006 Serata Casalinga (1819)
di
Namtar
genere
dominazione
T-“ perché sei scalza? corri subito a cambiarti, vestiti da casa, prima fatti una doccia, metti nel cesto la biancheria sporca” I-“ mi sono fatta il bagno ieri sera” T-“ non è una buona ragione” I-“ che colore vuoi che mi metta” T-“ quello che vuoi” I-“ devo indossare la biancheria sotto?“ T-“ no, metti le ciabatte, non voglio che ti raffreddi” I-“non si cammina con le scarpe in casa e mi spiace rovinare le belle calze che mi hai comprato, lasciano un segno rosso sulle cosce però, cosa sono le ciabatte?“ la precedo al guardaroba, le sue scarpe nuove sono accanto alle mie nella scarpiera, le indico
I-“ ma sono per pregare“ T-“ e per camminare in casa senza freddarsi” le indossa, mi segue, si ferma
I-“aspetta” stacca dalla gruccia una jellaba in seta azzurra con ricami in fiandra bianchi al collo e ai polsi, se la para davanti
I-“ questa?” è un incanto e lo sa, la civetta
T-“ no, un’altra che sta allo sporco, devi cucinare, non hai fame?” I-“è vero, scusa mi sono dimenticata, quanti colpi in più mi dai? oddio Jasman, devo prepararle la cena” corre a farsi la doccia, questa mi tira scemo, non è possibile sia così selvaggia, dopo la doccia, nel bagno della camera di Jasman, ne indossa una ocra con ricami marroni, le ciabatte e ritorna, sono le 20, in perfetto orario, ceno di solito verso le 21
I-“ ho fatto tutto, cosa ti preparo?” T-“ sono presente” I-“non ti fidi?” T-“ così impari” scelgo una canna, lunga e flessibile e la seguo
I-“ quella è per me?“ T-“ perché ti ricordi” ogni stanza ha ganci e passanti per costringere più corpi e in un cassetto canne e cinghie
T-“ pensa a Jasman, riempi quel bricco a metà di latte, ponilo sul gas” indico con la canna
I-“ come l'accendo?” T-“ gira la manopola, brava così, e schiaccia questo” I-“ è facile” T-“ versa un cucchiaio di cacao nella tazza, stai attenta che se il latte trabocca te lo faccio leccare che scotta, brava, versa e mescola, dalle quei biscotti omogeneizzati, sono solo per lei, non mangiarlo“ una bacchettata sulle dita, lo molla, scuote la mano, geme, riprendo
T-” sbriciolalo nella tazza, mentre si raffredda metti due cuscini sulla sedia e falla inginocchiare, non basta, mettine ancora uno, bene, il cucchiaio, non si tiene così, poi impara, lasciala tranquilla, noi prepariamo altro” I-“ non mangia con noi?“ T-“ no, prima e poi in camera sua, guarda come sbrodola, ricordami domani di comperare fazzoletti, seggiolone e bavaglie” la bimba mangia, non dice nulla ma non è stupida, osserva tutto in silenzio, immobile e impassibile
T-“ ora a noi, prendi l’insalata e lavala, prima togli le foglie esterne più dure e buttale, ferma, questa non si taglia a julienne come fate voi per tutto, quei radicchi e la cipolla sì, prepara la tavola, lì piatti e posate, ora bicchieri e pane, togli l’acqua dal frigo e il vino, bene, Jasman ha finito puliscila e mettila a letto, cambiale anche il pannolino per la notte“ I-“ ma l’ho appena fatto, è pulito e costa” la guardo male
I-” insomma, va bene, come vuoi” esegue, ho messo l' olio a scaldare in una padella con dell’aglio, torna
