Primo appuntamento - Ispezione

di
genere
dominazione

Passano alcuni giorni di silenzio in cui le solite chat con Leo, piene di messaggi, restano invece vuote. Non ricevo neanche una telefonata fino a domenica 13 maggio quando, proprio nel momento in cui sto rientrando a casa dopo un lungo giro in moto, il mio telefono squilla.
E’ un messaggio del mio amico che mi chiede di passare da lui per cena.
Sono piuttosto innervosito dal silenzio dei giorni precedenti e rispondo secco
“Leo, come vi ho detto io mi aspetto un messaggio con scritto chiaramente se accettate di continuare quanto iniziato il primo maggio. Non voglio parlarne o leggere 10 righe. Voglio un Si o un No da entrambi”
non faccio in tempo ad inviarlo che mi arriva una risposta da lui
“Si”
passano pochi secondi ed anche lei mi scrive lo stesso “Si”
risposta scontata, per certi versi, ma volevo essere sicuro della loro scelta e volevo che loro stessi ne fossero consapevoli.
Sento l’eccitazione invadermi, parcheggio la moto e salgo rapidamente in casa. Mentre mi preparo la cena molti pensieri mi riempiono la testa.
Mi trovo davanti ad una tela bianca.. Maria e’ una donna che sta scoprendo la sua sessualità repressa (o forse mai analizzata) mentre Leo sta vedendo realizzarsi quella situazione su cui sono anni che sicuramente si masturba. Io... io sto entrando in loro e prendendo le redini della situazione.
Non voglio procedere con fretta, non voglio intimorirli o rovinare gli anni di conoscenza e questa incredibile occasione... decido quindi di frenare le mie smanie e vado avanti a piccoli passi.
Leo e’ un professore di liceo, solitamente la mattina non e’ mai a casa. Maria lavora come commessa in un negozio in centro e alterna turni pomeridiani a turni mattutini. Io ho la fortuna di poter lavorare da remoto, senza orari e senza grandi vincoli.
“Maria” scrivo a lei “domattina sei libera?”
lei risponde con un “si”
“allora verro’ alle 09:30 da te”
“ok” e’ la sua semplice risposta

