Linda la travesta

di
genere
gay

Vestirmi da donna è una passione che saltuarimente ri-esplode dentro di me. L'anno scorso mi trovavo per lavoro in una piccola città del Nord Italia. Ero fuori dal mio ambiente e le giornate spesso erano noiose. Un caldo pomeriggio di settembre dopo la doccia di consuetudine, mi è venuta la brillante idea di depilarmi tutto il corpo, dopo tre ore ero bellissima, una vera troia da monta. Ho indossaato la mia tuta da ginnastica e sono scesa in macchina per prendere il necesario per vestirmi da donna: quel giorno mi andava di diventare Linda, la troia disponibile. A casa mi sono vestita di tutto punto, un vestitino nero aderente, tette finte, reggiseno e la mia parruca bionda. Truccarmi è stato facilissimo e divertente. Mi sono stesa sul letto per segarmi, ma il mio cervello voleva di più. Desideravo fortemente di fare la puttana per strada. Essere una puttana è il mio sogno nel cassetto. Non sò spiegare perche lo desidero, ma fin da piccolo se penso di essere una puttana, quando mi sego, godo in maniera incredibile. Ho smesso di segarmi e ho deciso di rimanere a casa vestita in quel modo. La sera verso le 23.00 non resistevo più, e ho deciso di uscire e di andare nel parcheggio della stazione per proistituirmi. Non cercavo soldi, ma cercavo di sentirmi puttana desiderata, in mano di uno sconosciuto che mi usa. Sono uscita di casa senza parruca, ma truccata leggermente e sopra il vestito da donna avevo una tuta molto larga. Arrivata al parcheggio, ho messo la macchina tra due macchine parcheggiate e sotto un albero. Mi sono spogliata della tuta ed ho indossato la parruca: il cuore mi batteva fortissimo. Sono scesa dalla macchina in cerca di qualcuno, ma avevo paura che mi scoprissero,per cui non mi sono allontanata se non di qualche metro dall'auto. Dopo 2 ore che fumavo come una pazza, è arrivato un tizio in motorino. Non l'ho visto bene, ha parcheggiato ed è entrato di corsa in stazione. Ho atteso che uscisse e poi, come se niente fosse, mi sono avvicinata a lui, chiedendogli se mi faceva accendere la sigaretta. Lui mi ha osservatoe mi ha dato il suo accendino e mi ha chiesto se gli offrivo da fumare. Mi ha seguito sulla macchina e mi ha detto quanto vuoi? Gli ho risposto, lo faccio perchè mi piace non per soldi, se vuoi ti succhio il cazzo. Abbiamo abbassato i sedili della macchina e mi sono messa a succhiargli il cazzo. Lui, aveva sui 35 anni, ed era marocchino, non bello, ma il suo cazzo funzionava e per me andava piu che bene. Mentre lo succhiavo mi ha chiesto se lo prendevo anche nel culo ed io mi sono subito voltata per farmi sondare. Mi ha fatto mettere a pancia in giu ed è salito sopra di me, mettendomelo nel culo, senza pietà. Cazzo che male, gli ho detto basta, pèer favore, toglilo, ma lui niente, continuava a spingere come se non gli interessava un cazzo di me. Mi ha inculato selvaggiamente per 15 minuti e vi dico la verità per 5 minuti mi sono distrutta dal dolore, poi piano piano mi è passato. Alla fine è uscito dal mio culo e ha sborrato inzozzandomi il culo ed il sedile dell'auto. Si è fatto dare una sigaretta , ha fumato, si è rivestito e se ne è andato. Anche io mi sono sistemata, rivestita e sono andata via. Di quella sera mi è rimasto il ricordo e una macchia di sborra sul sedile che non sono mai riuscita a togliere.
scritto il
2013-02-13
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