019 Presentazione (1918)

di
genere
dominazione

Ci introducono in una grande stanza dove attendono 5 giovani schiave nude e imbavagliate, scarpe tacco 12, polsini e cavigliere in cuoio collegate da catenelle, capelli a coda di cavallo, seni perfetti inanellati con aureole bistrate, entra la Signora in tubino nero al ginocchio, modernissima
S-“ finalmente, siete puntuali ma siamo ansiosi di cominciare, fatti vedere carina, sei splendida”
T-“ buona sera, Signora, attenta, non ci sono altre istruzioni, nelle ampolle un liquido trasparente, inodore e insapore, per allentare i freni inibitori alle donne e potenziare la virilità, non ce n'è bisogno ma è meglio accertarsi, aggiunga non più di due gocce, a bicchiere, alle bibite che servite, altrimenti, la I° volta, gli effetti sono devastanti, le blu e rosse per gli alcolici, le azzurre e rosa per gli analcolici, le blu e azzurre gli uomini le altre le donne, sono prodotti naturali Thay che importo per gli amici, meglio di Viagra e cantaride uniti, questa è la scatola dei ferri che lei provvede a collocare, n° 2 ai seni, alla giunzione dei capezzoli con l'aureola, n° 2 nelle piccole labbra per il lucchettino d'oro che l'occlude, uno al clitoride, alto che lo si possa scappucciare, 2 alle grandi labbra, quello a Sx fisso è il mio titolo di proprietà, prima la depila con il rasoio, all'inguine un cuore vertice basso, poi una ripassata con fruste varie appesa per i piedi, usa e istruisce le serve presenti, come madrina, la introduce e la spoglia, dopo ferrata la issano, chi batte?” S-“ il boia del tribunale, è molto bravo, voglio partecipare anch'io, non essere umiliata” T-“ non va bene, sarà anche bravo ma un uomo è solo e inutilmente brutale, ci vuole una donna, è di certo presente la schiava che l’ha frustata a casa, la IV°, che ne dice? è esperta, una donna sa intuire per istinto il sottile confine tra dolore e piacere, ha meno forza ma se usa lo strumento adatto con tecnica appropriata ottiene lo stesso risultato, che ha predisposto?” S-“ quella che ha scelto lei, sta bene la mia schiava, se accetta” ostinata, vuole ancora dirigere, è la Padrona di Casa dopotutto
T-“ no, faccia portare un esemplare per tipo di frusta che ha in casa, bacchetta e cinghia, scielgo con cosa e come accarezzarla, faccia strada e mi presenti agli ospiti poi dia gli ordini relativi e l'accompagna da me, mentre è assente illustro la serata, alla fine è soddisfatta anche lei, l’ho mai delusa?” S-“ oggi non le va bene nulla, no, non l'ha mai fatto, cosa subirò?” T-“ un pizzico d’incertezza rende il piacere più intenso, le protagoniste siete ambedue” Lei immobile ascolta muta, noi andiamo, un salone ad anfiteatro con alcove a gradinata, una panoramica su quello che si svolge in basso, XXVIII tra uomini in tuxedo e donne ingioiellate con toilette da sera, in attesa nel proscenio sorseggiano liquori e fumano, giro di presentazioni, sono i più bei nomi del paese, governativi e d’opposizione, comunque parenti della Signora che si eclissa, li invito ad accomodarsi, lo fanno secondo un codice di precedenza, come sempre qui, al centro i più importanti, condizionano, vedono e sono visti, in alto i meno, gli unici in basso, dove l’azione è coperta dall’officiante, il mio Socio e un altro, il marito dell'aguzzina? coincidenza, forse
