina di minuti dopo, Leo esce dal bagno.
Mi fissa, fissa lei ed iniziamo a parlare del piu e del meno.
Ci sediamo a tavola.
Io prendo il mio posto a capotavola e loro ai miei lati, uno di fronte l’altro.
Leo stappa il vino e la cena e’ ancora fumante nella padella quando decido di iniziare il gioco che il mio amico ha chiaramente intenzione di fare
“mi metto comodo” dico alzandomi e togliendomi le scarpe e poi, verso di lei “anche tu puoi farlo, tanto qui siamo tra amici”
lei sgrana gli occhi.
Indossa una canottiera bianca, un paio di leggings da palestra e sotto un reggiseno sportivo e delle infradito
Abbiamo tutti e tre capito a cosa io mi stia riferendo ed il silenzio scende in quella stanza.
Mi rimetto seduto ed insisto
“Maria, credo che anche Leo sia d'accordo nel farti stare più comoda possibile, non vergognarti..” lei ha l’espressione tesa, impaurita.
Lui pero’ si intromette
“ ma si, dai. Tanto siamo tra noi” dice sorridente guardandola.
Questa frase chiarisce, definitivamente, tutto quello che avevo solo immaginato e una scossa parte dal mio cervello e raggiunge la punta del cazzo.
Maria annuisce, ma non risponde. Guarda lui, poi guarda me che, serio le sussurro “fallo”.
La ragazza si alza, infila le mani sotto la canottiera, armeggia con il suo reggiseno e pochi istanti dopo la vedo poggiare quell’indumento sul tavolo e sedersi con le tette libere ed i capezzoli turgidi.
Quell'immagine e quella situazione mi eccitano a tal punto che il cazzo mi si gonfia sotto i pantaloni e sento il tessuto tirare.
“Bene Maria, ora si che starai meglio” dico io ridendo appena e le guardo quei seni dondolare lentamente mentre lei riprende il suo posto alla mia sinistra.
Restiamo in silenzio, Leo versa il vino a tutti ed io propongo un brindisi a quella cena.
Inizio a parlare della festa del giorno precedente, di alcuni amici che non c’erano e faccio in modo che la tensione si abbassi. Mangiamo, beviamo, il tempo scorre, stappiamo un’altra bottiglia e l’alcool comincia ad entrare in circolo.
Siamo ormai al caffè quando decido di riprendere quel gioco iniziato 30 minuti prima.
“Leo” dico rivolto a lui “ stamattina ho visto Maria che aveva un postura molto gobba e le ho insegnato un trucchetto per stare dritta con la schiena.”
“ a si?” domanda lui non capendo le mie parole.
“si” sorrido e poi rivolto a lei “ dai Maria , alzati e fai vedere a Leo questo metodo infallibile”
Lei e’ rossa in volto, tentenna, ma poi esegue il mio ordine.
La vediamo mettersi di fianco al tavolino, portare le braccia dietro la schiena ed assumere la posizione che le avevo insegnato.
I suoi seni sono completamente esposti e sembrano esplodere dentro quella canottiera.
Mi alzo, lentamente mi porto dietro di lei e le afferro con la destra i polsi tirando appena verso l’alto.
Lei emette un piccolo suono ed io fisso il mio amico
“hai visto come sta meglio cosi?”
chiedo con finto interesse mentre vedo lui che le guarda i capezzoli e balbetta un “si”
“certo, con questo petto viene naturale ingobbirsi un po..” continuo io “ ma seguire un addestramento per restare dritta con la schiena puo aiutare..·
Sono entrambi confusi ed io lascio la presa su di lei sfiorandole il culo per poi afferrarle con decisione i fianchi
“anche qui dovresti aprire un po”
Sto toccando Maria proprio davanti il suo ragazzo che mi guarda e non dice nulla
“Leo, puoi venire qui?” gli chiedo sorridendo e lui, con imbarazzo, mi dice che preferisce restare seduto.
“Ti sei eccitato a vederla cosi?” domando a mo di battuta e lui annuisce con un sorriso ebete in volto
rivolgendomi a Maria
“ e tu ti sei eccitata?” le domando tenendole le mani sui fianchi.
