012 non c'è Rosa senza Spine (2351)

di
genere
dominazione

Afferro il cane, troppo leggero, fatico a dosare i colpi, prendo le misure, freme terrorizzata, realizzo, non sa con cosa battono le sue schiave, teme di non essere in grado di resistere dignitosamente, tutto è stato da lei predisposto per affermare la sua superiorità anche nel dolore, ma ora non è più certa di uscirne vincitrice
T-“ Signora, che direbbe se facessimo una pausa con un bel Cognac per ristorarci?” capisce, voglio darle una scappatoia, conduco io il gioco, prende la palla al balzo, ma non vuole ammetterlo di fronte alle altre, con un tono distaccato S-“ si può fare, ma bisogna concludere, se no che punizione è” logica stringente
T-“ non importa, come lei stessa ammette conservo l'onore tollerando la sua arroganza se dimostro nei fatti che anche lei dipende da mè, per questo, come ospite, mi permetto di variare gli ordini che riguardano un mio pari, solo come Padrone ho il dovere di mantenere la parola data” si rilassa, cede
S-“ servitegli un Cognac, presto” sta riprendendo padronanza, luccica tra le gambe, attendo, una serva sex entra con il mio Cognac, per prendere tempo lo assaggio, Martel, troppo dolce, da donna, poso il bicchiere, riallaccio i polsini della camicia, riaggiusto la cravatta, indosso la giacca
T-“ proposta, se la mia Pupilla si toglie da sola le spine che ha nei capezzoli le sospendo i colpi che mi competono e quelle che spettano alle sue schiave somministrate con il mio cane, le va?” valuta esitando
S-“ va bene, mi da ciò che mi spetta in altra occasione” T-” preciso, lei non è abilitata ad altro, per ora solo si o no, io decido quando e come” cerca di reagire, non glielo posso permettere, non ancora
S-“ ha ragione, mi scusi” T-” non si scusi, si merita un completo ripasso nel suo attuale ruolo, prenda esempio da Lei” cambia tono
S-“ accetto, Ingegnere, decida lei” T-” è tornata ragionevole, Venerdì ci troviamo tutti qui per il Tè delle 17 e concludiamo, Lei viene con mè, procediamo, è tardi” le ridò lo scettro ma la umilio ancora
T-“ è la padrona di casa, per favore dia gli ordini, le schiave sono sue” lacrima e sospiro, ordina perentoria, sempre sdraiata con le ginocchia aperte, scena esilarante
S-“ su, carina, hai sentito l'ordine, se ce la fai” una parte di lei vuole che riesca, così tutto finisce, un'altra no, perché si contraddice, Lei mi cerca gli occhi, ne è passato di tempo, i seni devono essere un solo groppo di dolore, mi fissa, prende entrambe le spine con due dita, fa un profondo respiro, tira decisa, le braccia tese in avanti, la testa piega indietro, un urlo strozzato le esce dalla gola, le dita unite mostrano le preda, mi ha regalato il suo dolore, rantola piano, un filo di bava le cola dalla bocca atteggiata ad un sorriso che pare una smorfia, mi avvicino, la tocco tra le gambe, è bagnata, attento a non sfiorarle il seno le bacio delicato le labbra
T-“ rivestiti, i tuoi affanni sono finiti, per oggi” I-” grazie Padrone” non ha detto altro da che ci sono, va sorridendo con incedere regale, schiena dritta e capo eretto, è splendida, è mia, le altre hanno seguito la scena, con un urlo di stupore quando si e strappata brutalmente via le spine, ne ammirano il coraggio, si è guadagnata il rispetto, è salita nella loro considerazione, la Signora, ancora chinata, non ha visto, ma ha sentito e capito, nel club esclusivo da lei dominato c'è una nuova star, è gelosa, è lei la Domina, cerca un'immediata rivalsa
S-“ vogliamo concludere, se è tardi” T-” abbia pazienza, attendiamone il ritorno” il suo sedere si è un poco scolorato e alquanto sgonfiato, altrimenti non regge a 24 colpi di cane, rientra vestita
S-“ cominciate, 6 colpi, poi passate a un'altra la bacchetta, attente a non romperla o rimpiangete di essere nate, la prossima volta” non vuole il suo bel mappamondo rovinato per un cane scheggiato
T-“ Signora, la dispenso dal contare, non serve più, serri le ginocchia, il cane richiede natiche tese, lo sa bene” obbedisce, con le cosce accostate le labbra della vagina protrudono oscene, pronte a ricevere la loro dose, quando capita, perché non aggiungere della suspense? il cane è leggero, maneggiato da braccia femminili non può far tanto male, forse, giudico dalle righe sul deretano l'efficacia e l'abilità delle correttrici, controllo alla fine di ogni salva, quando si scambiano la bacchetta