T-“ Signori, ci siamo riuniti per l’ingresso in società della mia Pupilla, stasera è la sua ultima come schiava, sottoposta alla mia volontà, da domani è libera nelle sue scelte come le Vs. I° mogli anche se non formalmente, per questo deve attendere il suo 18° compleanno, ciò non significa però che essa non rimanga mia schiava per sua espressa volontà, legata da vincoli più forti e resistenti della costrizione formale, la cerimonia si articola in tre fasi, le prime due officiate dalla Signora Padrona di Casa, in omaggio alla sua ospitalità, essa è già istruita, la III° riguarda tutti voi, la battuta finale che suggella il tacito patto che tra noi si instaura è effettuata dalle Vs. mogli ognuna infligge alla sua pari, per accettazione, 12 colpi con lo strumento che scelgo, colpiscono dove voglio per un totale di 180 colpi, forza a discrezione, non voglio sangue o cicatrici permanenti, il piacere che si prova sotto la flagellazione è sempre diverso, secondo il modo con cui si maneggia lo strumento, lento, rapido, con le strisce, con la correggia, con lo scudiscio, a volte lo sverzino, allungando il braccio per poi ritirarlo con forza, che il cuoio esploda sulla pelle e la faccia gonfiare subito, oppure sfilandolo lentamente, che la accarezzi semplicemente, in base a come è battuta, con più o meno forza o acredine mi riservo di rinunciare alla mia dozzina, una flagellazione completa, ben condotta, comincia sempre da spalle e reni, poi natiche, retro, davanti e interno coscia, ventre, seni, infine l'inguine, la vulva, l'ano, sono circa 3 ore nelle le quali non si smette praticamente mai di godere, ho già avuto occasione di vedere 4 di voi all’opera, solo una è all’altezza del compito assegnatole, per mio volere costei assume il ruolo di aguzzina ufficiale e somministra i colpi riservati alle rimanenti tre, non conosco l’abilità delle altre, se qualcuna non si sente all’altezza deleghi l’aguzzina a sostituirla, quando assumete la funzione di battitrice il rispettivo marito usa lo sfintere e solo quello, della Padrona di Casa per scaricarsi, è cura della moglie regolare la frustata in base alla resistenza del marito, se ciò avviene prima della conclusione, i colpi rimanenti sono inferti dall’aguzzina, in caso contrario è il suo retto a fungere da svuota testicoli” concludo le spiegazioni
T-“ la ns. gentile ospite inquartata in piedi a braccia e gambe aperte, nuda, le altre si dedicano ai loro consorti in modo che siano pronti e rigidi quando è il turno, il marito dell’aguzzina ha facoltà, con il consenso del ns. Ospite, di servirsi dell’entrata principale, contemporaneamente al sodomizzante, a sua discrezione, mi rivolgo alle signore presenti” pausa ad effetto
T-“ chi non se la sente, per inclinazione o per scarsa abilità e si fa sostituire deve soddisfare i mariti dell’aguzzina e dalla ns. Ospite, a sandwich, non ci si vergogni ad ammettere la propria inabilità, non tutte siete portate ad impugnare correttamente una frusta, c'è chi preferisce la punta anziché il manico, è il Vs. e il suo piacere che ricercate, fate un esame di coscienza, il dolore che infliggete è per ottenere il piacere della corrigenda, non solo il Vs. oppure è una punizione, è diritto anche della vittima di godere nel dolore, se non ve la sentite, rinunciate, meglio il dubbio che la certezza di essere inetti a questo gioco, può essere che il Vs. piacere consista nell'esibirsi ai presenti consenziente il marito, se invece intendete assaggiare una Vs. sorella rimandate alla fine, si conclude con un'ammucchiata generale” entra una serva con un carrello su cui sono gli strumenti, fruste con strisce di cuoio, con palline o ganci, staffili di cuoio morbido, di acciaio o fanoni di balena foderati di cuoio, di giunco intrecciato, lunghe o corte, grosse o sottili, di ogni forma e lunghezza, ognuna delle quali si maneggia in modo diverso e provoca dolore differente, ne scelgo 11, porta via le altre, le serve offrono bibite e sigarette Turche oppiate, l’atmosfera si surriscalda, qualche matrona sta trafficando con il pene del marito, scalmanate, non possono aspettare? altre serve posizionano al centro del proscenio un lettino ginecologico con cinghie per arti, busto e testa, entrano, una in bianco e l’altra in nero, la Signora si è cambiata d’abito, mise e gioielli uguali, incedono affiancate, Lei la mano posata sul braccio della madrina, seguono le serve con vassoi d’argento su cui la scatola dei ferri e quanto serve per depilarla, si acquieta il brusio della conversazione, pausa
