Il dopo

di
genere
dominazione

Gli istanti successivi sono concitati.
Il mio telefono inizia a squillare, lo raccolgo dalla tasca dei pantaloni. E’ Leo.
“sto tornando, mi fermo all’enoteca sotto casa, che vino prendo?”
“un Chianti” dico di fretta e poi saluto
Per fortuna che quell’uomo non ha mai preso una decisione da solo in vita sua, dico tra me e me mentre fisso Maria
“tra cinque minuti sarà qui” le dico e la fisso con un mezzo sorriso.
Lei si alza in piedi sgranando gli occhi e forse rendendosi per la prima volta conto di cosa e’ successo, di cosa ha fatto, di cosa abbiamo fatto.
Io sono molto più tranquillo e cerco di farle capire che e’ inutile preoccuparsi. Usando un tono di voce sicuro e rassicurante le dico esattamente quello che deve fare convinto che lei, con un copione da seguire, non si faccia prendere dal panico.
“Ora vai in camera, prendi tutti i vestiti che ti servono e ti chiudi in bagno. Voglio che ti massaggi il seno con il mio sperma e che mi mandi una foto. Quando hai finito ti infili in doccia e ti lavi. Poi ti vesti con calma e ci troverai fuori a fumarci una sigaretta e parlare. Io so cosa sei.. lui no.”
lei risponde
“ e’ stato un errore, non ti mando cazzo e vado a lavarmi per togliermi sto schifo da dosso, stronzo”
Io la fisso e la lascio sfogare in quel modo senza replicare. Inutile discutere...ha bisogno di trovarsi da sola per riflettere, lo capisco.
Mi rivesto mentre lei scappa via, prende le sue cose e si nasconde in bagno, chiudendo la porta a chiave.
Porto la tazzina in cucina, sistemo i cuscini sul divano e mi incammino verso l’esterno a passo lento. Neanche il tempo di fare 3 tiri di sigaretta e sento la porta di casa aprirsi e Leo mi raggiunge poco dopo.
“Maria?” mi domanda senza neanche salutarmi
“ sta in bagno da 2 ore.. ma e’ sempre cosi lenta?” domando
Sto fingendo, ma non mi sento in colpa perché lui, Leo, non e’ il classico ragazzo geloso.. lo conosco da molto tempo, so come e’ fatto..
“si, sempre” risponde facendo spallucce e sorridendo.
Mi squilla il telefono. Telegram. Maria.
Il suo seno fotografato dallo specchio e’ leggermente lucido, sporco di quello che sono sicuro essere il mio seme.
I capezzoli sono dritti e la pelle tesa e’ leggermente arrossata.
Annuisco, salvo la foto e metto via lo smartphone.
“comunque stamattina l’ho vista radiosa” dico prendendo il discorso da lontano “ secondo me ieri sera non le e’ bastato”
rido, fumo, gli faccio capire che parlo della scopata e lui si siede sul divanetto.
Io resto in piedi e lo guardo con un sorriso ricambiato, quasi complice.
“perché?” chiede lui “avrà fatto le pulizie tutto il tempo e tu ti sarai annoiato qui fuori da solo, no?” fa un attimo di pausa e poi mi pone una domanda che intuisco provenire dalla sua più intima curiosità “ ma lo dici perché hai notato qualcosa?”
“no, nulla.” replico io d’istinto. Poi aggiungo con un velo di mistero “Non ha fatto le pulizie ma abbiamo parlato e mi e` sembrata un po diversa dal solito..”
lui non risponde, si aspetta altro da me. Provo a troncare il discorso, vorrei non sbattergli in faccia che ho sborrato sulle tette della sua ragazza appena 10 minuti prima...
“sta arrivando la primavera, la sentiamo tutti questa voglia nell’aria, no?” esclamo ridendo
Leo invece mi fissa con aria interrogativa
“ma si dai, non farmi dire cose di cui poi mi pento e finiamo per litigare come quando ho detto che mi sarei scopato tua cugina..”
e’ sempre più attento, ma non noto preoccupazione nel suo sguardo e la sua postura e’ protesa in avanti e denota un interesse..
“sono sicuro che non litighiamo” dice annuendo