“no, mi vergogno” mi dice secca ed acida, al che io replico
“devo controllare?”
lei deglutisce
“no, ti prego” mi sussurra, ma Leo puo’ ascoltare
“allora non mi dire cazzate” esclamo con fermezza e le do una sculacciata che rimbomba nella stanza.
Il suo ragazzo non mi dice nulla e ci guarda.
Lei resta ferma, in silenzio, esponendoci i seni.
“sei eccitata?” domando nuovamente facendo il giro e fissandola
Lei abbassa lo sguardo e, a bocca chiusa, dice di si.
Il suono e’ impercettibile per me, figurarsi per il mio amico..
“ok, mi hai costretto” dico senza alcuna rabbia
“Leo, sai bene che non sopporto le cazzate e le prese in giro” dico a lui “ qui, Maria, sta facendo entrambe le cose e vorrei conoscere la verità” faccio un attimo di pausa “ ora le infilerò una mano nelle mutande e le toccherò la fica.. l’alternativa e’ che vieni qui tu e lo fai tu”
“sono eccitata, si” dice lei quasi urlando rendendosi conto della situazione, ma e’ tardi
“Leo, decidi ora” insisto io ignorandola e lui, forse con una reazione istintiva si alza
Il suo cazzo gonfio tende i pantaloncini rossi che indossa ed io sorrido dicendogli “sei bello duro..” mente mi passa di fianco e si mette davanti a Maria
“Ora mettile una mano nelle mutande” ordino e lui, docile ed eccitato, esegue
Lei chiude gli occhi mentre il mio amico infila le sue dita sotto quei tessuti.
“Scorri con medio ed anulare tra le labbra” dico continuando a guidarlo in quel semplice gesto
“dimmi cosa senti”
“e’ calda” dice lui a bassa voce “ ed e’ molto bagnata.. le dita scorrono ed entrano dentro senza fare forza”
Lei ha ancora gli occhi chiusi, ma il petto le si gonfia ad ogni respiro sempre piu profondo
“continua” dico a lui mentre mi sposto dietro di lei e le afferro le braccia immobilizzandola
“e’ un lago” mi dice lui sempre più eccitato e sento lei iniziare a trattenere il respiro.
“ora continua a guardami” gli ordino
lui esegue e mi guarda con degli occhi che mai avevo visto prima
“ecco l’effetto che le faccio” gli dico con tono molto serio “ e guardati il cazzo.. questo e’ l’effetto che fa a te vederla tra le mie mani”
lui non distoglie lo sguardo, continua a masturbarla e lei inizia ad ansimare
“io non andrò oltre perché voglio che siate consapevoli. Ora me ne vado, voi vi parlate e poi mi mandate un messaggio per farmi sapere se accettate tutto questo e le mie regole o se la smettiamo qui”
restiamo un attimo in silenzio con il solo respiro di lei, sempre più veloce, a scaldare l’atmosfera
Lascio la presa e, dopo aver raccolto le mie cose ed essermi rimesso le scarpe, me ne vado.
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mecenate-words@tutanota.com
Torno a casa, mi infilo sotto la doccia ancora estremamente eccitato per l’esperienza mattutina, ma anche tremendamente in colpa per aver mancato di rispetto al mio amico.
Passa lentamente il pomeriggio e poi mi arriva un messaggio di Leo
“Ho quel chianti, vieni da noi per cena?”
non ci metto molto a rispondere un “si”, ma mi domando il motivo di quella richiesta dato il modo in cui mi aveva cacciato di casa solo poche ore prima. In realtà mi do anche una risposta, ma l’idea e’ talmente eccitante che faccio fatica a crederla vera.
Mi preparo, esco ed alle 20 suono il citofono di casa Leo.
Mi accoglie Maria con cui ci scambiamo degli sguardi confusi ed interrogativi e Leo mi saluta da in fondo al corridoio dicendo di essere in ritardo e di dover andare a farsi una doccia.
Guardo ancora la ragazza ed entrambi capiamo che quella e’ una scusa per lasciarci soli..