T-“ guarda come si fa una Robespierre, si scotta da ambo le parti, si gira con questa molla, attenta, l’olio scotta, la vuoi ben cotta, media o al sangue?“ I-“ lo so che l’olio caldo scotta, una volta gridavo così forte che me l’hanno versato in bocca, non ho parlato per 3 mesi ma ho imparato a non urlare più, non so che intendi, non l’ho mai mangiata“ T-“ cotta è dura, al sangue l’interno è crudo ma è tenera, per me media” I-“ fai tu, perché non prendi anche l’aglio?“ T-“ è amaro, vuoi pepe e limone?“ loro lo mettono in ogni dove, le taglio la carne a bocconcini
I-“ pizzica, è acida ma buona, posso prendere del pane?“ T-“ usa la forchetta come faccio io“ I-“ è buffo usarla anche a casa, capisco fuori ma qui“ ride argentina, devo dirozzarla in fretta, penso, altrimenti saltano i miei piani, frutta e gelato, finito
T-“ sparecchia, i piatti nella lavastoviglie, la tovaglia al suo posto” I-“ hai una macchina per lavare i piatti? e anche i panni? allora sei proprio ricco, ho capito perché posso fare da sola quando ho imparato” brava la mia massaia, senza bisogno di spiegazioni
T-“ quando hai finito vieni in studio” arriva, la faccio sedere di fronte, attende muta
T-“ so tutto, delle tue vicissitudini, della tua famiglia d’origine, di tuo marito, del passato parliamo quando vuoi, ora il futuro, stamani avevo un programma definito e chiaro, il tuo comportamento l’ha sconvolto e anticipato, ora che ti conosco meglio, con lo stesso metodo divieni mia compagna di giochi e aguzzina, sei intelligente e disinibita, sia Domina che Slave, completato l'addestramento di Slave sei la Domina della casa, ferrata per conferma, tutti soggetti alla tua autorità, seconda solo alla mia, sottoposta al mio solo arbitrio, hai capito bene?“ si alza, mi viene accanto, lascia cadere la veste, nuda, seduta sui talloni, ginocchia scostate, busto eretto, mani dietro la nuca, seno proteso verso di mè
I-“ Padrone, posso parlare?“ T-“ dimmi” I-“ insegnami bene e sono come mi vuoi” attende ordini
T-“ ti dico man mano quello che devi, esegui alla lettera, ricorda, se sbagli ti correggo, impara bene perché pretendo tu esiga dai futuri sottoposti la stessa disciplina” sono compiaciuto, con le mani dietro la nuca si china e mi bacia i piedi, poi li lecca e mormora
I-“ si, Padrone“ T-“ alzati e vieni con la custodia” la prende e mi segue
T-“ questa la mia camera da letto, dormi con me, quello il bagno che usi solo tu, una piccola palestra in garage, tutte le sere un ora prima del mio rientro 1/2 ora di ginnastica, ti insegno, ti lavi una seconda volta compresi i capelli e svolgi i compiti che assegno giornalmente, capito? mi alzo alle 7,30 tu alle 7, una doccia leggera senza bagnare i capelli ed esci per il pane fresco per la colazione che mi prepari per le 7,45, alle 8 tutto finito, è chiaro? cominci dopo domani, seguimi“ comunicante con la camera da letto, tra il mio , il suo bagno, il guardaroba e un cucinino di servizio, c’è la Sala Giochi insonorizzata, 5x10 m con 4 canili e 2 celle, si ferma appena varcata la soglia, tranquilla
I-“ dove la poso?“ T-“ in vista con le altre, dove ti è facile raggiungerla” I-“ Padrone, può la tua schiava chiedere un favore?“ T-“ si” I-“ puniscimi subito, questa sera, per il tuo piacere e per il mio, è stata la giornata più felice che ho vissuto finora, merita una degna conclusione, per favore“ T-“ no!“ I-“ per favore Padrone“ T-“ sono stanco, volevo farlo domani, ma se insisti, solo una dozzina però” ne ho una voglia matta ma non posso darla a vedere