io espiro con forza e inizio a parlare..
“ho visto che si accarezzava i fianchi ed il seno davanti lo specchio. Stavo qui a fumare, camminavo e pensavo..poi ho buttato un occhio in camera e l’ho vista dalla finestra...”
Leo mi fissa “e?”
“ no nulla, non e’ successo nulla ma lei mi ha visto che la stavo guardando... me ne sono andato a farmi un caffe... non volevo essere indiscreto o vederla in pose sconvenienti, credimi...” faccio un attimo di pausa
“ma poi lei mi ha raggiunto, e’ restata in piedi davanti a me, mi ha fatto delle domande e mi ha fissato il pacco un paio di volte”
Lui sgrana gli occhi
“ma si, dai. Le sarà caduto l’occhio perché l’hai lasciata con la voglia ieri sera ed e’ stato involontario.. lo fai anche tu.. non farne una colpa, tutti guardano”
Leo butta la schiena sullo schienale, si accende una sigaretta e mi guarda scoppiando a ridere. La risata e’ imbarazzata, tremolante..
“si, infatti” dice, “ ma che lo faccia lei...” inspira “ e che lo faccia a te..” espira
“se c’eri tu forse vi saresti chiusi in camera..” dico io per fargli cambiare l’immagine che ora ha impressa nel cervello, ma lui torna sull’argomento
“e tu? Come hai reagito?” mi domanda
Prendo un respiro profondo e mi gioco una prima carta
“l’ho presa in giro dicendole che doveva smettere di guardami tra le gambe... che era un po come se io le guardassi le tette mentre le parlavo”
“e lo hai fatto?”
“si Leo” dico senza pudore “ l’occhio mi ci e’ andato mentre le dicevo questa cosa e le ho fissate per qualche secondo..” faccio una piccola pausa “te l’ho detto che non volevo litigare..”
lui sembra non badare alla mia ultima frase e continua a chiedere
“e lei?”
quella che prima era solo una sensazione ora sta diventando una certezza e noto un vivo interesse nel mio amico.. mi sta chiedendo di come ho guardato il seno della sua ragazza.. vuole i dettagli..
“lei si e’ voltata imbarazzata, e l’ho guardata mentre se ne andava verso la camera..” faccio ancora una pausa, abbasso il volume della voce “si, le ho guardato il culo Leo, era in mutande...”
ammetto cercando di cogliere le sue reazioni e poi metto il carico “e le ho detto che dovrebbe lasciare libere le tette almeno dentro casa”
Mi avvicino a lui e continuo
“ lei si e’ fermata, si e’ bloccata.. ho continuato dicendo che sarebbe stato più comodo per lei e più piacevole per me”
Leo non si muove, ma vedo che la mano sinistra scorre verso il cazzo e lo sfiora, come a sistemarsi le mutande.
“lei senza voltarsi si e’ slacciata il reggiseno e se lo e’ sfilato lasciandolo cadere a terra... poi si e’ girata e mi ha chiesto se ora ero contento..”
Mi fermo un secondo, spengo la sigaretta “ ha due belle tette Maria..aveva anche i capezzoli dritti..”
Leo scuote la testa, si alza e vedo una mezza erezione sotto i suoi pantaloni
“mi prendi per il culo?” esclama
“forse” rispondo tranquillo “o forse no” faccio un attimo di pausa “ o forse e’ andata anche peggio”
Lui e’ scosso e mi guarda con degli occhi confusi
“senti.. e’ meglio se te ne vai, non mi piace sto gioco e devi scopare e calmarti. Marta e’ la mia ragazza...”
io sorrido, annuisco
“si, forse hai ragione.. chiamo Silvia, di solito con poco sforzo una scopata me la faccio” dico con una battuta che pero’ non lo smuove per niente
Gli do una pacca sulla spalla, saluto e poi esco da quella casa.
Prendo il telefono e mando un Telegram a Maria
“chiama Leo, fallo venire in bagno e fagli una sega”
lei legge. Non risponde.
Quello che e’ successo nel bagno l’ho saputo solo qualche ora dopo.



mecenate-words@tutanota.com
scritto il
2023-10-20
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