Dopo un primo momento di imbarazzo iniziamo a parlare, sottovoce
“sa tutto?” le chiedo io
“ mi ha detto che gli hai detto di avermi guardato le tette ed il culo, ma io non ho detto altro” risponde
annuisco
“e’ strano.. mi ha cacciato di casa ed ora mi invita e ci lascia soli”
“si. E’ stato strano tutto il pomeriggio” risponde lei
“gli hai fatto la sega?” domando ricollegandomi all’ordine che le avevo dato a cui non avevo ricevuto risposta
“si” ammette lei guardando poi verso il basso
“e’ venuto in bagno ed aveva gia’ il cazzo dritto.. e’ durato 3 minuti tanto era eccitato”
sorrido..
“bene Maria” dico io ed allungo una mano palpandole il culo
lei si ritrae appena, ma poi mi fissa
“stamattina.. non mi ero mai sentita cosi”
“lo so, quella sei tu..” continuo a toccarle il culo
“e lo sarai sempre con me”
lei non risponde e dal bagno continua ad arrivare il rumore dell’acqua che scorre nella doccia
lascio la presa dal suo sedere, mi apro la zip dei pantaloni e tiro fuori il cazzo
“inginocchiati e baciamelo”
le ordino
Lei mi fissa per un attimo, poi si abbassa e poggia le sue labbra sul mi sesso a riposo.
Continua a dare dei piccoli baci a stampo e l’asta inizia a prendere vita gonfiandosi progressivamente.
“basta” le ordino togliendole il gioco dalla bocca e mi ricompongo.
Restiamo in silenzio, lei che finisce di preparare la cena e la tavola, io sul divano a guardarla e, una decina di minuti dopo, Leo esce dal bagno.
Mi fissa, fissa lei ed iniziamo a parlare del piu e del meno.
Ci sediamo a tavola.
Io prendo il mio posto a capotavola e loro ai miei lati, uno di fronte l’altro.
Leo stappa il vino e la cena e’ ancora fumante nella padella quando decido di iniziare il gioco che il mio amico ha chiaramente intenzione di fare
“mi metto comodo” dico alzandomi e togliendomi le scarpe e poi, verso di lei “anche tu puoi farlo, tanto qui siamo tra amici”
lei sgrana gli occhi.
Indossa una canottiera bianca, un paio di leggings da palestra e sotto un reggiseno sportivo e delle infradito
Abbiamo tutti e tre capito a cosa io mi stia riferendo ed il silenzio scende in quella stanza.
Mi rimetto seduto ed insisto
“Maria, credo che anche Leo sia d'accordo nel farti stare più comoda possibile, non vergognarti..” lei ha l’espressione tesa, impaurita.
Lui pero’ si intromette
“ ma si, dai. Tanto siamo tra noi” dice sorridente guardandola.
Questa frase chiarisce, definitivamente, tutto quello che avevo solo immaginato e una scossa parte dal mio cervello e raggiunge la punta del cazzo.
Maria annuisce, ma non risponde. Guarda lui, poi guarda me che, serio le sussurro “fallo”.
La ragazza si alza, infila le mani sotto la canottiera, armeggia con il suo reggiseno e pochi istanti dopo la vedo poggiare quell’indumento sul tavolo e sedersi con le tette libere ed i capezzoli turgidi.
Quell'immagine e quella situazione mi eccitano a tal punto che il cazzo mi si gonfia sotto i pantaloni e sento il tessuto tirare.
“Bene Maria, ora si che starai meglio” dico io ridendo appena e le guardo quei seni dondolare lentamente mentre lei riprende il suo posto alla mia sinistra.
Restiamo in silenzio, Leo versa il vino a tutti ed io propongo un brindisi a quella cena.
Inizio a parlare della festa del giorno precedente, di alcuni amici che non c’erano e faccio in modo che la tensione si abbassi. Mangiamo, beviamo, il tempo scorre, stappiamo un’altra bottiglia e l’alcool comincia ad entrare in circolo.
Siamo ormai al caffè quando decido di riprendere quel gioco iniziato 30 minuti prima.
“Leo” dico rivolto a lui “ stamattina ho visto Maria che aveva un postura molto gobba e le ho insegnato un trucchetto per stare dritta con la schiena.”
“ a si?” domanda lui non capendo le mie parole.
“si” sorrido e poi rivolto a lei “ dai Maria , alzati e fai vedere a Leo questo metodo infallibile”
Lei e’ rossa in volto, tentenna, ma poi esegue il mio ordine.
La vediamo mettersi di fianco al tavolino, portare le braccia dietro la schiena ed assumere la posizione che le avevo insegnato.