I-“ con la mia?“ T-“ no con il cane, dopo averti scaldato il sederino con 50 sculaccioni per chiappa, sei contenta?“ I-“ si, quando cominciamo?“ si avvicina vogliosa al cavalletto più vicino
T-“ in camera nostra, chiudi la porta quando esci e spegni“ se penso di aver recuperato autorità l’ho ripersa, quest’impunita, adesso la concio per le feste, è dall’ora di pranzo che mi prudono le mani, mi siedo sul letto, si adagia sulle mie ginocchia senza fiatare, inarca il sederino nella posizione giusta, forza dell'abitudine, stasera è così, poi vedo, le picchietto leggero le chiappe, ha un brivido, di piacere? la pelle le diventa granulosa, la tasto tra le gambe, è bagnata
T-“ porcellina” giù una forte sberla su una sua chiappa
I-“ haii più forte!” non connetto più, picchio e ripicchio, perdo il conto, continuo, a un tratto irrigidisce le gambe che ha tenuto per tutto il tempo leggermente dischiuse con le natiche rilassate e freme
I-“ haa a” colando broda, mi fermo interdetto, nessun sintomo premonitore, devo essere più attento, è una splendida masochista naturale, soprattutto più calmo, la lascio tranquilla a godersi il suo piacere, a un tratto si alza, si inginocchia, mani dietro la nuca, è già addestrata, non ho bisogno di ordinarle alcunché
I-“ scusa, Padrone, non mi accadeva da tempo, ero così rilassata, era così bello, non ho saputo trattenermi, non è stata una punizione, adesso puniscimi per questo” T-“ che dici, sciocchina, mettiti in ginocchio, qui, con il busto sul letto, quel cuscino sotto la pancia” mi sta addestrando, vuole un padrone com'è d'uso qui, prendo il cane
T-“ conta “ I-“ 1, haiii brucia” T-“ Zitta!” I-“ 2” ansima I-“ 3” geme I-“ 4” grida I-“ 5” urla I-“ 6” urla e piange fino alla fine I-“ 12” le metto il cane davanti alla bocca, lo bacia, mi abbasso i pantaloni, ho un erezione tale che nemmeno a 20 anni, mi sente trafficare, si prende le chiappe brucianti, cremisi e a righe rossastre, deve farle un male boia, scosta le natiche svelando la sua lenticchia che freme, sprofondo in Lei di botto e pompo, non penso a nulla, voglio solo goderla, se potessi, a sangue, il budello è particolarmente elastico, lo stringe in modo divino, vengo dopo una XX° di colpi, ma non si ammoscia, lo tolgo, non faccio in tempo ad alzarmi che si gira verso di me, chiede
I-“ posso? Padrone” T-“ si” l’imbocca, sporco del mio sperma e delle sue feci, lo pulisce bene poi si riempie la bocca di saliva e mi fa un pompino che nemmeno una troia da casino, in pochi minuti vengo ancora, inghiotte, nemmeno una goccia esce da quelle labbra, però, ho più di 60 anni ma me la cavo ancora bene, penso
I-“ Padrone?“ T-“ dimmi“ I-” non è stata una punizione, mi è piaciuto tutto, è questo quello che intendi con godere per quello ti si somministra?“ T-“ si“ I-“ vedi che sono brava, ho già imparato, insegnami bene, fallo ancora, subito, ti pregooo” T-“ basta, per questa sera, dormiamo, è oltre ½ notte, domani è una giornata lunga e dura, riposa, prendi un enteroclisma tutte le sere prima di coricarti” I-“ che cos’è un enteroclisma?” T-“ è un clistere, una peretta” I-“ che cos’è un clistere?“ T-“ una lavanda intestinale“ I-“ bene“ capisco che non lo sa, finalmente, è già qualcosa, andiamo a letto, spengo la luce, mi si stringe contro sotto le lenzuola