Ore 09:30. suono il citofono di casa di Maria, lei mi apre, e dopo pochi secondi sono dentro quell’appartamento cosi’ familiare.
La ragazza indossa un paio di jeans ed una maglietta. Io la guardo, sorrido beffardo e poi, senza neanche salutare.
“Oggi ti ispeziono Maria” le dico fissandola
Lei resta immobile, mi guarda con aria interrogativa e quindi, avvicinandomi, le spiego
“ti spoglierò completamente, ti guarderò ogni centimetro di pelle, ti infilerò le dita in ogni buco e mi assicurerò che tutto sia di mio gradimento”
lei ora sgrana gli occhi, ma non le do tempo di formulare un pensiero
“dimmi di si se hai capito” le ordino con un sussurro nell’orecchio destro
Lei pronuncia quel si con timore e paura, ma tanto mi basta per mettere le mani sul bottone dei jeans ed aprirlo.
Con gesti lenti ma decisi le sfilo i pantaloni, i calzini bianchi e le mutandine anch’esse bianche. Prendendo il sotto della maglietta sollevo anche quell’indumento e poi, per ultimo, le tolgo il reggiseno.
In un paio di minuti lei si ritrova completamente nuda davanti a me e, senza che io dica nulla, intreccia le braccia dietro la schiena.
Annuisco sussurrandole un “brava, impari in fretta..” e poi inizio l’ispezione.
Le mie mani si posano sulle sue spalle, le carezzano e lentamente salgono sul collo.
La sua pelle e’ calda, delicata, soffice, compatta.
Il pollice della mano destra scorre sul labbro inferiore
“bocca socchiusa Maria, non serrata” dico mentre la tocco e lei esegue mostrandomi appena i denti bianchi.
Le mie mani scendono poi verso il basso, sul petto, fino a raggiungere quei seni enormi che puntano verso il pavimento.
Con le dita seguo le linee delle smagliature, traccio dei cerchietti, disegno figure e poi raggiungo i capezzoli che sono già duri come chiodi.
Li stuzzico, ci gioco e delicatamente li pizzico. Lei resta ferma, ma respira profondamente ed ha gli occhi socchiusi come a volersi godere ogni singolo tocco, ogni singolo momento.
Le mani palpano quelle tette, le stringono e poi le sollevano lasciandole infine ricadere pesantemente.
Una, due tre volte..
“queste tette mi faranno divertire Maria..” dico prima di piegarmi appena in avanti, prendere il capezzolo destro tra le labbra e succhiarlo con forza ed infine leccarlo.
Mi allontano appena e continuo poi la mia analisi.
Le tocco i fianchi, la schiena, l’addome sfiorandola appena con movimenti lenti e ciclici fin quando poi, scendendo, non arrivo sul monte di venere.
Maria si e’ completamente rasata poco prima e carezzo quel pube liscio con la mano destra arrivando a toccarle il clitoride. Lei emette un suono flebile e noto che quel bottoncino e’ gonfio e sporge creando un rigonfiamento caldo sotto le mie dita.
“sei già cosi’ eccitata?” domando retoricamente mentre medio ed anulare vanno sulle labbra esterne e, carezzandole, si bagnano dei suoi umori
“si” risponde lei evitando di fare lo stesso errore di quella sera ed io rido appena
“lo sento Maria...” e poi ordino “allarga appena le gambe, devo poterti toccare senza problemi”
lei esegue ed io posso più facilmente poggiarle una mano sul sesso ed iniziare ad infilarle le dita in quel buco caldo e completamente lubrificato.
L’indice della sinistra disegna dei cerchietti sul clitoride, mentre la destra sfrega sulle labbra e, pian piano, spinge dentro due dita.
Lei muove appena il bacino come per spingerlo verso di me e dalla bocca socchiusa dei piccoli gemiti escono e raggiungono le mie orecchie. E’ un piacere sentire quei suoni e percepire quel corpo cosi eccitato.
“mi piace tu sia rasata ed ordinata” le dico senza smettere di toccarla
“e mi piace anche che sei sempre eccitata come una cagnolina..”
la masturbo senza ritegno e lei ansima sempre più rumorosamente piegando le ginocchia e muovendo ritmicamente il bacino come in una danza.
Continuo a giocare con lei per qualche minuto e, poco prima di farle raggiungere l’orgasmo, mi fermo.
Stacco le mani completamente piene dei suoi umori dalla fica e le ordino, senza darle il tempo di capire nulla, di voltarsi e piegarsi in avanti.
Lei e’ velocissima nell’esaudire il mio desiderio e si gira su se stessa piegandosi poi in avanti e concedendomi una vista completa sul suo culo.
Sono estasiato da quella visione e da come le sue tette penzolino verso il pavimento.
L’oggetto della mia ispezione e’ pero’ ora il culo e lo inizio a palpare con forza e mi concedo il lusso anche di dare 2 schiaffi per natica. Lei geme, ansima..
“sei soda” dico stringendo la pelle tra le dita e poi allargo le natiche per vederle il buchetto.
“ma sei chiusa qui, vero?” domando mentre il pollice della destra sta carezzandole l’ano.
“si” dice lei con voce tremante e percepisco come la vergogna sia in realta’ mescolata ad un’eccitazione che non riesce a controllare.
“ ti aprirò io” esclamo mentre la punta del dito spinge appena per entrare ed i muscoli del suo fondo schiena, per tutta risposta, si contraggono chiudendo ancor di più l’ingresso.
“ma non ora, stai tranquilla” esclamo sentendo quella tensione.
Lasciandola in quella posizione e rimanendole dietro apro la zip dei miei pantaloni e tiro fuori il cazzo che ormai e’ duro e gonfio.
Afferro l’asta con la destra e faccio si che la cappella rossa punti sulla sua fica. Appoggio appena il glande e lo faccio scorrere sulle labbra bagnandolo del suo piacere.
Lei spinge il bacino appena indietro come a voler far entrare il mio cazzo dentro, ma io mi ritraggo
“non ora” rispondo solo e continuo a carezzarle la fica con la punta del pene.
“devi sempre essere cosi liscia Maria” dico “ non voglio sentire la ricrescita dei peli sulla cappella”
lei e’ ormai rossa in volto anche per la posizione non proprio comoda, ma dice un “si” decisamente molto eccitato e rassegnato.
Muovo il glande verso l’alto fino a poggiarlo sul buchetto.
“senti il calore” le dico e poi spingo appena “senti quanto deve allargarsi il tuo culo per prenderlo dentro..” continuo a strusciarle la cappella tra le natiche.
“ti addestrerò a godere anche prendendolo in culo” le dico poi mentre mi stacco da lei.
“Ora voltati, inginocchiati”
Ordino senza più troppa delicatezza e lei esegue con una rapidità che mi sorprende nuovamente e mi fa capire quanto voglia soddisfarmi.
Io sono in piedi e lei, in ginocchio davanti a me, ha la faccia davanti al mio cazzo.
“bacialo” le ordino
Lei prima poggia le labbra a stampo sul glande, ma poi tira fuori la lingua ed inizia a leccare e succhiare.
La lascio fare per qualche secondo e poi la fermo.
“chi ti ha detto di farmi un pompino?” le urlo
“sei cosi’ eccitata che non sai fermarti? Io ti ho chiesto solo un bacio sul cazzo Maria..”
lei e’ pietrificata, ma ha capito che deve dirmi la verità
“scusami, si, sono molto eccitata” dice “voglio leccarlo e voglio che mi scopi”
io scoppio a ridere e poi
“quello che voi tu non conta nulla Maria” dico serio “ e se non fai la brava schiavetta tu questo cazzo non lo prendi da nessuna parte”
Lei mi guarda dal basso in alto, proprio dietro la mia asta
“si” sussurra, ma a me non basta
“devi dire si Padrone, Maria”
lei sgrana gli occhi, ma dopo pochi secondi
“si... si Padrone”
Mi rimetto il cazzo nei pantaloni e la guardo con superiorità.
“ora cammina a 4 zampe fino alla camera da letto e sali sul materasso”
lei mi fissa, annuisce, “si Padrone” dice e poi inizia a gattonare e mostrandomi quel culo nudo e quelle tette che penzolano ed oscillano.


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mecenate-words@tutanota.com
scritto il
2023-11-03
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