La I° si posiziona, prende la misura, 6 colpi rapidi, non le ha dato il tempo di fiatare, l’ha favorita, non ha colpito forte, è timorosa, buona la tecnica, cambio, controllo, è più arrossato, si notano alcune leggere tracce, noto che si è bagnata, non mi azzardo a tastare, può non gradire un gesto così intimo, se prosegue è fatta, avanti, la II° colpisce lentamente, con più forza ma scarsa tecnica, la Signora sospira piano ad ogni bacchettata, finito, controllo, il colore è aumentato, le tracce più marcate, proseguiamo, la III° colpisce blanda e svogliata, la vittima apprezza, controllare è tempo perso, la IV° recupera, è esperta, lenta infierisce con forza, la vittima mugola e sgroppa, la parte assume un bel colore cremisi, le tracce ben marcate in rilevo, al limite del sangue, ha colpito al passaggio anche la vulva, brava, controllo soddisfacente, accarezzo delicato la superficie
T-“ Signora, si rialzi e ricomponga, riassuma il suo ruolo” esegue senza sfregarsi la parte martoriata, quando la gonna è ridiscesa si guarda attorno
S-“ riprendete le vostre posizioni, dopo facciamo i conti, Ingegnere, l'accompagno, venga, le faccio strada” usciamo, per altre stanze mi conduce ad una porta
S-“ oltre questa porta mi è precluso andare se non con mio marito, che per divagarmi mi autorizza a organizzare ricevimenti tra donne, di solito si svolgono in altra maniera, oggi ho deciso di cambiare, ne sento la necessità, mi è piaciuto anche se non ho goduto, è per la prossima, si faccia raccontare, in lei rivedo i miei anni migliori, mi piace” mi chino a baciarle la mano
T-“ la ringrazio per le confidenza che si è degnata di farmi, dei consigli e avvertimenti che di continuo mi elargisce, non manco di tenerne conto, la saluto, arrivederci” ride, faccio per uscire, Lei si inchina, le prende la mano e la bacia, si rialza, con gli occhi bassi, sorridendo da finta ingenua, in francese
I-“ mia Signora, la ringrazio per l'ospitalità concessa alla schiava del mio Padrone e gli insegnamenti che si è compiaciuta di impartirle” dove e da chi ha imparato ad esprimersi così propriamente, qualcosa mi sfugge
S-“ aspetti, le faccio aprire da una serva anziana, la conduce a un cortile dove attende una vettura per portarla a suo volere, non può da dove è entrato, troppi occhi, uscire dal portone principale, con una vettura di mio marito, condotta dal suo autista non da adito a pettegolezzi” T-” se non fosse già sposata ci farei un pensierino” S-” oltre che compito è pure galante, mi incuriosisce sempre più, vada in pace” si volge e va, quando non si vede più si apre la porta, esco con Lei sotto braccio, la serva fa strada, la sento rabbrividire, il seno mi preme contro dolorante e le trasmette fitte intense, non me ne curo soddisfatto, ha superato una prova difficile, decido, la promuovo per Sabato, nel tragitto non parliamo, appena giunti il I° pensiero è per Jasman, sono le 20, è dalle 11 che è sola, non c'è problema, si è arrangiata, mi piace questa bimba, routine, dopo cena in studio, finito le sue cose arriva, sembra sia successo alcunché nel pomeriggio, nuda mi si posta vicino
I-“ posso parlare Padrone?” T-“ dimmi” I-“ grazie per avermi spiegato cosa ti aspetti che faccia, I° una mia analisi delle sensazioni che mi concedi di sperimentare e dei sentimenti che suscitano, noto che al rientro mi dai tempo per riprendermi dalle emozioni, di ritrovare l'equilibrio interiore lasciandomi eseguire tranquilla i miei doveri, mentre lavoro posso pensare a mè che ho fluttuato, per il tempo che hai reputato necessario, in un mondo ovattato in cui solo il dolore mi mantiene collegata alla realtà, grazie ancora, voglio dirti di oggi” guarda questa, filosofeggia sul Nirvana del dolore
T-“ mi piace la tua capacità di passare da un argomento introspettivo, prettamente intellettuale, ad un altro schiettamente prosaico, prosegui, poi rispondi con sincerità ad una mia domanda” I-” Padrone, è un tuo ordine, eseguo diligente, vedi io non urlo dal dolore ma dell'orgasmo raggiunto con esso, ora lo so e so come si chiama, l’hai detto tu, è sempre stato così, chi batte non se ne è mai accorto, servi, eseguono per dovere gli ordini, poi sono sempre eccitata, il dolore mi fa questo effetto, le sensazioni che provo rimangono, per giorni resto con il desiderio inappagato del nulla in cui ti precipita il dolore, la fuga dalla realtà in cui, impotente, ti spingono, urlo e scarico pipì ed altro mescolati al sudore che mi cola addosso e non se ne curano, la Signora ha capito ma non ha voluto superare il limite per giocare con me a piacimento, mi ha immerso in un universo di dolore abbagliante, mi ha spinto più volte sull'orlo del nulla per poi negarmi il piacere finché ho imparato a interromperlo da mè, mi ha schiuso il mondo nuovo del piacere perpetuo, è un' insegnante fantastica, perché l’hai punita per questo, per aver