I-“ non ho mai dormito in un letto così soffice e con le lenzuola, di seta per giunta, grazie Padrone” mi bacia leggera la spalla, si addormenta subito, gioventù, resto sveglio ancora per qualche tempo, penso alla giornata trascorsa e a quella di oggi, sono più emozionato di Lei? o più vecchio? sò tenerle testa? è una sfida tra noi, alle tante mi assopisco, un sonno leggero, non ho abitudine ad avere qualcuno nel letto per tutta la notte
I-“ ma sono per pregare“ T-“ e per camminare in casa senza freddarsi” le indossa, mi segue, si ferma
I-“aspetta” stacca dalla gruccia una jellaba in seta azzurra con ricami in fiandra bianchi al collo e ai polsi, se la para davanti
I-“ questa?” è un incanto e lo sa, la civetta
T-“ no, un’altra che sta allo sporco, devi cucinare, non hai fame?” I-“è vero, scusa mi sono dimenticata, quanti colpi in più mi dai? oddio Jasman, devo prepararle la cena” corre a farsi la doccia, questa mi tira scemo, non è possibile sia così selvaggia, dopo la doccia, nel bagno della camera di Jasman, ne indossa una ocra con ricami marroni, le ciabatte e ritorna, sono le 20, in perfetto orario, ceno di solito verso le 21
I-“ ho fatto tutto, cosa ti preparo?” T-“ sono presente” I-“non ti fidi?” T-“ così impari” scelgo una canna, lunga e flessibile e la seguo
I-“ quella è per me?“ T-“ perché ti ricordi” ogni stanza ha ganci e passanti per costringere più corpi e in un cassetto canne e cinghie
T-“ pensa a Jasman, riempi quel bricco a metà di latte, ponilo sul gas” indico con la canna
I-“ come l'accendo?” T-“ gira la manopola, brava così, e schiaccia questo” I-“ è facile” T-“ versa un cucchiaio di cacao nella tazza, stai attenta che se il latte trabocca te lo faccio leccare che scotta, brava, versa e mescola, dalle quei biscotti omogeneizzati, sono solo per lei, non mangiarlo“ una bacchettata sulle dita, lo molla, scuote la mano, geme, riprendo
T-” sbriciolalo nella tazza, mentre si raffredda metti due cuscini sulla sedia e falla inginocchiare, non basta, mettine ancora uno, bene, il cucchiaio, non si tiene così, poi impara, lasciala tranquilla, noi prepariamo altro” I-“ non mangia con noi?“ T-“ no, prima e poi in camera sua, guarda come sbrodola, ricordami domani di comperare fazzoletti, seggiolone e bavaglie” la bimba mangia, non dice nulla ma non è stupida, osserva tutto in silenzio, immobile e impassibile
T-“ ora a noi, prendi l’insalata e lavala, prima togli le foglie esterne più dure e buttale, ferma, questa non si taglia a julienne come fate voi per tutto, quei radicchi e la cipolla sì, prepara la tavola, lì piatti e posate, ora bicchieri e pane, togli l’acqua dal frigo e il vino, bene, Jasman ha finito puliscila e mettila a letto, cambiale anche il pannolino per la notte“ I-“ ma l’ho appena fatto, è pulito e costa” la guardo male
I-” insomma, va bene, come vuoi” esegue, ho messo l' olio a scaldare in una padella con dell’aglio, torna
T-“ guarda come si fa una Robespierre, si scotta da ambo le parti, si gira con questa molla, attenta, l’olio scotta, la vuoi ben cotta, media o al sangue?“ I-“ lo so che l’olio caldo scotta, una volta gridavo così forte che me l’hanno versato in bocca, non ho parlato per 3 mesi ma ho imparato a non urlare più, non so che intendi, non l’ho mai mangiata“ T-“ cotta è dura, al sangue l’interno è crudo ma è tenera, per me media” I-“ fai tu, perché non prendi anche l’aglio?“ T-“ è amaro, vuoi pepe e limone?“ loro lo mettono in ogni dove, le taglio la carne a bocconcini