T-“ Signora, proceda” S-“ grazie, vieni qui, carina, che ti vedano bene” la trascina nel cono di un riflettore che illumina il centro della scena, le alza il braccio sinistro e la fa girare su sé stessa, in modo che la possano ammirare, senza lasciarle la mano, chiama una serva che le toglie i gioielli e li posa sul vassoio vuoto che un'altra regge, un'ultima si accuccia per levarle anche la cavigliera d’oro, con voce alta e chiara
I-“ no, quella è mia, me l’ha regalata il mio Padrone, palesa la mia volontà di appartenergli” mi compiaccio, la serva con il vassoio dei gioielli, in gerarchia, lo porta alle alcove, che le signore apprezzino, poi lo posa su un grande tavolo a lato, la spoglia, prima i guanti, poi il vestito, è nuda, ha solo le scarpe con i tacchi vertiginosi, mormorio di ammirazione, la Signora le fa fare un altro giro, che la possano vedere da tutte le angolazioni
S-“ ammirate, imprimetevela bene nella mente, vi assicuro che la sua pelle è come seta, senza un neo, non la vedete più così a fine serata, se il suo Padrone consente ve la mando” T-“ purché in fretta, è già trascorsa ½ ora, guardate e tastate a piacimento” mentre Lei esegue io e la Signora sorbiamo un drink
S-“ ne offro anche a Lei?” T-“ no, può rigettare a testa in giù” S-“ deve amarla molto per fare tutto questo” T-“ è con me da una settimana ma certo più che le mie figlie” S-“ non ha maschi?” T-“ no” S-“ ve lo da Lei” T-“ ha notato che solo un ferro è permanente? lo fisso io, è il mio titolo di proprietà, le impongo un nome, da quel momento tutti la devono chiamare così, mi aiuta a registrarlo ufficialmente e per il passaporto” S-“ si , al suo 18° compleanno, con una grande festa, eccola, proseguiamo” torna, si stende sulla poltroncina, ginocchia negli appositi sostegni, con il rasoio elettrico disegna un triangolo che indica la vagina, rasa i peli fino all’attaccatura delle gambe, non c’è bisogno di accorciare i rimanenti ancora corti, in pochi gg. cresciuti solo a sufficienza per infastidire e prudere, dalla sua vulva esce un rivolo di broda, finge di nulla e prosegue, spennella per prepararla, mugola sommessa, è venuta, fortuna non è al rasoio, l’hanno notato, mormorio di approvazione, rasatura, risciacquo, resta solo il triangolino indicatore, le immerge un dito in vagina che continua a lacrimare, lo estrae e lecca, ne introduce 2, li agita e con il pollice stuzzica il clitoride, orgasmo, dagli spettatori applausi
S-“ ora, carina, ti lego e ti inanello” I-“ non serve, è da quando il mio Padrone mi ha mostrato i ferri che desidero questo momento, resisto per lui, gli offro il mio tormento, conosce il mio segreto, un' unica cosa, mentre orgasmo non mi buchi, forse non riesco a stare ferma e i fori vengono male” S-“ sei stoica, mi immagino cosa sia, va bene, faccio come vuoi” gli astanti zittiscono, predomina la sua personalità, i seni, al foro mugola, all’introduzione dell’anello ansima, le piccole labbra, al I° urlo e orgasmo, è fradicia, l’officiante ha difficoltà ad afferrare l’altra, una serva la pulisce con la lingua, altro orgasmo, sono tutti allibiti, altra pulizia, quando è calma
I-“ Signora, la prego di scusarmi, prosegua” II° foro poi gli anelli
I-“ Signora, non mi chiude con il lucchetto?” S-“ no, finito lo fa il tuo Padrone, ora capisco quanto lo ami, tutte noi lo vorremmo” adesso le grandi labbra, non si è mai mossa durante la foratura, non riesce però a controllare un tremito, lacrima, è finito, tocca a me, inserisco il lucchetto, poi. mentre mi accingo a fissare l’attestato inamovibile pronuncio il mio discorso
di
scritto il
2014-06-27
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