I suoi seni sono completamente esposti e sembrano esplodere dentro quella canottiera.
Mi alzo, lentamente mi porto dietro di lei e le afferro con la destra i polsi tirando appena verso l’alto.
Lei emette un piccolo suono ed io fisso il mio amico
“hai visto come sta meglio cosi?”
chiedo con finto interesse mentre vedo lui che le guarda i capezzoli e balbetta un “si”
“certo, con questo petto viene naturale ingobbirsi un po..” continuo io “ ma seguire un addestramento per restare dritta con la schiena puo aiutare..·
Sono entrambi confusi ed io lascio la presa su di lei sfiorandole il culo per poi afferrarle con decisione i fianchi
“anche qui dovresti aprire un po”
Sto toccando Maria proprio davanti il suo ragazzo che mi guarda e non dice nulla
“Leo, puoi venire qui?” gli chiedo sorridendo e lui, con imbarazzo, mi dice che preferisce restare seduto.
“Ti sei eccitato a vederla cosi?” domando a mo di battuta e lui annuisce con un sorriso ebete in volto
rivolgendomi a Maria
“ e tu ti sei eccitata?” le domando tenendole le mani sui fianchi.
“no, mi vergogno” mi dice secca ed acida, al che io replico
“devo controllare?”
lei deglutisce
“no, ti prego” mi sussurra, ma Leo puo’ ascoltare
“allora non mi dire cazzate” esclamo con fermezza e le do una sculacciata che rimbomba nella stanza.
Il suo ragazzo non mi dice nulla e ci guarda.
Lei resta ferma, in silenzio, esponendoci i seni.
“sei eccitata?” domando nuovamente facendo il giro e fissandola
Lei abbassa lo sguardo e, a bocca chiusa, dice di si.
Il suono e’ impercettibile per me, figurarsi per il mio amico..
“ok, mi hai costretto” dico senza alcuna rabbia
“Leo, sai bene che non sopporto le cazzate e le prese in giro” dico a lui “ qui, Maria, sta facendo entrambe le cose e vorrei conoscere la verità” faccio un attimo di pausa “ ora le infilerò una mano nelle mutande e le toccherò la fica.. l’alternativa e’ che vieni qui tu e lo fai tu”
“sono eccitata, si” dice lei quasi urlando rendendosi conto della situazione, ma e’ tardi
“Leo, decidi ora” insisto io ignorandola e lui, forse con una reazione istintiva si alza
Il suo cazzo gonfio tende i pantaloncini rossi che indossa ed io sorrido dicendogli “sei bello duro..” mente mi passa di fianco e si mette davanti a Maria
“Ora mettile una mano nelle mutande” ordino e lui, docile ed eccitato, esegue
Lei chiude gli occhi mentre il mio amico infila le sue dita sotto quei tessuti.
“Scorri con medio ed anulare tra le labbra” dico continuando a guidarlo in quel semplice gesto
“dimmi cosa senti”
“e’ calda” dice lui a bassa voce “ ed e’ molto bagnata.. le dita scorrono ed entrano dentro senza fare forza”
Lei ha ancora gli occhi chiusi, ma il petto le si gonfia ad ogni respiro sempre piu profondo
“continua” dico a lui mentre mi sposto dietro di lei e le afferro le braccia immobilizzandola
“e’ un lago” mi dice lui sempre più eccitato e sento lei iniziare a trattenere il respiro.
“ora continua a guardami” gli ordino
lui esegue e mi guarda con degli occhi che mai avevo visto prima
“ecco l’effetto che le faccio” gli dico con tono molto serio “ e guardati il cazzo.. questo e’ l’effetto che fa a te vederla tra le mie mani”
lui non distoglie lo sguardo, continua a masturbarla e lei inizia ad ansimare
“io non andrò oltre perché voglio che siate consapevoli. Ora me ne vado, voi vi parlate e poi mi mandate un messaggio per farmi sapere se accettate tutto questo e le mie regole o se la smettiamo qui”
restiamo un attimo in silenzio con il solo respiro di lei, sempre più veloce, a scaldare l’atmosfera
Lascio la presa e, dopo aver raccolto le mie cose ed essermi rimesso le scarpe, me ne vado.
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