I-“ pizzica, è acida ma buona, posso prendere del pane?“ T-“ usa la forchetta come faccio io“ I-“ è buffo usarla anche a casa, capisco fuori ma qui“ ride argentina, devo dirozzarla in fretta, penso, altrimenti saltano i miei piani, frutta e gelato, finito
T-“ sparecchia, i piatti nella lavastoviglie, la tovaglia al suo posto” I-“ hai una macchina per lavare i piatti? e anche i panni? allora sei proprio ricco, ho capito perché posso fare da sola quando ho imparato” brava la mia massaia, senza bisogno di spiegazioni
T-“ quando hai finito vieni in studio” arriva, la faccio sedere di fronte, attende muta
T-“ so tutto, delle tue vicissitudini, della tua famiglia d’origine, di tuo marito, del passato parliamo quando vuoi, ora il futuro, stamani avevo un programma definito e chiaro, il tuo comportamento l’ha sconvolto e anticipato, ora che ti conosco meglio, con lo stesso metodo divieni mia compagna di giochi e aguzzina, sei intelligente e disinibita, sia Domina che Slave, completato l'addestramento di Slave sei la Domina della casa, ferrata per conferma, tutti soggetti alla tua autorità, seconda solo alla mia, sottoposta al mio solo arbitrio, hai capito bene?“ si alza, mi viene accanto, lascia cadere la veste, nuda, seduta sui talloni, ginocchia scostate, busto eretto, mani dietro la nuca, seno proteso verso di mè
I-“ Padrone, posso parlare?“ T-“ dimmi” I-“ insegnami bene e sono come mi vuoi” attende ordini
T-“ ti dico man mano quello che devi, esegui alla lettera, ricorda, se sbagli ti correggo, impara bene perché pretendo tu esiga dai futuri sottoposti la stessa disciplina” sono compiaciuto, con le mani dietro la nuca si china e mi bacia i piedi, poi li lecca e mormora
I-“ si, Padrone“ T-“ alzati e vieni con la custodia” la prende e mi segue
T-“ questa la mia camera da letto, dormi con me, quello il bagno che usi solo tu, una piccola palestra in garage, tutte le sere un ora prima del mio rientro 1/2 ora di ginnastica, ti insegno, ti lavi una seconda volta compresi i capelli e svolgi i compiti che assegno giornalmente, capito? mi alzo alle 7,30 tu alle 7, una doccia leggera senza bagnare i capelli ed esci per il pane fresco per la colazione che mi prepari per le 7,45, alle 8 tutto finito, è chiaro? cominci dopo domani, seguimi“ comunicante con la camera da letto, tra il mio , il suo bagno, il guardaroba e un cucinino di servizio, c’è la Sala Giochi insonorizzata, 5x10 m con 4 canili e 2 celle, si ferma appena varcata la soglia, tranquilla
I-“ dove la poso?“ T-“ in vista con le altre, dove ti è facile raggiungerla” I-“ Padrone, può la tua schiava chiedere un favore?“ T-“ si” I-“ puniscimi subito, questa sera, per il tuo piacere e per il mio, è stata la giornata più felice che ho vissuto finora, merita una degna conclusione, per favore“ T-“ no!“ I-“ per favore Padrone“ T-“ sono stanco, volevo farlo domani, ma se insisti, solo una dozzina però” ne ho una voglia matta ma non posso darla a vedere
I-“ con la mia?“ T-“ no con il cane, dopo averti scaldato il sederino con 50 sculaccioni per chiappa, sei contenta?“ I-“ si, quando cominciamo?“ si avvicina vogliosa al cavalletto più vicino