fatto il tuo lavoro?” T-“ non accetto rimproveri, ho immaginato volesse accertarsi del tuo talento, che un esperto intuisce immediatamente e sperimentare la tua resistenza, siete simili seppur diverse per età e consapevolezza, per ciò ho accettato l'invito palese ad affidarti nelle sue mani sicure, vedi, la sua non è stata una punizione, lo è diventata dopo la sculacciata con la cinghia, in lei è regredito il piacere nel comprendere il rischio di perdere il rispetto delle altre comportandosi come loro, donne normali che cercano distrazioni dalla vita noiosa che conducono e il rispetto di sé stessa se reagiva al dolore scompostamente come loro, ha temuto di non sapersi controllare, intuito il suo limite ho recuperato la situazione, quando ha capito è tornata a godersi ciò che lei stessa ha creato, poi tu hai dimostrato di possedere coraggio sufficiente per essere la sua compagna di giochi, è stata l'estasi” I-“ Padrone, ho dubitato di tè, so che non mi punisci per questo ma non lo accetto, ho sbagliato, devo pagare il tuo perdono” T-“ posso dirti molte cose ma non lo faccio, non ora comunque, forse un domani, mi preme chiederti com'è che parli così propriamente, hai un vocabolario e un bagaglio di nozioni stupefacenti” I-“ tutto qui? ho temuto peggio, da piccola, mio padre, per prestigio, ha ingaggiato precettori Francesi per i miei fratelli, in odio all'Inghilterra che ci ha venduti, essi preferivano esercitarsi con le armi e cavalcare liberi, alle femmine non è concesso, a mio padre non piacevano maestri oziosi , così ha permesso a me e a una mia sorella più vecchia di prendere lezione, apprendo facilmente, mi hanno insegnato tutto ciò che potevano, da mio marito continui festini, come moglie giovane ero il trastullo suo e dei suoi ospiti, non mi adattavo, allora mi ha affidato alla I° moglie perché mi insegnasse a servire, è stata anni in occidente in case signorili, usò la frusta senza parsimonia, poi sono rimasta incinta, il resto lo sai, all'ospedale altri metodi ma sempre dolorosi” T-“ sinceramente non mi dispiace perché ti hanno forgiata come sei, andiamo a letto” I-“ Padrone, se sono stata brava fai l'amore con me, per premio, sono così eccitata” è ancora nella posizione iniziale, questa gode anche solo nell'umiliarsi
T-“ andiamo, quando esci spegni” appena a letto, mi si stringe contro
I-“ è due volte che rimandi, ieri sera hai promesso una punizione, fallo, sono stata brava” T-” hai ragione, sei stata brava, è mai possibile che pensi solo a quello, dormiamo, ieri sera ti ho tenuta legata per tutta la notte”
I-” quella non è una punizione, non fa male e non mi fa godere, solo pensare, oggi hai detto che il Padrone ha il dovere di mantenere la parola con gli schiavi, fa almeno l'amore con me, te l 'ho chiesto prima e non hai risposto, mi piace farlo con tè, non mi costringi come gli altri e ti preoccupi che venga io per prima” T-” sono stanco” I-” come ieri sera dal tuo coso non si direbbe” T-” come ieri sera dico che non è lui che comanda” I-” sono eccitata, da sola non voglio grattarmi” T-” la vuoi sempre vinta, che Padrone sono se faccio ciò che vuoi” I-” ti ho capito sai, sei come le donne, ti fai pregare, prima un pompino, poi mi infili, ti prego, se vuoi in ginocchio sui sassi” non aspetta il consenso, mi si getta addosso e l'ingoia, non ho la forza di reagire, intanto si frega la patatina, non resisto, ha una tecnica sopraffina, la rivolto e glielo infilo dietro, un gemito, uno spasimo, altro colpo, realizzo, mi fermo, non si muove
T-“ ti ho fatto male?” I-” non preoccuparti, mi piace di più, non ero pronta di testa, sei stato svelto, oggi la Signora mi ha provato con dei piccoli vibratori, per non allargarmi, mi ha dato qualche scarica davanti per scaldarmi, poi un altro dietro con spuntoni sporgenti lubrificato con acqua e sapone per facilitare l'introduzione, bruciava, si vede che ha provocato abrasioni interne, prosegui, è piacevolissimo” continuo, mi rilasso, viene, vengo
I-“ è stato bellissimo, sei forte, mi hai riempito, non vado a pulirmi, mi piace addormentarmi piena, si sporcano le lenzuola però, se ti va bene domani le cambio e vedo di riuscire a lavarle con la macchina senza rovinarle, sono di seta, forse è meglio usare quelle di lino, sono fresche come queste, mi hanno detto” sento la sua vocina lontana, penso che ho più di 60 anni e ci so ancora fare alla grande, con una ragazzina che potrebbe essere mia nipote, subito mi addormento, prima di Lei, questa sera, mi ha sfiancato però, si vede che sto veramente invecchiando
di
scritto il
2014-06-24
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