T-“ in camera nostra, chiudi la porta quando esci e spegni“ se penso di aver recuperato autorità l’ho ripersa, quest’impunita, adesso la concio per le feste, è dall’ora di pranzo che mi prudono le mani, mi siedo sul letto, si adagia sulle mie ginocchia senza fiatare, inarca il sederino nella posizione giusta, forza dell'abitudine, stasera è così, poi vedo, le picchietto leggero le chiappe, ha un brivido, di piacere? la pelle le diventa granulosa, la tasto tra le gambe, è bagnata
T-“ porcellina” giù una forte sberla su una sua chiappa
I-“ haii più forte!” non connetto più, picchio e ripicchio, perdo il conto, continuo, a un tratto irrigidisce le gambe che ha tenuto per tutto il tempo leggermente dischiuse con le natiche rilassate e freme
I-“ haa a” colando broda, mi fermo interdetto, nessun sintomo premonitore, devo essere più attento, è una splendida masochista naturale, soprattutto più calmo, la lascio tranquilla a godersi il suo piacere, a un tratto si alza, si inginocchia, mani dietro la nuca, è già addestrata, non ho bisogno di ordinarle alcunché
I-“ scusa, Padrone, non mi accadeva da tempo, ero così rilassata, era così bello, non ho saputo trattenermi, non è stata una punizione, adesso puniscimi per questo” T-“ che dici, sciocchina, mettiti in ginocchio, qui, con il busto sul letto, quel cuscino sotto la pancia” mi sta addestrando, vuole un padrone com'è d'uso qui, prendo il cane
T-“ conta “ I-“ 1, haiii brucia” T-“ Zitta!” I-“ 2” ansima I-“ 3” geme I-“ 4” grida I-“ 5” urla I-“ 6” urla e piange fino alla fine I-“ 12” le metto il cane davanti alla bocca, lo bacia, mi abbasso i pantaloni, ho un erezione tale che nemmeno a 20 anni, mi sente trafficare, si prende le chiappe brucianti, cremisi e a righe rossastre, deve farle un male boia, scosta le natiche svelando la sua lenticchia che freme, sprofondo in Lei di botto e pompo, non penso a nulla, voglio solo goderla, se potessi, a sangue, il budello è particolarmente elastico, lo stringe in modo divino, vengo dopo una XX° di colpi, ma non si ammoscia, lo tolgo, non faccio in tempo ad alzarmi che si gira verso di me, chiede
I-“ posso? Padrone” T-“ si” l’imbocca, sporco del mio sperma e delle sue feci, lo pulisce bene poi si riempie la bocca di saliva e mi fa un pompino che nemmeno una troia da casino, in pochi minuti vengo ancora, inghiotte, nemmeno una goccia esce da quelle labbra, però, ho più di 60 anni ma me la cavo ancora bene, penso
I-“ Padrone?“ T-“ dimmi“ I-” non è stata una punizione, mi è piaciuto tutto, è questo quello che intendi con godere per quello ti si somministra?“ T-“ si“ I-“ vedi che sono brava, ho già imparato, insegnami bene, fallo ancora, subito, ti pregooo” T-“ basta, per questa sera, dormiamo, è oltre ½ notte, domani è una giornata lunga e dura, riposa, prendi un enteroclisma tutte le sere prima di coricarti” I-“ che cos’è un enteroclisma?” T-“ è un clistere, una peretta” I-“ che cos’è un clistere?“ T-“ una lavanda intestinale“ I-“ bene“ capisco che non lo sa, finalmente, è già qualcosa, andiamo a letto, spengo la luce, mi si stringe contro sotto le lenzuola
I-“ non ho mai dormito in un letto così soffice e con le lenzuola, di seta per giunta, grazie Padrone” mi bacia leggera la spalla, si addormenta subito, gioventù, resto sveglio ancora per qualche tempo, penso alla giornata trascorsa e a quella di oggi, sono più emozionato di Lei? o più vecchio? sò tenerle testa? è una sfida tra noi, alle tante mi assopisco, un sonno leggero, non ho abitudine ad avere qualcuno nel letto per tutta la notte
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